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Full text of "MC microcomputer 196"

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MENSILE • ANNO XIX - GIUGNO • N.6/1999 • SPED. ABB. POST. 45% ART, 2 COMMA 20/B LEGGE 662-23/12/96 FILIALE DI ROMA 



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in Italia i prodotti Creative Labs sono promossi e diffusi da Creative Labs Srl 








196 


GIUGNO 


1999 




Una rete in casa 


Una nota dissonante di Ida Garosa 

DIECI ANNI FA 

Cuore falso! di Raffaello De Masi 


EDITORIALE 

di Marco Marinacci 

POSTA 

a cura di Rino Nicotra 

NEWS 

a cura di Paolo Cognetti 

ATTUALITÀ' 

SCO e il progetto Monterey di Francesco Fulvio Castellano 

VIRUS 

Non solo virus di Stefano Tona 


ARTE INFORMATICA 


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PLAYWORLD 


di Francesco Caria 


INTELLIGIOCHI 






di Corrado Giustoai 


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questo sconosciuto di Aldo Ascenti 


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Una rete in casa 

di Rino Nicotra e Franco Paiamaro 

CD-ROM Multisessione di Pierfrancesco Frevolini 


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Come usare 
Power Point 97 



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106 Compass Folio di Franco Paiamaro 
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114 Test Group PC SINT K6 400 di Aldo Ascenti 
118 LapLink Professional di Pierfrancesco Fravolini 
122 Norton Utilities 4 0 di Raffaello De Masi 
128 Microsoft Autoroute Express 2000 
di Raffaello De Masi 


4 


MCmicrocomputer n. 196 - (numerazione editoriale) 


































UNA RETE IN CASA 

A differenza di quanto accadeva solo tre 
o quattro anni fa, la presenza del 
computer all'interno delle case delle 
famiglie italiane sta assumendo una 
sempre maggiore rilevanza. 

Secondo gli ultimi dati di mercato 
sembra che oggi il computer sia 
presente in almeno due case su cinque: se 
tale dato rappresenta la media, non 
possiamo escludere che alcune famiglie ne 
possiedano almeno due. A questo punto ci 
è sembrato interessante parlare di come i 
possesson di più PC possano crearsi in 
casa, con poca spesa ed 
estrema semplicità, una vera e propria rete. 



Direttore 

Marco Marinara 



146 DIGITAL IMAGING _ 

Nikon COOLPIX 950 di Andrea de Prisco 

COMPUTER & VIDEO 

154 Clip Video di Bruno Rosati 

INTERNET 

160 Internet pratica dì Bruno Rosati 
167 Qualcuno alle nostre spalle di Raffaello De Masi 
170 Avvisi ai naviganti - Biade Runner 
dì Raffaello De Masi 

174 DESKTOP PUBLISHING 

Le pubblicazioni prendono il volo di Mauro Gandini 

178 LINUX 

Linux e l'anno 2000 

di Giuseppe Zanetti 

182 PD-SOFTWARE OS/2 

OS/2 e Java: un binomio vincente! 

a cura del Team OS/2 Italia 

184 MACINTOSH 

MetaCreations HeadLine Studio 1.0 

di Raffaello De Masi 

190 AMIGA 

Fantastic Dreams e Candy Factory Pro 

a cura di Amiga Group Italia 


132 

Modem USB 



Vicedirettore 

Ritto Nicotra 

Assistente di direzione 

Roberla Rotili 

Direzione Tecnica 

Andiea de Prisco Corrado Giustozzr 

Hanno collaborato: 

Lucri Angololli. Aldo Asconti. 

I iwiotsco f utvto Castellano. Paolo Connetti. 
Francesco Caria. 

Rullimilo Di- Masi, Valivi Di Dio, 
Piortrancosco fiavoton. Mouio Gandini, 

Irla Golosa. Dino Jori». Fianco Palammo, 
Fiancvsco Romani Bruito Rosati. 

Leo Soioc. Stolono Tona, Ciusoppo Zanniti 

Copertina o direziono artistica 

Paola filoni 

Grafica a impaginarono 

Amano Saltai vili, Fabio Della Vecchia 

Fotografia 

Dono lussa 

Coordinamento produzione 

Giovanna Mollumi 
Pubblicità 
Achille Bmoorn. 
fisa Rosmini 10? 40077817! 

Segreteria e meloni» 

Paolo Nosbitr 

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Direttore Responsabile 

Marco Marinaco 

I M7'i<KOJn»iwènountano. f Bedani S/l 
httpV/www ploncom lt 

" FtegfairoedHTitx/Yto alterno 21981 dd3guro 1981 
] ISSN 11232714 - Copyright 0 Plur.com srl - Tutti i danti 
j riservati Manoeunu e foto originai., anche se non pub 

I bacati, non si restituiscono od ò vietata la nproduzione 
non autorizzata, anche parziale, d. tosti e fotografai 
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6.4 GB QUANTUM FIREBALL KA 300 

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73 GB MAXTOR D-MAX+ 7200 RPM 335 

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10 GB IBM 5400 RPM 280 

10 GB IBM 7200 RPM 370 

14 GB IBM 7200 RPM 550 

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HARD DISK SCSI 

4.5 GB QUANTUM U2 WIDE VIRINO 395 
9 GB QUANTUM U2 WIDE ATLASIII 725 
18 GB QUANTUM U2 WIDE ATLASIII 1.325 
9 GB QUANTUM U2 WIDE ATLASIV 800 
18 GB QUANTUM 112 WIDE ATLASIV 1.400 
43 GB IBM ULTRASTAR 9ES WIDE 350 
9 GB IBM ULTRASTAR 9KS U-WIDF. 575 
9 GB IBM ULTRASTAR9ZX IOOOORPM 975 

CONTROLLER SCSI 

ADAPTEC AHA 1505 ISA KIT 90 

ADAPTEC 2904 PCI RETAIL+SOFT 120 
ADAPTEC 2940UW OEM 350 

ADAPTEC AHA 2940U2W OEM 430 

ADVANSYS 925 SCSI PCI 60 

CD-ROM / DVD 

LG GOLDSTAR 32X 70 

I.C GOLDSTAR 40X 85 

ASUS 36X 85 

ASUS 40X 95 

ASUS 45X 105 

ASUS50X 115 

PIONNER 40X 95 

PHILIPS 48X 115 

CREATIVE 48X 95 

WAITEC 32X SCSI INTERNO RET. 130 
PLEXTOR 40X SCSI INTERNO RET. 195 
DVD IIYUNDAY 5X/32X 225 

DVD-CREATIVE 5x/32X * MPEG 350 
DVD-CREATI VE 6x/32X * MPEG 435 
DVD-WAITEK WT424 KIT*2 FILM 360 
DVD-PHILIPS 4X/24X 445 

DVD-SONY 5X/32X MPEG*SOFT 525 

MASTER1ZZATORI 


IIP 7200 EST. 
IIP 75701 NT, 
HP75I0F:ST. 
IIP 8210 INT. 


ZIP 250MB PARALLELO NFAV 335 

ZIP 250MB SCSI NEW 340 

ZIP 100 IDE INT.OF.M/RETAIL 125-175 
ZIP 100 PARALLELO 190 

ZIP 100 PARALLELO*6 CARTUCCE 260 
ZIP 100 USB 245 

JAZ 2 GB INTERNO/ESTERNO 625-600 
BUZ MULTIMEDIA 330 

MODEM US ROBOT1CS 

US ROBOTICS S6k V90 ESTERNO 155 
US ROBOTICS 56K V90 MESSAGE 235 
US ROBOTICS 56K V90 PROF 285 

US ROBOTICS 56K PCMCIA GLOBAL 285 
US ROBOTICS ISDN INTERNO 150 

US ROBOTICS ISDN ESTERNO 200 
COMPAQ 56K ESTERNO V90 125 

ROPER 56K ESTERNO V90*ABBTO 250 
CD VERGINI 74 minuli 2 

CD VERGINI 80 minuti 3 

CD VERGINI 74 min. R1SCRIVIBILI 6 


COMPAQ 


625 
NEW 425 
NEW 650 
NEW 635 


STAMPANTI 


EPSON. 


STYLUS COLOR 440 

235 

STYLUS COLOR 640 

295 

STYLUS COLOR 700 PHOTO 

330 

STYLUS COLOR 740 

375 

STYLUS COLOR 750 PHOTO 

■155 

STYLUS COLOR 700 PHOTO EX 

695 

STYLUS COLOR 850 

500 

STYLUS COLOR 900 

695 

STYLUS COLOR 1200 PHOTO 

NEW 835 

STYLUS COLOR 1520 

1.250 

STYLUS COLOR 3000 

2.495 

HEWLETT PACKARD 


DESKJET 420 C 

195 

DESKJET 695 C 

235 

DESKJET 7IO C 

J05 

DESKJET 720 C 

J85 

DESKJET 880 C'NOVITÀ' 

455 

DESKJET 895C 

535 

DESKJET 1120 C 

785 

DESKJF.l 200OC l'ROK SFKIES 

1.200 

DESKJET 2500C PROF SERIES 

2.000 

OFFICEJET 710 O 

965 

OFFICEJET PRO 1I70C 

1.275 

OFFICEJET PRO II75C 

1.575 

LASERJET 1100 2MB 8P.MM 

660 

LASERJET IIOOA 

820 

LASERJET 2100 1200x1200 10PMM 1.175 

LASERJET 3I0OA ALL IN ONE 

1.275 

LASERJET 4050 I6PMM 4MB 

2.250 

CANON 


BJC 250 

140 

BJCI000— NOVITÀ' ••• 

NEW 165 

BJC 2000 

NEW 215 

BJC 4400 

290 

BJC 4650 A3 (OPZ.SCANNF.R) 

540 

BJC 5000 A3/A4 

J60 

HJC5500 A2 

975 

BJC6000 

NEW 475 

BJC7000 

400 

BJC 7100 

NEW 575 

BJC SO PORTATILE 

595 

BJC 80 PORTATILE 

370 

I BP 660NT LASER 

475 

1100 COLOR JETPRINTER 

140 

3200 COLOR JETPRINTER 

245 

5700 COLOR JETPRINTER 

310 

Z51 COLOR JETPRINTER 

420 

OKI LASER 4ddih 

340 

SCANNERS 


IIP SCANJET 3200C 

NEW 200 

IIP SCANJET 41000 

235 

IIP SCANJET 42000 

NEW 305 

IIP SCANJET 5200C 

NEW 445 

HPSCANJET 6200CUSB 

665 

IIP SCANJET 62SOO 

825 

CANON FB J20 P 

150 

CANON FB 620 P 

225 

CANON FB 620 USB 

255 

EPSON GT 7000 USB 

335 

EPSON C I .7000 SCSI/PIIOT O 

525 

ESPONCT 7000 SCSI 

400 


WAITEC WT2036SCSI RW RET 320 

WAITEC WT2036EI IDE RISCR RET 320 
WAITEC W T2422EI IDE RISCR RET 360 
WAIT EC WT624 6/2 SCSI 2MB RET 465 
WAITEC WTI644 2MB SCSI RET 545 

WAITEC WT1644EI 2MB IDE RET 455 
WAITEC WT1644 EST 2MB SCSI RET 620 
WAITEC KIT DELUXE 525 

YAMAHA 4/4/16 IDE INT KIT 52(1 

YAMAHA 4/4/16 SCSI INT KIT 520 

YAMAHA 4/4/16 SCSI EXT KIT 670 

SONY CDU-928E 2-8 EIDE 450 

SONY CDU-928S 2-8 SCSI 600 

SONY CRX-I00F.-RP 4/2/24 IDE R. 530 

PLEXTOR 4/12 SCSI 2MB INT RETAIL 450 
PLEXTOR 8/20 SCSI 4MB INT RETAIL 740 
PLEXTOR 4/2/20 2MB SCSI RISC RET 480 
PLEXTOR 8/20 SCSI 4MB ESTERNO 870 
PLEXTOR 4/2/20 SCSI 2MB ESTERNO 590 


TOSHIBA 

SATELLITE IMO CDS.Ktrim.mwJldSfl 
SATELLITE 2540.CDT K6-2 333 NEW 3,159 
SATELLITE 320 CDT uimmx-moozm 2.750 
SATELLITE 4010 CDS PII 266 2350 

SATELLITE 4010 CDT PII 266 3.150 

SATELLITE 4030 CDS ITI rrnm 2.750 
ESTENSIONE GARANZIA 3 ANNI OMAGGIO 
SATELLITE 4030 CDT iti.mhmxm 3.550 

SATELLITE 4060 XCDT PII333 4.800 

SATELLITE 4080 XCDT PII366 5.500 

TECRA 8000 PII 333 7.IO0 

TECRA 8000 PII 366 8.000 

TECRA 8000 PII 366 DVD 9.300 

PORTEGE 3020 CT 4.500 

PORTEGE 7010 CT ♦ CDI0X OFFERTA 


PORTEGE 7020 CT 
LIBRETTO 1I0CT 


6.925 

4325 


ACER/TEXAS 


2.299 

3.IS0 

1.850 

2.200 

2.400 
2.700 

3.400 


PRESARIO 1234 KS266 HPA _ 

PRESA RIO 1260 KS-2 333TFT 
ARMADA 1572 233MMX 
ARMADA 1575D 266MMX DSTN 
ARMADA 1700 PII233 DSTN 
ARMADA 1700 Pn266 DSTN 
ARMADA 1700 PII266 TFT 
ARMADA 1750 NEW ENTRY TEI.EF 

ARMADA 3500 NEW ENTRY TELEF 

ARMADA 6500 NEW ENTRY TELEF 

ARMADA 7400 NEW ENTRY TELEF 

ARMADA 7800 NEW ENTRY TELEF 

IBM 

THINKPAD 390 PII266/I4.1TFT 4.950 


EXTENSA 50IT 266MMX/MODEM 2350 
EXTENSA 503T 300MMX/MODEM 2.550 
EXTENSA 7IIT PII266/MODEM 3.100 
T RAVELMATE JI1D M MN.VMOMH 2.100 
TRAVELMATE 3I2T 2JJMMX/MODEM 2.500 
TRAVELMATE 313T 2MMMX/MODEM 2.800 
TRAVELMATE 314T JMMMX/MODEM 3.300 
TRAVELMATE 330T/332T NOVITÀ'TEL 
TRAVELMATE 5I0T CELMO/MOD/ll" 2.800 
TRAVELMATE 51 ITE CF.UH/MOD/IJ- 3.500 
TRAVELMATE 5I5T PIUOO/MOD/12" 3.450 
TRAVELMATE 515TE PIU00/MOD/I1" 3.850 
TRAVELMATE 720TX PI1300/14.I 4.600 

TRAVELMATE 72ITX PII333/I4.I 5,000 

TRAVELMATE 722TXVPIU66/I4.I 6.600 

ESTENSIONE GARANZIA A 3 ANNI 250 
ESPANSIONE 32MB/64MB 200/350 


prezzi x £.1000 iva esclusa - validi dal 01.06.99 ad esaurimento e $ max. £.1800 - finanziamenti - POS/Bancomat - Carta Aura 


































Non voglio che mi diano il solito prodotto. 

Non mi bastano più le solite prestazioni 
standard che hanno tutti. Voglio qualcosa di più, 
qualcosa di meglio. Voglio Elsa. Voglio quella 
qualità, quella tecnologia e quella sicurezza 
di cui ho già sentito parlare in giro. E poi perchè 
devo accontentarmi se adesso c'è Elsa? 

MODEMS • ISDN ADAPTERS • GRAPHIC BOARDS 
ROUTERS • VIDEOCONFERENCE SYSTEMS • MONITORS 

IEL5R1 












1 

y 

1 

i r 


ÌW-1M 

/Dal 1986 la telematica italiana 

^Internet compresa. _ 



UIIU 


togli l’attimo, cavalca subito 
'onda di MC-link. Bastano pochi 
clic per installare dal CD-ROM di MC- 
ink il software di navigazione 
(Microsoft Internet Explorer o Netscape 
per Win 3.1, Win 95 e Mac) ed effet¬ 
tuare immediatamente il tuo primo col- 
legamento a Internet da oltre 110 
Città. Con MC-link, oltre a poter 










consultare l’esclusiva rivista telematica, potrai accedere a tutte le funzioni di Internet (www, e- 
mail, ftp, telnet, news, Ire) e cominciare a navigare scegliendo tra le centinaia di link già selezio- 
nati e divisi per argomenti: istituzioni, trasporti, sport, musica, pubblica utilità, meteo, 
editoria, etc. Per ogni evenienza, potrai sempre contare su una guida rapida all'uso di Internet fornita con il •••■««•« 
kit e su un help desk attivo dal lunedi al sabato dalle 10.00 alle 20.00. Ed ora carpe diai e click and surf. 


ACCESSO DIAL-UP VIA RTC (rete telefonica commutata) 



ACCESSO DIAL-UP VIA ISDN 

grr. i— 


• Internet kit bimestrale con accesso full time Lit 56.000 (mincij 

L'acquisto del kit assicura uno sconto del 10% sul primo rinnovo annuale Hit, 261 000 invece di UL 290.000) 

• Abbonamento 12 mesi con accesso full time Lit. 290.000 tiwincij 


• Internet kit bimestrale con accesso 50 ore al mese Lit. 56.000 (iva mn) 

U acquisto del kit assicura uno sconto del 10% sul primo rinnovo annuale lUt, 531.000 invece di UL 590000) 

• Abbonamento 12 mesi con accesso 50 ore al mese Lit 590.000 (iva u) 

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Help Desk tei. (06) 41 892434 http: [77www.mclink.i( - E-Mail: linfo@mclink.il 


















significa 
Personal 
Computer. 

Questo termine, non 
tutti lo sanno, è nato 
spontaneamente fra la 
fine degli anni 70 e l'ini¬ 
zio degli anni '80 e per i 
primi tempi è circolato 
solo sulle labbra degli 
appassionati. Poi ha co¬ 
minciato a diffondersi e. quando la IBM ha deciso di en¬ 
trare nel nuovo mondo dell'informatica "senza camici 
bianchi", ha chiamato "PC" il suo prodotto. Da quel mo¬ 
mento. e non è certo strano. PC è diventata una sigla, 
della quale la IBM si è in certo qual modo appropriata, 
capace di identificare una categoria di prodotti. 


sono mobili e oggetti, i 
quali possono essere di 
tutta la famiglia o di uno 
dei componenti, e pos¬ 
sono avere un impiego 
collettivo o esclusivo an¬ 
che indipendentemente 
da chi ne sia il possesso¬ 
re. Il divano, la cucina, la 
macchina fotografica, 
l'impianto hi fi, gli arma- 


E il personal computer? Di chi è? Fatto salvo che. . di 
solito non è della mamma, se non ci sono figli il proble¬ 
ma è probabilmente risolto.. ma se c'è un figlio? E, so¬ 
prattutto, se ce ne sono due? 


• 

PC: 

•i 

1 

a ciascuno 11 

1 suo 


di. i letti: di chi sono, chi li usa? 



La denominazione PC non significava solo "Personal 
Computer", ma anche "basato su microprocessore In¬ 
tel" (8088 e successivi). L'Apple era un personal com¬ 
puter ma non un PC, e cosi il Commodore, !'Atari, l'Ami¬ 
ga e via dicendo. I "PC compatibili" erano quelli compa¬ 
tibili con l'IBM, ed utilizzavano l'MS-DOS della Micro¬ 
soft (allora a braccetto con IBM), il cui Flight Simulator 
era correntemente usato per verificare che la compatibi¬ 
lità fra le macchine fosse totale. Sia Commodore sia 
Atari, ad un certo punto, costruirono computer che chia¬ 
marono "PC", e che erano compatibili con il PC IBM e 
usavano l'MS-DOS. 

In somma, non era scontato che i primi personal venis¬ 
sero chiamati personal. Tanto è vero che quando, nel 
1981, stabilimmo il nome da dare alla nostra nuova rivi¬ 
sta propendemmo per Microcomputer (con l'aggiunta di 
MC nata soprattutto per esigenze grafiche). E' probabile 
che se MCmicrocomputer fosse nata uno o due anni 
dopo si sarebbe chiamata Personal Computer o, forse, 
PC Personal Computer. 

E' un peccato che una parola di uso comune, che 
dovrebbe o avrebbe dovuto identificare una categoria 
di prodotti, abbia finito con l'essere di fatto associata 
ad un prodotto o ad una classe di prodotti specifici. 
Perché "Personal " vuol dire "personale ", cioè indivi¬ 
duale, di proprietà di una persona e non di un insieme 
di persone. 

Ma c'è un'altra lettura della parola "personale" che 
vale la pena tenere in considerazione: quella non tanto 
di possesso, quanto di affidamento. In ogni ufficio, ogni 
dipendente ha la "sua “ scrivania, la "sua " sedia eccete¬ 
ra, che non sono sue ma sono dell'azienda e che lui ha 
in uso, diciamo, esclusivo. 

Trasferiamo questo concetto alla casa: in una casa ci 


Il personal è mio, e me lo configuro come mi pare. 
Con il mio fondo, con il mio salvaschermo, con le impo¬ 
stazioni e i programmi che piacciono a me. Se no, non è 
un personal e. soprattutto, non è "il mio" personal. 

La soluzione c'è, è banale e ci viene posta su un piat¬ 
to d'argento dai bassissimi costi attuali: un computer 
per ciascuno! Così ognuno può configurarlo come gli 
pare e, particolare non trascurabile, lo ha a portata di 
mano nella sua stanza, non in un luogo "comune" o nel¬ 
la stanza di un altro. Questa situazione si va diffonden¬ 
do: spesso il computer più vecchio passa "al piccolo " 
quando "il grande " ottiene quello nuovo, come per i ve¬ 
stiti. . E spesso è sbagliato, perché probabilmente il pic¬ 
colo gioca di più e quindi (quindi?) ha bisogno di un com¬ 
puter più potente. 

Insomma non è raro, e lo sarà sempre meno, che in 
una casa ci sia più di un computer. La nostra opinione, a 
questo punto, è che in questi casi sia assolutamente lo¬ 
gico installare anche una piccola rete, e che il concetto 
di Personal Computer si evolva in pratica in quello di Fa¬ 
mily Net: il costo e l'impegno sono trascurabili, il benefi¬ 
cio è certo. E tenete presente che quella di giocare a 
Quake in rete è solo la cosa più banale... ma da sola ba¬ 
sterebbe a decidere di intraprendere l'operazione. Vi di¬ 
ciamo come fare, leggete più avanti (e se avete proble¬ 
mi scriveteci). Senza contare che, naturalmente, una 
piccola rete è fondamentale in una piccola azienda. D'al¬ 
tra parte è assurdo che si pensi ad unire il proprio com¬ 
puter con quelli di tutto il mondo via Internet e si trascu¬ 
ri di connettere fra di loro quelli di una realtà locale. 

P.S. A proposito di Internet: qualche mese fa ho anti¬ 
cipato che da MCmicrocomputer sarebbero 
nate nuove riviste. Wow! Non perdete il pros¬ 
simo numero... che sarà in edicola all'inizio di 
luglio con un'anticipazione. 



14 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 









I SOFTWARE PER LA FAMIGLIA, LA GRAFICA, 
IL LAVORO, LO STUDIO E IL TEMPO LIBERO 


AGENDA TOTALE III 
PER WINDOWS 95 

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sue buon 4 mftb. i parnftaeort e 4 
■Uro, (otto 4 gente i coma » dura 
mare Ir popi* «Mi «i wm ommiie 


COMPUTER CHEF III 

F» BOB I no COTOUtd *1 CUOBjl 
Meta) «tenedi «rat», 4 òde 
«mera ed raao.-Scile «rii e onda» 
ne optai « tira» * raglia 4 xeit, seta 
watt n le mfer pretina deb cuna 
nuotile ed ntruxnk 


CONTINTASCA IV 

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OPERAZIONE 
BIGLIETTI DA VISITA 

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posile rapature personalmente i pararne- 
tn per b ataaone dò Inietti di «uu e lede¬ 
te i esiAaei •nmrdiaumRiu 
Un 59.000 


OROSCOMPUTER III 

brando drampio dio «agata toga¬ 
to, Ooxctnpuer Botoli od A de*ie« de 
ccnyongonob Cartata Odoratale bposoo- 
ne do prannt defedato aie l taro-orli 
«Sedi degl «oc «optano* contencra 4 
conoscerk «e 4 no p» o rane troiate « 
base iTniUiio dei pana. 

Ure 79.000 


WINDIETA V 

Il mrior programmi di dtrtottnpa pei li 
òrafi turante sol mettilo Coment 4 
ebbóare d«it, petmeaendo di eOettuirt I 
contrailo del p*so e uni ptintamone dell 
dm con ra sengfcd e ita «udii mai 
ora. 

Ure 69.000 


TUTTIVIDEO III 

Rogami stdoti per lipfassonxo 4 
ita» che ha botato a 00 * 5 »? b progni 
cotoone di ttaeocassrce speso cacarti 
di parecchi etere® 

Quahau tipo 4 nórma»»* sari taci 


TUTTI LIBRI III 

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«giu ante sempre i potuta di nano b pro¬ 
pria Miotica, potendola geme « modo 
estremimene sempiee, graae ad lineria:- 
ca aberrante mina 
Lire 69000 


TUTTIDISCHI III 

Rogarana studilo per lappassmnaio 4 
rasa che hi Nsogw 4 aaopre ò prò- 
pra coleaora » "usasene e CD. sposo 
costarti di parecchi eterne® 

Quabasr opo 4 dorma»»* sari fata 
mene recuperati 
Ure 69.000 


ESPLORANDO II: 
L'ASTRONOMIA 

Tra i lurerou arwrre® dace le bau 
deb dnepina. la Terra iamnnsodie e con- 
agretto do me»), 1 «era Terracini. I 
«rami solari (leggi 4 Keplero, cornea, iste- 
rota], lUinerso fiaba», quasar, eco) 

Ure 79.000 


ESPLORANDO II: 

LA CHIMICA 

Tra i nurerosi «gorre* intonati trasfer¬ 
ita»» deb Itatela |lrgy e cannrastd»). 
etere* e eexposo. imita deb taiera 
(mode* nome, e legarti dimoi, rtioon 
thimche 1 saura periodo» liberatore e 
«dotta 
Ure 79.000 


ESPLORANDO II: 

LA FISICA 

Tra I ramerò» argon»* aflrontatr retano!» 
ha pattata». le ter» e la naiera (raraam 
atre do tre suo 4 aggtgia»*), onerar 
dmma (moto dei corpi e cause d* lo deter¬ 
iorano), maga e trasforma»»». fenomeni 
elettro, fisa uomo 
Ure 79.000 


■UH 


ISPlCIROTOO 

LA FISICA 


ESPLORANDO II: 

LE SCIENZE DELLA VITA 

Tri i murerai «gorre® ifiroraer le blu 

deb bioioga, la «luta con le sue caratteristi 
che, Indonni grata, femloone degl 


CATALOGA LE TUE 


ELECTRA III 
PER WINDOWS 95 

Mira un «itene 4 tarara detiAmi 


EXTRACAD IV 

f un CAD btameiMNle estremarne* 
reco 4 comandi 4 disegno e 4 Imooni p» la 
teliamone 4 quanta» tpo 4 piogeno 
larthoeaomco tamia» etereo I 
Impera ed esperta nel fermato [MG ere una 
poa compatirlo conta ala CAD Cesoia 


CATALOGALE 
TUE IMMAGINI 


IMMAGINI II 

f i pregarmi iuta per arthnare o cauto 
gare le immagini Permette 4 cegamaare le 

a > is dnerv album e 4 assocaivt una 
tonenene numerose race Torace le 
•unooi» 4 reerca e possibile eseguir nord» 
su prò «ci comimponneameree «dando 
ne anche solo paratamene i conenuco 
Ure 69.000 


3 SU 8 ITO CLIP ART VOL. 4 

IT Contane 500 d® art cognita p*r maciaare 
quabuu wstra tacurrento Crù* alTeOao 
brewser «emo e possile «statere le cip 
1 art cantra |*r categoria, tremare rcerthe 

H su parata cónto stampare m due» fermali 
*1 « cip antiefero. rami» ropiata re. propn 

I Essa** ~~** f 


PHOTO * GRAFICA 
PER WINDOWS 95 

È i moo pragrarama a 32bé pe d 4segra c 
I motto «optato, la manpobsone e la 
moddea deb «magi», m programma 
estremamene potette e tccalrereè mora 
che non pera tane ab rasoi creaum 
Ure 69.000 


COMPUTER CREATIVO III 

E ui p re gar mi òde e «lece per reatere 
dotare® qua* bredwe. «tare». targhe, 
attestati 4 meno, urti*», tagte. busa, 
cara «tesata t tu. Corcete deci» 4 
mode* gii prò* afuso, g*rsonateb4 e 
notate 
Ure 79,000 


OMPUTER 

REATIVO 


UPIDMB0 

ESPLORANDO Ut 


onouM 

ESPLORANDO II: 

MATEMATICA 

SUPERIORE 

MATEMATICA SUPERIORE 

Tra i mirerou argomenti alionact ns»ra. 
poinora, prudera noterai e rampateci» 
in taaon, tioom ilgebnd». numen reta e 
compdrsu, equieon praamecnd». taquatai 
nd», buon», mnom», reopred», «aeoni- 
L «era 4 grado superiore al secondo, su» 

WW>, OflWf^C 

Ure 79.000 _ , n «/ 


GEOMETRIA 

SUPERIORE 

GEOMETRIA SUPERIORE 

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NON E' L'APOCALJSSE 

e Internet 

NON E' UN MATERASSO 


Gentile direttore, sono un vostro letto¬ 
re da circa 13 anni e in questo periodo se 
mi sono perso dei numeri della vostra ri¬ 
vista non è stata né colpa mia né colpa 
vostra, ma come direbbero / politici, della 
congiuntura economica 

Sono un tecnico di computer di 36 an¬ 
ni e lavoro in questo campo da 12 per so¬ 
cietà private e multinazionali ma sempre 
presenti su tutto il territorio nazionale su 
un parco macchine che va dai PC ai mini 
medio grandi e loro periferiche, conosco 
vari S O. quel tanto che basta a svolgere 
il mio lavoro e a seguire i clienti più picco¬ 
li nelle loro esigenze gestionali Quindi vi¬ 
sto quanto sopra penso di poter dire di 
essere un professionista del settore e 
non l'ultimo arrivato. 

Proprio l'essere un addetto ai lavori mi 
trova decisamente in disaccordo con una 
certa stampa, e mi dispiace che siano 
suoi colleghi di categoria, che sta usando 
il Millennium Bug e alcuni virus attual¬ 
mente diffusi per disorientare e creare 
panico, Proprio mentre sto scrivendo 
queste righe su una rete tv nazionale 
stanno trasmettendo un programma di 
divulgazione scientifica su Y2K. Ora. far 
vedere come esempio di problemi di 
Y2K, che un aereo che attraversi la linea 
di cambiamento data alla mezzanotte del 
31/12 p.v. viene perso dagli schermi ra¬ 
dar mi sembra che sia fare del terrorismo 
psicologico. Tra l'altro persone che cono¬ 
sco per lavoro e che si occupano proprio 
della costruzione di sistemi di controllo 
traffico aereo, mi hanno assicurato che il 
Millennium bug con loro non c'entra nul¬ 
la. Questo esempio non è nuovissimo e 
appena possibile mi sono tolto la curio¬ 


sità. Oppure, nella sfessa trasmissione, 
affermano che se vi trovate a telefonare 
alle 23:59 della sera di S. Silvestro allo 
scoccare della mezzanotte le compagnie 
telefoniche (probabilmente non necessa¬ 
riamente in ItaliaI vi possono addebitare 
una telefonata di 99 anni e 364 giorni!!!! 
A prescindere dal fatto che un errore di 
questo genere è facilmente risolvibile via 
software con semplici routines, ma vo¬ 
gliamo credere davvero che le Telecom 
di tutto il mondo non ci abbiano già pen¬ 
sato? Il minimo che si dovrebbero aspet¬ 
tare, il giorno dopo l'invio delle bollette, è 
l'arrivo di richieste di indennizzo per fan¬ 
tastiliardi di euro/dollari/lire con tutto 
quello che comporterebbe tutto questo 
E anche vero, e non viene mai pubbliciz¬ 
zato, che molti S. 0. oramai da qualche 
anno non hanno problemi nella gestione 
della fine secolo, se non direttamente 
con la data a quattro cifre, con piccoli 
trucchi software Ad esempio un 'indu¬ 
stria cliente della mia azienda, con un 
CEO basato su un IBM AS/400, ha risolto 
il problema in una settimana di lavoro di 
due persone, sfruttando un particolarità 
del formato di memorizzazione della data 
di questo S.O. E la maggior parte del 
tempo è stata utilizzata per testare la mo¬ 
difica in tutte le condizioni. Mi sembra un 
ottimo risultato. Quello che invece non 
viene detto è che in molte strutture sta¬ 
tali, dove il parco macchine non è nuovis¬ 
simo, non perché non lo si voglia cambia¬ 
re ma perché non è necessario, centinaia 
di utenti non aggiornano la data di siste¬ 
ma o non chiamano l'assistenza tecnica 
per far cambiare la batteria di setup Con 
l'unico scopo magari di fare ostruzioni¬ 
smo per farsi dare il Pentium II che inve¬ 
ce hanno dato al collega della stanza vici¬ 
no. Questo lo trovo veramente insoppor¬ 
tabile, e il peggio è che non chiamando i 
tecnici l'amministrazione statale non ri¬ 
sparmia una lira in quanto nessun con¬ 
tratto di un certo peso (a livello di Mini¬ 
stero o Ente) verrà mai fatto sulla base di 
una fatturazione a chiamata, ma sempre 
con una cifra che garantisca una copertu¬ 
ra totale. Il comportamento di questi si¬ 


gnori, secondo me rasenta il sabotaggio. 
E sfido chiunque abbia avuto occasione 
di lavorare con grosse strutture statali a 
smentirmi su questo. Si fanno trasmis¬ 
sioni sul Millennium bug che fa sparire gli 
aerei, su virus che distruggono i compu¬ 
ter. Poi ci lamentiamo del basso grado di 
informatizzazione della gente II problema 
non è di informatizzazione, ma di educa¬ 
zione all'utilizzo. Come potremo preten¬ 
dere che i computer vengano utilizzati in 
modo corretto e il loro funzionamento ca¬ 
pito. senza divenire per questo tutti spe¬ 
cialisti ma senza neanche considerarli 
mostri dalle mille teste, quando conti¬ 
nuiamo a mangiare il panino con la mor¬ 
tadella sopra la stampante (garantito, tro¬ 
vate tracce dell'insaccato bolognese den¬ 
tro una Epson Stylus che ‘stampava ma¬ 
le"), oppure fumiamo il toscano sopra la 
tastiera e ogni settimana chiamiamo l'as¬ 
sistenza perché il tecnico non è capace di 
ripararla. Mi rendo conto che sto scriven¬ 
do a ruota libera ma sono parecchi i rospi 
che mi sentivo di dover sputare fuori e 
mi sono permesso di farlo con voi che, 
per certe cose non avete mai avuto peli 
sulla lingua. 

Un'ultima cosa, tempo fa sulla rivista 
uno dei suoi collaboratori (mea culpa, 
mea culpa, mea maxima culpa non mi ri¬ 
cordo più chi) scrisse una serie di articoli 
incentrati sulla creazione dell'Albo degli 
Informatici. Venivano contemplate tante 
categorie di professionisti del settore, ma 
erano tutti ingegneri o softwaristi Dei 
tecnici non se ne parlava assolutamente. 
A mio parere era una mancanza ben pre¬ 
cisa visto che sotto la voce TECNICO ri¬ 
cadono sia quelli che fanno assistenza, 
sia gli specialisti, sia quelli che fanno il 
supporto alla vendita, quindi non solo 
cacciavitan Gradirei sapere le vostre opi¬ 
nioni 

Per finire metto i complimenti alla rivi¬ 
sta. li metto alla fine cosi non potrete dire 
che all'inizio ho cercato di arruffianarmi. 
Siete sempre grandi anche se devo esse¬ 
re onesto, rimpiango un po' quel bel mal- 
loppone che era la vecchia rivista, ma 
tranquilli non sono uno di quelli che vi la¬ 
scia per un po' di pagine in meno. 

Carlo Cavallucci 

A nche se. effettivamente, scritta con 
la forma quasi di uno sfogo, la lettera 
in realtà contiene considerazioni di una 
certa rilevanza che, molto schematica¬ 
mente, tirano in ballo due punti fonda- 
mentali: il problema dell'anno 2000 e la 
cultura dell'utente medio di computer E 

continua a pag. 22 


Scrivete a MCmicrocomputer! 

Per scriverci avete a disposizione sia la posta tradizionale (Viale Ettore Franceschi™ 
73, 00155 Roma), sia il fax della redazione 10643219302), sia l'e-mail, all'indirizzo mc.po- 
ptaiapiuncórrTit] Ogni giorno i messaggi vengono girati alle persone di competenza, per 
cui vi consigliamo di indirizzarvi alla casella della redazione piuttosto che a quella dei sin¬ 
goli redattori. E' più semplice per voi e, anche se sembra strano, per noi... E' difficile che 
riusciamo a fornire risposte private (quindi non inviate francobolli o buste affrancate), per 
le e-mail qualche volta succede Voi provate, basta che non vi offendiate se non vi rispon¬ 
diamo... Vi assicuriamo comunque che leggiamo tutta la corrispondenza e teniamo nella 
massima considerazione ciò che ci viene segnalato 


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MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 










Ak»M-4rteftte*Ucw).IDf((ASAIt«UAttA A«m«* (Definì Irkw- 12 4*. tifiti** C.l— 7; U».»«MHa»M»Ì\*JrtA(!\Ttl ’m 

I4«I.«VI( Ite*-WIIW -torto* • totet*-t OVARI IMA r S*fM.UO>M>*rVt*U*Lt fe*iM«pM.S Uu*m .UfktlUOA tMWfa IIwmM- tatui r 

t v VMf»«. 41 BkmU AMìmIU é UauaMt • MWWM ? WIV .(D< «U‘M» Vteù <**te.«Y>D0VlM04HUI CMM-UVUt»* ( ■• Uff» •«# l«*t IV ÙU*>K « Akta* UI 

(«**|.rtlMtA<liWlH*vUmi'MA Vtelate**' (hmIì (Sm Grrf*»* é (<UaMI • 11 A* t* HO W%.l CmICmM-IAOAU» Vi# ' '«'»* 2 (*I-»V CtWUIB (>>«1' fiff.8«>X)DOVIM04rUI.(ffi*.te*jU.« 
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segue da pag. 20 


le due cose sono in buona parte legate 

Il problema dell'anno 2000 esiste, ma 
esiste soprattutto come problema che va 
preso in considerazione da tutti coloro 
che devono farlo, e non come ostacolo 
apocalittico, Certo: chi non prenderà i 
provvedimenti che saranno opportuni 
combinerà dei guai e, come al solito, la 
portata dei guai sarà tanto più grande 
quanto più grande sarà la portata delle 
azioni di chi li avrà combinati. Sembra un 
gioco di parole: ma io non credo che le 
compagnie telefoniche dimenticheranno 
di aggiustare i loro programmi. Se lo fa¬ 
cessero. succederebbe davvero un bel 
guaio. Credo che anche chi si occupa di 
far volare gli aerei o camminare i treni 
starà attento. E cosi pure il fisco, l'ana- 
grafe, le banche eccetera. 

E' vero che numerosi soggetti devono 
o dovranno prendere provvedimenti ade¬ 
guati e, in determinati casi, di un certo 
impegno: e di questo è giusto parlare. 
Ma le trasmissioni basate su cosa succe¬ 
derebbe se un ente Importantissimo 
commettesse una trascuratezza di simile 
portata sono, almeno in linea di principio, 
puramente accademiche. Pensate un po' 
cosa succederebbe se una compagnia 
aerea dimenticasse di rifornire di carbu¬ 
rante i propri aerei: perché, allora, non fa¬ 
re una bella statistica considerando quan¬ 
to carburante rimane in media in un ae¬ 
reo dopo l'atterraggio, quindi quale è 
l'autonomia media di un aereo che non 
viene rifornito e, tenendo in attenta con¬ 
siderazione gli aeroporti e le aerovie di 
maggior traffico, quali le località che sa¬ 
rebbero probabilmente più colpite dalla 
caduta di aerei. Eppure, non mi risulta 
che siano mai caduti aerei di linea per di¬ 
menticanza di rifornimento. A rimanere 
senza carburante sono invece, per lo più, 
automobilisti distratti, che di solito se la 
cavano con una chiamata al soccorso 
stradale (in autostrada) o a qualche ami¬ 
co (in città). 

Non c'è dubbio che saranno parecchi i 
piccoli utenti che avranno qualche fasti¬ 
dio con l'anno 2000. In alcuni casi sarà 
colpa loro, in altri non sarà colpa loro. E il 
problema nella sua globalità potrebbe an¬ 
che non essere piccolo: un'epidemia di 
banale raffreddore, se particolarmente 
estesa, potrebbe creare seri problemi al¬ 
la vita collettiva. 

Se poi si mettono sullo stesso piano 
la presunta sparizione degli aerei e i dan¬ 
ni dei virus si fa una bella frittata: l'una 
delle due cose infatti non contempla né 
esclude l'altra, Voglio dire che il fatto che 
gli aerei spariscano dai radar a mezzanot¬ 
te mi ricorda il cocchio di Cenerentola; in¬ 
vece è tutt'altro da escludere che a qual¬ 
che idiota sia venuto in mente di genera¬ 
re virus attivati dal cambiamento di data. 

E' giusto, ed è il secondo punto della 

22 


lettera, che "il problema non è di infor¬ 
matizzazione, ma di educazione all'utiliz¬ 
zo". Questo, però, significa informazio¬ 
ne, anzi cultura la quale, però, proviene 
proprio dall'informazione. Senza fare 
dell'accademismo, è sempre più evi¬ 
dente che bisognerebbe che chi infor¬ 
ma lo facesse correttamente perché le 
informazioni, se non dimenticate, ven¬ 
gono recepite e metabolizzate e contri¬ 
buiscono al formarsi di una cultura. Pro¬ 
prio per questo l'informazione sul pro¬ 
blema dell'anno 2000 va data, e il pro¬ 
blema non va sottovalutato ma neppure 
demonizzato. 

Parlando di demonizzazione... il pen¬ 
siero mi va ad Internet. Forse stiamo mi¬ 
gliorando: proprio poco fa il telegiornale 
ha dato notizia dell'arresto di un pedofilo 
che ha avuto rapporti all'estero con 
bambine; nella sua villa sono state trova¬ 
te videocassette "promozionali" dell'or¬ 
ganizzazione che gestiva il traffico, è sta¬ 
to detto, "anche attraverso Internet". La 
parola "anche" è stata pronunciata con 
una certa enfasi, quasi a sottolineare un 
coinvolgimento abbastanza marginale; la 
rete, tutto sommato, può essere ritenu¬ 
ta responsabile solo di un peccato "ve¬ 
niale", non è stata posta al centro del 
problema. Certo, forse si poteva omet¬ 
tere del tutto di citarla: in fin dei conti, 
non è stato detto che per svolgere la 
sua attività nella maniera più confortevo¬ 
le il pedofilo utilizzava (è presumibile) an¬ 
che dei materassi. 

Ma non è la stessa cosa e, conside¬ 
rando che avremmo potuto sentirci dare 
la notizia in termini molto più terroristici, 
non possiamo non rallegrarci del passo 
avanti, e non sto scherzando: semplice- 
mente, vuol dire che il concetto di uso di 
Internet come strumento di comunica¬ 
zione non è entrato totalmente nella nor¬ 
malità al punto da poter essere dato per 
scontato, e che si ritiene semplicemen¬ 
te opportuno sottolinearne l'uso agli oc¬ 
chi del grosso pubblico. L'effetto di que¬ 
sto tipo di azione può, in realtà, essere 
benefico. Internet non è come un mate¬ 
rasso, del quale tutti diamo per scontato 
l'uso. Se una persona viene a sapere, in 
qualche modo, che Internet può essere 
utilizzata da chi deve comunicare con 
qualcun altro in maniera rapida ed effica¬ 
ce può trarne beneficio e decidere di 
usare Internet a sua volta. Se ne farà 
buon uso o no dipenderà dalle sue incli¬ 
nazioni, come nell'impiego di qualsiasi 
mezzo. 

Per finire, sono d'accordo sul fatto che 
un tecnico di computer debba essere un 
informatico e che quindi, se deve esserci 
un albo, in linea di principio abbia senso 
che ne sia contemplata la posizione 

Marco Marinacci 


La finestra sbagliata 


Salve, seguo MCmìcrocomputer da mol¬ 
ti anni e, a parte i'complimenti" per la sua 
nuova veste, vorrei approfittare della vo¬ 
stra 'consulenza " per sottoporvi un proble¬ 
ma, di cui mi sono accorto di recente, con 
Office 97, ed in particolare con Excel. 

Se aliinterno di una pagina in formato 
html c'è un link ad un file di Word, cuccan¬ 
doci sopra si apre una sessione di Word, 
a li in ter no dello stesso browser IInternet 
Explorer), che permette non solo di visua¬ 
lizzare il file ma anche di editarlo, salvarlo, 
ere., modificando il menu stesso del brow¬ 
ser ed integrandolo con quello di Word. 

Sin qui niente di strano. La stessa cosa 
avviene avviando un file di Powerpoint. 
Con Excel, invece, non avviene la stessa 
cosa. Ciccando su di un link ad un file di 
Excel, si apre interamente Excel, non Inte¬ 
grandosi nel browser come Word, ma av¬ 
viandosi completamente come quando si 
clicca su un file con estensione xls all'in¬ 
terno di una cartella. Come mai ? Ho pro¬ 
vato a reinstallarlo, ma con gli stessi risul¬ 
tati. In altri computer, configurati come il 
mio, anche Excel invece si comporta co¬ 
me Word e Powerpoint, integrandosi nel 
browser stesso. Da cosa può dipenderei’ 
Nel mio PC sono installati: 

Windows 98, Office 97 Professional e la 
patch SRI, Internet Explorer 5 
Grazie. 

Giuseppe Picciurro 

L larea di Windows 9x dove si imposta¬ 
no le caratteristiche di visualizzazione 
dei tipi di file "registrati", cioè di quelli alla 
cui estensione è associata l'apertura di 
una particolare applicazione, è raggiungi¬ 
bile dal menù avvio scegliendo imposfa¬ 
zioni e, quindi, opzioni cartella. A questo 
punto sarà sufficiente selezionare la lin¬ 
guetta tipo file per veder apparire l'elenco 
di tutti i tipi di documento ai quali è legato 
un eseguibile e la pressione del pulsante 
modifica ci consente di effettuare nume¬ 
rose scelte inerenti alle modalità con cui 
verrà effettuata tale associazione. Sce¬ 
gliendo di modificare il tipo foglio di lavo¬ 
ro Microsoft Excel, ad esempio, sarò pos¬ 
sibile impostare una per una le operazioni 
che si vuole rendere disponibili per i file 
con estensione .xls, come l'apertura, la 
creazione di un nuovo documento, la 
stampa e cosi via; inoltre è selezionabi¬ 
le,nella parte inferiore della finestra di dia¬ 
logo, l'opzione che consente, inserendo il 
classico segno di spunta, di sfogliare il 
documento nella stessa finestra dell'ap¬ 
plicazione da cui è stato richiamato con 
un collegamento, che, nel suo caso, è 
quella del browser. 

Aldo Ascenti 

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Aprire un documento. 

La finestra di Word. 

Visualizzazione normale e lay-out di pagina. 
Font e stili. 

Copia incolla e annulla. 

Correttore ortografico. 

Impaginazione. 

L'anteprima di stampa. 

Salvare un documento. 

L'help e l'assistente. 


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Introduzione ai fogli elettronici. 

Introduzione ad Excel 97. 

Aprire un file. 

La finestra di Excel. 

La cartella di lavoro. 

Mouse e tastiera in Excel. 

Tipi di dati. 

Calcoli elementari. 

Formattazione di base e ridimensionamento celle. 
La stampa. 

Salvare un documento. 

L' help e l'assistente. 


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Definire uno stile. 

Creazione di modelli. 

Colonne e tabelle. 

Elenchi puntati. 

Note a piè di pagina e di chiusura. 

Il comando trova e sostituisci. 

Didascalie. 

Caselle di testo e oggetti grafici. 


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Introduzione alla creazione di fogli complessi. 
Le funzioni. 

La funzione "se". 

Seleziona da elenco e riempimento automatico. 
Usare le etichette nelle formule. 

Il menu formato celle. 

I grafici di Excel. 

Indirizzi assoluti e relativi. 

Riferimenti tra fogli. 


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Inserimento di testo in visualizzazione struttura. 
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Introduzione alla posta elettronica. 
L'interfaccia di Outlook. 

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• DIGITAL IMAGING 


di Andrea de Prisco 


La fotografia digitale secondo Sony 



Grandi novità Sony in ambito digitai 
imaging . E' in arrivo una nuova fo¬ 
tocamera basata su un sensore CCD 
da oltre due milioni di pixel, "tagli" 
sempre maggiori per le Memory 
Stick, una stampantina a sublimazio¬ 
ne di qualità fotografica e un moni¬ 
tor a colori a cristalli liquidi per la 
visualizzazione diretta delle immagi¬ 
ni fotografiche riprese, senza biso¬ 
gno di collegamento al computer. 


Cybershot DCS-F55E è il nome 
della nuova fotocamera digitale 
compatta proposta da Sony, ba¬ 
sata su uno straordinario senso¬ 
re CCD da 2.11 milioni di pixel e 
su un'ottica Cari Zeiss per una 
qualità immagine senza prece¬ 
denti. Ma la Cybershot di Sony 
non è solo una fotocamera: gra¬ 
zie alla compressione MPEG è 
in grado di registrare su Me¬ 
mory Stick anche filmati video 
a bassa risoluzione (fino ad 11 
minuti a 160x112 pixel in 16 
megabyte di memoria) imme¬ 
diatamente spedibili via posta 
elettronica, oppure a risoluzio¬ 
ne media (fino a 3 minuti a 
240x320 pixel, sempre in 16 
MB). Alternativamente è possi- I!",] 
bile aggiungere facilmente \ 
commenti sonori alle immagini. 

Grazie al sensore CCD da oltre 
due milioni di elementi è possibile pro¬ 
durre immagini digitali di elevata qualità 
fino alla risoluzione di ben 1600x1200 
pixel. Ma anche l'ottica utilizzata, in 
questo caso, gioca un ruolo di primaria 
importanza. Per questo motivo in Sony 
hanno ben pensato di rivolgersi alla 
Cari Zeiss, nota azienda ottica tedesca, 
sulla breccia dell'onda da oltre 150 an¬ 
ni, per la realizzazione di un obiettivo 
specificatamente progettato per le esi¬ 


genze della fotografia digitale. Il nuovo 
nato è un Distagon 6.85 mm f/2.8, cor¬ 
rispondente nel formato fotografico tra¬ 
dizionale 135 ad una focale mediogran¬ 
dangolare di 37 mm. L'elettronica, poi, 
fa il resto: la fotocamera, infatti, incor¬ 
pora uno zoom digitale 2.5x in grado di 
spingere artificialmente la focale risul¬ 
tante (a scapito della qualità...) fino a 
quella di un mediotele, equivalente ad 
un 90 mm nel formato 135. 


L'esposizione, comple¬ 
tamente automatica, 
permette tempi d'ottura¬ 
zione compresi tra 1/60 
e 1/750 di secondo, con 
compensazione manuale 
dell'esposizione di più o 
meno 1,5 EV. 

Il mirino, esclusivamente 
elettronico, è basato su un 
display LCD ad alto contra¬ 
sto da 2 pollici formato da 
122.000 pixel. Può essere 
I ruotato m diverse posizio- 
f ni per poter scegliere me¬ 
glio l'inquadratura in qual¬ 
siasi condizione d'utilizzo. 
Corredata da un flash au¬ 
tomatico, la Cybershot può 
essere collegata a un TVcolor, al moni¬ 
tor a cristalli liquidi opzionale, al compu¬ 
ter per la visualizzazione e l’elaborazio¬ 
ne digitale delle immagini. In quest'ulti¬ 
mo caso è utilizzata una porta standard 
RS-232C e il cavo di collegamento for¬ 
nito in dotazione. Sempre a corredo 
troviamo un alimentatore di rete che 
provvede anche alla carica delle batte¬ 
rie Info-LITHIUM in grado di fornire con 
la massima precisione (minuti e secon- 


28 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


































di!) l'autonomia effettivamente residua. 

Sia le immagini che i filmati MPEG so¬ 
no registrati su Memory Stick, memo¬ 
ria allo stato solido introdotta da Sony 
la scorsa primavera per i suoi camcor- 
der e le sue fotocamere digitali. Dalle 
dimensioni paragonabili a quelle di un 
chewing-gum ha già avuto un vasto 
consenso nell'industria elettronica, es¬ 
sendo già supportato da numerosi co¬ 
struttori del calibro di Aiwa. Casio, 
Fujitsu, Olympus, Sanyo e Sharp. At¬ 
tualmente disponibile sino alla dimen¬ 
sione di 16 megabyte (ma di certo nuo¬ 
vi e piu ampi 'tagli' arriveranno in segui¬ 
to), le Memory Stick risultano essere 
decisamente più compatte (21x50x3 
mm per appena 4 grammi di peso) ed 
economiche rispetto alle tradizionali 
PCcard, pur offrendo la medesima pra¬ 
ticità d'utilizzo grazie alla compatibilità 
PCMCIA attraverso l'utilizzo di un appo¬ 
sito adattatore. La velocità di lettura 
scrittura sul nuovo media - rispettiva¬ 
mente 2.45 e 1.5 MB/s - ne fa il sup¬ 
porto ideale per molte applicazioni, pre¬ 
senti e future. La fotocamera digitale 
Cybershot DSC-F55E è già disponibile 
ed è venduta a 2.120.000 lire. Le nuo¬ 
ve Memory Stick da 16 megabyte co¬ 
stano 160.000 lire. 

Accanto alla nuova fotocamera. Sony 
presenta un innovativo monitor LCD da 
5.5", denominato PHD-A55, per il con¬ 
trollo immediato degli scatti. Dispone, 
infatti, di un alloggiamento Memory 
Stick per visionare ‘al volo' le immagini 
registrate, sia le fotografie in formato 
JPEG che i filmati salvati in MPEG. Gra¬ 
zie ai suoi 225.000 pixel (quasi il doppio 
rispetto a quelli del display incorporato, 
ad esempio, nella Cybershot) offre una 
fedele visione delle immagini prima 
della stampa o del trasferimento su PC. 
Non manca, infine, un altoparlante in¬ 
corporato per l'ascolto dell'audio nei fil¬ 
mati video e dei commenti sonori 
eventualmente registrati assieme alle 
immagini. 

Prezzo al pubblico 
lire 2.135.000 



Le Memory 

Stick sono i nuovi 
moduli di memoria 
proposti da Sony per le 
sue recenti apparecchiature 
digitali foto e video Hanno già 
avuto un discreto consenso presso altri produttori 
di elettronica di consumo. 


Un curioso auto¬ 
scatto effettuato 
dal fotografo pro¬ 
fessionista Sean 
Mac Andrew con 
la Sony Cybershot 
DDSC-F55E. 



Come il monitor, anche la 
stampantina a sublimazione 
DPP-MS300E è dotata di 
un alloggiamento per 
Memory Stick per la 
l’utilizzo diretto (in 
questo caso su 
carta) delle imma¬ 
gini memorizzate j 
senza bisogno del* •* 
collegamento al computer. 
Analogamente può effettuare 
la stampa da input video, cosi co¬ 
me tramite collegamento a PC attra¬ 
verso la porta parallela di cui è dotata. 
La tecnologia utilizzata è a sublimazio¬ 
ne di colore, per una resa a tono conti¬ 
nuo di qualità fotografica. Come sup¬ 
porto utilizza carta fotografica stan¬ 
dard nel formato 114x85 mm ed offre 


Il sensore CCD utilizzato dalla nuova foto¬ 
camera digitale Sony conta ben 2.11 
milioni di pixel 


una risoluzione di 
1 41 milioni di pixel 
a 16.7 milioni di co¬ 
lori. Disponibile già 
dallo scorso maggio, 
stampantina a colori 
Sony è venduta a lire 
2.135.000 


Per informazioni: 

Sony Italia Spa 
Via Galileo Galilei 40 
20092 Cinisello Balsamo IMI) 
Tel. 02618381 



MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


29 





• PROCESSORI 


Il Pentium III vola a quota 550 MHz 


L'ultima versione del processore 
Pentium III rilasciato da Intel ha una fre¬ 
quenza operativa di 550 MHz, rendendolo 
il processore desktop "mainstream" più 
veloce attualmente disponibile in architet¬ 
tura IA 32. 

Questa CPU è immediatamente disponi¬ 
bile in volumi, come da tradizione Intel; la 
disponibilità di una quantità di software 
applicativi che sfruttano le nuove SSE 
(Streaming SIMD Extensionsl consentirà 
finalmente di cogliere appieno la differen¬ 
za di prestazioni esistente con la prece¬ 
dente generazione di processori Pentium 


II. A questo riguardo, contestualmente 
alla diffusione del comunicato relativo al 
Pentium II a 550 MHz, Intel ha reso dispo¬ 
nibile anche una nutrita lista di produttori 
e software già ottimizzati per le SSE: 
Adobe, Autodesk, Microsoft, Norton, 
Lotus, solo per fare qualche nome. 
L'aumento di prestazioni di questa CPU 
rispetto ad un processore Pentium II 
clockato a 450 MHz, in percentuale, varia 
dal 20% al 108%, a seconda dell'applica¬ 
zione software utilizzata 
Il costo unitario del nuovo processore, 
con 512 kbyte di cache e packaging 



SECC2, in lotti da 1000 pezzi, e di 744 dol¬ 
lari US. 


Per informazioni: 

Intel Corp Italia Spa. 
Tel 0257544484 , 


• GIOCHI 


MULTIMEDIA 


Adaptec supporta Windows Media 
Technologies 4.0 


Windows Media Technologies 4.0 per¬ 
mette di scaricare audio da Internet molto 
velocemente utilizzando nuove tecnologie 
di compressione audio e video. Windows 
Media consente di avere un suono ste¬ 
reofonico di qualità FM in file che possono 
essere archiviati in metà spazio rispetto ad 
un file MP3 di qualità equivalente. Si preve¬ 
de che le vendite di musica via Internet rag¬ 
giungeranno ben presto il livello di quelle 
dei prodotti di masterizzazione. La 
Federazione Internazionale dell'Industria 
Fonografica stima che entro il 2002 la forni¬ 
tura di musica via Internet raggiungerà il 
15% del mercato tradizionale di vendita dei 
dischi. La possibilità di trasmettere audio e 
video via Internet offre incredibili opportu¬ 
nità nel modo in cui questo materiale può 
essere confezionato, promosso, venduto e 


• MULTIMEDIA 


Aashima ha presen¬ 
tato Trust VooDoo 
Dragon Banshee PCI, 
una scheda accelera- 
trice VGA dedicata ai 
videogiochi e alla grafi¬ 
ca multimediale. La 
scheda è basata sulla 
tecnologia Banshee di 
3Dfx ed è capace di 
accelerare sia la grafi- 


distribuito. Al contempo però sono sorti 
problemi riguardanti gli usi non sempre 
autorizzati del contenuto musicale. 
Windows Media 4.0 include, a tale scopo, 
Rights Manager per aiutare gli artisti, i pro¬ 
duttori e i distributori a mantenere i profitti 
sul contenuto che viene messo a disposi¬ 
zione via Internet. Windows Media Rights 
Manager consente agli autori di confeziona¬ 
re le loro canzoni o i loro video in maniera 
tale da informare gli utenti dell'autenticità 
del contenuto e fornire l'autorizzazione per il 
suo utilizzo. Con queste garanzie artisti e 
produttori sono invogliati a guardare con 
maggiore interesse la trasmissione via 
Internet di materiale musicale e video 
Per informazioni: 

Adaptec _ 

|mvw aoaotec com\ 


ca tridimensionale sia quella bidimensionale 
116 MB di memoria video gli permettono di 
visualizzare 1600x1200 pixel a milioni di 
colori. Compatibile con Windows 95 e 98, è 
completamente Plug and Play, e verrà ven¬ 
duta ad un prezzo consigliato di lire 269.000 
IVA inclusa. 


Guida da incoscienti 

Sfrecciare con una potente macchina o 
un grosso camion per le strade cittadine, 
tra pedoni e altre vetture, inseguiti e brac¬ 
cati dalla polizia e tutto senza pencolo per 
nessuno, il sogno sicuramente di molti 
automobilisti. Con Midtown Madness, il 
nuovo gioco di Microsoft, è ora possibile, 
anche se soltanto in modo virtuale. In 
Midtown Madness il giocatore potrà sce¬ 
gliere il veicolo da guidare tra sette vetture, 
dalla Volkswagen Beetle al pick-up F-350, 
alle mitiche Panoz Roadster e GTR-1, oppu¬ 
re un camion Freightliner Century. Tutti i 
veicoli possono essere configurati con piu o 
meno parametri di realismo per quanto 
riguarda guida e danni causati da incidenti. 
Le corse potranno essere svolte contro il 
tempo o contro altri concorrenti su uno dei 
dieci tracciati cittadini, che riproducono per¬ 
fettamente quasi 100 km delle strade di 
Chicago. La grafica, molto particolareggiata, 
è arricchita da una visuale a 180° che offre 
una realistica sensazione di velocità, sensa¬ 
zione aumentata ancora di più se si guida 
con uno dei tanti volanti "force feedback" 
disponibili oggi sul mercato. Il gioco è infatti 
compatibile con le tecnologie Direct 3D e 
Force Feedback. Per gli appassionati del 
gioco on-line, grazie alla Microsoft Gaming 
Zone KwwvV.zone.comi e a "Cops & 
Robbers" si potrà giocare a guardia e ladri 
con altri giocatori in rete. Midtown 
Madness richiede almeno un Pentium 166 
con 16 MB di RAM, CD 4x e 50 MB di spa¬ 
zio su disco, verrà venduto a lire 79.000 IVA 
inclusa. 


Per informazioni: 

Aashima Italia, 

Tel. 05166.35947 


Per informazioni: 

Microsoft, 

iww.m'crosan.cQm 


Trust VooDoo Dragon Banshee PCI 



30 


MCmicrocomputer n 196 - giugno 1999 






















• MULTIMEDIA 


Creative Labs: nuovi accessori multimediali 
e un accordo per la musica su Internet 


FourPointSurround FPS2000 Digital 

Creative Labs, leader indiscusso di acces¬ 
sori multimediali per computer, rende 
disponibile il primo sistema di altoparlanti 
surround a quattro canali con ingresso digi¬ 
tale. Il FourPointSurround FPS2000 Digital è 
il primo sistema che, utilizzando la presa 
multicanale DIN digitale presente sulle 
schede SoundBlaster Livel, permette il tra¬ 
sferimento digitale dei suoni dal computer 
al sistema di altoparlanti, Il trasferimento 
digitale del segnale audio consente la 
migliore qualità oggi disponibile e facilita il 
raggiungimento di un notevole realismo nei 
giochi 3D. Il sistema nasce come naturale 
complemento della scheda SoundBlaster 
Live!, di cui sfrutta l’uscita digitale multipla 
presente sulla schedina secondaria, ma è 
anche collegabile ad ogni altra scheda sono¬ 
ra, purché dotata di uscita per quattro alto- 
parlanti, tramite le consuete connessioni 
per mini iack stereo. 

FPS2000 Digital nasce dalla collaborazione 
di Creative Labs con la neoacquisita 
Cambridge SoundWorks, stimata casa pro¬ 
duttrice di sistemi di altoparlanti hi-fi. Il siste¬ 
ma è costituito da quattro altoparlanti satelli¬ 
ti e da un subwoofer. L’amplificatore multi¬ 
canale fornisce una potenza di 25 watt 
RMS al subwoofer e 7 watt ad ognuno dei 
satelliti II sistema può essere pilotato trami¬ 
te un joystick che controlla il volume ed il 
bilanciamento fronte/retro, un interruttore di 
accensione, un regolatore di livello per il 
subwoofer, quattro supporti per il posiziona¬ 
mento dei satelliti e treppiedi per i satelliti 
posteriori. 

In occasione del lancio dell'FPS2000 
Digital la Creative Labs offre una vantaggio¬ 
sa promozione: tutti coloro che acquisteran¬ 


no una scheda SoundBlaster Live! o Uve! 
Basic e FourPointSurround FPS2000 Digital 
riceveranno da Creative un rimborso di L. 
89.000 semplicemente spedendo all’azien¬ 
da le prove di acquisto dei prodotti. 


3D Blaster Savage4 

L'ultimo modello di schede grafiche della 
Creative Labs è la 3D Blaster Savage4, una 
scheda progettata per gli appassionati di 
videogiochi e per chi vuole la massima 
potenza grafica assieme alla massima qua¬ 
lità. La scheda è basata sul controller grafico 
Savage4 di S3, che assicura prestazioni 
velocistiche spettacolari ed una altissima 
qualità delle immagini, grazie al metodo di 
compressione delle texture S3TC brevetta¬ 
to da S3. La scheda è disponibile sia per 
bus PCI che AGP, e offre rendering 3D a 32 
bit, un motore grafico a 1 28 bit e dual textu¬ 
re rendering pipelme, per una migliore fruibi¬ 
lità dei videogiochi. La scheda dispone inol¬ 
tre di 32 megabyte di SDRAM e un RAM- 
DAC da 300 MHz. 

La scheda è in grado di processare e com¬ 
binare simultaneamente due texture, e que¬ 
sto consente agli sviluppatori di software di 
creare effetti davvero realistici e con una 
grande velocità, come bump map (mappe 



in rilievo), environmental map (mappe 
ambientali), light map (mappe di luce), tex¬ 
ture di dettagli e reflection map. La profon¬ 
dità di colore massima è di 32 bit, con uno 
Z-buffer di 24 bit. La risoluzione può arrivare 
ad un massimo di 1920x1200 pixel, con il 
supporto per la compressione delle texture 
di DirectX 6 e point, bilinear, trilinear e ani¬ 
sotropie filtering, con supporto MIP map- 
pmg per una migliore stabilità dell'immagi¬ 
ne. In dotazione vengono forniti Colorific e 
3Deep, due pacchetti software che assicu¬ 
rano ad ogni applicazione una perfetta cali¬ 
brazione del colore 

Alleanze strategiche per la diffusione di 
musica in MP3 

Nel corso del CeBit 1999, la Creative 
Labs ha annunciato una serie di alleanze 
strategiche con alcuni fornitori di program¬ 
mi musicali audio digitali su Internet. Tra le 
numerose aziende possiamo citare 
GoodNoise Corporation, MP3.com, 
Audible Ine. Audiohighway.com, Audio 
Explosi on Ine songs.com SINC Recor- 
dings e jwww.BiqHeavyWorld. comi come 
fornitori di una grande varietà di materiale 
digitale audio e musicale sia via Internet 
che su CD forniti in bundle con la nuova 
linea di lettori digitali portatili della Creative. 

Grazie alle partnership annunciate, la 
Creative Labs ha confermato il proprio 
impegno nell'offrire contenuti di audio digi¬ 
tale di qualità a tutti gli utilizzatori dei lettori 
digitali audio portatili di prossima presenta¬ 
zione. 

Per informazioni: 

Creative Labs. 

Tel. 02/822.8161 


• INTERNET 


MetaCreations: nuove tecnologie per Internet 


MetaCreations ed Intel hanno annuncia¬ 
to un nuovo standard per la definizione 
dei file 3D: MetaStream, che consente la 
visualizzazione di oggetti e modelli tridi¬ 
mensionali. rapidi da scaricare da Web e 
interagibili con l’utente. Intel, Kodak, 
Minolta e Microsoft hanno annunciato il 
supporto di MetaStream; questa tecnolo¬ 
gia è stata studiata appositamente per la 
piattaforma Intel, ed è in grado di dare 


profondità e una nuova dimensione ai siti 
Web. Il plug-m di MetaStream è scaricabì- 
le gratuitamente dal sito Web di 
MetaCreations. 

MetaFlash è invece una innovativa tec¬ 
nologia che permette di ritrarre immagini 
tridimensionali di oggetti reali con una 
appositamente modificata fotocamera 
digitale. 

Il software proprietario ed un dispositivo 


applicato alla fotocamera consente di sal¬ 
vare l'immagine come file 3D Meta¬ 
Stream, modificabile e manipolabile dall'u¬ 
tente, e pronto per essere usato su siti e 
cataloghi on-line su Web. 

Per informazioni: 

Pico Srl, 

Tel. 0522512332, 

IWWW.PICO/l 


MCmicrocomputer n. 196-giugno 1999 


31 






















• PERIFERICHE 


Canon BJC-8500 per la grafica professionale 


La nuova Canon BJC-8500 a colon 
implementa la nuova tecnologia Micro- 
Fine Droplet, consentendo una risoluzione 
effettiva di stampa di ben 1200 per 1200 
dpi, con risultati di stampa pressoché indi¬ 
stinguibili da una fotografia tradizionale 
L'inchiostro utilizzato ha la caratteristica di 
essere a doppia densità, permettendo di 
raggiungere 17 livelli di gradazione di colo¬ 
re per pixel. 

La stampante è dotata di cartucce singo¬ 
le, consentendo la sostituzione del singo¬ 
lo colore esaurito. Questa stampante è 
stata progettata per essere utilizzata in un 
ambito di Workgroup, e, come tale, può 



essere collegata ad una LAN tramite il 
print server Axis PrintPomt 140 BJC. La 
BJC-8500 utilizza il software PressReady 
di Adobe, per ottimizzare la stampa di gra¬ 
fica professionale. 

Oltre a questo, è possibile ottenere 
prove di qualità elevata sfruttando la tec¬ 
nologia P-Pop IPIain Paper Optimized 
Printing), che migliora notevolmente la 
resa su carta comune. 

Per informazioni: 

Canon Italia, 

Tel 0282482249. 

Iwwiv canon il 


• NOTEBOOK 


IBM lancia il primo notebook trasformabile 


• SOFTWARE 


Nero Burning Rom 


Il nuovo PC ultraportatile 
Thmkpad 570 unisce il 
meglio di due filosofie 
progettuali' da "all-in- 
one" completo di tutte le 
funzioni desktop, a ultra¬ 
portatile, sottile e leggero 
Nella configurazione ultra¬ 
portatile, il Thinkpad 570 è 
spesso solo 28 mm e pesa 
1,8 kg. La tastiera "full size", 
il display da 13.3 o 12,1 TFT. il 
processore Pentium II Mobile da 
366 MHz, il disco rigido fino a 6,4 
Gbyte, 64 Mbyte di RAM e modem 
56K integrato lo rendono l'ideale per il 
"power user" in viaggio. Il Thinkpad 570 si 
trasforma istantaneamente in un potente 
PC desktop tramite l'UltraBase. un’elegante 
docking station dotata di svariati accessori 
per la massima flessibilità di configurazione, 
Gli accessori opzionali comprendono DVD- 


• GIOCHI 


Iomega continua a incamerare adesioni 
all'iniziativa Beyond-PC, che prevede l'inte¬ 
grazione OEM di unità Zip in ogni tipo di 
apparecchiatura elettronica, dalle stampanti 
e scanner alle elettromedicali. a quelle per 
la creazione di musica. E' la volta di Sega, 
che ha deciso di includere l'unità da 100 
MB nella nuova Sega Dreamcast, ha un'ar¬ 
chitettura a 128 bit con 26 MB di RAM, 64 
canali audio, un CD-ROM da 1 GB e un 


ROM 2x. CD-ROM drive 24x-10x, Zip 
drive da 100 Mbyte. SuperDisk LS- 
120 , un disco rigido supplementare 
fino a 16,4 Gbyte. o la seconda bat¬ 
teria per un'autonomia di sette ore 
senza interruzione. Oltre a questo. 
l'UltraBase integra due altoparlanti 
stereo, porta MIDI, e porta USB 
supplementare La struttura 
del Thinkpad 570 è in 
policarbonato rinfor¬ 
zato con fibra di car¬ 
bonio, studiato da 
IBM; si tratta del materiale più 
leggero e durevole esistente sul mercato 
I prezzi dell'IBM Thinkpad 570 partono da 
5.547.000 lire, IVA esclusa; la garanzia è di 
tre anni. 

Per informazioni: 

Tel 167/017001. 
kvwvv oc ibrìTcon] 


modem, è in grado di collegati ad Internet 
per navigare su Web. fare posta elettronica 
e giocare con altre persone L'aggiunta 
dello Zip Built-ln consentirà di registrare i 
messaggi di posta, pagine Web e gli aggior¬ 
namenti dei giochi stessi. 

Per informazioni: 

Iomega. 

|www. /omega. con\ 


Il nuovo packaging include la versione 
cartacea in italiano del manuale e molte 
nuove funzioni. 

Il programma ha ora una funzione di 
backup completo di una partizione o di 
tutto il disco rigido. La funzionalità, deno¬ 
minata Power Partition Backup, è un 
sistema di disaster recovery che si occu¬ 
pa di fare il backup dell'intero hard disk o 
di una sola partizione II programma effet¬ 
tua il backup utilizzando uno o più CD¬ 
ROM; oltre ai file di dati vengono registra¬ 
ti anche il sistema operativo e i file di 
sistema. 

Il primo CD viene reso awiabile in modo 
da poter effettuare il ripristino automatico 
in caso di crash del disco rigido 

Un'altra funzionalità interessante è la 
possibilità di creare dischi audio da file 
MP3 II programma si occupa sia del con¬ 
trollo dell'integrità dei file che della loro 
decodifica, prima di registrarli su CD in 
formato CD-DA. Non sarà quindi più 
necessario convertire i file da MP3 a wav 
prima della masterizzazione Diventa 
oltremodo facile quindi prodursi i propri 
CD audio con file MP3 scaricati dalla 
Rete. Inoltre il programma incorpora un 
equalizzatore grafico a venti bande che 
consente di intervenire sulle varie tracce 
musicali per apportare correzioni timbri¬ 
che. Oltre a queste nuove caratteristiche 
troviamo naturalmente il supporto per un 
buon numero di nuovi masterizzatori. 

Per informazioni: 

MAN. 

Tel 0817879 503. 

Iwwvv veiyweli còri] 



Crescono le adesioni a Beyond Game 


32 


MCmicrocomputer n 196 - giugno 1999 
























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Dealer o Leader? 



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Se avete il pallino per gli af¬ 
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nale come MC-link, da più di 12 anni al fianco di grandi azien¬ 
de e piccoli utenti con tecnologie e prodotti avanzati. Per conti¬ 
nuare con una rete capillare estesa in oltre 110 città in Italia e 
1200 nel mondo. E finire con un’offerta completa e qualifican¬ 
te che presenta molti punti di forza: Kit di abbonamento bi¬ 
mestrale o annuale; connessione RTC anche in X2 e ISDN; 
spazi web e domini; connettività Internet e Intranet dedi¬ 
cata per le aziende. Diveniate anche voi MC-link Point, 
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• HARDWARE 


• INTERNET 


IBM presenta la nuova Intellistation Z Pro 


La nuova workstation, basata su Pentium 
III Xeon di Intel a 500 e 550 MHz (fino a due 
processori) e Windows NT 4 0, è studiata 
per gli utenti molto esigenti in tema di 
visualizzazione 3D e trattamento di grandi 
moli di dati, 

L’implementazione degli acceleratori grafi¬ 
ci 3D IBM Fire GLI o Intense 3D Wildcat 
4000 consente di raggiungere prestazioni ai 
vertici della categoria. 

La workstation è dotata di controller 
Ultra2SCSI duale, implementa fino a 2 
Gbyte di memoria ECC, bus AGP 2X, dischi 
rigidi fino a 91 Gbyte da 7200 a 10.000 


RPM; l’acceleratore grafico Wildcat integra 
un motore di rastenzzazione 3D a 200 MHz, 
un motore grafico a 128 bit e implementa 
un totale di 80 Mbyte di memoria dedicata, 
di cui 16 Mbyte per il frame e 64 per le tex- 
ture. 

I prezzi (indicativi) per la Intellistation Z Pro 
con una CPU da 500 MHz partono da 
10 087 000 lire piu IVA 

Per informazioni: 

IBM Personal Systems Group. 

Tel 167/017001. 

(■•■vn-v oc ipm co” | 


• HARDWARE 


Waitec: riscrivere i CD a velocità 4x 


Il nuovo prodotto si chiama WT3244EI e 
si tratta di un masterizzatore riscrivibile 
interno destinato alla grande distribuzione. 
Il prodotto e caratterizzato da caratteristi¬ 
che di tutto rispetto: velocità di 4x sia in 
scrittura che in riscrittura, e ben 32x in let¬ 
tura, con m aggiunta un buffer da 2 
megabyte II masterizzatore utilizza l'inter¬ 
faccia Eide per il collegamento con il PC, e 
per questo risulta di facile installazione ed 
immediato utilizzo Grazie a queste interes¬ 
santissime caratteristiche il WT3244EI è 
un prodotto di alta qualità caratterizzato da 


• HARDWARE 


Traxdata: tre nuovi kit 

Ad essi Traxdata offre la possibilità di 
aggiornare facilmente il proprio PC attraver¬ 
so tre SCSI Accessory Kits. tre schede 
SCSI adatte a tutte le esigenze e ad un 
costo particolarmente contenuto. 

Le nuove schede SCSI di Traxdata sono 
facili da installare, facili da configurare e 
diventano la soluzione ideale per chi vuole 
upgradare una scheda esistente oppure 
installarne una ex novo. 

Le schede sono offerte, come tutti i pro¬ 
dotti Traxdata. in kit che contengono tutto il 
necessario per una installazione facile e 
immediata Le schede sono naturalmente 
Plug & Play, per slot PCI, con un software. 
Intelligator, che verifica automaticamente 
quale sistema operativo si utilizza ed installa 
solo i file necessari I kit sono tre. con pre¬ 
stazioni e prezzi differenti All'utente è cosi 
lasciata ampia libertà di scelta del prodotto 


un prezzo estremamente accattivante. Il 
masterizzatore viene fornito con software, 
come Nero e Floppy CD. Inoltre nella con¬ 
fezione vengono forniti due CD vergini un 
CD-ROM da 74 secondi e un CD-RW 
preformattato certificato per la scrittura a 
4x II WT3244EI sarà in vendita da Agosto 
al prezzo indicativo di lire 460 000 IVA 
esclusa. 

Per informazioni: 

Waitec _ 

Lmmuttaiftc mnt 


di upgrade SCSI 

a lui più adatto, a seconda delle proprie esi¬ 
genze. La scheda entry level. la ACC925, è 
indirizzata a chi non ha esigenze particolari 
di velocità ma desidera servirsi dei vantaggi 
offerti dal protocollo SCSI. In ogni caso il 
transfer rate della scheda, che è una Fast 
SCSI, è di 10 Megabyte al secondo 
La scheda immediatamente superiore, la 
ACC940, offre prestazioni superiori; è infatti 
una Ultra Fast SCSI, con un transfert rate di 
20 MB al secondo. 

L'ultima scheda, la ACC3940UW. è quella 
dalle prestazioni più alte, adatta per l'uso in 
ambito professionale: supporta infatti il pro¬ 
tocollo SCSI Ultra Wide e arriva alla velocità 
di trasmissione di 40 MB al secondo. 

Per informazioni: 

Traxdata Italia S ri 

1,','vnv traxdata il 


Internet in mano 

Presentato da Kensington WebRacer, 
un sistema di input appositamente stu¬ 
diato per i navigatori più accaniti che 
combina un touch pad e ben 13 tasti 
programmabili ai quali si possono asso¬ 
ciare funzioni specifiche per la navigazio¬ 
ne Internet. 

Sei tasti sono dedicati alla memorizza¬ 
zione dei siti preferiti, cosa che avviene 
molto semplicemente, e. come nelle 
autoradio più comuni, tenendo premuto 
per qualche secondo il tasto quando la 
pagina da memorizzare è visualizzata nel 
browser. 

Altri sei tasti danno l'accesso diretto 
alle normali funzioni di "avanti", ''indie¬ 
tro”. "stop", "caricamento", "stampa" 
e "posta elettronica", infine il comodo 
tasto di scorrimento in quattro direzioni 
rende lo serali delle pagine estremamen¬ 
te comodo, mentre l'uso del touch pad 
rende agevole la navigazione nella pagi¬ 
na 

Attraverso il software MouseWorks i 
quattro pulsanti del mouse possono 
essere programmati per le operazioni più 
comuni nell'uso del computer come il 
click, il doppio click, il trascinamento, la 
visualizzazione del menu pop-up, ecc. 

Nel caso si volesse utilizzare Web¬ 
Racer come comando a distanza per 
Internet, il lungo cavo facilita questa 
applicazione, l'utility Soft Keyboard forni¬ 
sce una piccola tastiera software a video 
con la quale inserire, per esempio, una 
parola da cercare. 

Il CD di WebRacer contiene Microsoft 
Explorer, Netscape Communicator e 
alcuni plug-in, tra cui Macromedia 
Shockwave, Reai Player. 

Il prodotto 6 in vendita a lire 149.000 
IVA compresa 

Per informazioni: 

Acco Italia. 

Tel 011896 ? 111. 

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34 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 




















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Un "occhio" sui Fori Imperiali 



Il 12 maggio è stato presentato, alla pre¬ 
senza del sindaco di Roma Rutelli, 
Capitolium.org. un sito Internet dedicato 
al progetto "Fori Imperiali" che intende 
recuperare completamente l'area archeo¬ 
logica romana per realizzare un "museo a 
cielo aperto" nel cuore della città. Il sito 
contiene oltre 1.000 pagine con tutte le 
informazioni utili per avere una conoscen¬ 
za storica, archeologica e artistica dell'a¬ 
rea dei Fori Imperiali. I moltissimi testi, in 
italiano e inglese, sono completati da 
mappe, foto, filmati e ricostruzioni virtuali. 
A contorno si possono trovare informazio¬ 
ni e curiosità sulla vita nella Roma impe¬ 
riale, alcune ricette tipiche e una serie di 
quiz sulla storia. Chicca del sito è sicura¬ 
mente la telecamera montata sulla torret¬ 
ta del Palazzo Senatorio sul Campidoglio, 
con una fantastica vista che va dai 
Mercati Traianei al Circo Massimo, pas¬ 
sando per i Fori Imperiali, il Colosseo, il 
Foro Romano, l'Arco di Settimio Severo e 
il Palatino. La Webcam è stata realizzata 


in collaborazione con Canon ed è 
basata sulla tecnologia WebView, 
con un sofisticato sistema che 
permette di manovrare la teleca¬ 
mera via Web. ruotarla, alzarla/ 
abbassarla e zoomare sul partico¬ 
lare che interessa. Il controllo può 
essere preso da chiunque si colle¬ 
glli al sito; l'utente ha un minuto 
di tempo di utilizzo, poi il controllo passa 
alla richiesta successiva. Le richieste di 
controllo vengono gestite da un apposito 
server che provvede a assegnare i coman¬ 
di secondo l'ordine di arrivo della doman¬ 
da. Durante l'attesa si può comunque 
vedere ciò che sta facendo la persona 
attualmente ai comandi. 

Il sistema è costituito dalla nuova 
Commumcation Camera VC-C3, dal soft¬ 
ware WebView e da un PC Intercomp, 
configurato come camera e Webserver. 

Purtroppo subito dopo l'inaugurazione il 
Capitolium.org è stato invaso dalle richie¬ 
ste e gli organizzatori si sono resi conto 


che la banda assegnata al sito non era 
sufficiente a reggere anche il live video, 
quindi il servizio di Webcam è stato 
momentaneamente sospeso in attesa di 
un ampliamento della banda passante. 

L'intero sito è stato realizzato con il con¬ 
tributo di Microsoft e si basa su Microsoft 
BackOffice, Windows NT Server e 
Internet Information Server 4.0. 

Per informazioni: 

tA'ww.capitoiium ora 

Per la WebView. 3 

Canon, Tel. 028248.1, 

mvW.WnpnT] 


[ IfrHttHll 

Elettrodata: nuovi accessori per USB 


La nuova linea di accessori per USB com¬ 
prende hub, cavi, adattatori, card e video kit 
Elettrodata ha in catalogo già da diverso 
tempo una serie di prodotti USB (stampanti, 
scanner, telecamere, ecc.) ai quali da ora 
affianca una serie di accessori per sfruttare 
al meglio le caratteristiche di questa innova¬ 
tiva e potente interfaccia. Su una porta USB 
possono essere collegate sino a 127 perife¬ 
riche. Per ottenere il massimo dal collega¬ 
mento in cascata Elettrodata consiglia l'uti¬ 
lizzo di USB Hub, che permette di collegare 
contemporaneamente da 4 a 6 periferiche 
USB su una porta USB. Tale hub può esse¬ 
re collegato in cascata per arrivare sino a 
100 periferiche in contemporanea. 


Se le due porte USB. che ormai tutti i PC 
di nuova generazione offrono, non fossero 
sufficienti, con la USB PCI Card se ne pos¬ 
sono aggiungere due nuove al proprio com¬ 
puter, semplicemente inserendo la card in 
uno slot PCI libero Nel catalogo Elettrodata 
non mancano anche i cavi, sia di tipo A-A 
(per esempio per la connessione tra due 
hub) sia di tipo A-B (per il collegamento 
delle periferiche). USB databridge è un cavo 
che permette il collegamento diretto, via 
porta USB, di due PC, per lo scambio dati a 
una velocità pari a 2-4 Mbps In dotazione è 
compreso un software per la gestione dello 
scambio dati via USB. 

Tra gli adattatori troviamo il cavo da USB a 


parallelo, che permette di collegare la stam¬ 
pante su porta USB. Per chi invece volesse 
collegarsi in rete senza per questo inserire 
l'apposita scheda nel proprio computer, può 
utilizzare l'adattatore USB Ethernet, che 
permette di collegare il PC in rete utilizzan¬ 
do la porta USB a una velocità di 10 Mbit. 

Infine con il kit USB Videogeme si posso¬ 
no facilmente acquisire immagini televisive 
via porta USB. Videogame supporta il for¬ 
mato PAL e la risoluzione 640x480 

Per informazioni 

Elettrodata Spa , 

Tel 02580311 
Lvmvfi/firfrmHM.d 


• INTERNET 


Alleanze strategiche per la diffusione di musica in MP3 


Nel corso del CeBit 1999, la Creative 
Labs ha annunciato una serie di alleanze 
strategiche con alcuni fornitori di program¬ 
mi musicali audio digitali su Internet. 

Tra le numerose aziende possiamo citare 
GoodNoise Corporation, MP3.com, 
Audible Ine. Audiohighway.com, Audio 


Explosion Ine songs.com, SINC Recor- 
dmgs e Iwww.BiqheawWoria.coml come 
fornitori di una grande varietà di materiale 
digitale audio e musicale sia via Internet 
che su CD forniti in bundle con la nuova 
linea di lettori digitali portatili della Creative. 

Grazie alle partnership annunciate, la 


Creative Labs ha confermato il proprio 
impegno nell'audio digitale di qualità. 


Per informazioni: 

Creative Labs, 

Tel. 02822.8161 


36 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 
































nnpu. VAI «u*u»i«»o ouoi injjd ium uootioaoj m IP tienuSij «pimi 0001 uitomv a apn ut «lui -jSo, i 



































• SOFTWARE 


di Aldo Ascenti 


Le soluzioni Autodesk per il GIS 




U \lllmli-sk 


te interrogazioni SQL generate in modo 
semplice ed intuitivo grazie all'interfaccia 
grafica del pacchetto che, per chi già 
sfrutta piattaforme GIS. offre la possibi¬ 
lità di importare ed esportare dati nei for¬ 
mati più diffusi nell'ambito della cartogra¬ 
fia automatizzata. AutoCAD Map dispo¬ 
ne. inoltre, di metodologie multkitente in 
grado di gestire gli accessi a livello di sin¬ 
golo oggetto territoriale. Autodesk World 
si occupa di integrare in un unico 


Presentate a Firenze le nuove solu¬ 
zioni Autodesk per il mondo GIS 
(Geografìe Information Systems). 
Già pronto un progetto per monito¬ 
rare per mezzo di satelliti i vigneti 
del Chianti. 


Nella splendida cornice della campa¬ 
gna toscana si è svolto l'incontro di 
Autodesk con i giornalisti per parlare di 
GIS. ovvero di sistemi informativi terri¬ 
toriali. Questa sigla riassume un com¬ 
plesso di sofisticate tecnologie che 
hanno lo scopo di rendere facilmente 
sfruttabile una grande mole di informa¬ 
zioni, integrandole in un contesto geo¬ 
grafico tramite mappe digitalizzate e 
foto satellitari. Autodesk, leader mon¬ 
diale nella realizzazione di software per 
il disegno industriale e architettonico, è 
da tempo impegnata nello sviluppo di 
applicazioni che, sfruttando le capacità 
dell'arcinoto AutoCAD, forniscono ad 
aziende ed enti pubblici tutti gli stru¬ 
menti per implementare e 
pubblicare sul Web una 
cartografia digitale collega¬ 
ta a database (relazionali o 
gerarchici) anche molto 
articolati e complessi. La 
scelta di crescere nel mer¬ 
cato dei GIS è motivata dal 
forte sviluppo (oltre il 35% 
annuo) di questo settore 
commerciale; ciò è legato 
alle sempre più ampie pos¬ 
sibilità di applicazione offer¬ 
te dalla diffusione di 
Internet come strumento 
di interrogazione di banche 
dati e a tecnologie di anali¬ 
si del territorio sempre più 
sofisticate e a buon merca¬ 
to. L'offerta Autodesk in 
questo campo si compone 
di tre sofisticati prodotti, sviluppati per 
l'uso su piattaforme PC-Windows, che 
sono ora disponibili nelle nuove release. 
AutoCAD Map 2000 fa uso dell'ambien¬ 
te grafico di AutoCAD, estendendone le 
capacità con le funzioni necessarie a 
sfruttare mappe raster (bitmap) o vetto¬ 
riali e consente la definizione delle zone 
o dei percorsi da associare ai dati presen¬ 
ti in un qualsiasi database relazionale 
L'accesso a questi dati è ottenuto trami¬ 


ambiente funzioni di CAD, GIS e di 
gestione del database Si tratta dello 
strumento migliore per effettuare l'a¬ 
nalisi. la modifica e l'integrazione di 
dati GIS raccolti dalle fonti più diverse 
e comprende API per l'automazione 
ActiveX e un ambiente di sviluppo 
standard VBA (Visual Basic for 
Application), Con Autodesk MapGuide 
4.0 i dati geografici vanno in rete. In 
effetti MapGuide consente la creazio¬ 
ne di applicazioni Web basate su 
mappe e dati GIS dando la possibilità di 
usare un comune browser per ottene¬ 
re una gestione completa dei dati terri¬ 
toriali disponibili. Tale è stato l'impatto 
di queste nuove tecnologie che perfino 
un settore tradizionalista come quello 
della viticoltura non ha potuto sottrarsi 
alle possibilità offerte; ed ecco che il 
Consorzio Vino Chianti ospita nella sua 
storica sede fiorentina non già bottiglie 
polverose ma foto satellitari e compu¬ 
ter portatili. Il progetto è ambizioso: 
sfruttare la versatilità dei prodotti 
Autodesk per archiviare quanti più dati 
possibile relativi alle estensioni dei 
vigneti e delle aziende vitivini¬ 
cole e, soprattutto, utilizzare 
dati meteo, ricavati da centra¬ 
line dislocate sul territorio e 
da rilevamenti satellitari, per 
ottenere consigli utili alla 
gestione delle vigne e stima¬ 
re le produzioni future. 
Riuscirà un sistema GIS a 
superare l'esperienza di 
molte generazioni di viticolto¬ 
ri? Vi terremo informati. 


Per informazioni: 

Autodesk Italia S.p.A., 
Tel. 0/575511 
Vww MQdSSkJl 


Conclusioni 


I prodotti Autodesk per la 
gestione dei dati territoriali 
mettono le potenzialità dei 
GIS alla portata del mondo 
PC-Windows-Internet a costi 
abbordabili e per mezzo di 
strumenti potenti ma user-friendly. Per 
dare un'idea dei costi, AutoCAD Map ha 
un prezzo consigliato di 4450 Euro, men¬ 
tre per MapGuide sono necessari 9.950 
Euro. 

Naturalmente IVA esclusa. 


38 


MCmicrocomputer n. 196-giugno 1999 






































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• HARDWARE 


di F. Fulvio Castellano 

Dell: notebook Latitude e PC OptiPlex 


Tre i modelli dei nuovi notebook con 
il più grande schermo della categoria 
(14.1"): Latitude CPi, CPt e LT. Il 
nuovo PC OptiPlex per l'impresa 
offre prestazioni desktop per piat¬ 
taforme Windows NT Workstation. 
Nuove anche le schede grafiche per 
Precision WorkStation. 


Nella sede di Milanofiori. la Dell 
Computer Italia SpA ha presentato alla 
stampa una serie di novità assolute nella 
famiglia dei notebook Latitude, nei PC 
OptiPlex e nelle Precision workstation 
Ma andiamo con ordine. 



Latitude 

L'ultima novità 
della linea di 
notebook Dell 
Latitude è il CPt 
pensato per chi è 
sempre in viag¬ 
gio e assicura 
un'autonomia 
superiore, affida¬ 
bilità e caratteri¬ 
stiche normal¬ 
mente riservate 
ai notebook di 
fascia alta. Per la 
sua compatibilità 
con le docking 
station della fa¬ 
miglia C/Port e 
C/Dock (e com¬ 
patibilità con 


tutte le docking station future) CPt può 
sostituire integralmente il PC desktop. 
Schermo da 14.1 ", display a matrice atti¬ 
va XGA con un 25% di superficie visibile 
in più rispetto ai normali schermi SVGA 
da 12.1", processore mobile Celeron 
333 MHz di Intel, porta output S-Video 
per collegamenti a monitor, TV, proiettori 
e videoregistratori, autonomia batteria 3 
ore, hard disk drive removibile fino a 10 
GB, docking station per collegamento, 
supporta Windows 95/98 o Windows NT 
4 0 (Windows 2000 compatibile). 



disponibili schede 
PCI Ethernet o 
Token Ring NIC. 


Precision 

WorkStation 


Le Dell Preci¬ 
sion Work¬ 
Station (sia il 
modello di 
fascia media 410 
e bassa 210) ora annun- 


OptiPlexGXIp 

L'ultimo PC per l'im¬ 
presa di Dell è 
OptiPlex GXIp con 
prestazioni desktop 
su una piattaforma 
altamente stabile e 
gestibile. Processori 
Pentiun III (o Pentium 
II) da 450 e 500 MHz, 

RAM tre slot DIMM 
placcate oro per il suppor¬ 
to ECC da 128 o 768 MB. 
memoria SDRAM 100 MHz, cache 
512 KB L2, flash BIOS 2 MB di memoria, 
installazione plug-and-play, grafica (stan¬ 
dard e/o opzionale) scheda video PCI 
STB nVidia TNT 16 MB, sistema di elabo¬ 
razione 3D a 128-bit, memoria video 16 
MB, 16,7 m colori a 1600x1200, audio 
full duplex integrato, sound blaster, sche¬ 
da controller SCSI-SMART Adaptec, 
opzioni lettore CD-ROM 17/40x EIDE, 
opzioni unità nastro Travan TR5 EIDE, 
capacità 10,0 GB originali (20,0 compres¬ 
si), opzioni interfaccia rete 10/100 3Com 
Parallel Tasking II Fast Ethernet XL, 



ciate dispongono del nuovo 
processore Intel Pentium III a 450 o 500 
MHz per complesse simu¬ 
lazioni grafiche 3D, con 
configurazione singola o 
dual processor II prezzo 
base è di lire 4.375.900 
(Euro 2.260). 

Dell Precision Work¬ 
Station si indirizza agli 
utenti che richiedono pre¬ 
stazioni eccezionali 
^ per applicazioni 
'Medianica! Com¬ 
puter Aided Design' 
(MCAD), finanza, Electronic Design 
Automation (EDA), architettura, ingegne¬ 
ria e costruzioni (AED), Geographic 
Information Systems (GIS). Digital 
Coment Creation (DCC) e software deve- 
lopment. Sono state progettate per sup¬ 
portare Windows 2000 Oltre alle Dell 
Precision 210 e 410, Dell offre il modello 
Precision WorkStation 610, basato su 
processore Intel Pentium II Xeon. 

Per informazioni: 

Dell. _ 

lyyyyir.ge'/.cèg] 


• SOFTWARE 


PowerQuest ripara i guai di Chernobyl 


Il virus Chernobyl alla fine dello scorso 
aprile ha distrutto migliaia di dischi rigidi in 
tutto il mondo, con la conseguente perdita 
dei dati. Non è stato cosi per gli utenti 
PowerQuest, che hanno utilizzato i softwa¬ 
re di recupero dei dati, Lost & Found e 
Search & Rescue Con Lost & Found e 
Search & Rescue. PowerQuest viene in 
aiuto a coloro che sono stati colpiti dal virus, 


offrendo uno strumento semplice e conve¬ 
niente per ritrovare e salvare i propri dati 
Sia Lost & Found che Search &Rescue fun¬ 
zionano anche se installati a incidente avve¬ 
nuto, e anche di fronte a gravi danneggia¬ 
menti del disco rigido. E' sufficiente che il 
disco rigido stia ancora girando, perché ci 
siano ancora buone speranze di recuperare i 
propri dati. Lost & Found 1.01 è la versione 


aggiornata del software per il recupero dei 
dati danneggiati o di perdita accidentale o di 
cattivo funzionamento del sistema La 
nuova versione di Lost & Found elimina le 
restrizioni legate al sistema delle licenze. 

Per informazioni: 

PowerQuest 
Tel. 0227002285 


40 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


















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- 




* L' 











■ lUVIIJ» 

i 1ÌMMVÀ1H di F. Fulvio Castellano 

Visualize Personal Workstation 
anche per Windows NT 


• SOFTWARE 


MasterIT gratuita 
fino ad agosto 


Hewlett-Packard ha annun¬ 
ciato l'espansione della pro¬ 
pria famiglia di workstation 
Visualize con una nuova 
linea che opererà in 
ambiente NT e con il sup¬ 
porto dei nuovi processori 
Pentium III e Pentium III 
Xeon di Intel a 450. 500 e 
550 MHz. La nuova famiglia 
HP Visualize Personal Workstation 
si affiancherà alla vasta linea di 
soluzioni workstation, che include attual¬ 
mente la famiglia di workstation HP 
Visualize per UNIX e le HP Kayak PC 
Workstation, in questo momento leader 
di mercato. Le nuove workstation HP 
Visualize Personal Workstation rappresen¬ 
tano la soluzione ideale per i clienti che 
operano nei settori tecnico e creativo, la 
cui attività di progettazione in ambiente 
Windows NT richiede capacità grafiche e 
prestazioni applicative di livello superiore. 

HP ha. inoltre, presentato HP Kayak XU 
PC Workstation con i piu recenti proces¬ 


sori Pentium III Xeon a 500 e 550 MHz di 
Intel. Tali sistemi offrono 
prestazioni senza prece¬ 
denti a sviluppatori di 
software, tecnici pro¬ 
gettisti, analisti finanzia¬ 
ri e professionisti 
della creazione di 
contenuti multime¬ 
diali. 

Secondo International 
vi Data Corp. (IDC) - per il 
secondo anno consecu¬ 
tivo nel 1998 - HP ha consegnato nel 
mondo più sistemi workstation di qualsia¬ 
si altro produttore nel mercato combinato 
dei sistemi UNIX e delle workstation 
basate su Windows NT. 

Hewlett-Packard è inoltre il numero 1 
nella vendita di workstation con marchio 
Windows NT. 

Per informazioni: 

Hewlett-Packard Italiana, 

Tel 0292121 



• SOFTWARE 


Office 2000 apre la porta ai "gestionali" 


Cambia lo scenario di Office: dalla pro¬ 
duttività personale alle applicazioni per le 
PMI. 

Il Modulo Gestione Clienti, contenuto in 
Office 2000 e rivolto specificamente alle 
esigenze delle piccole e medie imprese, 
consente di integrare direttamente i vari 
componenti di Office con i dati elaborati 
dalle applicazioni gestionali Diamante. 
Esatto, Mago, oggi tra le piu diffuse sul 
mercato italiano. "Con questi strumenti 
Office pone le basi per diventare un vero 
e proprio anello di congiunzione tra il 
mondo dell'office automation tradizionale 
e il mondo delle applicazioni gestionali 
delle aziende di piccole e medie dimen¬ 
sioni", ha dichiarato Alessandro Adamo. 
Product Manager di Office 2000. 

In particolare il Modulo Gestione Clienti 
consente di: creare un database dei clienti 
e delle vendite a partire dai file di alcuni 
programmi di contabilità (gestionale) e 
delle informazioni relative ai contatti pre¬ 
senti sul Client di collaborazione e mes- 
saggistica Microsoft Outlook; migliorare 
le capacità di gestione dei contatti di 


Outlook 2000 consentendo agli utenti di 
visualizzare i dati dai file del programma 
contabilità; integrarsi con alcuni pacchetti 
di contabilità italiani (Esatto di Esa 
Software, Diamante di Vecomp e Mago di 
Microarea) tra i più diffusi in Italia grazie a 
speciali filtri realizzati da tali aziende; tene¬ 
re traccia delle attività dei clienti; generare 
report su clienti, vendite, prodoni e rap¬ 
presentanti; automatizzare la creazione di 
documenti di comunicazione di Office per 
clienti mediante Publisher e Word, oltre al 
riconoscimento della lingua. 

Inclusi si troveranno: PhotoDraw 2000 
per la gestione e la semplificazione dei 
concetti grafici tipici delle PMI e Publisher 
2000 per supportare la stampa in quadri- 
cromia. 

Il modulo Gestione Clienti è contenuto 
in tutte le confezioni Office 2000 Small 
Business, professional e Premium. 

Per informazioni: 

Microsoft. 

Tel. 02703921 
Www micmsott coni 


In un solo prodotto si trovano: il moni¬ 
toraggio dei server in tempo reale, la 
business intelligence e l'analisi del traffi¬ 
co. 

MasterIT Workgroup Edition, la soluzio¬ 
ne per Windows NT di Computer 
Associates per il monitoraggio e la 
gestione dei Web site destinata alle pic¬ 
cole e medie imprese (in vendita a 
1.200 000 lire), sarà disponibile gratuita¬ 
mente fino al 1° agosto 1999 

Con questa promozione speciale 
Computer Associates vuole dare alle 
aziende la possibilità di sperimentare a 
costo zero i vantaggi offerti da una solida 
soluzione per la gestione dei siti Web. 

MasterIT, basato sulla tecnologia di 
Unicenter TNG, fornisce complete fun¬ 
zionalità che consentono di migliorare 
l'affidabilità, l'integrità e le prestazioni 
dei servizi Web e dei relativi contenuti - 
d'importanza cruciale per le attività di 
commercio elettronico su Internet. 

MasterIT assicura la massima affidabi¬ 
lità in termini di contenuto e infrastruttu¬ 
ra del sito. I suoi componenti migliorano 
le prestazioni dei Web server e consen¬ 
tono il monitoraggio e la gestione degli 
eventi. 

MasterIT aiuta le aziende a raggiungere 
in modo più mirato i segmenti di merca¬ 
to di loro interesse e a identificare nuove 
opportunità di business. Fornendo dei 
report sui dati storici relativi all'utilizzo 
del sito e sui periodi di picco in termini di 
accesso, MasterIT consente inoltre alle 
imprese di valutare la reale efficacia del 
loro Web site 

MasterIT offre inoltre le funzioni di 
misurazione dei dati storici e in tempo 
reale necessarie per eseguire la manu¬ 
tenzione delle operazioni Internet di 
importanza cruciale per il business azien¬ 
dale. Infine, con MasterIT gli amministra¬ 
tori del sito possono tra le altre cose evi¬ 
tare i tempi di fermo ed eventuali cali di 
prestazioni, che inevitabilmente condur¬ 
rebbero a una perdita di business. 


Per informazioni: 

Algol, 

Tel. 02215691, 
Opc Lan, 

Tel. 02283871, 
Comprel. 

Tel. 03624961, 
Ingram Micro. 

Tel. 0255351 


42 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 



















Diagnosi: 

visioni troppo potenti 





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ultrapotenti, superveloci 

e molto, molto 
emozionanti per voi. 

Non accontentatevi di emozioni qualsiasi, scegliete 
le nuove schede grafiche Asus. Liberate una 
potenza micidiale; scatenate una velocità 
mozzafiato; sbalorditevi con una risoluzione 
davvero senza precedenti. Solo un avvertimento: 
tenetevi forte e mantenete il controllo di voi stessi. 


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ASUS AQP-V3800: al vertice delle migliori schede grafiche grazie 
al nuovo chip RIVA TNT2 128 Bit, compatibile con lo standard 
AGP 4X/2X e ottimizzata per Intel Pentium Ili SSE e 3D Nowl 
In grado di elevatissime prestazioni 2D/3D, i numerosi modelli 
disponibili permettono di soddisfare pienamente ogni esigenza 
video. Disponibili moduli opzionali per funzioni video-in 
e TV-out o LCD. 

• Nuovo chlpset TNT2 4X-AGP a 128-bit con accelerazione Twin- 
Texel Graphic • ottimizzato per Intel Pentium Ili SSE e 3D Nowl 

• dissipatore attivo • software in dotazione: ASUS live video 
capture, Activlslon Heretic II (versione completa) • Video-in, 
TV-out e LCD opzionale • compatibile con I modelli ASUS DVD, 
ASUS TV-BOX, ASUS Virtual Reality 3D Glasses. 


Ì7TT7* iTTI Pii: 












• SOFTWARE 


di F. Fulvio Castellano 

UnixWare 7.1: il primo OS con interfaccia 
Webtop integrata 


In occasione del 20° anniversario 
dalla sua costituzione, SCO (The 
Santa Cruz Operation) ha presenta¬ 
to alla stampa tecnica il primo ser¬ 
ver UNIX Webtop e UnixWare r.7.1 
su cui è basata la nuova configura¬ 
zione Business Edition, studiata 
per le piccole-medie imprese. La 
nuova versione garantisce inoltre 
compatibilità con le applicazioni 
Linux. 


UnixWare 7 Release 7.1, il primo 
sistema operativo a offrire un Webtop 
integrato. Sulla nuova versione del siste¬ 
ma operativo è basato UnixWare 7 
Business Edition, una nuova configura¬ 
zione espressamente ideata per le pic¬ 
cole e medie organizzazioni, e una ver¬ 
sione aggiornata di UnixWare 7 
Departmental Edition. L'interfaccia 
Webtop di UnixWare 7 Release 7.1 è 
basata sulla tecnologia Tarantella di SCO 
ed offre elevati livelli di affidabilità, sup¬ 
porto delle applicazioni Linux, maggiore 
interoperabilità e nuovi servizi di file & 
print e backup. 

Il Webtop è un'interfaccia di nuova 
concezione, che offre accesso sicuro via 
browser alle applicazioni basate sul ser¬ 
ver e alle funzioni di amministrazione del 
sistema, semplificando l'installazione, la 
gestione e l'utilizzo e offrendo nuove 
capacità agli ISV (Independent Software 
Vendors). Grazie a UnixWare 7 7 1. gli 
utenti potranno accedere alle applicazio¬ 
ni su server da qualsiasi browser o 
workstation Java, nonché da tutti gli altri 
Client già supportati da UnixWare, senza 
necessità di modificare le applicazioni 
stesse. Eliminando la necessità di emu¬ 
latori di terminale e di Client proprietari, 
l'interfaccia Webtop consente inoltre un 
notevole risparmio di tempi, costi e 
risorse. 

UnixWare 7 Business Edition è una 
nuova configurazione di UnixWare 7, 
che offre tutta la potenza della piattafor¬ 
ma UNIX di SCO in una soluzione estre¬ 
mamente conveniente per le piccole 
organizzazioni. Offrendo un Web server 



UnixWare 


W E B T O 


integrato, supporto per un numero illimi¬ 
tato di caselle di posta elettronica e 
capacità di streaming audio e video di 
RealNetworks incorporate, 
UnixWare 7 Business Edition con¬ 
sente alle aziende di sfruttare m 
pienamente tutte le poten- 
zialità del Web a sup- 
porto della loro attività. 

UnixWare 7 ha già rac¬ 
colto grandi successi sul 
mercato mid-range ed 
enterprise. Secondo 
IDC, nel 1998 le vendite 
di UnixWare (in termini di 
unità) hanno evidenziato una 
crescita superiore a quella 
di qualsiasi altro sistema 
operativo UNIX e anche di 
Windows NT server. Sempre nel '98. 
inoltre, è proseguito immutato il succes¬ 
so di SCO OpenServer, 

In tutto il mondo le società traggono 
enormi vantaggi da UnixWare 7 
Business Edition combinato con le avan¬ 
zate funzionalità dei server Compaq 
ProLiant. Compaq e SCO insieme conti¬ 
nueranno a offrire valore alle piccole e 
medie organizzazioni. Non solo. Anche 
IBM con i server Netfinity e con 
UnixWare 7 Release 7.1 consente alle 
piccole organizzazioni di sfruttare imme¬ 
diatamente la potenza di Internet. Con la 
nuova release di UnixWare 7. SCO ha 
esteso ulteriormente il supporto applica¬ 
tivo. Oltre alle migliaia di applicazioni 
UnixWare e SCO OpenServer, gli utenti 
possono ora implementare sui server 


UnixWare 7 anche applicazioni 
Linux. UnixWare 7 Release 7.1 offre 
inoltre supporto ad applicazioni scrit¬ 
te per diversi altri sistemi operativi, 
compresi DOS, Windows 3.1 e 
Windows 95. La più recente versio¬ 
ne di UnixWare 7 consente dunque 
di eseguire direttamente le applica¬ 
zioni realizzate con Linux per Intel. 

UnixWare 7 Release 7.1 compren¬ 
de una nuova versione di SCO 
VisionFS. che offre servizi ulterior¬ 
mente potenziati di file & print fra 
server UNIX e PC Windows SCO 
ha inoltre aggiornato le funzionalità 
di backup e restore automatici con 
ARCservelT 6.6, offerto di serie con 
supporto per 250 Client Windows. 

UnixWare 7 Release 7.1 
introduce nuovi standard 
di affidabilità e disponibi¬ 
lità, grazie alle capacità 
potenziate del kernel 
[ SVR5, che garantisce 
J* 10.000 ore di 
MTBSS (Mean Time 
Between System 
Stops). Non ha infat¬ 
ti alcun senso creare 
un sistema facile da 
utilizzare ma senza 
garanzie di affidabilità. 
UnixWare 7 è il risulta¬ 
to di investimenti consistenti nello svi¬ 
luppo di sistemi ad alta affidabilità e 
offre vantaggi immediati ai clienti le cui 
operazioni business criticai dipendono 
completamente dai sistemi informativi, 
Le soluzioni UnixWare 7 sono attual¬ 
mente disponibili in configurazioni che 
supportano da 5 a migliaia di utenti. I 
prodotti della linea UnixWare 7 offrono 
piena compatibilità all'anno 2000 e 
all’Euro. La linea UnixWare 7 fornisce 
inoltre un percorso sicuro verso l'elabo¬ 
razione a 64 bit su architettura Intel IA- 
64 e, rispetto ad altri sistemi operativi 
UNIX, vanta il supporto del maggior 
numero di OEM: nomi del calibro di 
Compaq, Data General, Hewlett- 
Packard. IBM, ICL, Sequent e Unisys. 

Per informazioni: 

SCO. 


f 


44 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 











• DIGITAL IMAGING 


di Andrea de Prisco 

Nikon COOLPIX 700: alta qualità, basso prezzo 


Accanto alla COOLPIX 950, di cui leg¬ 
gerete una dettagliata prova su strada 
a pagina 146 di questo stesso numero 
di MC, la Nikon lancia proprio in que¬ 
sti giorni un nuovo modello denomi¬ 
nato COOLPIX 700. 

Pur avendo numerosi punti in comune 
con la sorella maggiore, la nuova nata in 
casa Nikon è offerta ad un prezzo di ven¬ 
dita sensibilmente più basso: meno di un 
milione e cinquecentomila lire, IVA inclu¬ 
sa. Utilizza il medesimo sensore CCD da 
2.11 milioni di pixel nonché la stessa tec¬ 
nologia digitale e fotografica per immagi¬ 
ni di altissima qualità. L'ottica, di focale 
fissa corrispondente ad un mediogran¬ 
dangolare da 35mm nel formato fotogra¬ 
fico tradizionale 135, è affiancata da uno 
zoom digitale che raggiunge il fattore di 
moltiplicazione 2.5x, La risoluzione di 


*•" 

# \ 


ff 

Nikon i. 


uscita, per le immagini riprese, è di 
1200x1600 pixel ed è data la possibilità 
di riprendere in sequenza, fino a 1.5 
immagini al secondo. 

Come memoria sono utilizzate le 


CompactFlash standard da 8 a 64 
megabyte; su retro della fotocamera tro¬ 
viamo un display LCD da 1.8 pollici che 
funziona sia da mirino elettronico (accan¬ 
to a quello puramente ottico) che da 
monitor per la visualizzazione delle 
immagini riprese. 

Come per la COOLPIX 950, troviamo la 
possibilità di impostare la funzione BSS 
(Best Shot Selection) che seleziona auto¬ 
maticamente la migliore immagine tra 
scatti successivi dello stesso soggetto, 
ripresi in rapida sequenza dalla fotoca¬ 
mera. Non manca, infine, la possibilità di 
utilizzare i tre converter per ridurre o 
aumentare la focale ottica dell'obiettivo, 
compreso l'interessante aggiuntivo Fish 
Eye per un angolo di campo di ben 180 
gradi 

Per informazioni: 

Nikon. 

Tel 0118996804 



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dai pirati informatici per un valore di 
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HARDWARE 


Matrox presenta il nuovo motore grafico G400 



Presente anche al CeBit in dimostrazione, 
il chip grafico G400 sarà a breve disponibile 
anche da noi, sulle nuove schede grafiche 
G400 Millenium; saranno disponibili tre 
modelli, differenziati dalla dotazione di 
memoria e dalla frequenza operativa del 
RAMDAC. La scheda base avrà un RAM- 
DAC da 300 MHz e 16 Mbyte di RAM, con¬ 
tro i 32 Mbyte del modello intermedio e 1 32 
Mbyte con un RAMDAC da 360 MHz (G400 
MAXI del modello di punta, Il nuovo motore 
grafico 3D utilizza il bus AGP 2X e 4X dei 
sistemi di prossima generazione II silicio è 
realizzato con la tecnologia da 0,25 micron, 
con 5 strati di metallizzazione; il bus esterno 
alla memoria video é a 128 bit, con suppor¬ 
to fino a 32 Mbyte di SGRAM o SDRAM La 
massima risoluzione è di 2056x1536 pixel, a 
32 bit. Il nuovo 3D rendering array interno a 


32 bit/colore, unito all'innovativa architettura 
DualBus a 256 bit. permette un aumento di 
prestazioni, rispetto al chip G200 preceden¬ 
te, di ben tre volte. Grazie al brevetto origi¬ 
nale Matrox Vibrant Color Quality2 (VCQ2I e 
alla tecnologia Matrox UltraSharp DAC, si 
ottiene un'eccellente qualità visiva, con una 
visualizzazione più stabile e nitida. La visua¬ 
lizzazione 3D raggiunge un coinvolgimento 
senza precedenti, con un livello di dettaglio 
e una qualità assoluta, grazie all'implemen- 
tazione in hardware di funzioni quali 
l'Environment Mapped Bump Mappmg (una 
funzione delle DirectX 6), il multi-texturing in 
singolo ciclo, lo stendi buffering a 8 bit, lo Z- 
buffermg a 32 bit e l'amsotropic filtering. 
Matrox, con il DualHead Support, consente 
di pilotare due monitor, di tipo (RGB, TV o 
Fiat Panel, in vane configurazioni) e dimen- 


L 


G400 


I 


siom diversi, con¬ 
temporaneamen¬ 
te sulla stess 
scheda G400. 
ora possibile visualizzare una 0 più applica¬ 
zioni a risoluzioni, frequenze e profondità di 
colore diverse; per esempio, la configurazio¬ 
ne monitor/televisore è ideale per l'espe¬ 
rienza DVD con la Matrox G400, perché 
consente di apprezzare a pieno schermo e 
con ottima fluidità 1 titoli DVD, sfruttando l'u¬ 
scita TV 

L'acceleratore grafico G400 è compatibile 
con DirectX 6, OpenGL, PC98/99, 
Broadcast PC. DirectShow 

Per informazioni: 

Matrox 


• PERIFERICHE 


Panasonic rivoluziona le presentazioni aziendali 


Con tre nuove linee di prodotto dedicate al 
mondo business, comunicare, creare e 
apprendere da oggi sara più facile grazie alle 
potenzialità offerte dalla nuova gamma di 
prodotti 'Presentation' annunciata in casa 
Panasonic. 

La nuova linea Panasonic di videoproiettori 
rappresenta la gamma più 'brillante' mai 
realizzata dalla casa giapponese. I quattro 
nuovi modelli sono dedicati ai professionisti 
di tutti 1 settori, I nuovi prodotti targati 
Panasonic propongono anche altre caratteri¬ 
stiche all’avanguardia correzione dell'effet¬ 
to trapezio dell’immagine proiettata, ottimiz¬ 


zazione dell'immagine anche ai bordi dello 
schermo e l'innovativo sistema 'picture in 
picture' capace di proiettare contempora¬ 
neamente il segnale da computer e quello 
video proveniente dal videoregistratore. 
Panaboard è la risposta tecnologica alla 
lavagna Tradizionale: con il semplice tocco 
di un tasto è possibile fotocopiare tutto 
quanto sia stato scritto o disegnato sulla 
superficie della lavagna, consentendo ai par¬ 
tecipanti di un meeting di avere la stampa 
dei dati senza necessità di trascrivere 
appunti nel corso delle riunioni Ma non è 
finita qui entrambi 1 modelli della linea 


Panaboard possono essere collegati in alter¬ 
nativa direttamente ad una stampante laser 
Il terzo prodotto è un Video Imager, un 
moderno e versatile sistema di proiezione 
che, grazie a una videocamera, consente di 
riprendere e riprodurre non solo slide, ma 
anche documenti e oggetti 3D. La versatilità 
del prodotto consente di utilizzarlo anche 
come videocamera in videoconferenza e 
per catturare immagini digitali su computer 

Per informazioni: 

Panasonic. _ 

|,w vw Panasonic <| 


• MODEM 


ELSA: modem USB... finanche ISDN 


ELSA annuncia anche in Italia due nuovi 
modem dal design compatto e innovativo 
basati sulla moderna tecnologia USB 
(Universal Serial Bus) 

Indirizzati al mercato consumer e SOHO 
(Small Office, Home Office), 1 nuovi modem 
MicroLmk 56k USB e MicroLmk ISDN USB 
proposti da ELSA fanno della facilità di 
installazione e della velocita di connessione 
1 maggiori punti di forza 
Il motto USB, "Plug & Surf' per quel che 
riguarda i modem, può davvero essere 
preso alla lettera in quanto l’installazione 
non potrebbe essere più semplice La tec¬ 


nologia USB offre infatti la funzione hot- 
plugging che rende estremamente sempli¬ 
ce e immediata l'installazione dei modem 
ELSA: possono infatti essere connessi al 
PC senza bisogno di spegnerlo. Il modello 
ELSA MicroLmk ISDN USB supporta tutte 
le modalità ISDN a una velocità di trasferi¬ 
mento dati fino a 128.000 bps, rendendolo 
ideale per applicazioni quali Internet, l'home 
bankmg, il fax (gruppo 4). il file transfer e Te¬ 
mali. L'ELSA MicroLink 56k USB, modem 
ad alta velocità su linee analogiche, consen¬ 
te di scaricare da Internet a una velocità che 
raggiunge 1 56.000 bps 


Entrambi 1 prodotti vengono forniti con 
tutto il software necessario non solo per la 
connessione on-line, ma anche per funzioni 
di comunicazione addizionali, quali fax. e- 
mail e file transfer, cosi come per vari servi¬ 
zi on-line. I due modem, datati di 6 anni di 
garanzia, saranno venduti al pubblico al 
prezzo, IVA inclusa, di lire 230.000 per la 
versione MicroLink 56k e di lire 279.000 per 
la versione ISDN. 

Per informazioni: 

ELSA. 

Tel. 0272546462 


46 


MCmicrocomputer n. 196-giugno 1999 

















• SOFTWARE 


Microsoft Media Technologies 4.0 


Sintonizzandosi via modem da un PC, 
sarà possibile ascoltare musica di 
qualità FM-Stereo, equivalente a quel¬ 
la supportata dallo standard MP3 ma 
compattata in un file di dimensioni 
dimezzate. La piattaforma rende inol¬ 
tre disponibile un sistema per la tutela 
dei diritti di artisti ed editori. 


Microsoft ha annunciato la disponibi¬ 
lità della versione beta di Microsoft 
Windows Media Technologies 4.0, un 
importante aggiornamento della piat¬ 
taforma per le trasmissioni 'streaming' 
che sta riscuotendo un grande succes¬ 
so di mercato. La nuova versione offre 
ai fornitori di contenuti, ai solution pro¬ 
vider e agli sviluppatori la migliore qua¬ 
lità audio e video, un sistema flessibile 
per la tutela dei diritti sui contenuti e 
soluzioni innovative per il commercio 
elettronico. Microsoft ha inoltre reso 
noto un accordo con la società 
Reciprocai in base al quale quest’ultima 
fornirà una soluzione end-to-end per la 
tutela dei diritti d'autore sulle opere dif¬ 
fuse online in formato digitale basata 
su Windows Media Rights Manager. 


Oggi i consumatori utilizzano sempre 
più frequentemente il PC per ricevere 
contenuti audio e video locali e strea¬ 
ming, facendone la piattaforma di riferi¬ 
mento per l'intrattenimento. 

Questa notevole evoluzione dei com¬ 
portamenti sfida i produttori di tecnolo¬ 
gie a fornire contenuti multimediali 
qualitativamente superiori, dando con¬ 
temporaneamente l'opportunità di svi¬ 
luppare business ed estendere il loro 
raggio di attività. Windows Media 
Technologies 4.0 è una risposta effica¬ 
ce a queste esigenze. 

Offre infatti: audio per trasmissione 
streaming di qualità FM-Stereo per 
qualsiasi tipo di modem; musica 
'download and play' sotto forma di file 
dalle dimensioni dimezzate rispetto allo 
standard MP3, ma a parità di qualità. 

Conseguentemente si riducono del 
50% i tempi di scaricamento e lo spa¬ 
zio di memoria occupata sui lettori por¬ 
tatili; un sistema per la tutela dei diritti 
che consente ai titolari di copyright di 
creare comunità di utenti e generare 
ricavi dalla distribuzione elettronica di 
musica e video. 

Windows Media Technologies 4.0 uti¬ 
lizza le tecnologie di compressione più 
avanzate per garantire audio e video di 
alta qualità. Il nuovo software di com¬ 
pressione, denominato 'MSAudio' 


(nome in codice), offre un suono ecce¬ 
zionalmente intenso a qualsiasi velocità 
di trasferimento dei dati. 

Per la prima volta gli utilizzatori di 
modem a 28.8 Kbps possono ascoltare 
su Internet trasmissioni di qualità FM- 
Stereo. 

Uno studio indipendente condotto dai 
National Software Testing Laboratories 
(NSTL) ha reso noto che quattro consu¬ 
matori su cinque preferiscono contenu¬ 
ti compressi con Windows Media 
rispetto alla tecnologia RealNetworks 
RealSystem G2. 

L'indagine ha inoltre registrato che tre 
consumatori su quattro preferiscono - 
oppure non erano in grado di distingue¬ 
re - il suono di 'MSAudio' da quello pro¬ 
dotto da file di dimensioni doppie, rea¬ 
lizzati adottando la compressione di 
MP3. Windows Media Technologies 
4.0 include Windows Media Rights 
Manager, una soluzione che rende la 
trasmissione di contenuti digitali più 
interessante per gli artisti e gli editori. 

Questi potranno infatti distribuire i 
loro contenuti con la garanzia che sarà 
possibile accedervi solo mediante la 
sottoscrizione di una licenza. 

Per informazioni: 

Microsoft, 

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MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


47 



























• SOFTWARE 


dì F Fulvio Castellano 

Software AG annuncia lamino per rafforzare 
la sua presenza nel mercato dell'e-business 


Il '98 è stato un anno importante per 
la società di Darmstadt (Germania), 
per gli eccellenti risultati finanziari e i 
nuovi prodotti EntireX e Bolero prota¬ 
gonisti nel mercato dell'Enterprise 
Application Integration (EAI) e dell'e- 
business. Le prossime tappe fonda- 
mentali: quotazione in borsa e l'an¬ 
nuncio di Tamino, l'information server 
basato sull’emergente standard XML 
(eXtensible Markup Language). 



Tamino, l'infor¬ 
mation server 
per l'e-business di Software AG, sarà 
disponibile sul mercato a partire dal 
prossimo ottobre e dimostrato per la 
prima volta al CeBIT '99 di Hannover. 
Tamino è il primo Information server in 
grado di archiviare informazioni XML 
(eXtensible Markup Language) senza 
doverle convertire in altre strutture dati e 
di garantire prestazioni elevate per appli¬ 
cazioni orientate alle transazioni all'inter¬ 
no dell'impresa o sul Web. Tamino è 
inoltre in grado di integrare i dati conte¬ 
nuti nei database aziendali preesistenti 
in strutture XML. Basato su una nuova 
architettura espressamente ideata per 
XML, Tamino è molto più di un nuovo 
database 

Nucleo centrale di Tamino è X- 
Machme, la prima tecnologia al mondo a 
consentire l'archiviazione delle informa¬ 
zioni in formato XML senza doverle con¬ 
vertire in strutture diverse. La tecnologia 
X-Node di Tamino è invece il modulo di 
interfaccia per l'accesso ai database 
preesistenti. Un'interfaccia SQL viene 
utilizzata per accedere ai dati relazionali 
che possono essere incorporati in docu¬ 
menti XML. 

Questa interfaccia supporta anche 
applicazioni SQL "pure", che girano sullo 
stesso server di Tamino, eliminando così 
la necessità di disporre di un database 
SQL aggiuntivo. 

Tamino offre i seguenti vantaggi: quale 


server XML nativo, garantisce elevata 
velocità e prestazioni maggiori rispetto ai 
database standard, i cui dati devono 
prima essere convertiti; offerto a un 
prezzo accessibile, consente di ridurre il 
TCO (Total Cost of Ownership). 

Grazie a Tamino, un solo amministrato¬ 
re è in grado di gestire l'intero sistema in 
locale o sul Web: elevata scalabilità: in 
grado di girare su sistemi Windows NT, 
UNIX e mainframe, Tamino permette 
l'implementazione di applicazioni di e- 
business di qualsiasi entità; supporto di 
concetti di sicurezza flessibili 
su livelli diversi; quale siste¬ 
ma aperto e 
basato su 
standard 
Web come 
XML, TCP/IP e 
HTTP, Tamino può essere collegato al 
Web senza necessità di programmazio¬ 
ne specifica; Tamino si integra perfetta¬ 
mente con i preesistenti prodotti di 
Software AG Bolero, EntireX, Adabas e 
Naturai. 

Per concludere, al fine di contribuire 
attivamente alla creazione di un linguag¬ 
gio di query standard basato sullo stan¬ 
dard XML, Software AG ha aderito al 
World Wide Web Consortium (W3C), un 
consorzio internazionale che conta oltre 
270 membri fra organizzazioni di diversi 
settori: industria, scienza, politica e isti¬ 
tuzioni come il CERN di Ginevra e il 
Massachusetts Institute of Technology. 

Il Consorzio W3C, i cui membri hanno 
tutti la medesima influenza, ha l'obietti¬ 
vo di creare standard globali per il Web, 
focalizzandosi in modo particolare su 
specifiche in grado di assicurare la mas¬ 
sima interoperabilità all'interno della rete 
globale di informazioni e sulla capacità di 
rispondere alle esigenze degli utenti del 
Web e XML (eXtensible Markup 
Language): è il nuovo metalinguaggio 
che sta rivoluzionando il mondo IT Si 
tratta di una convenzione universale per 
la descrizione delle informazioni che 
offre vantaggi maggiori rispetto all'attua¬ 
le standard HTML. 

Per informazioni: 

Software AG, 
ivwv sonwareaa corr\ 


I risultati finanziari 

I risultati finanziari definitivi relativi all'e¬ 
sercizio 1998 di Software AG hanno con¬ 
fermato la solida crescita già evidenziata 
dai dati preliminari resi noti a febbraio. Il 
risultato delle attività ordinarie è cresciuto 
del 35%, arrivando a 87,3 milioni di mar¬ 
chi, se confrontato con i risultati 1997 riaili- 
neati* Il fatturato è cresciuto del 9%. arri¬ 
vando a 626.4 milioni di marchi. Al 31 
dicembre '98 il numero totale di dipenden¬ 
ti di Software AG era di 2186 unità, men¬ 
tre alla fine del '97 il personale ammonta¬ 
va a 2096 unità Nel primo trimestre dell'e¬ 
sercizio '99, gli utili prima delle tasse 
hanno evidenziato una strepitosa crescita 
raggiungendo i 21,3 milioni di marchi, un 
incremento del 55% rispetto ai 13,7 milio¬ 
ni di marchi registrati nel primo trimestre 
'98.Per quanto riguarda il nostro paese. 
Software AG Italia SpA ha reso noti i risul¬ 
tati di bilancio dell'anno fiscale 1998 il fat¬ 
turato è stato di 20 miliardi di lire, rispetto 
a quello del 1997 che aveva raggiunto i 
17,4 miliardi di lire, mentre gli utili prima 
delle tasse ammontano a 2,7 miliardi di 
lire. Il trend di crescita costante testimo¬ 
nia una corretta pianificazione delle attività 
in territorio italiano, che verranno ulterior¬ 
mente potenziate per supportare la cresci¬ 
ta prevista in seguito al lancio di Tamino - 
sul mercato dal prossimo ottobre -, l'infor¬ 
mation server basato sull'emergente stan¬ 
dard XML (eXtensible Markup Language). 
strategico per l'ulteriore rafforzamento di 
Software AG sul mercato dell'electronic 
business. 

Tra le iniziative per il 1999, da segnalare 
l'Empowered Partner Program, un pro¬ 
gramma per la creazione di una rete indi¬ 
retta di Partner in grado di realizzare solu¬ 
zioni a valore aggiunto basate sui prodotti 
di Software AG. In Italia, a fine '98 
Software AG impiegava 56 persone ed é 
presente dal 1988 con una filiale diretta. 
La sede di Cessina de' Pecchi (Milano) e la 
filiale di Roma supportano oltre 150 clienti 
sparsi su tutto il territorio nazionale. 
Previsione obiettivi '99: fatturato a 25 
miliardi, dipendenti 63, rafforzamento 
alleanze globali con Microsoft, IBM, 
Compaq, Siemens e Sun Microsystems 


48 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 











• COMUNICAZIONI 


Telemedicina Omnitel: "Telecardiogrammi" via GSM 


La telefonia cellulare GSM o, meglio, la 
trasmissione dati GSM, varca i confini 
della Telemedicina con la collaborazione 
tra Omnitel e GMD (Gruppo Medicina 
Domani), società genovese operante da 
oltre 4 anni nel campo della Telemedicina, 
con circa 4,000 medici abbonati al servizio 
e che ha già effettuato oltre 30.000 tra¬ 
smissioni di elettrocardiogrammi (ECG) 
tramite rete fissa. 

I "telecardiogrammi", trasmessi per la 
prima volta via GSM, rappresentano la 
migliore soluzione per accelerare i tempi 
di diagnosi, Lo confermano i test effettua¬ 
ti sabato 8 e domenica 9 maggio in 
Liguria, dove sono stati raccolti circa 200 
tracciati ECG mostrando come la telefonia 
digitale GSM possa garantire prestazioni 
qualitativamente paragonabili, se non 
superiori, a quelle della telefonia fissa. 

II progetto Omnitel offre la possibilità di 
trasmettere tracciati di elettrocardiogram¬ 
mi utilizzando la trasmissione dati GSM, 
senza la necessità di utilizzare strutture 
fisse. Omnitel e GMD si sono avvalse 
della collaborazione di Remco-Cardioline. 


per la fornitura delle apparecchiature e del 
software di connessione, e di Regel per lo 
studio dei protocolli di trasmissione e del 
software di ricezione. 

Con il telefono cellulare GSM Omnitel e 
un kit comprendente il modem e un appa¬ 
recchio di piccole dimensioni per la regi¬ 
strazione dell'ECG. i medici possono 
effettuare la lettura dell'elettrocardiogram¬ 
ma per trasmetterla, subito dopo, al 
Centro di ascolto GMD presidiato 24 ore 
su 24, 365 giorni l'anno, dove cardiologi 
specializzati vedranno su PC il tracciato 
ricevuto e indicheranno la diagnosi. Per 
conoscere i dettagli del referto, il medico 
chiamerà il Centro d'ascolto direttamente 
dal telefono cellulare, digitando un nume¬ 
ro breve dedicato. 

Il collegamento tra medico e Centro d'a¬ 
scolto sarà possibile grazie a due soluzioni 
tecnologiche. La prima, indicata per appli¬ 
cazioni su unità mobili, prevede una stru¬ 
mentazione costituita da un telefono cel¬ 
lulare, un modem WM01. l'apparecchio 
per la registrazione dell'ECG e un'antenna 
di ridotte dimensioni, applicabile all'ester¬ 


no dell'unità mobile e ideale per ottimizza¬ 
re il segnale radio. La seconda soluzione, 
indicata per i medici di famiglia abbonati al 
servizio di Medicina Domani, prevede un 
cavetto seriale comprensivo di modem 
ARN-GSM, oltre al telefono cellulare e 
all'apparecchio per la registrazione dell'e¬ 
lettrocardiogramma. 

L'innovazione di questo progetto rappre¬ 
senta un forte sviluppo per la fase di dia¬ 
gnosi, che spesso deve essere effettuata 
in tempi rapidi e in situazioni di emergen¬ 
za. Omnitel ha interpretato queste esigen¬ 
ze mettendo a disposizione la propria 
esperienza, le migliori soluzioni tecnologi¬ 
che, le risorse e la propria rete GSM 
(copertura 96,1% del territorio e 99,2% 
della popolazione) che l’hanno portata ad 
essere il secondo gestore europeo di 
telefonia mobile, con oltre 7 milioni di 
clienti. 


Per informazioni: 
’ : _ 

hvww.omnitel lì 


• INTERNET 


Su Web il Museo Virtuale della Calabria 



Realizzato dalla società Tesi spa su 
finanziamento della Regione Calabria 
e su progetto di competenza 
dell'Assessorato Regionale ai Beni 
Culturali, il Museo Virtuale della 
Calabria si propone di far conoscere 
ad un ampio pubblico i beni culturali 
calabresi, includendo i beni contenuti 
nei vari musei della regione, i siti 
archeologici, i beni ecclesiastici con¬ 
tenuti nelle chiese, i monumenti che 
costituiscono un ricco patrimonio da 
valorizzare sia sul fronte turistico che 
su quello culturale. 

Il contenuto informativo è stato pro¬ 
dotto con la supervisione della 
Soprintendenza Archeologica della 
Calabria. 

Attualmente il Museo Virtuale della 
Calabria consente la visita virtuale e inte¬ 
rattiva di quelli che sono i due principali 
Musei Nazionali della regione: Il Museo 
Nazionale di Reggio Calabria ed il Museo 
Archeologico della Sibaritide In particola¬ 
re il Museo di Reggio Calabria custodisce 
reperti provenienti da quasi tutte le prin¬ 
cipali colonie calabresi della Magna 


Grecia. Per questo motivo, il Museo 
Virtuale della Calabria è da considerare 
più propriamente come Museo Virtuale 
della Magna Grecia in Calabria. 

Al visitatore del museo virtuale sono 
offerti tre strumenti fondamentali: oltre 
alla visita interattiva attraverso le sale e 
le vetrine in cui immergersi per ammirare 
i pezzi più significativi, coadiuvati da 


informazioni sintetiche di scheda 
(titolo, descrizione, dimensione, 
materiale) spesso non presenti nei 
musei reali, il visitatore può fruire 
degli opportuni approfondimenti sul 
contesto storico e sui luoghi di ritro¬ 
vamento del pezzo esaminato 
entrando nelle specifiche sezioni 
tematiche proposte: inoltre il visitato¬ 
re può individuare, indipendentemen¬ 
te dalla loro collocazione fisica nei 
due musei, specifici reperti da visio¬ 
nare e studiare nel contesto di appar¬ 
tenenza, attraverso una ricca funzio¬ 
nalità di ricerca all'interno della base 
dati (catalogo) del museo virtuale. 

Nel Museo Virtuale della Calabria è 
possibile trovare: 

- ipertesti molto articolati e ricchi di 
immagini, 

- schede di presentazione di circa 200 
reperti, con funzionalità di ingrandimento 
immagine e studio del dettaglio 

- comodi menù che agevolano la visita 


Continua a pag 51 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


49 
























Se le informazioni fossero soldi, 

le gestiresti in modo diverso. 



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ti aiutano a consolidare ii patrimonio 
di dati aziendali e a condurre 
analisi approfondite 


Solo una fraziono ilei dati aziendali è normalmente utilizzata. Ma 
ora hai finalmente la possibilità di utilizzarli tutti. Le soluzioni ili 
business Intelligence IBM. infatti, ti aiutano ad analizzare il patri¬ 
monio dei dati aziendali con grande efficienza. Potrai prendere 
deeisioni tempestive e ricevere risposte immediate. Qualunque sia 
la tua attività, da oggi avrai gli strumenti ideali per trovare facil¬ 
mente le informazioni die ti servono c |>er usarle al meglio, 
qualsiasi sia la piattaforma utilizzata. Le soluzioni di Business 
Intelligence, infatti, girano su Windows NT, Sun c su tutte le più 
diffuse piattaforme. Se vuoi conoscere qualche esempio di 

Business Intelligence, visita il silo ile. - "Itw.iu I" per 

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delle informazioni che raccoglie. Business 
Intelligence può utilizzare l'altro 90%. 


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dati provenienti da Oracle, Sybase, Informix e DB2 per 
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relazioni nascoste nella miriade di dati operativi relativi 
ai clienti. Così potrai produrre analisi di grande utilità 
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mente il tempo di sviluppo di nuove applicazioni, grazie al 
fiato che le tue applicazioni non devono essere riscritte da 
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impiegato con successo le nostre soluzioni, demo realiz¬ 
zate da IBM e dai nostri Business Partner e prodotti in 
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Segue da pag. 49 


dell'ipermedia complessivo portando le 
sezioni principali a portata di clic, 

- mappe sensibili che riproducono piani 
e sale tridimensionali dei musei, che se 
attraversate con il mouse danno indica¬ 
zione della tipologia di reperti custoditi e 
che è possibile visionare via mouse, 

- mappe sensibili che riproducono il 
territorio delle aree di scavo archeologi- 
co e che se attraversate con il mouse 
danno indicazione delle principali zone 
(abitato, aree sacre, necropoli,...) 

- un motore di ricerca per la selezione 
personalizzata di reperti attraverso la 
selezione di chiavi di ricerca e/o l'impo¬ 
stazione di parole e frasi. 

Inoltre, il Museo Virtuale della Calabria 
rientra nella categoria di architettura 
avanzata avendo adottato: 

- tecnologie di programmazione dina¬ 
mica per Internet (ambiente ASP. 
JavaScript, DHTML, ...) 

- differenti modalità di navigazione: 
menù, mappe sensibili che riproducono 
piani a sale tridimensionali di un museo, 
mappe sensibili che riproducono il terri¬ 
torio delle aree di scavo archeologico, 
un motore di ricerca per la selezione 
personalizzata di reperti; 

- una base di dati relazionale che 
memorizza testi e il catalogo di tutti i 
reperti esposti virtualmente negli 
ambienti culturali del sito. 

In particolare, la base dati rappresenta 
un potente strumento di integrazione 
trasversale di tutti i beni culturali cala¬ 
bresi che fanno parte del Museo 
Virtuale della Calabria; attraverso la fun¬ 
zionalità di ricerca si possono scoprire 
beni culturali fino ad allora ignorati e 
andare poi a conoscerli entrando diretta- 
mente nel museo che li ospita, oppure 
si possono trovare, per saperne di più, 
opere note ma di cui si ignora la localiz¬ 
zazione fisica. 

Il prodotto multimediale è bilingue: è 
disponibile infatti una versione inglese 
completa. 


Per informazioni: 

T&si S.p.A. Tecnologie e sen/izi 
per l'innovazione 
Località Santo Stefano 
87036 Rende (CS) 

Tel. 0984 446504 ■ Fax 0984 447205 
inno, //vjvj vj. muse odeiiacalaDria. corri 

e-mail:\gallo@tesi.csl\ 


51 





















• SOFTWARE 


• INTERNET 


di F, Fulvio Castellano 

PowerQuest Drive Image PRO 3.0 


PowerQuest annuncia Drive Image Pro 
3.0, il software che rende più semplice e 
rapida la creazione di un'immagine specula¬ 
re del disco rigido. Drive Image Pro 3.0 uti¬ 
lizza la tecnologia di imaging SmartSector e 
il multicasting TCP/IP per effettuare il 
PowerCast dell'immagi¬ 
ne di un disco in rete e 
installare e configurare 
simultaneamente più 
stazioni di lavoro in 
ambiente Windows. 

Riuscendo a creare 
un'immagine speculare 
del PC in rete, Drive 
Image Pro 3.0 permette 
di installare e aggiornare 
in modo remoto le appli¬ 
cazioni e un rapido backup di sistema. 
Drive Image Pro va oltre la semplice clona- 
tura, ma rappresenta un'applicazione di 
gestione del desktop completa ed estrema- 
mente conveniente per le aziende. Grazie 
alla funzionalità DeltaNow, l'utente può inol¬ 
tre trasferire aH'immagine originale i file 
modificati e distribuire alle stazioni di lavoro 
le applicazioni aggiornate. Il vantaggio di 
Drive Image Pro 3.0 sta nella creazione di 


un'immagine speculare del disco rigido 
attraverso la tecnologia SmartSector, che 
copia solo i settori che contengono dati. 
Questo metodo crea un'immagine accurata 
e veloce che mantiene tutte le ottimizzazio¬ 
ni generate dai software come Windows 98 
(al contrario, le macchi¬ 
ne clonate con una tec¬ 
nologia tradizionale sono 
spesso più lente del 
sistema originale). Drive 
Image Pro supporta la 
versione beta 2 di 
Windows 2000 ed è 
compatibile con Micro¬ 
soft System Preparation 
Tool, uno strumento di 
identificazione che asse¬ 
gna i numeri seriali alle stazioni NT clonate. 
La tecnologia Bootdisk Builder semplifica 
notevolmente la creazione di un disco di 
avvio, in quanto permette all'utente di sce¬ 
gliere i driver di rete più adatti alle proprie 
macchine. 

Per Informazioni: 

PowerQuest, _ 

Ivvww ooweegues r. il 


Drive Image Pro,, 



• INTERNET 


Con l'aiuto di Lotus nasce il sito 
"Clay Regazzoni" da Formula Uno 


Il grande pilota Clay Regazzoni ha deciso 
di realizzare il proprio sito. La ragione? 
Molto semplice: poter parlare a ruota libera 
del campionato di Formula 1 con commenti 
puntuali e 'in deep’ al termine di ogni gara, 
poter approfondire tematiche sociali relative 
alla disabilità motoria creando un punto d'in¬ 
contro e riferimento sul Web e mantenere 
un contatto con i propri fan che ancora 
seguono con affetto le sue avventure. Clay 
Regazzoni è presidente onorario della FISA- 
PS (Federazione Italiana Sportiva 
Automobilismo Patenti Speciali), affiliata alla 
Federazione Italiana Sport Disabili e ampio 
spazio è dedicato a tali problematiche nel 
sito liwww.ciayregazzom.sportiine'ityi che 
vuole diventare un punto fermo di inter¬ 
scambio di informazioni sul tema dell’handi- 
cap. Tutti i martedì successivi ad ogni Gran 
Premio sarà possibile avere il suo commen¬ 
to alla gara appena svolta. Il sito rientra nella 
linea Sportline che, oltre al sito di Clay 
Regazzoni, comprende quelli di Annarita 


Sidoti, Alessandro Lambruschini, Jury 
Chechi e altri. Tutti i siti collegati sono stati 
realizzati con tecnologia Domino e Notes di 
Lotus Development, che possiedono in 
modalità nativa tutte le caratteristiche 
necessarie per realizzare siti di 'successo'. 
Con la tecnologia Sametime, sempre di 
Lotus, colloquiare in reai time con 
Regazzoni, abbattendo tutti i tipi di distanze, 
sarà ora più semplice e rapido. 

Per informazioni: 

I www. ciavreaazzoni sportane, il 



di F Fulvio Castellano | 


Novell e l'e-commerce 

Novell ha presentato Internet Caching 
System, un’architettura scalabile di acce¬ 
lerazione della cache - dedicata a chi rea¬ 
lizza siti Web, Internet Service Provider 
(ISP) e aziende - in grado di moltiplicare 
per 10 le potenzialità dei Web server, 
migliorando la velocità e l'efficienza della 
consultazione delle informazioni su 
Internet, intranet ed extranet. Internet 
Caching System non sarà acquistabile 
come prodotto a sé stante, ma disponibi¬ 
le solo attraverso i partner OEM di 
Novell. Già alcune grandi aziende - tra le 
quali Alteon, Compaq, Dell, Foundry, 
Intel, Log-On Data, Mirror Image, N2H2 
e SkyCache - hanno dichiarato che 
Novell Internet Caching System è la solu¬ 
zione ideale per l'accelerazione della 
cache. Internet Caching System si instal¬ 
la su reti NetWare, UNIX, Cisco o NT in 
pochi minuti e offre scalabilìtà, flessibilità 
e un ottimo rapporto prezzo/prestazioni 
Il prodotto offre, tra l’altro: Cache Object 
Store con funzionalità di fault tolerance 
(Disk Clonìng, Disk Mirroring e Cache 
Clustering) per adattarsi alle esigenze di 
tutti, dal piccolo ufficio alla grande azien¬ 
da o ISP, ottimizzando l'ampiezza di 
banda e supportando le nuove applicazio¬ 
ni Internet; facilità di amministrazione da 
qualunque postazione tramite interfaccia 
di gestione standard (Browser, Telnet, 
FTP e Serial Connection) e supporto 
SNMP per integrarsi facilmente con le 
console di gestione di rete; ottimo rap¬ 
porto prezzo/prestaziom, perche Internet 
Caching System offre a manager di rete, 
amministratori Web e ISP solo benefici e 
non costi aggiuntivi; soluzione ideale per 
ambienti misti, dalla filiale al centro ope¬ 
rativo di rete, Internet Caching System 
supporta tutte le piattaforme - Unix, 
Cisco, NT, NetWare - riducendo le neces¬ 
sità di ampiezza di banda e utilizzando le 
reti esistenti, Il software supporta in 
modo nativo gli switch Layer 4 per lavo¬ 
rare anche ai confini della rete, accesso 
selezionato agli indirizzi URL con monito¬ 
raggio e connessione tramite browser 
sul traffico e le statistiche dei dati. Dell 
Computer è il primo produttore a distri¬ 
buire su licenza Novell Internet Caching 
System per la propria famiglia dì server di 
rete PowerEdge. Dell commercializzerà i 
propri server con il software Novell per 
migliorare l'efficienza globale della rete e 
le prestazioni di Web. 

Per informazioni: 

Novell, 

\iXwyY.a.Qy£UJ3 


52 


MCmicrocomputer n 196-giugno 1999 








































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friU-uirr 


AZIENDE 


• MERCATO CB 


Fulvio Castellano 


Con Discreet Autodesk guarda l'entertainment 


Annunciata "Discreet", la nuova divi¬ 
sione di Autodesk per l'intratteni¬ 
mento, frutto della fusione avvenuta 
tra Discreet Logic (sviluppo di solu¬ 
zioni di editing, broadcast ed effetti 
speciali) e Kinetix, la business unit 
per i prodotti multimediali creata da 
Autodesk nel 1996. L'acquisizione di 
Discreet Logic da parte di Autodesk 
è la più consistente acquisizione 
nella sua storia e la Divisione che ne 
è nata si pone al secondo posto per 
dimensioni all’interno di Autodesk. 

Gli affermati prodotti di Discreet e 
Kinetix - tra i quali figurano inferno*, 
flame*, flint*, tire*, smoke*, frost*, 
edit*, effect*. paint*. Lightscape, 3D 
Studio MAX, 3D Studio VIZ e Character 
Studio - sono utilizzati nelle fasi di pro¬ 
duzione e editing di film e video, per la 
creazione di videogiochi, per la visualiz¬ 
zazione di progetti, nel mondo della gra¬ 
fica e delle produzioni televisive. Gli evo¬ 
luti sistemi e le soluzioni software di 
Discreet sono stati ampiamente utilizzati 
anche nella produzione di film premiati 
con l'Oscar per i migliori effetti speciali. 

La fusione di Discreet Logic e Kinetix 
consolida la leadership di Autodesk nella 
creazione di contenuti digitali e sarà ora 
un impegno prioritario sviluppare ulte¬ 



riormente la tecnologia per la quale que¬ 
ste due aziende si sono storicamente 
affermate. Ciò riguarda in particolare il 
rafforzamento dei potenti e creativi 
sistemi e soluzioni software 2D e 3D 
che offrono a grafici, editor e operatori 
multimediali di tutto il mondo il miglior 
feedback interattivo. Il primo annuncio 
di prodotto della nuova Divisione 
Discreet riguarda la nuova release di 3D 
Studio MAX R3: è progettata per i più 
evoluti ambienti collaborativi degli studi 
di produzione cinematografici e televisivi 
e per la creazione di video-giochi. 
Annunciato inoltre Character Studio 
R2.2, nuova release del 'blasonato' plug- 
in di animazione 3D, una soluzione di 
modellazione e animazione professiona¬ 


le per PC più venduta al mondo. 

Progettato per i più evoluti ambienti 
collaborativi degli studi di produzione, 
3D Studio MAX Release 3 include un 
ampio elenco di potenziamenti e di 
nuove funzionalità che rendono questa 
soluzione - già oggetto di ampi ricono¬ 
scimenti internazionali - notevolmente 
più veloce e facile da usare, in particola¬ 
re per il workflow collaborativo. Tra le 
novità più importanti figurano: referenze 
esterne nidificagli; scripting di applica¬ 
zione e registrazione macro; un ambien¬ 
te di lavoro personalizzabile; un motore 
di rendering completamente riprogetta¬ 
to; potenti capacità di modellazione 
organica e molte nuove funzioni per 
accelerare la creazione dei videogiochi 
3D di prossima generazione. 

Parallelamente a 3D Studio MAX 
Release 3, Discreet annuncia Character 
Studio 2.2, una nuova release del noto 
plug-in di animazione 3D. Character 
Studio R2.2 è stato progettato per il fun¬ 
zionamento integrato con la soluzione 
3D Studio MAX R3. 

Con i software 3D Studio MAX 
Release 3 e Character Studio Release 
2.2, Discreet ha focalizzato l'attenzione 
sulle esigenze di collaborazione tra più 
artisti per progetti su larga scala che 
coinvolgono molte risorse digitali. 

Per informazioni: 

Autodesk, 

imm.aurodUO 


• STRATEGIE 


Internet2: Microsoft entra nel progetto per il web di domani 


Microsoft è entrata in qualità di 'corporate 
partner' a far parte del progetto Internet2. 
che ha l'obiettivo di supportare l'evoluzione 
di Internet sviluppando applicazioni e tecno¬ 
logie avanzate. L’annuncio ufficiale, reso 
noto durante la riunione annuale dei mem¬ 
bri di Internet2, dà il via a una collaborazio¬ 
ne con oltre 150 università e a un significati¬ 
vo impegno di Microsoft sia in termini di 
risorse intellettuali che finanziarie. 


Per facilitare la collaborazione con le uni¬ 
versità che aderiscono al progetto. 
Microsoft Research sta realizzando collega¬ 
menti ad elevata velocità con Abilene, un 
backbone di Internet2. e con altri istituti di 
ricerca di Internet2 tramite il Pacific 
Northwest GigaPoP gestito dall'Università 
di Washington a Seattle. Insomma, si lavo¬ 
ra e per abilitare e per facilitare la creazione 
di avanzate applicazioni di rete che soddisfi¬ 


no le attuali esigenze dell'istruzione supe¬ 
riore I membri di Internet2 stanno svilup¬ 
pando applicazioni per le comunicazioni su 
banda larga e strumenti per la progettazio¬ 
ne e la gestione di rete, necessari alla ricer¬ 
ca e allo studio universitario. Ulteriori infor¬ 
mazioni su Internet2, avviato dalla 
University Corporation for Advanced 
Internet Development (UCAID), sono dispo¬ 
nibili al sito Iwww.mtemet2.edua 


54 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


















• STRATEGIE 



di F, Fulvio Castellano 


WebWare e Informix insieme per la gestione 
delle risorse multimediali nell'editoria 


Informix Corporation e WebWare annun¬ 
ciano una partnership strategica volta a 
combinare le elevate prestazioni del data¬ 
base Informix Dynamic Server con la nuova 
versione dell'innovativa suite di prodotti 
Mambo di WebWare. La soluzione integra¬ 
ta Informix/WebWare offre agli utenti tutte 
le funzionalità garantire da una soluzione 
Web per la gestione globale delle risorse 


multimediali a un prezzo particolarmente 
contenuto. 

Mambo è in grado di offrire ad aziende 
come le società di 'global branding', i provi¬ 
der specializzati nei nuovi media, le agenzie 
pubblicitarie e le case editrici, tutti i vantag¬ 
gi derivanti da una semplificazione delle 
complesse procedure di check in, check 
out, controllo delle versioni e tracking idea¬ 


le per gestire l'ingente quantità di dati mul¬ 
timediali - report, presentazioni commercia¬ 
li, video, file PDF - prodotti e utilizzati dalle 
aziende nel corso delle proprie attività quo¬ 
tidiane. 

Per informazioni: 

Informix, 

www.informix.it 


• STRATEGIE 


Cresce l'offerta Microsoft per la pubblica amministrazione 


La presenza al Forum P.A. '99 (principale 
evento italiano dedicato alla Pubblica 
Amministrazione) di Microsoft ha ribadito il 
proprio impegno nel fornire alle aziende del 
settore Pubblico piattaforme flessibili e affi¬ 
dabili. Infatti, Microsoft ha presentato la pro¬ 
pria offerta in termini di infrastrutture sulle 
quali realizzare soluzioni applicative in grado 
di rispondere sia alle esigenze di grandi 
realtà centrali sia di realtà decentrate. Nel 
corso di incontri mirati, il personale tecnico 
Microsoft ha presentato le principali novità 


tecnologiche, con un focus particolare su 
Microsoft Windows 2000, nuova versione 
del sistema operativo basato su tecnologie 
NT, e Microsoft Office 2000, nuova versio¬ 
ne della suite di prodotti Office, orientata a 
semplificare l'interazione con l'utente, 
garantendo una semplice ed efficace inte¬ 
grazione con il mondo Internet. Altri 
approfondimenti hanno riguardato 
Microsoft SQL Server 7.0, database relazio¬ 
nale che, proprio per la sua scalabilità e 
semplicità di utilizzo, permette di gestire 


basi di dati di ogni dimensione e struttura; 
Microsoft Exchange Server 5.5, piattaforma 
di base potente e ricca di funzionalità per la 
comunicazione e la collaborazione azienda¬ 
le; Microsoft Internet Explorer 5.0, l'ultima 
versione del browser per la navigazione in 
Internet e la WebTV, il modo più immediato 
per accedere a Internet tramite la TV. 

Per informazioni: 

Microsoft, 

www.microsoft.it 


• MERCATO 


Compranet, il negozio virtuale con vocazione europea 


Alinet Italia ha presentato il suo nuovo 
negozio virtuale, Compranet. Cos'è il nego¬ 
zio Compranet? Il negozio Compranet è 
suscettibile di ogni personalizzazione, può 
essere facilmente inserito nel sito web del¬ 
l'utente e gestito direttamente dalla propria 
sede con una semplice connessione. Con 
un modesto investimento l'utente può così 
disporre immediatamente di un negozio 
proprio, senza intermediari commerciali, 
ma con tutti i requisiti di sicurezza tipici dei 
grandi utenti della rete. 

Come funziona? Compranet mette a 
disposizione del cliente un 'carrello della 
spesa virtuale' integrato con la vetrina pre¬ 
disposta dall'utente, che riempirà con tutti i 
prodotti selezionati senza che gli sia chie¬ 
sto di identificarsi, prima di aver conferma¬ 
to le sue scelte. Il cliente può cosi consul¬ 
tare liberamente le informazioni a disposi¬ 
zione, inserire nel suo ordine ciò che gli 
interessa o consegnarlo al commesso. Una 
volta completato l'ordine, che può essere 
visualizzato e modificato in ogni momento, 


Compranet fornisce al cliente una 'cassiera 
elettronica', Compranet fornisce all'utente 
la possibilità di collegarsi al sistema di 
multi-pagamento bancario Joker, che gra¬ 
zie ad uno sportello bancario virtuale on- 
line curerà direttamente tutte le fasi del 
pagamento, garantendo allo stesso tempo 
la sicurezza delle transazioni bancarie. 

Cosa garantisce al venditore e all'acqui¬ 
rente? La soluzione offre diversi livelli di 
garanzia sia per il compratore che per il 
venditore che le permettono di distinguersi 
da altre soluzioni presenti sul mercato e 
che hanno condotto a risultati significativi 
sulla rete Internet italiana: registrando il più 
alto numero di acquisti conclusi positiva- 
mente e il più elevato valore di merci 
scambiate. 

Al Compratore garantisce: presenza diret¬ 
ta dell'interlocutore, concretezza della tran¬ 
sazione con la possibilità di recuperare ogni 
fase dell'operazione sino al collegamento 
con lo spedizioniere incaricato. Invece al 
Venditore: rapporto diretto con il cliente 


finale, sicurezza del pagamento, gestione 
semplice, possibilità di aggiornare il siste¬ 
ma con nuove funzioni. Compranet è la 
soluzione tutta europea di commercio elet¬ 
tronico che si rivolge a quegli utenti che 
vedono Internet come un nuovo canale di 
marketing con il quale sviluppare rapporti 
diretti con i propri clienti," ha dichiarato 
Giovanni Sangiorgi di Alinet Italia. "La solu¬ 
zione che abbiamo sviluppato rappresenta 
un sistema di vendita sicuro, economico 
ed altamente versatile che permette di 
consultare e perfezionare gli acquisti diret¬ 
tamente on-line." 

Alinet Italia, è una società bolognese 
dedicata alle aziende e ai professionisti che 
vogliono fare di Internet un efficace stru¬ 
mento di business, offrendo soluzioni di 
connettività a valore aggiunto per un utiliz¬ 
zo professionale della Rete. 

Per informazioni: 

Alinet Italia, 
www.atinet.it 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


55 




















• STRATEGIE 


di F Fulvio Castellano 

Computer Associates si rafforza 


Computer Associates acquisisce 
Platinum Technology: la transazione 
è stata valutata in 3,5 milioni di dol¬ 
lari e consentirà a CA di completare 
la sua gamma di prodotti e servizi. 

Computer Associates International Ine. 
e Platinum Technology International Ine. 
hanno raggiunto un accordo che prevede 
l'acquisizione di quest'ultima da pane di 
una sussidiaria di CA che offrirà agli 
attuali azionisti Platinum 29,25 dollari per 
azione. I due consigli di amministrazione 
hanno già approvato l'offerta. 

L'acquisizione sarà finanziata attraverso 
una linea di credito di 4,5 miliardi di dolla¬ 
ri messa a disposizione da Credit Suisse 
First Boston, che sostituirà quella esi¬ 
stente di 2,6 miliardi. "La transizione offre 
importanti sinergie in termini di prodotti. 


mercati e servizi, con pochissime aree di 
sovrapposizione. Per noi si creano inte¬ 
ressanti opportunità di crescita in settori 
nuovi ed emergenti’, ha dichiarato Sanjay 
Kumar, President e COO di CA. 'Le solu¬ 
zioni Platinum nelle aree del knowledge 
management, del data warehouse. degli 
strumenti di database e della gestione 
del ciclo di vita applicativo completano 
perfettamente le tecnologie CA nei seg¬ 
menti dell'e-commerce e dello sviluppo 
che oggi CA copre con Jasmine, il suo 
database ad oggetti. L'obiettivo è quello 
di fornire alle aziende dei cosiddetti ‘por¬ 
tali’ di conoscenza, facendo di CA un 
punto di riferimento per la creazione e 
l'implementazione di applicazioni enter- 
prise’. Platinum fornisce soluzioni 
software e servizi di consulenza in grado 
di gestire e migliorare le infrastrutture IT 
a partire dalla gestione dei sistemi e dei 
database, allo sviluppo e alla gestione di 


tutto il ciclo di vita delle applicazioni, al 
commercio elettronico, al data warehou¬ 
se e supporto decisionale, sino alle pro¬ 
blematiche relative all'Anno 2000. 
Fondata 12 anni fa, Platinum conta oggi 
120 uffici in sei continenti. L'ampia 
gamma dei servizi di consulenza e imple¬ 
mentazione di Platinum, dopo la fusione, 
andrà a completare la struttura Global 
Professional Services di CA, creata lo 
scorso aprile in risposta alla crescente 
domanda di soluzioni "chiavi in mano’ e 
rapidamente cresciuta. L'esperienza e la 
competenza dei consulenti di Platinum 
arricchiranno il patrimonio delle risorse 
CA attualmente dedicate ai servizi, 
soprattutto in Europa dove Platinum 
vanta una significativa presenza 

Per informazioni: 

Computer Associates, 


• STRATEGIE 

| di F. Fulvio Castellano 




Informix e Art Technology insieme per Te-commerce 


Informix ha raggiunto un accordo strategi¬ 
co con Art Technology Group (ATG), la 
società produttrice di Dynamo Relationship 
Commerce, la suite per lo sviluppo e la per¬ 
sonalizzazione di applicazioni di commercio 
elettronico. I termini dell'accordo prevedo¬ 
no che Informix offrirà la suite di prodotti 
ATG caratterizzati da funzionalità di e-busi- 
ness e customer relationship marketing e 


management. Oltre a Dynamo Application 
Server, Informix integrerà nell'offerta la fun¬ 
zionalità di personalizzazione sviluppata da 
ATG, che consente di tenere traccia dei 
comportamenti dei singoli utenti per perso¬ 
nalizzare i siti Web in modo da soddisfare le 
preferenze ed esigenze individuali. Infine, 
Informix adotterà le funzionalità ATG di svi¬ 
luppo e gestione di cataloghi online, vetrine 


elettroniche, siti Web e shopping-cart 
messe a punto da ATG per gli sviluppatori 
di siti di commercio elettronico. La soluzio¬ 
ne e-commerce di Informix sarà disponibile 
entro il secondo trimestre del 1999. 

Per informazioni: 

Informix, 

lvwwjniormix.il 


• MERCATO 

| di F. Fulvio Castellano 




Esplode il mercato degli handheld 


Le classifiche del mondo PDA (o 
handheld) sono dominate dalla piattaforma 
PalmPilot di 3Com - nonostante la sfida di 
Windows CE -, come confermano gli ulti¬ 
mi dati di Dataquest per il '98. 3Com regi¬ 
stra una crescita del 57,1 % in unità vendu¬ 
te rispetto al '97 con vendite oltre 1,6 
milioni di 'pezzi'. Con tutto ciò, se guardia¬ 
mo il market share, 3Com è scesa al 
40,1% rispetto al 41,2% del '97. Va bene 
Sharp, che vende ben 828mila unità e con¬ 
quista il 20,8% del mercato. Andrebbe 
osservato, però, che in questa percentuale 
rientrano molte linee di prodotto e solo 


alcuni modelli sono basati su CE. Al terzo 
posto troviamo Psion per le forti vendite 
realizzate in Europa, aggiudicandosi il 13% 
di share, mentre HP, fabbricante numero 
uno su piattaforme CE, si posiziona al 
quarto posto con una crescita del 12,1 % e 
uno share pari al 6,8%. Alla posizione di 
HP si è avvicinata Philips, che ha registrato 
un formidabile balzo intorno al 150%. Nel 
complesso, la competizione tra le piattafor¬ 
me operative vede per il '98 Win CE dete¬ 
nere il 25% del mercato totale, che rimane 
tuttavia distante dalle quote di Palm OS 
ma davanti a Epoc32. il sistema operativo 


proprietario di Psion. Il buon esito di 3Com 
è confermato dal recente acquisto della 
società francese SmartCode, specializzata 
in tecnologie wireless, costato 17,5 milioni 
di dollari. 

L'iniziativa si pone l'intenzione, da parte 
di 3Com, di aggredire il terreno di Symbian 
(la società nata dall'accordo tra Psion, 
Nokia, Ericsson e Motorola) e Windows 
CE. SmartCode, che prenderà in seguito il 
nome di Palm Computing Platform 
Europe, detiene rapporti di affari con 
società globali quali Alcatei, Motorola, 
Samsung e altre. 


56 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 
























Progettazione e realizzazione a cura della VP SHOP DESIGN 


Entra anche tu 
a far parte del fantastico 
mondo JepssenStore. 



JEPSSENCll >C»1 d al 

I Negozi del Terzo Millennio 


Puntuali con la storia stanno 
nascendo in tutta Italia i 
JepssenStore, i primi veri negozi del 
terzo millennio, gli unici a poter 
disporre di tutti i nuovi, rivoluzionari 
prodotti creati in esclusiva mondiale 
da Jepssen. Se vuoi essere protagonista 
nella tua città di questa straordinaria 
"rivoluzione" tecnologica, se desideri 


realizzare al meglio le tue capacità 
imprenditoriali, se sei stanco di sentirti 
"uno fra i tanti", unisciti a noi, insieme 
faremo del tuo "sogno" una "stupenda 
realtà". Per informazioni sulle modalità 
di adesione rivolgiti agli Assistenti alla 
Clientela telefonando al numero 
indicato, inviando un fax di richiesta 
o visitando il sito internet dedicato. 


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• STRATEGIE 


Cybernet acquisisce Flashnet 


La tedesca Cybernet Group, società 
emergente a livello europeo nel mondo 
delle telecomunicazioni, ha recentemente 
acquisito per 25 milioni di Euro (circa 50 
Mld di lire) l'intero pacchetto azionario di 
Flashnet Telecomunicazioni, terzo provi¬ 
der italiano. 

Con questa acquisizione Cybernet 
Group diventa il primo Internet provider 
pan-europeo, in grado di servire, con ser¬ 


vizi di accesso ad alta velocità, Germania, 
Austria, Lussemburgo, Svizzera e Italia. 

Gli oltre 40.000 utenti consumer e 2.100 
clienti business del Network Flashnet, 
che comprende circa 300 punti di acces¬ 
so in più di 155 città, beneficeranno dei 
vantaggi offerti dalla dorsale a 45 Mbps e 
delle numerose facilitazioni offerte dall'in¬ 
tero circuito. 

L'attuale management di Flashnet verrà 


coinvolto nella crescita globale del gruppo 
attraverso un piano particolare di stock- 
option a loro riservato sulle azioni 
Cybernet. 


Per informazioni: 

Flashnet, 

Tel 06660541, 
\MwwJlaslmeuti 


!• MERCATO 

| di F Fulvio Castellano 




Stretta collaborazione tra Texas Instruments e Siemens 


Texas Instruments e Siemens Infor¬ 
mation e Commumcation Networks 
Group hanno annunciato lo sviluppo di 
una scheda di linea altamente integrata 
per i commutatori della sede centrale di 
Siemens EWSD. 

La nuova scheda utilizza la tecnologia 
G.Lite ADSL (Asymmetric Digital 
Subscriber Line) che supporta la trasmis¬ 
sione simultanea del segnale vocale su 
reti dati conformemente alle specifiche G. 
Lite ADSL Basata sulla tecnologia del 
DSP TMS320C6000 di TI e sul software 
G.Lite, l'implementazione della scheda di 


linea Siemens supporta attualmente due 
subscriber modem per DSP, vale a dire la 
massima densità oggi disponibile. Questa 
soluzione consente ai provider di utilizzare 
la tecnologia DSL per i sistemi di commu¬ 
tazione EWSD senza dover installare rack 
supplementari o nuovi cavi presso il cen¬ 
tralino locale. La collaborazione per que¬ 
sta implementazione della tecnologia 
G.Lite tra Siemens, leader nei dispositivi 
di commutazione e TI. pioniere delle solu¬ 
zioni di elaborazione dei segnali digitali, 
consentirà l'accesso ad alta velocità a 
Internet, eliminando il bisogno di uno 


sdoppiatore del servizio a entrambe le 
estremità del cablaggio. La scheda di 
linea G.Lite per EWSD supporta otto linee 
di accesso agli abbonati con interfacce 
vocali e dati, due delle quali realizzate in 
un unico DSP TI. 

L'implementazione G.Lite consente l'ac¬ 
cesso rapido a Internet senza la necessità 
di uno sdoppiatore alle due estremità 
della connessione. 

Per informazioni: 

Siemens. 
kvwvv Siemens! 


• STRATEGIE 


L'anno 2000 nella prospettiva di Gartner Group in un seminario 


Molte aziende non hanno ancora com¬ 
preso fino in fondo che il rischio Anno 
2000 trascende l'informatica e riguarda la 
capacità dell'azienda di continuare a 
garantire i livelli di servizio e la qualità e 
quantità di prodotti che i suoi clienti si 
attendono 

Ben lungi dall'esaunrsi con la conformità 
dei sistemi informativi, il problema richie¬ 
de un coinvolgimento diretto del 'consi¬ 
glio di amministrazione' e l'impegno di 
tutta la direzione impianti di produzione, 
coperture assicurative, conseguenze 
legali, criticità di alcuni fornitori e clienti, 
sicurezza dei consumatori e dei dipenden¬ 
ti, uso dell'informazione sull’Anno 2000 in 
chiave competitiva, relazioni con la stam¬ 
pa. sono alcuni degli aspetti che vanno 
esaminati attentamente e che esulano 
dalle competenze della direzione sistemi 
informatici. 

Il 'briefing' di Di Maio ha avuto l'obietti¬ 
vo di confutare molti luoghi comuni e 
false certezze sull'argomento ed ha bril¬ 


lantemente illustrato in dettaglio le reali 
aree di rischio aziendale cosi come i modi 
in cui esse vengono affrontate con il poco 
tempo ormai a disposizione per la fine 
dell'attuale millennio. Di Maio ha spiegato 
quali reali problemi possono causare i 
cosiddetti 'embedded Systems' e come 
vanno affrontati, quali sono i rischi non-IT 
ai quali le aziende sono esposte e. infine, 
quali misure concrete vanno prese per 
minimizzare tali rischi. 

La presentazione del tool GartnerGroup 
'Risk Manager - Year 2000', oggetto del 
successivo intervento di Emanuele Oliveri 
del Castillo, ha ricordato che con ravvici¬ 
narsi del nuovo millennio tutte le aziende 
hanno la necessità di verificare i rischi di 
malfunzionamento dei propri sistemi 
informativi ed i rischi di interruzione delle 
proprie attività conseguenti al cambio 
data dell'Anno 2000. 

Dato il poco tempo rimasto, le imprese 
hanno anche la necessità di decidere 
dove focalizzare i loro sforzi contingenti di 


'disaster recovery' e di continuità delle 
attività. GartnerGroup Italia ha cosi pre¬ 
sentato il software 'Risk Manager - Year 
2000', una soluzione completa e integra¬ 
ta, diversa da qualsiasi altra offerta oggi 
sul mercato. 

Adatto ad imprese che siano in un qual¬ 
siasi stadio di adeguamento dei sistemi 
informatici all’Y2K, il tool Risk Manager 
fornisce chiare informazioni, concise e 
immediatamente utilizzabili sia ai 'respon¬ 
sabili di progetto' che a coloro che ammi¬ 
nistrano l'impresa. Il prodotto si avvale 
della metodologia proprietaria 'Compare' 
e consente l'elaborazione di rapporti sullo 
stato di avanzamento lavori per il manage¬ 
ment dell'azienda. Lo strumento viene 
messo a disposizione del cliente sotto 
forma di un software proprietario. 

(Per maggiori informazioni sulla docu¬ 
mentazione del seminario sul tool Risk 
Manager - Year 2000, rivolgersi a 
GartnerGroup Italia, Tel. 0248.28.91, 
oppure lwww. gartner. com)| 


58 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 
















Con il nuovo lettore Dvd, 



sui computers Jepssen, 

il relax è di serie 

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Da oggi su tutti i computers Jepssen 
l'intrattenimento è assicurato: ad un 
prezzo senza confronti, tra le infinità di 
funzioni esclusive fornite in dotazione, 
dispongono anche del nuovo lettore 
DVD, per avere la più sofisticata 
tecnologia digitale oggi disponibile, con 
una qualità di immagini e di suoni mai 
raggiunta prima. Potrai da subito 
utilizzare i migliaia di titoli - films, 
documentari, video musicali, 
enciclopedie multimediali, giochi, ecc. 
- già presenti sul mercato su questo nuovo 
formato 
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famiglia, che si collega direttamente al 
televisore, completo anche della tastiera 
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regolazioni video/audio e del 
modem/fax/voice a 56.000 bps per 
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• SISTEMA OPERATIVO 


Apple Computer: importante aggiornamento di Mac OS 


Alla conferenza mondiale degli sviluppa¬ 
tori (WWDC), Apple Computer ha presen¬ 
tato Mac OS 8.6, un aggiornamento del 
sistema operativo Macintosh che offre 
funzionalità di ricerca Sherlock più potenti 
e facili da usare, aumenta la stabilità del 
sistema e permette di ottenere una dura¬ 
ta più lunga delle batterie per gli utenti 
PowerBook. 

Mac OS 8.6 è già disponibile gratuita¬ 
mente per tutti gli utenti di Mac OS 8.5 
(può essere scaricato dal sito Internet 
|www appie.com/macosll Tra le novità 
principali incluse in Mac OS 8,6 una ver¬ 
sione aggiornata di Sherlock - il motore di 
ricerca personale introdotto con Mac OS 
8.5 - con oltre 25 plug-in che consentono 
ricerche veloci su noti siti Web quali CNN 
Interactive, CNET. Amazon.com. Barnes 
and Noble, Music Boulevard e Rollmg 
Stone, oltre ai motori di ricerca su Internet 
quali AltaVista, Excite, HotBot, Infoseek e 
Lycos. 

La funzionalità "find by coment" di 
Sherlock è stata estesa anche alla capa¬ 
cità di compiere ricerche sul contenuto di 
file PDF e HTML salvati sul proprio hard 


drive, tecnologie di gestione avanzata dei 
consumi che consentono di aumentare la 
durata delle batterie di un PowerBook di 
oltre un'ora; supporto a numerosi telefoni 
cellulari Nokia o Ericsson con funzionalità 
IRDA, che offrono agli utenti di Power¬ 
Book la possibilità di controllare l'e-mail o 
di accedere ad Internet tramite il proprio 
telefono cellulare (questa funzionalità 
richiede un PowerBook, un telefono e un 
Service provider compatibili tra loro); 

una migliore integrazione USB e 
FireWire, che consente migliori funziona¬ 
lità plug and play e supporto più avanzato 
per le più recenti periferiche USB e 
FireWire, supporto a dischi DVD-RAM, 
che permette agli utenti di immagazzinare 
e condividere informazioni con l’utilizzo di 
questa tecnologia emergente ad alta 
capacità; migliorato supporto ai giochi, 
grazie all'integrazione della tecnologia 
Game Sprocket di Apple, base di molti dei 
più noti giochi per Mac; Mac OS Runtime 
for Java (MRJ) 2.1.1., la versione più 
recente della Apple Java Virtual Machine, 
in grado di utilizzare software Java fino a 
cinque volte più velocemente e di offrire 


supporto JDK 1 1.7, AppleScnpt 1.3.7, 
con supporto di accesso "scriptable" ad 
Internet, che permette agli utenti 
Macintosh di caricare e scaricare dati e 
contenuti all'interno di workflow automati¬ 
ci, e la capacità aggiuntiva di programma¬ 
re gli AppleScnpt in modo che possano 
essere effettuati anche quando il compu¬ 
ter è privo di operatore; ColorSync 2.6.1, 
con una più avanzata automatizzazione del 
publishmg, grazie alla migliorata integra¬ 
zione di AppleScnpt, alla facile configura¬ 
zione dei profili di ColorSync e delle sele¬ 
zioni CMM e al supporto di file JPEG e 
GIF. 

Gli utenti di Mac OS 8.5 possono scari¬ 
care Mac OS 8,6 gratuitamente presso il 
Sito |www appio c.om/macos| oppure ordi¬ 
nare Mac OS 8.6 su CD-ROM pagando 
solo l'importo per le spese di spedizione a 
lire 39.500, sempre sullo stesso sito. 


Per informazioni: 

Apple Computer. 
Tel 02273261 
|.vuu appiè corri 


• SOFTWARE 


Apple: QuickTime Streaming Server 
disponibile come Open Source 


Apple Computer ha annunciato di aver 
aggiornato la propria licenza software 
Open Source - Apple Public Source 
License (APSL) - in seguito alle reazioni e 
ai commenti della comunità Open 
Source. 

La casa di Cupertino ha inoltre reso 
'Open Source’ il software QuickTime 
Streaming Server, con il lancio di Darwin 
Streaming Server. 

Darwin, la release Open Source del 
sistema operativo Mac OS X Server, ha 
riscosso un notevole successo presso gli 
sviluppatori, a un mese dalla sua realizza¬ 
zione, i collegamenti per scaricare i com¬ 
ponenti del codice sorgente di Darwin 
sono stati oltre 160.000 e più di 20.000 
sviluppatoli si son o registrati sul sito 
lwww.apple.com/pJ blicsource. 

Con la realizzazione di Darwin in base 


alla licenza APSL, Apple diventa il 
primo provider di sistemi operativi a 
rendere disponibile il proprio codice 
sorgente al pubblico e a basare la 
propria strategia di software di siste¬ 
ma sulle tecnologie Open Source. 

Con il lancio di Darwin Streaming 
Server fornitori di contenuto, svilup¬ 
patori e aziende di server possono 
realizzare streaming server RTP e 
RSTP per qualsiasi piattaforma, senza 
la necessità di prendere in licenza 
costosi software proprietari, 


Per informazioni: 

Apple Computer, 
Tel. 02273261, 
Irnvw. appiè. coni 



QuickTime Streaming ChanneLs 



60 


MCmicrocomputer n 196 - giugno 1999 



































HARDWARE 


di F. Fulvio Castellano 


Nuovi PowerBook: più veloci, più sottili, più leggeri 


All’appuntamento annuale dedicato agli 
sviluppatori (WorldWide Developers 
Conference), Apple Computer ha annun¬ 
ciato la nuova linea di PowerBook. 
Equipaggiati con i processori PowerPC G3 
a 333 MHz e 400 MHz, i nuovi notebook 
forniscono prestazioni pari a quelle dei 
desktop. Con un peso di appena 2,6 chilo¬ 
grammi, i nuovi PowerBook sono più leg¬ 
geri di quasi un chilogrammo e il 20% più 
sottili rispetto ai loro prestigiosi predeces¬ 
sori. Alimentata da due batterie a ioni di 
litio, la nuova linea di PowerBook offre 
un'autonomia di 5 ore con una singola bat¬ 
teria (fino a dieci ore con due), nuovo 
record nell’industria dei computer portatili. 

La nuova linea di PowerBook dispone di 
schermi LCD a 14,1 pollici, porte USB inte¬ 
grate, Ethernet 10/100 BASE-T e porte 
modem 56K/v90, per una facile connessio¬ 
ne alle più avanzate periferiche e a reti ad 
alta velocità. I clienti possono ampliare il 
loro spazio di lavoro grazie alla possibilità 
di utilizzare un doppio schermo collegando 
il nuovo PowerBook a un monitor esterno, 


un video proiettore, un televisore o un 
videoregistratore. 

Fra le caratteristiche della nuova linea di 
PowerBook vi sono: design sottile e legge¬ 
ro - circa 2,6 chilogrammi con CD e batte¬ 
ria, 2,5 chilogrammi con batteria e modulo 
leggero; veloce processore PowerPC G3 a 
333 MHz o a 400 MHz; schermo brillante 
a matrice attiva a 14,1 pollici; autonomia 
fino a dieci ore grazie a due batterie 
lithium-ion; supporto fino a 384 MB di 
SDRAM; controllore video ATI Rage LT 
Pro e 8 MB di memoria video integrati; 
porte VGA e S-Video per dual display e 
video mirroring; due porte USB per colle¬ 
gare periferiche di ultima generazione; 
supporto per FireWire attraverso la scheda 
FireWire To Go CardBus Card di Newer 
Technology; Ethernet 10/100 BASE-T inte¬ 
grata; facile accesso all'espansione RAM e 
hard drive rimovibile semplicemente solle¬ 
vando la tastiera; opzione CD-ROM o 
DVD-ROM con supporto DVD-Video inte¬ 
grato ed espansione hot swappable. 

Le seguenti configurazioni della nuova 


linea PowerBook sono disponibili pres¬ 
so i rivenditori autorizzati Apple e The 
Apple Store (www.apple.com/italysto- 
re): schermo TFT da 14,1 pollici/333 
MHz/512K L2 cache/64 MB/4 GB 
hard drive/24x-speed (max) CD- 
ROM/Ethernet/modem a 56K (a par¬ 
tire da lire 5milioni); schermo TFT da 
14,1 pollici/400 MHz/1 MB L2 
cache/64 MB/6 GB hard drive/2x- 
speed DVD-ROM/Ethernet/mo- 
dem a 56K (fino a lire 
6 900.000). 

Ulteriori opzioni per la nuova 
linea di PowerBook includono: 
hard drive da 10 GB; RAM fino a 
384 MB; DVD-ROM; e opzioni 
delle terze parti quali moduli di 
espansione SuperDisk e ZIP di 
VST Technologies. 

Par informazioni: 

Apple Computer, 

Tel. 02273261, 
jrvww.appiè.con\ 


• SOFTWARE 


Alias sempre più "in rete" anche con Mac OS X Server 


Alias, società di Udine leader nella distri¬ 
buzione di prodotti di networking per l’am¬ 
biente Macintosh, amplia notevolmente il 
suo listino con l’introduzione di nuovi pac¬ 
chetti professionali. 

La nuova collaborazione con Helios 
Software GmbH, ha portato tutta una sene 
di prodotti professionali dedicati all’industria 
della prestampa 

Il catalogo è composto da EtherShare, 
una potente soluzione server per Client 
Macintosh. EtherShare OPI sistema per la 
stampa e la sostituzione delle immagini; 
PDF Handshake per il supporto della sepa¬ 
razione in stampa e OPI per file PDF; Print 
Preview preciso sistema di verifica per 
stampa postscript; PCShare server per 
utenti DOS e Windows da 3.11 e 95; 
ColorSync Extension una soluzione 
ColorSync per Quark Xpress 3.3x. 

L’insieme dei pacchetti offre una vasta 
sene di servizi come file server, print ser¬ 
ver, OPI. Accelerazione AppleShare IP, ser¬ 
ver font, router AppleTalk. server di posta, 
separazione colori, maching ColorSync. 
prove di stampa e server workflow PDF. 

I prodotti Helios sono compatibili con ogni 
tipo di server con sistemi operativi Mac OS, 
Windows NT, Unix e ora anche Mac OS X 


Server e Linux. 

Da Sassafras arriva invece KeyServer. un 
gestore di licenze software per reti con 
Client Mac, Windows e Windows NT, MAE, 
A/UX e thin-client. 

Keyserver, non richiede un file server 
dedicato, è capace di scoprire e monitorare 
ogni nuova applicazione eseguita sulla rete, 
alloca il software e rispettive licenze in base 
a utenti e gruppi, distribuisce il software su 
PC usando installer ’’Deputized”, supporta i 
protocolli TCP/lP, IPX e AppleTalk. 

Sul sito Lvww.sassafias.CQnJ è posssibile 
scaricare una versione dimostrativa di 
Keyserve. 

Per i veri professionisti della rete ecco 
invece i prodotti Tenon con innanzitutto 
WebTEN, il famoso server Web Apache 
compatibile ora anche con Mac OS X 
Server del quale sfrutta perfettamente il 
preemptive multitasking, la memoria pro¬ 
tetta e la memoria virtuale. 

WebTEN 4.0 è conforme all'Internet 
Caching Protocol per supportare proxy in 
cascata, supporta inoltre SSL 3.0 con certi¬ 
ficati multipli su singolo host. Nel listino 
Tenon compaiono altri prodotti altrettanto 
famosi come NetTEN, server di posta elet¬ 
tronica e DNS, MachTEN, sistema operati¬ 


vo Unix. MachTen Coòebuitdar ambiente 
di sviluppo C, C++, Objective-C, Java, Ada 
e Fortran, e Xten, Xwindows Client e ser¬ 
ver, tutti in versione Macintosh. 

Oltre ai nuovi marchi distribuiti, sono arri¬ 
vate anche la nuova versioni di Canto 
Cumulus Network, prodotto leader per l’ar¬ 
chiviazione di file grafici, immagini, testi 
audio e video, che ora supporta Max OS X 
Server e NetOctopus 3.0, il tool di Netopia 
per lo "Smart System Management” per 
sistemi multipiattaforma. 

NetOctopus presenta un tool per la 
gestione di un'intera rete, realizza in tempo 
reale un inventario completo dell’hardware 
e del software presente su ogni computer 
della Intranet senza interrompere il lavoro 
degli utenti. Tutte le informazioni vengono 
poi continuamente monitorate e aggiornate 
ad ogni variazione. 

L’amministratore può dalla sua postazione 
installare aggiornamenti o nuovi software, 
correggere e prevenire eventuali errori sia 
hardware che software. 

Per informazioni: 

Alias Srl, 

Tel. 0432508958, 
iMwwjuasjil 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


61 














• SOFTWARE 


Una società very 
"Active" 

"Active" significa "Attivo, energico, 
dinamico" e Livio Valdemarin non poteva 
scegliere un nome più appropriato per la 
sua nuova società di distribuzione che, 
come il suo fondatore, si rispecchia piena¬ 
mente nel termine. 

Dopo aver cambiato ragione sociale, la 
Active srl si presenta sul mercato con una 
serie di interessanti prodotti, che vanno 
dai linguaggi di programmazione alle 
nuove periferiche per iMac e G3 

Iniziamo dal REALbasic. Giunto alla 
release 2.0, presentato con manuali e 
documentazione in italiano, è disponibile 
in configurazione standard e professional, 
e permette di creare applicazioni native 
68K, PowerPC e Windows senza dover 
conoscere linguaggi complicati. 

La gestione ad oggetti facilita enorme¬ 
mente il lavoro del programmatore e l'alta 
compatibilità con il Visual Basic ne fa un 
pacchetto ottimale per la creazione di 
software multipiattaforma. 

Nella versione 2.0 sono state ampliate 
le funzioni per la gestione dell'interfaccia 
utente, la visualizzazione e il controllo di 
file QuickTime, il supporto per le comuni¬ 
cazioni Internet e per lingue diverse. 

La versione professional aggiunge, oltre 
ad un CrossCompiler per Windows 
98/98/NT, un motore per database relazio¬ 
nale monoutente, e la connettività a ser¬ 
ver 4D, Oracle, Microsoft SQL, Open- 
base, DTF o qualunque altro database con 
motore ODBC. 

Sempre per gli sviluppatori, arrivano i 
prodotti della Absoft Corporation, specia¬ 
lizzata In compilatori Fortran per 
Macintosh, Linux e Windows. 

Active ha inoltre acquisito la distribuzio¬ 
ne di alcuni importanti prodotti hardware, 
tra cui spiccano: le schede G3 di MacTell 
per upgradare vecchi PowerMac PCI (da 
lire 699.000); il masterizzatore DVD-RAM 
e il lettore DVD-ROM con scheda MPEG- 
2 e Dolby Surround (lire 748.000) di QPS- 
Inc.; il convertitore USB-seriale della 
NewMotion (lire 218.000); l'iDoc, un 
sostegno per iMac che mette a disposi¬ 
zione un Hub USB, una parallela e due 
seriali; e inoltre i prodotti di Dataviz e le 
nuovissime Action Utility (lire 95.000), 
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Storia di "informatica" follia 

A molti di voi sarà capitato di avere il computer bloccato e dover penare un po' 
i di tempo per tornare a lavorare, magari ri-installando parti di software o 

1 di sistema operativo, ma quella che vi voglio raccontare ò la cronaca di due giorni 
alla fine dei quali ho definitivamente capito che il pianeta “computer" sta ormai 
diventando un mondo fatto di pura casualità. 

Tutto è cominciato un lunedi mattina quando, lavorando sul mio Power Macintosh 
i 7200/90 con Mac OS 8.5. MS Word 98 mi ha lanciato una delle sue ormai frequenti 
i "bombe". 

1 Rassegnato alla perdita degli ultimi tre minuti di lavoro, vista l'instabilità del software 
| questo è il tempo con il quale lo faccio salvare automaticamente, vado per riavviare il 
i computer e qui ha inizio la più grossa disavventura da quando. neH’ormai lontano 1982, 

• misi le mani sul mio primo "oggetto infernale" 

All'awio la prima maledizione: l'immagine di un floppy lampeggiate con al centro un bel 
, punto interrogativo mi accoglie. 

i Caspita l'HD è andatol Senza troppa preoccupazione infilo il CD delle sempre pronte 
1 "Norton Utilities" ma dopo qualche minuto un bel messaggio mi avverte che sul disco 
J sono stati trovati problemi importanti e che Norton non è in grado di ripararli 
i La cosa è più grave di quanto potessi immaginare, comunque, a parte il tempo che so 
i già che dovrò perdere, non mi allarmo più di tanto, l’esperienza mi ha insegnato a prevem- 

! re 

Lancio il "Volume Recover" e il "File Saver" fa il suo lavoro: tutto il contenuto è salvato 
i sul secondo disco. 

i Via con il CD dell'8.5: mizializzazione, restore del contenuto del disco dal back-up appena 
[ fatto, riavvio. 

, "Benvenuti in Macintosh" ... "Ummplemented Trap.. partire con le estensioni disabili- 
i tate...", accidenti e adesso? 

• Provo a riavviare ma il messaggio è ancora II 

Probabilmente anche il sistema è rovinato quindi riparto con il CD di sistema, ri-imzializzo 
, il disco e installo il sistema exnovo. Riavvio e... niente, lo start-up non va oltre il messag- 
i gio di benvenuto. 

1 Calma, check list delle cose da fare: resettare la PRAM, "CMD"+"ALT" + "P"+"R" e 
! non cambia nulla; togliere l'alimentazione per qualche minuto per resettare l'intero 
, hardware, ma il messaggio è ancora II e la disperazione comincia a salire 
i Passo alle maniere forti: formattazione a basso livello HFS standard e installazione da un 
1 diverso CD senza upgrade. 

"Unimplemented Trap... partire con le estensioni disabilitate, ", i miei colleghi Wintel 
i compatibili iniziano a sghignazzare, ghrrr Intanto il lunedi se né andato 
i A casa tra vecchi CD recupero un'installer originale per 7200 

• Martedì mattina. Accendo il Mac sperando che la notte "gli abbia portato consiglio" 

J NOOOI 

i E adesso? provo a cambiare disco rigido ma non serve a nulla 

' Prendo il CD originale portato da casa, formatto, installo e miracolo, la ferraglia torna 
[ ad essere un computer. 

Ma io voglio l'8.5 non l'8.0. Invece di fare un’installazione exnovo provo ad aggiornare il 
i System e... le parolacce urlate vengono sentite qualche stanza più in là. 

1 Sono alla disperazione: per quale motivo un computer che ha funzionato egregiamente 
! fino al giorno prima, per una semplice "bomba” deve ora funzionare soltanto con il siste- 
i ma originale e non più con l'ultima versione? 

I Rassegnato e sconfitto chiamo il "Centro Assistenza Apple” allo 02273261. mi risponde 
1 Marco Cosenza al quale premetto di prepararsi a qualcosa di veramente strano e gli rac- 
[ conto la storia. 

, Ogni suo consiglio è seguito da un mio "già fatto", non sa più cosa raccontarmi, prima 
i di riagganciare però mi da' un'ultimo consiglio, quasi una scaramanzia: "Prova a togliere e 
1 rimettere le RAM"; ma che centra, queste cose si fanno sulle macchine Intel, mentre il 
( mio è un nobile Mac. 

i Non ci credo ma eseguo. Sono le 12,45 di martedì e finalmente posso tornare a lavora- 

• re. 

Paolo Cognetti 


62 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 














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SCO e il 


progetto Monterey 

di Francesco Fulvio Castellano 


Completati con successo e in anticipo sui tempi i test iniziali del prossimo 
UNIX a 64 bit sul simulatore del processore Merced di Intel. 
Compaq si unisce ai partner del Progetto Monterey. 


IBM, SCO e Sequent hanno annuncia¬ 
to di aver portato a termine con successo 
i test iniziali dello UNIX Monterey sul si¬ 
mulatore dell'architettura Merced Intel a 
64 bit. In meno di cinque mesi di svilup¬ 
po - il progetto è stato annunciato lo scor¬ 
so ottobre - il prototipo del sistema ope¬ 
rativo UNIX per l'architettura IA-64 è dun¬ 
que pronto e funzionante. Il test, effet¬ 
tuato presso un centro di sviluppo negli 
Stati Uniti, segna la prima tappa fonda- 
mentale del Progetto Monterey. I parteci¬ 
panti al progetto hanno inoltre annunciato 
un ulteriore supporto da parte di fornitori 
di software e hardware, la roadmap del 
prodotto fino al 200le il lancio di un com¬ 
pleto programma rivolto agli sviluppatori. 

Obiettivo del Progetto Monterey è lo 
sviluppo di una linea UNIX di fascia enter- 
pnse, in grado di girare sui processori IA- 
32 e IA-64 di Intel e Power di IBM instal¬ 
lati in diversi tipi di sistemi, dai server di- 


La cronistoria 

Contenuti del Progetto Monterey 

In collaborazione con SCO, Sequent e Intel, il 
26 ottobre 1998, IBM ha annunciato una delle 
più importanti Iniziative UNIX degli ultimi anni: 
il Progetto Monterey 

Obiettivo del progetto è la creazione di una 
piattaforma high-volume in grado di offrire 
maggiori opportunità di business a ISV e 
OEM Lo scorso gennaio. Sequent ha annun¬ 
ciato l'intenzione di allineare il suo sistema 
operativo DYNIX/ptx con le carattenstiche del 
sistema operativo UnixWare di SCO 

Obiettivi del Progetto Monterey 

Ampliare il mercato dei sistemi UNIX IA-32 
con UnixWare, potenziandone le funzionalità, 
offrire un sistema UNIX high-volume per piat¬ 
taforme IA-64. coniugando le migliori tecnolo¬ 
gie di AIX, UnixWare e Sequent NUMA; ridur¬ 
re la frammentazione dell'offerta UNIX, stan¬ 
dardizzando gli aspetti chiave dell'architettura 
UNIX-su-Intel, sfruttare applicazioni e midcf- 
leware AIX e UnixWare sui sistemi operativi 
UNIX IA-64 


partimentali a quelli di grandi dimensioni 
utilizzati nei centri dati. Nel quadro del 
Progetto Monterey verrà sviluppato un si¬ 
stema operativo UNIX per l'architettura 
IA-64 di Intel, che sfrutterà le capacità en- 
terprise del sistema operativo AIX di 
IBM, le caratteristiche del sistema opera¬ 
tivo UnixWare di SCO e le tecnologie en- 
terprise di Sequent. La tecnologia AIX di 
IBM verrà inoltre offerta in licenza a SCO, 
che la includerà nel proprio UnixWare a 
32 bit. 

IBM, SCO, Intel e Sequent hanno illu¬ 
strato una chiara roadmap di prodotto per 
la linea Monterey, che offre a clienti e so¬ 
cietà sviluppatrici di software un ambien¬ 
te omogeneo con API comuni, servizi di 
sistema e funzionalità di gestione del si¬ 
stema basate su Web. Nel corso del 
1999, Sequent cambierà il nome del suo 
sistema operativo in UnixWare ptx Edi- 
tion. offrendo compatibilità API e ABI 


(Application Binary Interface) con la linea 
di prodotti UnixWare. SCO, da parte sua, 
doterà la propria linea di prodotti UnixWa¬ 
re 7 delle prime librerie AIX e di header 
per il supporto di applicazioni, oltre che di 
potenziamenti alle funzionalità di gestio¬ 
ne del sistema basati sulla tecnologia 
AIX.Nei piani dei partner del Progetto 
Monterey vi è anche un piano completo 
per favorire la disponibilità di applicazioni 
nel nuovo ambiente UNIX per l'architettu¬ 
ra IA-64. Le applicazioni scritte oggi per 
UnixWare IA-32 avranno il codice sorgen¬ 
te compatibile con i sistemi basati sulla 
futura architettura IA-64. Gli sviluppatori 
dovranno semplicemente ricompilare i 
sorgenti delle applicazioni UnixWare, con 
un minimo lavoro di riscrittura. Allo stes¬ 
so modo, le applica¬ 
zioni AIX offriranno 
piena compatibilità a 
livello di codice sor- 


del progetto Monterey 


I Partner 

IBM: il Progetto Monterey ha tra i suoi obietti¬ 
vi principali lo sviluppo di un sistema operati¬ 
vo UNIX per l'architettura IA-64 di Intel, utiliz¬ 
zando le funzionalità enterprise del sistema 
operativo AIX di IBM, unitamente alla tecnolo¬ 
gia di SCO UnixWare e ptx di Sequent. In ba¬ 
se ai termini dell'accordo, inoltre, IBM ha già 
iniziato ad offrire SCO UnixWare 7 come si¬ 
stema operativo UNIX a 32 bit per architettura 
Intel high-volume di fascia enterprise, e prov¬ 
veder a integrare la tecnologia AIX in SCO 
UnixWare, promuovendola al mercato UNIX 
per architettura IA-32. Il risultato finale di 
Monterey sarà un'unica linea di prodotti UNIX 
in grado di girare su piattaforme IA-32 e IA-64 
e sui microprocessori IBM, per una gamma di 
sistemi che andrà dai server di fascia entry a 
quelli di fascia enterprise Per il Progetto 
Monterey. IBM ha pianificato una serie di in¬ 
vestimenti che saranno cosi indirizzati: portmg 
dell'offerta middleware di IBM: sviluppo di un 
sistema operativo che sfrutti le architetture 
IA-32. IA-64 e Power di IBM; supporto tecni¬ 



co e marketing per gli ISV Altre risorse" 
verranno inoltre destinate alla promozione e 
vendita del sistema operativo UnixWare 7 a li¬ 
vello internazionale, offerto da IBM come par¬ 
te di una nuova linea di prodotti UNIX 
SCO. SCO, leader sul mercato dei sistemi 
operativi UNIX su piattaforma Intel, e IBM col- 
laboreranno per accelerare il potenziamento 
dei prodotti SCO UnixWare per IA-32 e per lo 
sviluppo e la commercializzazione di uno 
UNIX per architetture IA-64 IBM integrerà 
inoltre la tecnologia AIX in SCO UnixWare, al 
fine di potenziarne le caratteristiche di scalabi- 
lità e capacità di fascia enterprise. rafforzando 
ulteriormente il preesistente impegno dei 
partner OEM di SCO - Compaq. Data General, 
ICL e Unisys - nell'integrazione di funzionalrtà 
data center nella piattaforma UnixWare IBM 
ha inoltre destinato ulteriori risorse per assicu¬ 
rare la disponibilità del middleware AIX sulla 
piattaforma UnixWare. 

Sequent - Sequent provvederà ad allineare il 
suo sistema operativo DYNIX/ptx con le carat¬ 
teristiche di SCO UnixWare. DYNIX/ptx sarà 


64 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 






gente con il nuovo UNIX per piattaforma 
IA-64. In meno di cinque mesi, il Proget¬ 
to Monterey ha ottenuto il supporto dei 
principali fornitori di software nei settori 
database, business intelligence, e-busi- 
ness ed ERP (Enterprise Resource Plan¬ 
ning). Già in ottobre, importanti società di 
software - BEA Systems, Compuware, 
Data Pro Accounting Software. Informix, 
InfoSpace, Micro Focus, Netscape, No¬ 
vell, PeopleSoft, Pick Systems, Progress 
Software, Rational, Reai World, Risk Ma¬ 
nagement Technology, Software AG, 
SAS Institute e Take Five - avevano an¬ 
nunciato il loro supporto al Progetto Mon¬ 
terey. Recentemente, nuovi nomi si sono 
aggiunti: Baan Company, BMC Softwa¬ 
re, daly.commerce, ISOCOR, Marcam 
Solutions, Sapiens, Sendmail e TIBCO. 

E' stata notata l'assenza di Oracle tra 
gli SVI che supportano Monterey e la 
risposta ufficiale di Sco è: "Oracle non 
ha fino a questo momento annunciato 
ufficialmente il proprio supporto al pro¬ 
getto Monterey. Va però osservato che 
i prodotti di Oracle girano già sotto AIX, 
UnixWare 7 e DYNYX/ptx, cioè i 3 siste¬ 
mi operativi interessati dal progetto Mon¬ 
terey". Il Progetto Monterey ha ottenuto 
il supporto anche di diversi fornitori di 
hardware: oltre a IBM Netfinity e Se- 
quent, Acer, Bull, CETIA (una sussidiaria 
di Thomson-CF), ICL e Unisys. Dallo scor¬ 
so aprile, inoltre, un altro illustre OEM si 
è unito al Progetto Monterey, che ora 
comprende tutti i più importanti fornitori 
di hardware. Il nuovo supporter è Com¬ 
paq, che ha dichiarato l'intenzione di uti¬ 
lizzare lo UNIX Monterey per IA-64 sulle 
proprie piattaforme ProLiant. 


netti cotulellaUon 

in UNIX 

IccImoloQy • 


« 


rinominato UnixWare ptx Edition entro il 
quarto trimestre 1999. Nel frattempo, Se- 
quent e SCO potenzieranno i propri ambien¬ 
ti IA-32 con le API dell'Interfaccia UNIX AIX 
di IBM, offrendo un percorso semplice a 
Monterey, lo UNIX per architettura IA-64 
Intel - Intel offrirà supporto tecnico e di 
marketing per fare di Monterey il sistema 
operativo UNIX leader per piattaforma Intel 
e, unitamente a IBM, sta creando un fondo 
di diversi milioni di dollari destinato alle atti¬ 
vità di supporto agii ISV, al fine di aiutare le 
società di software a offrire tool middlewa- 
re e applicazioni per questo nuovo ambien¬ 
te UNIX. 



UnixWare 7 Data Center Edition 

Il nuovo sistema operativo UNIX di SCO sfrutta la potenza dei nuovi processori Intel 
e costituisce un elemento strategico del cammino verso “Monterey 64". 

Subito dopo la conferenza stampa che si è tenuta al CeBIT e alla quale hanno partecipato 
SCO e i partner Intel, Compaq, IBM, ICL, Sequent e Unisys, è stato annunciato UnixWare 7 
Data Center Edition (DCE), il sistema operativo UNIX per server Intel più potente e avanza¬ 
to. Primo in grado di sfruttare appieno i vantaggi dei processori Intel di nuova generazione, 
UnixWare 7 DCE rappresenta un elemento importante del percorso verso Monterey 64, il 
sistema operativo UNIX a 64 bit di nuova generazione meta finale dell'intesa tra SCO, IBM, 
Intel e Sequent. Ideato per soluzioni basate su server Intel multiproces- 
sore di fascia alta, UnixWare 7 Data Center Edition offre ai data¬ 
base aziendali le prestazioni necessarie per le applicazioni di 
data mining e data warehousing più esigenti, assicurando livelli 
di affidabilità, scalabilità e capacità senza confronti: UnixWare 7 
DCE garantisce 10.000 ore di MTBSS (Mean Time Before Sy¬ 
stem Stops), che si traducono in circa un'ora al massimo di 
downtime (fermo del sistema) all'anno, ovvero nel 99,99% di di¬ 
sponibilità. Con una soluzione clustering UnixWare 7, anche 
questo minimo downtime di sistema viene di fatto eliminato; 
UnixWare 7 DCE supporta di serie 32 GB di memoria principale 
e 8 processori. E' inoltre possibile l'ampliamento a 64 GB di me¬ 
moria e 32 processori. Questa capacità è di gran lunga superiore a 
quella offerta da altri sistemi basati su Intel e dalla maggior parte dei si¬ 
stemi UNIX per piattaforma RISC. I miglioramenti delle funzionalità di 
networking hanno inoltre consentito un sensibile miglioramento della scalabilità e delle pre¬ 
stazioni TCP/IP; UnixWare 7 DCE supporta funzionalità di diagnostica di fascia alta attraver¬ 
so un sistema basato su SQL, un tool di reporting ed event log delle applicazioni, permet¬ 
tendo un processo di auditing e segnalazione di problemi mediante un sofisticato meccani¬ 
smo di reporting basato su query. La gestione completa anche degli ambienti data center 
più complessi può essere effettuata estraendo le informazioni con un tool SQL standard. Il 
sistema comprende inoltre funzionalità di disk striping, mirroring e spanning integrate, Fa¬ 
cendo parte della nuova famiglia UnixWare 7 Release 7.1, anche UnixWare 7 Data Center 
Edition - come già UnixWare 7 Business Edition e UnixWare 7 Departmental Edition - offre 
l'innovativa interfaccia Webtop, che consente un facile accesso alle applicazioni server da 
qualsiasi browser e, riducendo i tempi necessari per l'installazione e la manutenzione delle 
applicazioni (tutto può essere eseguito centralmente), garantisce agli amministratori di si¬ 
stema una gestione più semplice. Andiamo cosi verso Monterey 64. Per proteggere gli in¬ 
vestimenti che I clienti hanno effettuato nelle architetture a 32 bit, SCO offre un semplice 
percorso di migrazione verso l'elaborazione a 64 bit su architettura IA-64. UnixWare 7 è in¬ 
fatti parte integrante del Progetto Monterey. un'iniziativa di SCO in collaborazione con IBM, 
Intel e Sequent, che ha l'obiettivo di offrire un'unica linea di prodotti UNIX per gli attuali e 
futuri sistemi a 32 e 64 bit. L'intera linea di prodotti UnixWare 7 Release 7.1 offre la base 
per la futura integrazione con la tecnologia AIX di IBM nel quadro, appunto, del progetto 
Monterey. UnixWare 7 è il sistema operativo UNIX più supportato del mercato: Compaq, 
Data General, Hewlett-Packard, 

IBM, ICL, Siemens, Unisys e al¬ 
tri ancora hanno dichiarato il lo¬ 
ro appoggio a UnixWare 7 per 
le soluzioni enterprise. Lo stes¬ 
so hanno fatto i principali pro¬ 
duttori di software - BEA, CA, 

IBM, Informix, Oracle e altri - 
che promuovono UnixWare 
quale piattaforma per l'imple- 
mentazione di applicazioni di fa¬ 
scia enterprise. Il nuovo 
UnixWare 7 Data Center Edi¬ 
tion è già disponibile e viene of¬ 
ferto di serie con una licenza 
per 1 50 utenti, che può essere 
facilmente estesa fino a sup¬ 
portarne migliaia. 



MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


65 











-OSSERVATORIO 


PENTIUM III ed Internet 

Tutta la storia 


di Valter Di Dio 

Una parte degli specialisti hardware e, di riflesso, degli informatici in genere sembra aver poco gradito 
la pubblicità della Intel sul suo nuovissimo processore, basata quasi esclusivamente sulle nuove funzionalità 
espressamente disegnate per Internet. Aldilà del fatto che è abbastanza normale che il Marketing punti su certe 
prestazioni più d'effetto che non magari su altre novità, anche se più interessanti ma meno in grado di colpire 
la fantasia degli acquirenti, resta il dubbio sollevato da molte parti che questo nuovo processore non abbia, 
invece, nessuna funzionalità specificamente disegnata per la navigazione su Internet. 

Come stanno realmente le cose? 



Per capirlo dobbiamo fare un pic¬ 
colo salto indietro di alcuni mesi, 
al tempo in cui uno dei principali 
concorrenti della Intel sfoderò un 
nuovo processore, compatibile 
con il Pentium, ma dotato di un 
set di istruzioni dedicato al tratta¬ 
mento dei dati grafici. Si trattava 
ovviamente della AMD. che aveva 
dotato il suo K6-2 del set di istru¬ 
zioni "3DNow!" in grado di otti¬ 
mizzare le operazioni in floating 
point comunemente usate per il 
calcolo di ambienti 3D e quindi in 
tutti i giochi tipo Quake, Descent e 
simili. La potenza delle istruzioni 
"3Dnow!" aveva portato il proces¬ 
sore della AMD a superare il ben 
più potente Pentium II per tutti 
quei giochi in grado di supportare 
il nuovo set di istruzioni (Quake2 
ad esempio). 

La risposta di Intel non poteva farsi 
attendere e cosi ecco il nuovo 
Pentium III dotato di ben 71 nuove 
istruzioni, appartenenti alla classe 
SIMD (Single Instruction Multiple 
Data), in grado di velocizzare il calcolo 
di vettori in floating point: proprio quel¬ 
le istruzioni necessarie al calcolo degli 
ambienti 3D comuni ormai ad un'am¬ 
pia gamma di prodotti software non 
solo ludici. 

E qui si inserisce la famosa pubblicità 
della Intel. 

Tra i programmi che potrebbero trar¬ 
re giovamento dall'uso delle funzioni 
SIMD ci sono sì i giochi ma ci sono 
anche applicativi, come i plug-in di 
Photoshop, Microsoft Draw. Corel 
Draw e poi prodotti multimediali come 


la telefonia su Internet, il riconosci¬ 
mento vocale, lo streaming audio e 
video (quindi ReaIPlayer), il surround, il 
video digitale e le compressioni dati 
durante la trasmissione via rete. La 
nuova tecnologia di calcolo in virgola 
mobile, da Intel denominata prima KNI 
e poi definitivamente SSE (SIMD 
Stream Extensions), necessita ovvia¬ 
mente che il software applicativo poi 
la utilizzi. E qui sta il maggior interro¬ 
gativo sul futuro del Pentium III e sul 
KNI. Già l'MMX non ha avuto il suc¬ 
cesso previsto per il disinteresse della 
maggior parte delle software house. 
Anche il "3Dnow!" è stato implemen¬ 
tato soprattutto dai produttori di gio¬ 
chi; succederà la stessa cosa anche 
perii KNI? 

Se questo dovesse accadere il nuovo 


Pentium III offrirà, almeno per i 
primi tempi, scarsi aumenti pre¬ 
stazionali: dell'ordine del 10% 
sulle più diffuse applicazioni. Per 
di più parte di questa maggiore 
velocità sarà dovuta principalmen¬ 
te all’aumento del clock. 

Se invece gli sviluppatori di 
player, browser ed editor video 
appoggeranno la tecnologia SSE, 
gli incrementi prestazionali 
potrebbero raggiungere valori 
interessanti. Quake2 con le 
estensioni per SSE permette di 
gestire 40 fotogrammi al secon¬ 
do, con un incremento, rispetto 
ad un sistema Pentium II, di oltre 
il 25%. Ma non esiste solo 
Quake. 

Il Pentium III potrebbe davvero 
aprire le porte dello streaming 
video di qualità e di altri nuovi servizi 
multimediali via Internet che richiedo¬ 
no grandi capacità di calcolo in virgola 
mobile. 

Alla domanda "il Pentium III velociz¬ 
za davvero Internet?" la risposta è 
quindi si; ma perché sia un si definiti¬ 
vo serve che anche gli altri facciano la 
loro parte, e per altri si intende ovvia¬ 
mente chi deve impegnarsi a sviluppa¬ 
re programmi che sfruttino al massi¬ 
mo le nuove estensioni del processo¬ 
re: prima fra tutti la Microsoft. 


Per informazioni: 

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66 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 










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Non solo virus 

Nel numero scorso abbiamo fatto un riassunto di dieci anni di virus del computer. Ne risulta un 
quadro piuttosto sconfortante: ci sono al mondo centinaia di milioni di persone che affidano 
quotidianamente il proprio lavoro a un PC senza curarsi dei rischi che corrono: vuoi per 
fatalismo (“tanto con queste macchine c'è poco da fare...”), vuoi per spavalderia (“tanto a me 
non succederà mai”), vuoi per incoscienza o ignoranza del problema. 

Il mercato degli antivirus gode di ottima salute. Infatti l'approccio seguito dalla maggior parte 
degli utenti è di correre a comprare l’antivirus non appena si ritrovano infettati, con il risultato 
di sprecare il doppio o il triplo del tempo che sarebbe stato necessario a installare l’antivirus 
prima, e talvolta succede che una parte del lavoro archiviato nel PC vada perduto. 

di Stefano Torio 


Si potrebbe pensare che. nonostan¬ 
te tutto, gli utenti abbiano imparato la 
lezione e sì siano resi conto che i PC 
sono sistemi intrmsecamente insicuri 
ma che è possibile tare qualcosa per 
garantirsi una maggiore sicurezza nel 
proprio lavoro, e che non serve spen¬ 
dere grosse cifre perché le soluzioni 
sono tutte più o meno di basso costo. 

Invece non è cosi. Infatti sono ben 
pochi gli utenti che fanno regolarmen¬ 
te i backup, e inoltre sta apparendo 
una nuova minaccia all'orizzonte, un 
problema di sicurezza che promette dì 
diventare per il nuovo decennio quello 
che sono stati i virus negli anni '90. 
Vediamo se stavolta si riesce ad 
affrontare la situazione nel modo cor¬ 
retto. 

"... Alle tre e mezzo del mattino, tre¬ 
mando di freddo davanti al Macintosh 
che uso a casa, mi collego con il com¬ 
puter del mio osservatorio E’ una 
workstation Sun, con la versione 
Berkeley di Unix. Ci sono ancora quel¬ 
le centinaia di job in esecuzione, acci¬ 
denti, il mio sistema è saturo. Ma non 
c'è nessun hacker collegato; ci sono 
solo io. 

Chiamo Darren Griffiths all'LBL. "E' 
un virus" mi dice. "Lo vedo che si 
replica, prova a sopprimere i job: li 



Il "Back Onllce “ in anione da questa intarlacela si 
può prendete il controllo di un PC remoto su cui 
sia installato l'apposito server 


vedrai ricomparire" 

"Da dove?". 

"Le connessioni mi arrivano da cin¬ 
que posti: Stanford, l'università di 
Rochester, Aerospace Company, il 
campus di Berkeley e un posto che si 
chiama BRL" 

"E 1 il laboratorio di ricerca balistica 
dell'Esercito" rispondo, ricordando 
una conversazione di qualche tempo 
prima "Ma come fa il virus a entrare 


nel sistema?". 

"Non te lo so dire, Cliff Le connes¬ 
sioni arrivano tutte dall'Arpanet, ma 
non nel solito modo. Sembra che il 
virus stia sfruttando un buco nel siste¬ 
ma di posta elettronica". 

Qualcuno ha costruito un virus che 
sfrutta una falla nella sicurezza dei 
sistemi Unix. La falla è nel sistema che 
gestisce la posta elettronica, e il virus 
si sta diffondendo sulla rete Ma cosa 
sta facendo esattamente? Si limita a 
riprodursi oppure c'è dentro una 
bomba a tempo? 

Sono le quattro del mattino E ora 
che si fa? Forse dovrei chiamare il con 
trollo dell'Arpanet e avvisarli. So che 
nel Network Operations Centre c'e uri 
tecnico in servizio ventiquattr'ore al 
giorno, per tenere sotto controllo la 
rete Chiamo, ma nessuno sa ancora 
nulla "Meglio spargere la voce, per¬ 
ché prima delle nove sara arrivato dap¬ 
pertutto". 

Il NOS non ne sa nulla, il virus è in 
giro soltanto da poche ore, e intanto 
mi arrivano replicazioni del virus da 
dozzine di altri siti. E’ estremamente 
virulento entro la mattinata potrebbe 
aver raggiunto centinaia di altri sistemi 
Abbiamo un problema, un problema 
enorme 


68 


MCmicrocomputer n. 196 -giugno 1999 









Virus 



Netbus e un alno sistema clienl-server per attacchi e azioni di disturbo Questo e il sito del produttore 


Un'epidemia...". 

Cosi raccontava brevemente nel 
1990 Clifford Stoll, nel suo libro 
"L'uovo del cuculo" (ed. in Italia da 
Sperling-Kupfer), lo scatenarsi del pro¬ 
blema che resterà poi noto come “il 
verme di Internet". I fatti sono noti: 
uno studente universitario, Robert T 
Morris Jr., scrive un programma che 
sfrutta alcune falle delle versioni più 
diffuse di Unix per trasferirsi da un 
sistema all'altro. Il programma sfugge 
al controllo dell'autore, che ha larga¬ 
mente sottostimato la possibilità dì cir¬ 
colazione rapida di un oggetto simile 
su quella che allora si chiamava ancora 
"Arpanet", cioè l'odierna Internet. Il 
risultato è che si infettano migliaia di 
sistemi, vanno perdute milioni dì ore- 
uomo, Morris viene identificato, incri¬ 
minato e condannato. 

Reti informatiche, 
condivisione 
e sicurezza 

L'ironia della sorte vuole che Robert 
Morris Sr„ padre dello studente autore 
del virus (ma sarebbe più corretto defi¬ 
nire "verme" un programma del gene¬ 
re), sia tuttora riconosciuto come uno 
dei massimi esperti di sicurezza infor¬ 
matica; tra l’altro, fece parte del grup¬ 
po di persone che svilupparono l'algo¬ 
ritmo che rende sicure le password del 
sistema operativo Unix 

Il fatto che una rete informatica 
potesse costituire un ambiente insicu¬ 
ro iniziò a diventare rilevante solo dopo 
un certo tempo I primi esperimenti di 
collegamenti tra computer risalgono 
agli anni '50, l'interfaccia RS-232 è dei 
primi anni '60, e per assistere alla 
nascita del nucleo di quella che diven¬ 
terà Internet bisogna aspettare la fine 
degli anni '60. In questo periodo le reti 
erano qualcosa di sperimentale, che si 
studiava negli istituti di ricerca chie¬ 
dendosi se mai avrebbero potuto tro¬ 
vare applicazioni pratiche. 

Dieci anni dopo le principali univer¬ 
sità americane, poi europee e poi mon¬ 
diali. erano collegate tra di loro, e 
scambiavano quotidianamente migliaia 
di messaggi, file e connessioni. La 
parola d'ordine era "sharing", "condivì- 
sione". Forse erano pochi a renderse¬ 
ne conto, ma alla base di tutto c'era 


anche un'altra parola d'ordine, impor¬ 
tante quanto la prima e forse di più 
"trust", "fiducia". Migliaia di ammini¬ 
stratori di sistema dormivano sonni 
relativamente tranquilli pur sapendo 
che i propri computer tramite un cavo 
potevano essere raggiunti da milioni di 
persone Ritenevano dì potersi fidare. 

Nel frattempo anche le banche e 
altre aziende commerciali si erano inte¬ 
ressate alle tecnologie di interconnes¬ 
sione tra computer, tuttavia, rese enor¬ 
memente più sospettose dal banale 
fatto che anziché maneggiare dati 
scientifici maneggiavano denaro, ave¬ 
vano adottato un approccio assai più 
pragmatico, e già dai primi anni 70 si 
videro comparire le prime applicazioni 
di crittografia nella trasmissione dei 
dati. Il dibattito sulla crittografia va 
avanti tuttora, e non se ne vede la fine; 
è interessante notare come sin dall'ini¬ 
zio dello sviluppo delle reti informati¬ 
che convivessero due atteggiamenti 
completamente opposti: la fiduciosa 
condivisione degli accademici, e la 
gelosa riservatezza delle applicazioni 
commerciali, entrambe dettate da 
ragioni ben precise. 

Non è necessario ripercorrere la sto¬ 
ria della crescita galoppante di Internet 
perché l'abbiamo vissuta tutti, si può 
dire quasi l'altroieri. Gli anni ‘90 hanno 


assistito a una sene di innovazioni che 
hanno portato il PC nelle case e sulle 
scrivanie di tutti, e molti di questi PC 
sono collegati a un modem che apre ai 
loro utenti la scena mondiale di 
Internet. 

Il nostro PC quindi entra a far parte 
di una rete che avvolge tutto il mondo, 
ma una rete speciale infatti la struttura 
di questa rete risente fortemente del 
fatto di essere nata per lavorare in con¬ 
dizioni di "sharing" e "trust", di "con- 
divisione” e "fiducia". E questo può 
creare molti problemi, che affrontere¬ 
mo e vedremo come possono essere 
risolti. 


Il TCP/IP in due parole 

Il TCP/IP, il protocollo di rete su cui 
Internet è fondata, nasce per collegare 
tra di loro sistemi paritetici Non 
importa se un sistema è un megacom¬ 
puter con decine di processori paralle¬ 
li, centinaia di milioni di gigabyte in 
linea e velocità astronomiche, e un 
altro è un 486/33 con Windows 3.11 e 
una vecchia versione di Eudora Light: 
dal punto di vista del TCP/IP sono 
identici, si tratta di due "nodi" che 
hanno ciascuno un identificativo IP, 
costituito da una quartina di numeri 


MCmicrocomputer n. 196 -giugno 1999 


69 

















Virus 


separati da punti. 

Ciascun nodo della rete è in grado di 
comunicare con qualsiasi altro nodo, 
purché conosca il suo numero identifi¬ 
cativo IP e un paio di altre informazioni 
aggiuntive (protocollo e portai. Per 
comodità poi gli indirizzi IP sono stati 
sostituiti dai nomi simbolici estesi del 
Domain Name System, il DNS 

Qualsiasi sistema collegato a 
Internet è in grado di eseguire dei 
software che possono sostanzialmen¬ 
te svolgere due funzioni: richiedere 
servizi offerti da altri sistemi, oppure 
offrire servizi in proprio. I "servizi" 
sono quelli che abbiamo da tempo 
imparato a conoscere: posta elettroni¬ 
ca, prelievo e deposito di file, lettura di 
pagine Web, conversazioni in diretta, 
etc., nonché alcuni un po' più comples¬ 
si, destinati alla gestione delle funzioni 
interne della rete. 

Questa struttura (il termine esatto è 
"client/server") è molto efficiente, per¬ 
ché con poca spesa e poco sforzo si 
può mettere qualsiasi sistema in condi¬ 
zione di lavorare in rete con qualsiasi 
altro, ovunque si trovi. 

Da quando Internet è diventata un 
fenomeno di massa i produttori di 
informatica hanno incluso nei propri 
prodotti le funzioni essenziali per 
comunicare con la rete. PC, stazioni 
grafiche, e altri dispositivi sono quindi 
tutti equipaggiati con tutta una serie di 
Client (e in alcuni casi anche qualche 
server), per agevolare il collegamento 
con Internet. E l'aggiunta di altre fun¬ 
zioni è rapida e semplice: basta acqui¬ 
stare, o prelevare dalla stessa Internet, 
il Client o il server opportuno, installarlo 
in pochi minuti, e le funzioni del PC in 
rete si estendono. 

Condivisione 
e fattori di rischio 

Lo scenario cosi raffigurato è tutt'altro 
che privo di problemi. Se si tiene in 
mente quello che accadde nel 1988 
con il "verme di Internet", non occorre 
un ragionamento particolarmente bril¬ 
lante o ardito per rendersi conto che la 
stessa cosa potrebbe succedere di 
nuovo, anzi in realtà succede continua¬ 
mente. Solo che adesso non fa più 
notizia, le intrusioni via Internet da un 
computer all'altro sono cosa di tutti i 
giorni ma nessuno ne parla.Però nel 
frattempo qualcuno si muove, quanto 
meno per scuotere la consapevolezza 


di chi dovrebbe occuparsi di prevenire i 
rischi. Un paio di anni fa venne svilup¬ 
pato un programma a cui fu dato il 
nome grottesco di "Back Orifice". il 
..."buco di dietro”. Serviva a dimostra¬ 
re la possibilità, anzi l'assoluta attualità 
di un rischio che fino ad allora era stato 
considerato teorico.Sostanzialmente il 
Back Orifice (che d'ora innanzi chiame¬ 
remo per comodità "BO") è un banale 
server, portato in giro da un tipo di pro¬ 
gramma che gli esperti di virus cono¬ 
scono da tempo un "dropper", un 
cavallo di Troia che installa nel sistema 
una funzione, di nascosto, per fini par¬ 
ticolari. In questo caso il fine è di otte¬ 
nere che dopo l'esecuzione del drop¬ 
per il PC vittima si ritrovi a essere ser¬ 
ver. sostanzialmente per delle funzioni 
di controllo remoto. Utilizzando un 
apposito Client chiunque è in grado, 
una volta che il PC vittima si colleghi a 
Internet, di svolgere le operazioni per 
cui il server è sviluppato. 

E queste operazioni, nel caso del 
BO, sono piuttosto preoccuDanti. in 
quanto il server del BO fornisce all'i¬ 
gnoto utente del Client tutta una sene 
di informazioni e di possibilità di mano¬ 
vra sul PC vittima II proprietario del PC 
vittima si ritrova governato, maneggia¬ 
to e controllato da un terzo, perfetta¬ 
mente estraneo, che potrebbe trovarsi 
in qualsiasi punto del mondo dove sia 
disponibile una connessione Internet; 
fmtanto che il PC è collegato alla rete, 
il "burattinaio invisibile" può farne ciò 
che vuole. 

Questo scenario, all'apparenza pau¬ 
roso, è in realtà meno preoccupante di 
quanto si potrebbe pensare. Il BO esi¬ 
ste, e come lui esistono molte altre 
tecnologie di intrusione e attacco su 
Internet Ma esistono anche una serie 
di strumenti di difesa, molto efficaci e 
di basso costo, di cui l'utente medio 
può servirsi senza dover essere uno 
specialista, proprio come nel caso dei 
virus. Però è importante che l'utente 
medio acquisisca quanto meno la con¬ 
sapevolezza del problema, altrimenti 
nessuno strumento di difesa può avere 
effetto se non si ha la percezione di 
essere minacciati. 

E' inutile nasconderlo se opportuna¬ 
mente attrezzato, infatti, un intruso 
potrebbe entrare in qualsiasi computer, 
e una volta entrato potrebbe fare ciò 
che vuole: leggere, cercare, modificare 
o distruggere le informazioni archiviate 
nel PC vittima dell'attacco. E nessun 
PC. collegato a Internet, è immune dal 
rischio. 


Una prima linea di difesa è costituita, 
guarda caso, proprio dai buoni vecchi 
programmi antivirus. Se è vero che un 
"server-fantasma" come il BO ha biso¬ 
gno di un dropper per essere installato, 
allora qualsiasi antivirus può essere 
istruito a riconoscere il dropper come 
oggetto minaccioso, allo stesso modo 
m cui è istruito a riconoscere gli altri 
cavalli di Troia. 

E infatti cosi accade: se si utilizza un 
antivirus in grado di elencare i nomi dei 
virus che riconosce, utilizzando questa 
funzione si ottiene un lunghissima lista 
(siamo ormai vicini ai ventottomila 
virus) che tra l'altro contiene anche 
nomi quali Back Orifice. IMetBus e altri: 
si tratta di programmi di installazione di 
server occulti. L'antivirus identifica il 
cavallo di Troia, non lo disinfetta (ovvia¬ 
mente, perché non è un programma 
infetto) ma attira l'attenzione dell'uten¬ 
te sul fatto che il programma non va 
utilizzato. E cosi, se l'antivirus viene 
usato nel modo corretto, una prima 
linea di difesa è in grado di schermare 
la maggior parte degli attacchi; ad 
esempio, l’utente riceve un program¬ 
ma in allegato a un messaggio di posta 
elettronica, prima di eseguirlo lo passa 
al controllo dell'antivirus. quest’ultimo 
segnala la presenza ad es. di BO, e l'u¬ 
tente getta via il programma eseguibile 
e si salva. 

Il firewall: un nuovo 
strumento di difesa 

Ma potrebbe accadere che l'utente 
non controlli tutto ciò che riceve; inol¬ 
tre c'è sempre la possibilità che l’anti- 
virus non riconosca un particolare pro¬ 
gramma, bisogna infatti rammentare 
che un antivirus può riconoscere sol¬ 
tanto ciò che conosce, e se incontra 
un nuovo dropper, non ancora analizza¬ 
to dal laboratorio antivirus. potrebbe 
anche non rendersene conto. 

Inoltre esiste sempre la possibilità 
che un ignoto aggressore sfrutti una 
debolezza, una falla del sistema opera¬ 
tivo. I sistemi che utilizziamo sui nostri 
PC sono il frutto di centinaia di migliaia 
di ore di lavoro di squadre di esperti, 
ma sono tutt'altro che privi di errori, 
tant'è che gli stessi produttori lo 
dichiarano (andarsi a leggere ogni tanto 
le condizioni di uso dei programmi che 
si installano sul proprio PC non è affat¬ 
to una cattiva idea) E cosi come fece 
Robert T Morris Jr nel 1988, qualcun 


70 


MCmicrocomputer n. 196 -giugno 1999 




Virus 



Di sili underground come questo ne esistono a centinaio Contengono informazioni per l’uso illegittimo di 
programmi registrati, l'accesso a sistemi protetti, le azioni di disturbo su Internet e attività simili 


altro potrebbe fare oggi: approfittare 
cioè di una falla per guadagnarsi l'ac¬ 
cesso al nostro PC mentre siamo colle¬ 
gati a Internet. 

Nel 1994 William Cheswick e Steven 
Bellovin pubblicarono un libro che si 
intitolava "Firewalls and Internet 
Security". Al di là del contenuto del 
volume (un ottimo testo di riferimento, 
anche se leggermente datato rispetto 
ad alcuni aspetti tecnici), agli autori va 
riconosciuto il merito di aver coniato 
un termine che è diventato di uso 
comune tra chi si occupa di Internet. 
L'idea del "muro rompifiamma", che 
consente a chi sta dentro di dormire 
sonni tranquilli mentre fuori infuria la 
battaglia, è stata lanciata dagli autori di 
questo manuale, ma in realtà è frutto 
di un lavoro collettivo di sviluppo che 
da diversi anni proseguiva in tutto il 
mondo. 

Il concetto del firewall è semplicissi¬ 
mo, e si può descrivere facendo il con¬ 
fronto con la sede di una grande azien¬ 
da, al cui ingresso si trovi un sorve¬ 
gliante. A costui, presumibilmente 
armato, spetta il compito di decidere 
chi può entrare e chi, invece, deve 
rimanere fuori. 

Tradotto in termini tecnici, un firewall 
è un sistema (software, eventualmen¬ 
te installato su hardware dedicato) che 
protegge un determinato contesto da 
possibili tentativi di aggressione prove¬ 
nienti dal vasto e selvaggio mondo di 
Internet. Il contesto può essere costi¬ 
tuito da un singolo PC o da una intera 
rete aziendale; il firewall osserva i pac¬ 
chetti in transito (il "pacchetto" è l’u¬ 
nità minima di informazione che viag¬ 
gia su una rete), ne studia brevemente 
alcune caratteristiche e decide se il 
pacchetto va lasciato passare oppure 
se va bloccato. In quest'ultimo caso è 
prevista la possibilità di alzare una 
serie di allarmi a seconda dei casi. 

A poco tempo dall'uscita del libro, si 
cominciavano a trovare in commercio i 
primi firewall, segno del fatto che l'i¬ 
dea era già in circolazione da tempo. 
Oggi i firewall si trovano dappertutto, 
eppure nonostante ciò le aggressioni 
in rete si moltiplicano; "Teardrop". 
"Land". "Smurf" sono i nomi di alcune 
delle tecniche di attacco più diffuse su 
Internet, e l'aspetto preoccupante con¬ 
siste nel fatto che non serve essere 
esperti di TCP/IP per lanciare un attac¬ 
co: basta trovare un sito da cui preleva¬ 
re l'apposito programma, il "kit del 
pirata informatico", e il gioco è fatto. 

Quasi tutti i firewall poi svolgono 


egregiamente la propria funzione quan¬ 
do vengono installati all'ingresso di 
una rete; ma non possono fare nulla 
per evitare gli attacchi che si verificano 
all'interno della rete stessa, e comun¬ 
que si tratta pur sempre di sistemi di 
un certo costo, abbordabile da molte 
aziende ma fuori della portata dell’u¬ 
tente individuale. 

Prevenire è meglio... 

Dieci anni fa qualcuno timidamente 
avanzò l'ipotesi che i virus sarebbero 
diventati un problema di grossa rile¬ 
vanza Nessuno vi fece caso, i previ¬ 
denti furono considerati delle 
Cassandre, e il risultato è sotto gli 
occhi di tutti. 

Oggi la nuova minaccia si chiama 
"intrusione via Internet". I virus non 
hanno segnato la "fine dell'era del 
computer", come qualche sciocco si 
affrettò ad annunciare Nemmeno le 
intrusioni segneranno la "fine di 
Internet"; tuttavia è importante che 
ciascun rischio venga preso nella giu¬ 
sta considerazione man mano che si 
manifesta e si rende evidente. 

Si può ipotizzare che gli hacker affi¬ 
neranno le loro armi, i produttori di 
strumenti di difesa perfezioneranno le 
difese, fino al punto in cui diventerà 


necessario installare un firewall su cia¬ 
scun PC. 

E in effetti già oggi potrebbe essere 
opportuno farlo I firewall aziendali 
sono strumenti grossi e costosi, come 
abbiamo visto; sono flessibili, configu- 
rabili e potenti, ma hanno anche alcu¬ 
ne limitazioni. Recentemente sono 
stati affiancati da sistemi piu snelli e 
ridotti, dal costo accessibile anche 
all'utenza individuale 

E' per far fronte alle esigenze del 
singolo, infatti, che è nata una secon¬ 
da generazione di sistemi firewall Pur 
rimanendo basati sullo stesso concet¬ 
to, cioè di definire un "interno" da 
mantenere protetto rispetto all’"ester¬ 
no", si tratta di programmi assai più 
compatti e maneggevoli, facili da 
installare, configurare e utilizzare. Dal 
punto di vista della protezione non 
hanno nulla da invidiare ai programmi 
di maggiori dimensioni, e offrono all'u¬ 
tente la possibilità di scegliere la linea 
di difesa preferenziale, ovvero se filtra¬ 
re i dati in transito oppure stabilire i 
diritti di accesso alle funzioni di rete a 
livello di singola applicazione (es. 
Internet Explorer si, il server di Back 
Orifice no). 

Nel prossimo articolo l'anatomia di 
un attacco in rete e il funzionamento 
degli strumenti di difesa. 

/ss 


MCmicrocomputer n. 196 -giugno 1999 


71 








“Il destino dell'artista è essere un virus. Scovare una cultura e crescere al suo interno”. 

Questa è la poetica di Gavin Hodge, ma anche quella di tutti gli artisti elettronici che si muovono in una realtà 
immateriale e operano non per “divertire", ma per far pensare, per rappresentare una nuova realtà. Un’atmosfera 
dove il video, sia quello della TV che quello del computer, non è solo il mezzo, è anche il luogo entro il quale far 
ricerca, entro il quale muoversi. Così la creatività dell'artista si adegua al virtuale e raggiunge un'estensione illimitata, 
il suo linguaggio è dilatato, amplificato. 

E il suo sogno è quello di creare un campo interattivo fortissimo che coinvolga tutto il mondo. 

L'espressività artistica, però, può raggiungere il suo vertice solo quando la tecnica e soprattutto la comprensione del 
nuovo linguaggio hanno superato la fase più elementare e sono diventati adeguati. 


UNA NOTA DISSONANTE 


di Ida Cerosa 


Questo è un momento in cui il mondo 
dell'arte elettronica è popolato di entu¬ 
siasmi crescenti per la radicale ristruttu¬ 
razione della nostra psiche e delle nostre 
condizioni mentali e di esistenza, dovute 
all'azione dei mondi virtuali. E' bene per¬ 
ciò proporre una voce che, con un'analisi 
lucida e con un distacco da spettatore 
colto, inserisca una nota dissonante e 
porti a riflettere sulla realtà di quest'arte, 
sulle sue condizioni attuali e sui possibili, 
eventuali sviluppi. 


Mario de Candia 

Giornalista de La Repubblica e critico 
d’arte, è stato tra i primi ad interessarsi 
alle iniziali proposte della Computer art e 
a seguire i Festival di Videoarte che proli¬ 
feravano negli anni '80 ed ancora nei pri¬ 
mi anni '90 Ha seguito tutto con atten¬ 
zione e piena partecipazione ed ha riflet¬ 
tuto su quello che vedeva, cercando lo 
specifico della nuova arte Ma nel proce¬ 
dere delle indagini per individuare il suo 
linguaggio, veniva sovente frastornato 
da manifestazioni scadenti, poco interes¬ 
santi e tutte simili tra loro 
Con la curiosità tipica delle persone m- 

E' bene perciò 
proporre una voce che, con 
un'analisi lucida e con un distacco 
da spettatore colto, inserisca una 
nota dissonante e porti a riflettere 
sulla realtà di quest'arte, sulle sue 
condizioni attuali e sui possibili, 
eventuali sviluppi. 


telligenti e assetate di conoscenza ha 
seguito ogni sviluppo iniziale di quest'ar¬ 
te con la certezza, forse la speranza, di 
vederne la veloce crescita e poi la sua 
maturità Ma è rimasto deluso. 

Mario de Candia è un critico onesto, 
guarda l’arte con purezza spirituale, e 
pronto ad accettare le trasformazioni pur¬ 
ché rispondano alle caratteristiche esteti¬ 
che e ai significati che le competono. 


Da questo punto di vista è quindi un 
"rigido" 

Giustamente non accetta le trasgres¬ 
sioni ai canoni stabiliti, fatte da una certa 
parte di videoartisti. 

Per tanti anni si è occupato delle que¬ 
stioni legate alle arti e alle nuove tecno¬ 
logie. Poi si è “infastidito" e si e allonta¬ 
nato. Gli chiedo. "Perche?". 

Mi risponde Nell'insieme delle cose 


Klonaris/Thomadaki - "Requiem pour le XX siede" -1994 



72 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 





non vedevo mente di confacente, solo 
una grande confusione nella proposizio¬ 
ne dei prodotti La Videoarte era presen¬ 
tala all'interno di compartimenti troppo 
ristretti, rappresentava appunto la Vi¬ 
deoarte, ma non le arti. Questo procedi¬ 
mento chiude il discorso, minimizza le 
cose, le ridicolizza, le riduce all'interno di 
un linguaggio che si vuole esclusivamen¬ 
te attribuire alle macchine e non alle per¬ 
sone che producono. 

Credo che qualsiasi opera di espres¬ 
sione creativa, artistica, estetica debba 
essere introdotta e collocata all'interno 
dei flussi storici della produzione di que¬ 
sto genere. 

Facendo un discorso generale e non 
particolare, mi sconcertava, e mi scon¬ 
certa ancora adesso, 
notare il totale af- 

fidamento e Videoarte era 
confidenza presentata all’interno 
degli opera- di compartimenti troppo 
tori nei con- ristretti, rappresentava 
fronti delle ap p Un to la Videoarte. 
macchine, rr 
pensando che ma non le arti. 

siano garanti di un 

prodotto ottimale perché contiene all'in¬ 
terno di sé gli ingredienti per produrre 
qualche cosa di valido semplicemente 
attivando il dispositivo. 

I.G. - Come mai sei arrivato a queste 
considerazioni? Credo che tutti gli artisti 
che operano in questo campo abbiano 
fatto e continuino a fare un approfondito 
lavoro di ricerca e di demitizzazione del 
mezzo, per poterlo scavalcare, dimenti¬ 
care Per arrivare a capire, 

M.d C. - Per l'incapacità dimostrata da 
una parte delle organizzazioni a inserire 
m un flusso di storia delle immagini le 
cosiddette "nuove immagini ", mentre si 
è voluto in qualche modo azzerare la sto¬ 
na e ricominciare da capo. E anche per 
l'atteggiamento da "carbonari" degli 
operatori video che consideravano "vec¬ 
chio" tutto quello che era stato fatto pri¬ 
ma con gli strumenti tradizionali dell'arte 
e come rappresentativi della realtà di og¬ 
gi solamente gli strumenti elettronici. 

I.G - Vedo la cosa in maniera diversa. 
Ben vengano le "sette" se servono a 
scardinare la ovvia riottosità dei critici e 
degli spettatori ad abbandonare la radica¬ 
ta conoscenza dell'arte raggiunta. E' dif¬ 
ficile, molto difficile spingere a guardare 
con "occhi nuovi" una realtà che è già 

IDA GEROSA 

Artista di Computer art 
Direttore Artnet-Tentra: 
limo //www mclmfc il/mclu| k/arte 


Rei Naito - Sagaho Exhibit Space - 1991 

cambiata. Sono inevitabili alcune posizio¬ 
ni di forza che, se non altro, portano a 
degli interrogativi, e a dei momenti di va¬ 
lutazione dello stato delle cose. 


Atteggiamento razzista 

M.d.C. - Sto generalizzando. Le mie 
considerazioni vengono dall'aver guarda- 



Fabrizio Plessi - Videoinstallazione 1991, 
Roma 


Per l'incapacità 
dimostrata da una parte 

delle organizzazioni a inserire in 
un flusso di storia delle immagini le 
cosiddette "nuove immagini”, mentre 
si è voluto in qualche modo azzerare 

la storia e ricominciare da capo. 

to tutto quello che al momento era stato 
prodotto, e in particolare dall'aver ascol¬ 
tato gli operatori. Definivano cretino chi 
dipingeva, imbecille chi scolpiva, defi¬ 
ciente chi faceva installazioni e soprattut¬ 
to li definivano produttori di realtà inat¬ 
tuali. A me sembra, e sembrava, un at¬ 
teggiamento razzista. 

E poi mi aveva impressionato l'igno¬ 
ranza che accompagnava le argomenta¬ 
zioni e i prodotti. 

Le immagini hanno una storia, anche 
quelle in vìdeo o di sintesi digitale o di 
sintesi numerica, una stona che veniva 
dimenticata o ignorata. 

Cominciavo a non capire più l'origine 
di ceni lavori. 

In cene circostanze mi sono trovato a 
dover fare dei regali a prodotti che vale¬ 
vano poco dal punto di vista contenutisti¬ 
co, dal punto di vista simbolico, di pro¬ 
gettazione delle immagini e di realizza¬ 
zione delle stesse. 

Lavori approssimativi che confidavano 
esclusivamente sull'energia degli stru¬ 
menti. 

Sto sempre generalizzando, ovviamen¬ 
te, però queste sono le cause del mio di- 
smnamoramento e allontanamento dal 
ruolo che ho avuto per alcuni anni, cioè 
di informazione e diffusione Di certe ti- 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


73 








tote iflia-ffiiflsa 


ARTE £ COMUNICAZIONE 


pologie produttive 

Naturalmente il "campo " mi interessa 
moltissimo, però oggi è per me solo di 
interesse privato 

I.G. - Che peccatol Tu. con la tua cultu¬ 
ra e la tua onestà professionale, potresti 
dare moltissimo ed essere utile a questo 
particolare mondo, ma soprattutto potre¬ 
sti indirizzare gli sguardi, l'attenzione del 
pubblico verso opere degne. 

Permettimi di dire che al posto tuo 
stanno crescendo critici giovani e meno 
giovani che, pur non capendo assoluta- 
mente nulla di quest'arte, cercano di im¬ 
porre opere, comportamenti, Rassegne 
inaccettabili, immeritevoli. E chissà per 
quanti anni ancora dovremo assistere a 
questa palese ignoranza Quella dei critici. 

M d C. - Devo dire che oggi vedo una 
grandissima trasformazione rispetto ai 
primordi della Videoarte, fine anni ‘60. 
Mi sembra che i prodotti abbiano subito 
un'evoluzione fortissima, scivolando, 
però, più nel narrativo che in altro. 

Il discorso è sempre estremamente 
generale. 

Poi ci sono prodotti eccelsi, numenca- 



Fabrizio Plessi - Videoinstallazione 1991, 
Roma 


Biennale internazionale Arti elettroniche, della Televisione di qualità, 
dell'Editoria Multimediale 

Roma 1-21 giugno 1999 

•Forum internazionale della TV. dell'audiovisivo di qualità (1-13 giugno) 

•Giornate professionali e mercato dell'audiovisivo di qualità (1-13 giugno) 

•Convegno internazionale 'Strategie dell'audiovisivo nell'era elettronica" (1-4 giugno) 
•Fuori testo Le videoinstallazioni dei maestri nel tessuto urbano e architettonico di Ro¬ 
ma Mostra internazionale dì videoscultura e videoinstallazioni 


ili artisti invitati: 


Adriana Amodei. Irit Batsry. Robert Cahen, Chiarenza & Hauser, Michel Chion, Alba D'Ur¬ 
bano, Franticele. Ida Gerosa. Jean-Pierre Giovanelli. Ioan Jonas, Shigeko Kubota, Peter Cal- 
las, Katsushiro Yamagouchi. Paolo Liberati, Federica Marangoni, Francesco Mariotti, Narri 
lune Paik. Fabrizio Plessi, Carlo Quartucci. Pipilotti Risi, Ulrike Rosenbach, Francisco Ruiz 
De Infante, Antoi Muntadas, Mario Sasso, Seoungho Cho, Mananne Strapatsakis, Gianni 
Toti. Francesco Leprino, Nicola Sani. Paolo Pachim, Eder Santos. Jorge La Feria, Stephen 
Vitiello, Stema&Woody Vasulka, Giacomo Verde, Lorenzo Bianda, Giorgio Migliorati. 


mente irrilevanti. Chi ha le idee chiare 
produce e fa, pure se sono stato spa¬ 
ventato dalla considerazione che anche i 
buoni, grandi artisti, e ce ne sono, sem¬ 
bra che. in fin dei conti, non riescano a 
fondare un'ipotesi di scuola E' come se 
i linguaggi attivati non avessero una tale 
chiarezza da dare stimoli per la specializ¬ 
zazione o crescita dei linguaggi interni e 
propri all'apparato Poi, altro versante, 
continua ad esserci quella grave, estre¬ 
ma ignoranza di cui parlavo prima. 

Mi sono trovato in alcune circostanze 
a chiedermi, da osservatore, ma anche 
da lavoratore, dove si collocassero certe 
realizzazioni; non riuscivo a trovare la lo¬ 
ro posizione all'interno di un "ordine" 
espressivo, in termini, proprio, di lin¬ 
guaggi e di significati. Non riuscivo a ca¬ 
pire quali fossero i loro referenti, quale 
fosse il loro percorso La domanda abi¬ 
tuale che mi ponevo, anche di fronte ad 
opere ben confezionate, era "che cosa 
dice 7 " e "che cosa vuol dire?". 

Mi sono trovato di fronte a 
posizioni di estrema povertà 
di idee 

I.G. - Sono convinta . .. . 

che questo che dici vai- «^costanze a chiedermi, 


do finalmente emergere una certa quan¬ 
tità di artisti, che io riconosco come tali. 
Attraverso la posta elettronica, non solo 
dall’Italia ma da altre parti del mondo, 
tanti mi mandano le immagini che crea¬ 
no e molti di loro sono bravi, veramente 
bravi. Sono quelli che pur avendo comin¬ 
ciato da non molto tempo ad indagare e 
a creare, hanno superato, dimenticato il 
mezzo e stanno producendo delle opere 
buone, degne di essere conosciute 
lo credo che il tuo "dismnamoramen- 
to" sia dovuto in parte anche a quei criti¬ 
ci che si sono accostati senza conoscere 
il retroterra culturale di quest'arte, l'han¬ 
no in qualche modo idealizzata ed hanno 
presentato artisti e opere piu impressive 
che vicine all'arte Hanno proposto con 
piu forza quello che poteva colpire lo 
spettatore, hanno esibito quest'arte co¬ 
me fosse un "fenomeno da baraccone" 
E tu sai meglio di me che quando un 
critico noto propone certe soluzioni gli 
"ingenui" seguono 

M dC - Quello che tu stai 
Mi sono dicendo non fa altro che 

trovato in alcune infermare quello che ho 
detto prima. 

Dipende da come si 


ga, eventualmente, non da osservatore, ma anche da presentano le produzio- 
solo per l'arte elettroni- lavoratore, dove si collocasse- ni. Può anche essere 


ca, ma anche per tutta 
l'arte contemporanea. 

M.d.C. - No. non per 
tutto. Può valere per la 
maggior parte delle co¬ 
se che si vedono 

L'arte contemporanea 
si inserisce in un flusso piu 
o meno interrotto, più o meno sconvolto 
o disastrato... comunque in un flusso 
ben preciso e connotato. 

I nuovi artisti 

I.G. - Per quanto riguarda la Computer 
art devo dire con piacere che sto veden- 


fatto un danno grandis¬ 
simo alle potenzialità 
espressive se sono 
presentate male, se la 
cosa va a chiudersi 
all'interno di un circolo 
vizioso che e fine a se 
stesso; che ragiona su se 
stessa, che pensa a se stessa, e con se 
stessa, senza stabilire nessun rapporto 
con il circostante al di fuori dei confini di 
ambito che la disciplina si è data. Però 
non credo assolutamente che. poi. la 
colpa sia dei critici che si sono accostati, 
nei modi in cui si sono accostati, giusti o 
sbagliati che fossero. Tu dici con igno¬ 
ranza. A me sembra che in fin dei conti il 


ro certe realizzazioni; non riu¬ 
scivo a trovare la loro posizio¬ 
ne aM’interno di un "ordine"' 
espressivo, in termini, pro¬ 
prio, di linguaggi e di si¬ 
gnificati. 


74 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 












Mario Sasso - Videoinstallazione 1993 

rapporto che si è stabilito è proprio un 
rapporto di omeopatia, cioè "similia si- 
milìbus ", 

L arte non è una professione che può 
consentire ai suoi attori il lusso di non 
sapere, innanzitutto di non sapere di se 
stessa. L'arte e l'artista non possono 
non sapere. 

I.G. - Gli artisti sanno quello che fanno. 

M.d.C - Un attimo, devono sapere 
quello che fanno! E‘ una delle regole per 
accedere a qualsiasi ambito di produzio¬ 
ne, non solo artistica 

I.G. - Sono convinta che chiunque ab¬ 
bia iniziato quest'arte, si sia posto delle 
domande a cui ha cercato di rispondere 
con la ricerca, con le opere Penso che 
chiunque abbia prima cercato di capire e 
poi abbia collocato il proprio lavoro in 
uno spazio che era saturo di passato e 
che nello stesso tempo raccontava di un 
futuro. 

M.d.C. - Ti do ragione per le domande. 
Non nego che molti o tutti se le siano po- 


Un momento 
di passaggio? 

I.G. - Potrei dire che questo è un mo¬ 
mento di passaggio in cui gli opera¬ 
tori si stanno orientando, stanno 
cercando di capire... Invece cre¬ 
do che questo non sia un mo¬ 
mento di passaggio. Non credo 
esista il momento di passaggio. 

Tutti i movimenti dell'arte sono 
sempre stati concatenati gli uni 
agli altri e ogni nuova proposta è 
servita a sbrigliare una nuova 
fantasia, che si è trovata nell'op¬ 
portunità di rappresentarsi Tutto 
arriva per gradi e solo perché ci so¬ 
no le premesse per costruire un nuovo 
orientamento La trasformazione va 
avanti lenta, implacabile, e si regge sem¬ 
pre su solide basi 

Gli artisti che aprono una strada e rap¬ 
presentano un'epoca sono pochi, sono 


„ „ ... ... sempre stati pochi. Of- 

lo credo che il tuo dismnamoramento sia f r0 no nuovi percorsi, 
dovuto in parte anche a quei critici che si sono ac- nuove immagini, nuo- 
costati senza conoscere il retroterra culturale di que- ve opere, ma devono 
st’arte, l’hanno in qualche modo idealizzata ed han- anche trovare un am- 
no presentato artisti e opere più impressive che vici¬ 
ne all'arte. Hanno proposto con più forza quello che 
poteva colpire lo spettatore, hanno esibito quest'ar¬ 
te come fosse un "fenomeno da baraccone”. 


sfe. A me non interessa quello che gli ar¬ 
tisti si siano chiesti, ma quello che hanno 
prodotto, cioè come hanno risposto 
I.G. - Immagino che tu abbia visto an¬ 
che delle cose buone. 

M.d.C. - Ho visto delle cose splendide. 
Stiamo facendo un discorso di ordine 
generale. 


biente culturale in gra¬ 
do di accoglierle. Cre¬ 
do che sia per questo 
che alcuni vengono ap 
prezzati anche con cin¬ 
quantanni di ritardo, per¬ 
ché stavano precorrendo i tempi. 

Sono assolutamente d'accordo con te 
quando dici che oggi c'è una grande con¬ 
fusione e che in generale il panorama è 
penoso. Mi meraviglierei se non fosse 
così. Da ogni confusione esce fuori "l'ar¬ 
tista guida", quello bravo. 

M.d.C. - Il problema non è essere bra¬ 


vi. Il problema è dire delle cose, è con¬ 
cludere un periodo fraseologico espres¬ 
sivo Se le immagini propongono soltan¬ 
to se stesse, dichiarano un'espressione 
minima, inattuale, inesistente. Se è del 
linguaggio produrre immagini e delle im¬ 
magini produrre lingua, quello che si 
chiede alle arti Icome discipline produtti¬ 
ve d'immagiml è questo tipo di operazio¬ 
ne. 

I prodotti, poi, ti possono catturare, at¬ 
tirare, affascinare per delle abilità estetiz¬ 
zanti, ma questo è solamente un ingre¬ 
diente. Non tutto si pud risolvere con 
una bella confezione 

Non so se tu sei d'accordo o meno, 
ma all'arte non si chiede di fare delle co¬ 
se "belle ", ma delle cose "buone ", che 
abbiano un senso. Dove senso vuol dire 
che necessariamente devono avere una 
direzione, un passato, un presente, un 
futuro. 

L'arte e uno "strano oggetto" che è 
come il tempo Sta in un presente che 
per forza deve essere contiguo al suo 
passato e al suo futuro Se è contiguo a 
se stesso è un oggetto decorativo, privo 
di una sua intrinseca moralità. 


Tutti i movimenti dell’arte sono sem¬ 
pre stati concatenati gli uni agli altri e ogni 
nuova proposta è servita a sbrigliare una 
nuova fantasia, che si è trovata nell’oppor¬ 
tunità di rappresentarsi. Tutto arriva per 
gradi e solo perché ci sono le premesse per 
costruire un nuovo orientamento. La tra¬ 
sformazione va avanti lenta, implacabile, e 
si regge sempre su solide basi. 


Le arti sono idee materializzate in og¬ 
getti sensibili. 

I.G. - Non credo sia necessario oggi 
l'oggetto sensibile, materiale, può esse¬ 
re sensibile anche da un punto di vista 
immateriale. 

M.d.C. - Là volevo arrivare Ciò non to¬ 
glie che per avere questa effettività di 
oggetto sensibile mentalmente, deve 
anche avere una consistenza fisica, che 
sia anche quella labilissima propria del 
baluginio dell’accendersi e spegnersi dei 
pixel sullo schermo. 

Concordo pienamente con Mario de 
Candia Per quanto io difenda sempre le 
arti elettroniche per principio, le sue os¬ 
servazioni sono giuste. 

La "moralità" delle immagini, la loro 
collocazione, la loro cultura di base, il lo¬ 
ro percorso mentale, il loro futuro, in una 
parola la concretezza reale e di pensiero 
dell'opera Questi gli stimoli su cui ci 
suggerisce di riflettere. 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


75 




canni Ica 


a tura di Andrea de Prisco 



Cuore falso! 

di Raffaello De Masi 





Affermazione densa di significati! Boh, 
sarà forse che qualche giovanotto si è 
scoperto a sentirsi battere il cuore per 
un amico invece che per un'amica? 

Niente di tutto questo, è solo una pubbli¬ 
cità che c’invita ad essere più onesti e a 
versare il nostro contributo a Bill 
In d a d p.: Clinton?’? A "quei tempi" no 
di certo, ma di "questi tempi" non si sa 
mai II. 

A quei tempi era normale comprare un 
PC senza sistema operativo, poi occorre¬ 
va comprarsi l'MS-DOS o il Windows a 
parte, e montarlo. Solo che la maggior 
parte degli utenti (scagli la prima pie¬ 
tra ) faceva una copia dei floppy da 
quelli di un amico (che aveva ricevuto 
anche lui il "motore" della sua macchina 
copiandoselo), e così via, in una catena 
di S. Antonio senza fine Microsoft allora 
non aveva ancora escogitato per i pro¬ 
duttori la formula ogni macchma-una co¬ 
pia e, in una sua pubblicità, affermava 
letteralmente di "intrattenere rapporti di regolare licenza con 
le aziende..." (segue un ricco elenco, Nd.RJ, invitando i let¬ 
tori a non accettare software copiato e manuali fotocopiati 

Nelle news, HP annuncia una unità di memoria di massa, 
per il mercato OEM, basata sull'impiego della tecnologia 
DAT, Word5 accontenta gli utenti DOS e OS/2 presentandosi 
in versione 5, Lotus presenta Magellan, un software di ge¬ 
stione delle memorie di massa, ancora 
HP presenta la prima nata della fortunata 
serie DeskJet Plus. E ancora Intercomp 
taglia il traguardo dei 33 MHz, Paolim 
Informatica presenta un'interessante se¬ 
rie di terminali tascabili, Bondwell apre ai 
laptop con un 286 da 10 MHz e Mactro- 
mes offre una scheda turbo capace di 
raddoppiare la velocità degli SE. 

Ma l'anteprima più ghiotta è l'Autocad 
IO in versione italiana, che per la prima 
volta introduce il sistema di coordinate 
su scelta dell'utente. Ancora, nell'area di 
software di grande qualità. PageMaker, 
versione 3, entra nell'area OS/2, e 
FreeHand raggiunge la versione 2, rigo¬ 
rosamente per Mac 

Mauro (Gandmi) e Massimo (Truscelli), 

M&M, vanno all'Expoedit 89, la mostra 
convegno dedicata al DTP e di II passa¬ 
no al Mac World Expo di Amsterdam, 
dove possono vedere in azione il nuovo 
binomio Word-Excel per Mac, sistemi di 


OCR di nuova concezione, un generato¬ 
re di corsi di una oscura casa del Minne¬ 
sota che poi, acquistato da Macromedia 
e rilanciato con lo stesso nome, 
Authorware, godrà del non invidiabile 
primato di software costosissimo e dalle 
vendite misurate col contagocce. Oracle 
sbarca nel mondo Mac e Connectix lan¬ 
cia un software, Virtual, che permette di 
usare una porzione dell'HD come me¬ 
moria virtuale 

Una macchina 
che ha fatto epoca 

E' il Macintosh llcx, forse il "melone” 
piu famoso della serie II. Affidata alla 
eburnea penna del grande De Masi, la 
prova mette in evidenza la nuova ten¬ 
denza Apple a produrre cabinet sempre 
piu piccoli e sempre più "pieni" di tecno¬ 
logia La macchina, a livello di costi, è una sciabolata nella 
schiena (costa come quattro iMac insieme, di quattro colori di¬ 
versi), gode di un HD da 40 MB e va "vestita" con le periferi¬ 
che preferite, contraddicendo una vecchia politica di Apple del 
"tutto compreso". Non viene piu neppure fornito il software 
applicativo di base presente nei 68000, vale a dire MacWrite e 
MacPaint, solo il sistema operativo e il relativamente nuovo 

applicativo HyperCard, 
un pacchetto che poi è 
vissuto nel limbo, forse 
castigato proprio dal 
fatto che era gratuito 
Umbit presenta due 
belle macchine, come 
racconta Corrado, ba¬ 
sate rispettivamente 


Voglia di Commodore Ima 
anche d'Alari) saltami ad 
dosso! Ovvero come inte¬ 
grare un intero PC dentro 
una cicciottella tastiera la¬ 
sciando tuori il grosso ali¬ 
mentatore e le periferiche 
più ingombranti (tutto come 
da copione!) La proposta 
viene da Uniblt con II suo 
PCbase Prezzo, per quei 
tempi, molto interessante: 
980 000 tire, perfettamente 
allineato con quello di un 
Alari 1040 o di un Amiga 
500 . 


76 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 



























Nel 1989 i portami erano tali più di nome che 
di fatto. In compenso, però, le tastiere erano 
dotate di tasti del tutto identici a quelli delle 
sorelle da tavolo, alcuni disponevano addirit¬ 
tura di un piccolo tastienno numerico “in car¬ 
ne ed ossa' Ilo spazio a disposizione era 
sempre abbondante). Nelle due foto II 
Bondwell B200 - con tanto di floppy sul fron¬ 
tale! - e l'Intercomp Class XAT dotato di un 
display, per quei tempi, a dii poco esemplare. 

sul 286 e sul 386SX, strano ibrido, 
quest'ultimo, tra il primo e il "vero" 

386. Prezzo, per la versione mag¬ 
giore, pari a meta del Mac, ma il di¬ 
sco è da 80 MB e in piu è anche uno SCSI (bell'abitudine poi 
perduta per il piu economico IDE). Bello anche l'Intercomp 
Class XAT, un pregevole portatile dotato di un 286 da 12 MHz, 
un HD da 20 MB, un display LCD retroilluminato, un MB di 
RAM e una serie di accorgimenti (memoria senza stati di atte¬ 
sa e interfoliazione di pagina). 

Ed eccolo, il nostro Bill Gates che va a rompere le uova nel 
paniere, ancora una volta a Borland. Stavolta ci prova con il 
Quick C, nella versione 2, costo due bigliettoni da cento, sta su 
dieci floppy ed è decisamente migliore della versione 1, un ve¬ 
ro campionario di bug (anche se sta dietro al linguaggio Borland 
col fiatone). Segue la prova di DataEase GraphTalk. un pacchet¬ 
to di grafica commerciale da abbinare al package principale, Da¬ 
taEase, appunto, la cui prova si era vista in un numero prece¬ 
dente. Rigorosamente DOS oriented (e questo è, forse, il suo 
grande limite), il pacchetto era un po troppo costoso. 

Massimo Gentillm scrive un bell'articolo sui programmi e sui 
protocolli di comunicazione. Niente di nuovo, certo, ma il pez¬ 
zo è un buon riferimento per chi desidera sapere cosa si na¬ 
sconde dietro sigle criptiche come X, Y e Z Modem o, peggio 
ancora, Kermit I pac¬ 
chetti presentati dor¬ 
mono ormai il sonno 
dei giusti, ma nomi co- 


Quando i grafici Iin genera¬ 
te...) non si facevano ancora 
con Excel esistevano pac¬ 
chetti specifici per espletare, 
al meglio, questa colorata 
funzione. GratTalk era l’ap¬ 
pendice "visuale" di DataEa- 
sy, un database "molto sofi¬ 
sticato ma nel contempo faci¬ 
le da usare che ha avuto un 
buon successo di pubblico". 
Era in grado di funzionare col 
programma principale e di 
“graticare” tabelle di Lotus I- 
2-3 o in formato ASCII. Co¬ 
stava. da solo, ben 600.000 
lire. Naturalmente più IVA! 


me ProComm (il primo programma di co¬ 
municazione in shareware), QModem, 
Telix (addirittura risalente, nella prima 
versione, al 1988), Remote Comm sono 
fantasmi del passato che ritornano, per 
raccontarci di connessioni in emulazione 
di terminale e di configurazioni che ri¬ 
chiedevano mano ferma e notti insonni. 

Mauro Gandini ci stupisce con i suoi 
effetti speciali e con LetraStudio, con 
cui maltratta fino all'inverosimile i suoi 
font, da vero chirurgo estetico del carat¬ 
tere tipografico. D’altro canto è persona 
tanto creativa (anche dal lato umano) 
che non ci si poteva aspettare di meno. 
Corrado passeggia sulle griglie, a mo‘ di 
S. Lorenzo, e Carlà, nel suo mondo do¬ 
rato e giocoso, ci fa trovare inseguiti dal 
camion di Duel, con buona pace di 
Matheson, Bruno Rosati mantiene alto 
l'onore deN'Archimedes offrendo una 
prova dell'Ansi-C, e ci spiega come è 
possibile realizzare un videolibro. Intanto 
ADP non perde occasione di starsi zitto 
ammannendoci un mattone di piombo 
sulle macro grafiche dell'Amiga Meno male che ritorna il De 
Masi, con la prova di GraphicWorks. un pacchetto, indovinate 
un po', di grafica, sull'onda del successo che in quel momen¬ 
to, in quell'area, il Mac meritatamente godeva. 

Il resto sono tutta una serie di rubriche dedicate essenzial¬ 
mente ai linguaggi (C. principalmente, ma anche Pascal, As¬ 
sembler e anche Prolog). Molto interessante l'articolo della 
rubrica MS-DOS tenuta da Valter Di Dio, incentrato sulla riso¬ 
luzione di sistemi di equazioni lineari, e curioso è l'articolo su 
un labirinto, per C-64, messo a punto da due lettori di Monte- 
belluna (TV) 


Conclusioni 

Ed eccoci qua, con un altro mese passato La solita curio¬ 
sità finale; oltre alle consuete chicche pescate negli annunci 
(una lettrice corrisponderebbe, scopo scambi - e basta. N.d.R. 
- con lettori di tutta Italia; un XXX-Club offre software "piu o 
meno originale") è interessante notare che questo numero 
ospita, prima volta per MC, un inserto 
pieghevole di una ditta di Pozzuoli di at¬ 
trezzature e componentistica. Ma so¬ 
prattutto canna è una pubblicità, di una 
ditta di Roma specializzata in media, che 
si occupa di importazione e distribuzione 
supporti magnetici per forniture a enti 
pubblici, università, scuole, software 
house e computershop e aggiunge, alla 
fine, "Anche a domicilio, in poche ore!". 
Mi ricorda tanto una foto di una bottega 
in Via Tribunali a Napoli (immortalata an¬ 
che da De Crescenzo), la cui insegna re¬ 
citava "Impianti elettrici civili e industria¬ 
li, navali, e per insediamenti commerciali 
- Si riparano ferri da stiro!" C'è una pri¬ 
ma volta per tutto, come diro io quando 
pugnalerò alle spalle ADP! 

«e 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


77 
























Cinque anni fa si parlava 
già tanto, e spesso a spro¬ 
posito. di Tv interattiva, 
cosi scrissi su queste stes¬ 
se righe che secondo me la 
Tv interattiva già c era ed 
era Internet, cioè la World 
Wide Web (WWW) E i CD¬ 
ROM erano il corrisponden¬ 
te deU'home video. Molti 
mi presero per un buon¬ 
tempone 

Un lustro dopo, alcuni 
cominciano ad accorgersi 
che c'era del buon senso 
profetico in quello che dice¬ 
vo allora, specialmente 
adesso che DSL e soprattut¬ 
to Cable Modem stanno per 
rendere visibile a tutti quel 
vaticinio. Con quella che si 


chiama Internet Broadband, 
cioè una Web ad una velo¬ 
cità 25 volte superiore a 
quella attuale (DSL) o addi¬ 
rittura 100 volte superiore 
(Cable Modem), tutti ve¬ 
dranno con i loro occhi cosa 
vuol dire Tv interattiva. 
Internet potrà trattare video 
e audio in tempo pseudo¬ 
reale e questo naturalmente 
aprirà confini nuovi che 
adesso sarebbe troppo 
lungo esplorare, magari lo 
farò prossimamente. 

Il problema per l'Italia è 
che forse non avremo mai i 
Cable Modem perché corro¬ 
no su un infrastruttura, quel¬ 
la della Tv via cavo, che nel 
nostro paese, per colpa delle 


beghe tra Rai e Mediaset. 
non è mai nata In America 
già 600 000 persone sono 
abbonate ad @home 
(www a t h o m e . 
corni, che è il maggiore dei 
provider, e quasi 300.000 a 
Road Runner (www.roadrun- 
ner.com) di Warner Bros. Le 
som del DSL in Usa (tecno¬ 
logia di Alcatei) sono legate 
alla spinta che forse gli darà 
AOL, America On Line, che 
con quasi 20 milioni di utenti 
è il maggior provider del 
mondo ed è attualmente 
tagliato fuori dal cavo. 

Quello che è certo e que¬ 
sto: entro 5 anni vedremo 
un'Internet non più basata al 
90% su testi e immagini 


fisse, ma anche su suoni e 
immagini in movimento. 
Un 'Internet audio-video, una 
vera Tv interattiva Ma 
anche uno strumento prodi¬ 
gioso per incredibili giochi in 
tempo reale, cui partecipe¬ 
ranno spettatori/interattori 
da tutto il mondo, in una 
globalizzazione virtuale che 
mi mette i brividi e confer¬ 
ma le mie antiche e moder¬ 
ne profezie a proposito del 
simulmondo e delle sue 
incredibili possibilità 
Sono pronto a scommet¬ 
tere che la componente 
ludica di questa Internet 
sarà enorme. Un gigantesco 
videogame della conoscen¬ 
za. 


X-Wing Alliance 



Autore; Lucasarts (Usa) 
Format: Pc cdrom 
Giud ++++ 

Premetto che non sono 
mai stato un fan di "Guerre 
Stellari" (ormai "Star Wars" 
per tutti) e nemmeno la mia 
doppia visita alla 
Lucasfilm/Art di qualche 
tempo fa è riuscita a farmi 
cambiare idea Direi che di 
tutti i film di Lucas. il miglio¬ 
re rimane comunque il primo 
"Guerre Stellari", anche se 
non lo cambierei con un 
documentario di Hitchcock 
Ma riesco ad essere abba¬ 
stanza lucido da capire che 
trattasi di un mio gusto per¬ 
sonale e pure assai poco dif¬ 
fuso, se è vero come e vero 
che i 3 "Star Wars" e i 3 
"Indiana Jones" (pratica- 
mente tutta la produzione 
Lucasiana . I sono nella top 
10 dei film piu visti di sem¬ 
pre. lo, invece se devo sce¬ 
gliere un film di fantascienza 
prendo sempre "2001 
Odissea nello spazio" oppu¬ 
re 'Biade Runner" 


Tutto ciò premesso, credo 
sia inutile che vi dica che il 
19 maggio è uscito nelle 
sale americane e di quasi 
tutto il mondo "Star Wars 
4”, che racconta la storia del 
passato dei protagonisti 
degli altri 3 film, e la cosa ha 
scatenato il solito baraccone 
di gadget e sacchi a pelo 
fuori dai cinema per vedere 
l'opera per primi e queste 
cose in cui gli americani 
sono specializzati e che ce li 
fanno vedere come tutti 
matti. Ma se credete che sia 
tutto montaggio marketing, 
vi sbagliate di grosso, quelli 
dormono davvero per 15 
giorni davanti ai cinema per 
vedere per primi "Guerre 
Stellari 4"! 

Nel frattempo, con ade¬ 
guato tempismo, la Lucasart 
ha messo in circolazione il 
quarto titolo della serie X- 
Wing, una delle due serie 
dedicate a "Star Wars" dalla 


casa interattiva della Lucas 
E dopo il grande successo di 
X-Wmg e Tie Fighter e la 
mezza delusione del terzo 
episodio multiplayer, vedia¬ 
mo insieme come è andata 
questa volta. 

La struttura del gioco è 
molto simile a quella dei suoi 
predecessori: sostanzialmen¬ 
te un simulatore di volo arca¬ 
de-action, molto veloce e 
preciso, con missioni lineari 
e con un chiaro obiettivo, di 
difficoltà variabile e progres¬ 


siva, secondo Tabe del buon 
game action II tutto con 
un'interfaccia chiarissima e 
naturale, e una disposizione 
razionale e sempre uguale in 
tutti i velivoli dei comandi e 
delle armi. Ottimo. 

A proposito di mezzi aerei, 
qui in X-Wing ce ne sono 


•^disastro), ** (non simulare), 
++ (interagire con cautela), 
++++ ida simulare i ++-H-+ 
(interagisci o muori). 


78 


MCmicrocomputer n 196 - giugno 1999 












una trentina tra cui gli 
Alliance Rebel Starfighters 
(della serie X-Wing, Y-Wing, 
etc.), i Corellian Transports e 
i piu generici ed occasionali 
caccia che i mercanti o i pira¬ 
ti usano nelle schermaglie o 
nei modi multiplayer. Questo 
include anche gli Imperiai 
Startighters (i TIEs). Una 
bella novità è l'inclusione del 
Millennium Falcon, con la 
sua parabola satellitare. 

La farò breve: quando il 
gioco comincia, abbiamo 
appena avuto l’autorizzazio¬ 
ne paterna a cominciare la 
nostra carriera professionale 
per la company di famiglia; 
in seguito le coincidenze 


della vita ci porteranno a 
raggiungere le schiere dei 
Ribelli Con i comvolgimenti 
emotivi e stellari del caso 
Il progresso della simula¬ 
zione è tutto, brillantemen¬ 
te, legato ai briefing e ai 
debriefing, ed ad un sistema 
di e-mail che possiamo con¬ 
trollare tra una missione e 
l'altra e che funziona davve¬ 
ro in modo narrativo ed 
intelligente da collante e 
motivazione. Con l'avanza¬ 
mento del gioco, i personag¬ 
gi si sviluppano a dovere e 
si può sentire e vedere il 
protagonista parlare con gli 
altri personaggi. Uno dei 
principali, MK-09 (Emkay), 



un tipico Star Wars droide, è 
probabilmente il più memo¬ 
rabile e simpatico. Un lotta¬ 
tore alle prese con il difficile 
temperamento. 

Grafica e audio sono di 
ottimo livello e sono pensa¬ 
te per Pc accelerati e di 
recente generazione. Il che 
fa di Alliance il primo X-Wing 
game visualmente all'altezza 
di tutti i benchmark del 
caso. 

Una cosa che mi è piaciu¬ 
ta moltissimo è la possibilità 
di collezionare ricordi e 


immagini delle missioni giu¬ 
sto completate. Il che inseri¬ 
sce ulteriori elementi narrati¬ 
vi che hanno fatto di "Star 
Wars” il successo che è, e 
hanno dato credibilità a que¬ 
sti mondi simulati del cine¬ 
ma e del videogame 
Insomma e per finire: 
Alliance non tradisce di certo 
l'universo di "Star Wars", 
anzi ne dà una convincente 
ed ulteriore prova interattiva, 
e questo farà felici moltissi¬ 
mi appassionati. Ed e piaciu¬ 
to anche a me. Tutto dire. 


Pw Panorama 

Come ogni mese vi presenterò t titoli piu attesi in uscita, 
raggruppati per generi, per vostra estrema comodità 




THE LANDS OF LORE 3 

A Lands of Lore 2, confesso candida¬ 
mente, non ci ho giocato e quindi per 
parlarvi di questo game della 
Westwood devo far riferimento al mio 
spesso confessato amore per l'origina¬ 
le Lands of Lore, game che mi fece 
definitivamente ritenere che la casa di 
Las Vegas aveva tutte le carte in regola 
per diventare uno dei miti della genera¬ 
zione anni '90 nei videogame. Cosa 
che la Westwood avrebbe di II a poco 
confermato con il successo di 



Command & Conquer, uno dei giochi 
fondamentali di questa generation 
Più che un'adventure. questo LL3 è 


una specie di action rpg con un'enor¬ 
me quantità di bestie di altre terre e 
altri pianeti e perfino altre dimensioni, il 
tutto a causa della rottura di un qual¬ 
che straordinario specchio. E poi dico¬ 
no che non portano iella. Insomma le 
differenze tra LL e LL3 sono parecchie: 
quelle in meglio naturalmente riguarda¬ 
no la veste grafica ed in generale 
audiovisiva, faccenda comprensibile 
visto il numero congruo di anni trascor¬ 
so dal primigenio capolavoro E forse 
anche i mondi sono soddisfacenti e 
preziosi. 

Quello che invece mi ha deluso è 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


79 









proprio la parte calda del gioco: la sua 
eccessiva linearità (trovata ormai 
comune per evitare di spendere troppi 
soldi in grafica e audio...) e la scarsa 
fantasia e creatività dell'intreccio 
Morale: fare un paio di capolavori 
all’anno si può. Farne una decina no 



Jack Nicklaus: 

Golden Bear Challenge 

Non so esattamente perché, ma il golf 
è sempre stato il mio sport simulato pre¬ 
ferito. Nella realtà trovo il golf di una noia 
incredibile, proprio il contrario di uno 
sport d'azione, e il fatto stesso che si 
possa giocare a livelli eccelsi fino a 60 
anni mi ha sempre fatto pensare ad una 
roba da pensionati, per di più miliardari. 
Almeno in Italia. 

In versione simulata, invece, ne sono 
sempre andato pazzo, e non credo di 
essermi divertito molto spesso come 
con Leader Board (beh, a parte il leggen¬ 
dario Gone Fishmg, il mio amatissimo 
simulatore di pesca al black bass di cui i 
miei lettori più affezionati si ricorderan¬ 
no...!. La sene dei Jack Nicklaus non la 
conosco benissimo, ma è certamente 
uno dei tre leader di mercato con il miti¬ 
co Links dei fratelli Carver (gli stessi di 
Leader Board) e PGA Tour Golf dell'EA 
Sports. Questa nuova versione ha i suoi 



pregi e i suoi difetti. I pregi sono la bellis¬ 
sima grafica e la fisica delle situazioni di 
gioco, ancora migliorata e prossima alla 
perfezione. E poi l'ottima opzione gioco 
via Internet e la possibilità di disegnarsi i 
campi da soli. 

Il rovescio della medaglia riguarda 
soprattutto alcuni bug (tra cui un perni¬ 
cioso problema al put, cioè al colpo che 
deve mandare la palla in buca e quindi 
assai pericoloso. .) e il fatto che è assai 
arduo per i principianti. Ora che ci penso, 
nemmeno la grafica dell'acqua mi fa 
impazzire Continuo a preferire Links 



IMPERIALISM 2 

I giochi di colonizzazione strategica 
hanno avuto un enorme sviluppo a par¬ 
tire dal grande successo di Civilization 
e dei seguenti cloni, incluso 
Colomzation, che però si è rivelato un 
fallimento per via dei molti dettagli tira¬ 
ti via e soprattutto per la mancanza di 
qualunque chance di rigiocabilità. Cosi, 
di recente. Imperialism, dei neweomer 
di Frog City, ha mosso un po' le acque, 
anche se aveva dei grossi problemi di 
interfaccia e di eccessiva complicazio¬ 
ne nelle manovre problemi questi che 
di solito fanno passare la voglia di 
immergersi nella simulazione, un po' 
come un libro mal scritto finisce su 
uno scaffale a dispetto del suo (even¬ 
tuale) interessante contenuto 

Questo Imperialism 2 rimedia alla 



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grande ai difetti del predecessore e 
mette assieme decisamente molti più 
pregi di qualunque altro game simile. 
In particolare, mi piace la sensazione di 
essere un elemento decisivo dell'azio¬ 
ne. i molti elementi narrativi che aiuta¬ 
no a sentirsi improvvisamente catapul¬ 
tato in un altro tempo e la buonissima 
intelligenza artificiale (Al), che mette le 
cose m modo davvero impegnativo ai 
più alti livelli Mi dà ancora un po' fasti¬ 
dio la ripetitività delle battaglie tattiche. 



MIDTOWN MADNESS 

Da qualche parte ho letto che questo 
nuovo game della divisione giochi della 
Microsoft può essere descritto come 
Need for Speed 3 che incontra i Blues 
Brothers. 

In questa corsa automobilistica furio¬ 
sa e 3d (che somiglia come caos e 
danni, in effetti, alla famosa scena del 
film con i Blues ), troviamo tutti gli 
elementi per fare morire dal ridere e 



dal divertimento piu di un appassionato 
di questo genere di game e soprattutto 
evitiamo situazioni violente alla 
Carmageddon e, cosa assolutamente 
da mettere in rilievo, abbiamo final¬ 
mente una ricostruzione autenticamen¬ 
te 3d di una città, Chicago, e in partico¬ 
lare i suoi sobborghi Da comprare 
soprattutto per questo. 



BATTLE OF BRITAIN 

Per gli inglesi e soprattutto per la 
RAF, la gloriosa sezione aerea dell'eser¬ 
cito britannico, la Battaglia d'Inghilterra 
non è un qualsiasi avvenimento della 
seconda guerra mondiale, ma il vero 
evento di valore e patriottismo che ha 
evitato all'Inghilterra, a differenza della 
Francia, l'onta di un'invasione del suolo 
nazionale da parte dei nazisti. 

Le condizioni in cui questa resistenza 
e questa battaglia si verifico sono 
ormai vera e propria leggenda pochi, 
ma bravissimi piloti seppero tenere 



testa a molti e ben armati velivoli della 
Luftwaffe 

Questa battaglia è stata simulata 
moltissime volte nei videogame di ogni 
tempo (mi viene in mente per esempio 
la versione flight simulator della 
Lucas ,), ma mai con la precisione e il 
realismo tattico di questo wargame. Un 
gran peccato che il tutto avvenga pero 
in una cornice grafica assolutamente 
retrodatata e con troppo limitati scena¬ 
ri Sarebbe stato quasi perfetto 

Vs. Francesco Carla 

«e 


80 

















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di Corrado Giustozzi 


Superenalotto a Pisa 

Quanti di voi giocano più o meno abitualmente al Superenalotto? Molti, immagino. 

E sono anche certo che, da bravi intelligiochisti, abbiate anche provato a calcolare le 
probabilità di vincita. Ma avete mai pensato a come massimizzare un'eventuale 
vincita? No? Meno male che c’è il nostro ineffabile Dani, il quale ha aizzato 
Andrea Selleri proprio su questo tipo di analisi... 


La febbre del gioco, complice sicura¬ 
mente il meccanismo del jackpot. ha 
colpito gli italiani: ed il miraggio di vince¬ 
re qualche dozzina di miliardi ha trasfor¬ 
mato in accaniti giocatori personaggi 
insospettabili, dai professionisti alle 
casalinghe 

Una categoria di persona speciali 
sono gli intelligiochisti: non amano il 
gioco d'azzardo se non come argomen¬ 
to di studio, ed analizzano asetticamen¬ 
te le proprietà e la struttura del gioco. . 
salvo magari trovare il punto debole che 
permetta loro una facile vincita! 

Scherzi a parte, sappiamo tutti che la 
probabilità di vincere cifre consistenti al 
Superenalotto è estremamente bassa: il 
relativo calcolo è piuttosto facile da farsi 
E non ci sono "trucchi" o ritardi che 
contino: la probabilità di vincita non 
dipende dai numeri giocati. Ma nessuno 
sinora aveva pensato di calcolare l'in¬ 
fluenza dei numeri giocati sull'importo 
della eventuale vincitaI Dalle statistiche 
si evince infatti che le vincite non sono 
uniformi ma variano grandemente: ma 
con quale legge ? Conoscendola, si 
potrebbe riuscire a massimizzare l'im¬ 
porto di eventuale vincita Facile? Niente 
affatto, se ci si sono rotti la testa due 
personaggi del calibro di Andrea Selleri 
e di Dani Ferrari. Ed è naturalmente 
quest'ultimo a raccontarci l'intera stona 

Buona lettura. 

C.G 

Mentre vi scaldate un po' le meningi 
sui soliti problemmi (questa volta non 
sono poi tanto difficili, ma richiedono 
comunque una buona quantità di lavo¬ 
ro), cominciamo il discorso odierno che, 
come vi ho promesso la volta scorsa, 
verterà sul Superenalotto. 

Come funziona il Superenalotto 
immagino che lo sappiate tutti, e proba¬ 
bilmente meglio di me, che non ci ho 
mai giocato: si punta su sei numeri (ogni 
puntata costa 800 lire); vengono estratti 


6 numeri diversi piu un numero jolly; si 
vince se si azzeccano 3. 4, 5. 6 numeri, 
o 5 più il jolly Fino al Settembre 1998 le 
categorie di vincita erano solo 4 (3. 4, 5. 
5+1 o 6); il 38% degli importi giocati 
andava al montepremi, suddiviso equa¬ 
mente fra le quattro categorie di vincita. 
Poi si è deciso che dare agli scommetti¬ 
tori ben il 38% degli incassi era vera¬ 
mente un eccesso di generosità, e si è 
ridotta tale quota al 35% (tanto la gente 
gioca lo stesso .); inoltre il 5+1 e il 6 
sono diventate due categorie di vincita 
separate; abbiamo quindi complessiva¬ 
mente 5 categorie di vincite, a ciascuna 
delle quali va il 7% degli importi giocati, 
ossia 56 lire per ogni schedina II 65% 
delle giocate va allo Stato e alla Sisal; 
niente male, per ogni giocata sono 280 
lire per gli scommettitori e 520 per il 
Banco. 

Ora. vediamo un po' le probabilità I 
possibili 6 sono 90 C 6 =622 614.630 
(combinazioni di 90 termini a sei a sei). 
Quindi, ci vogliono in media 
622 614.630 schedine per azzeccare un 
6 Come abbiamo detto, per ogni sche¬ 
dina vanno 56 lire al montepremi del 6; 
quindi in media il 6 vince 622 614 630 x 
56 = 34,87 miliardi. Naturalmente, que¬ 
sta è solo la media che si avrebbe consi¬ 
derando negli anni un gran numero di 6; 
nel singolo caso, si può avere notevol¬ 
mente di piu o notevolmente di meno 

Passiamo ai 3. Per azzeccare un 3, 
bisogna che 3 dei numeri giocati figurino 
fra i sei numeri estratti: le combinazioni 


Categoria 

Rapporto 

'3" 

326.72 

4 ■ 

11907 

"5" 

1250230 

"5+1" 

103769105 

"6" 

622614630 


Tabella t 


possibili sono 6 C 3 =20. Inoltre, bisogna 
che gli altri 3 numeri giocati siano com¬ 
presi fra gli 84 numeri non estratti 
8403=95.284, quindi le possibili schedi¬ 
ne che fanno 3 sono 20 x 95 284 = 
1.905.680. Poiché il numero totale di 
schedine possibili è. come abbiamo 
detto, 622.614.630, si azzecca un 3 
mediamente una volta ogni 326,72 gio¬ 
cate. Analogamente si calcolano le pro¬ 
babilità di vincita per il 4. il 5, il 5+1 
Vediamo il riepilogo in tabella 1. 

Bene, abbiamo posto le basi E ora, 
vediamo come si è sviluppata la faccen¬ 
da. 


Antefatto 1 

Il primo antefatto ha avuto luogo 
durante una delle tante discussioni sul 
Lotto e affini. Andrea Selleri. il temibile 
Torquemada, un bel giorno chiede: ma 
perché al Superenalotto le vincite, 
anche col 3, sono cosi variabili? In 
media, le vincite dovrebbero essere una 
ogni tot schedine Quindi, l'ammontare 
di una vincita dovrebbe essere piu o 
meno lo stesso ogni volta, salvo le nor¬ 
mali fluttuazioni statistiche, che per una 
vincita tanto frequente sono minime. 
Andrea illustra il suo punto citando a 
mo‘ di esempio i risultati dei quattro 
concorsi dell'ottobre 1998 che vediamo 
in tabella 2. 

Nella seconda colonna e riportato il 
numero di combinazioni giocate, in 
milioni. Naturalmente, il fatto che nell'ul¬ 
timo concorso citato i 3 "attesi" siano 
535.626 non significa che debbano 
essere proprio tot: ci sono le normali 
fluttuazioni casuali. Ma quanto possono 
essere le "normali fluttuazioni casuali"? 
Per rispondere, dobbiamo considerare 
lo scarto quadratico medio (sqm) In 
questo caso, lo sqm è, con una certa 
approssimazione, pari alla radice quadra¬ 
ta del numero di vincite attese Se ci 


82 


MCmicrocomputer n. 196 -giugno 1999 





trrfcjTfcfrrttà 


1 Concorso 

N 

3 vero 

atteso 

4 vero 

atteso 

5 vero 

atteso 

7/10 

53 

222493 

163589 

6417 _ 

4488 

62 

43 

14/10 

82 

221580 

249982 

6265 

6859 

53 

66 

21/10 

131 

387650 

400954 

11089 

11001 

121 

106 

28/10 

175 

384134 

535626 

9488 

14697 

67 

141 


Tabella 2 


aspettiamo 535 626 vincite, lo 
sqm è sqrt(535,626) = 731,9, 
Differenze fino a 2 sqm sono 
normali; 3 sqm fanno già rizzare 
il pelo; 4 o più non possono 
essere considerate "normali 
oscillazioni casuali" Qui la diffe¬ 
renza è 535.626-384.134 = 
151.492, pari a 207 sqm. 

Casuale non è di certo. E allo¬ 
ra? 

Risponde Adam Atkinson: ci sono 
numeri giocati più spesso e numeri gio¬ 
cati raramente Per esempio: un muc¬ 
chio di persone gioca sulla sua data di 
nascita o simili, quindi i numeri 1..30 
sono molto giocati, quelli 1.12 ancora di 
più, eccetera. Se escono numeri molto 
giocati, le vincite sono basse; se escono 
numeri poco giocati, le vincite sono alte. 

Ah beh, dice il Torquemada, chiarissi¬ 
mo. Discorso chiuso. 

Avete mai visto un leopardo accuccia- 
to nell'ombra, pronto all'attacco morta¬ 
le? lo no, ma insomma ve lo potete figu¬ 
rare Ecco, quello ero io. Il Torquemada 
non aveva ancora finito di dire "Discorso 
chiuso" che io scattavo all’attacco, con 
fuori un metro di unghia per dito. 

"Discorso chiuso? Allora tu puoi vin¬ 
cere al Superenalotto e non te ne frega 
niente?" 

"Vincere? E come?" 

"Semplice Qualsiasi combinazione di 
numeri tu giochi, le tue probabilità di vin¬ 
cere sono sempre le stesse. Ma quanto 
vinci non è lo stesso. Se giochi dei 
numeri che non gioca quasi nessuno, ti 
basta fare un tre (cosa non molto diffici¬ 
le) e vinci un sacco di soldi". 

"Già. è un'idea interessante. Ma 
come fo a sapere quali sono i numeri 
meno giocati?" 

"Semplice anche questo 
Supponiamo che ogni volta i numeri 
siano giocati con una frequenza costan¬ 
te. Allora, l'ammontare delle vincite 
dipenderà dalla frequenza con cui sono 
stati giocati i numeri estratti Puoi scrive¬ 
re un'equazione che collega tali frequen¬ 
ze al numero delle vincite 
Naturalmente, tale equazione è indeter¬ 
minata: ci sono 5 frequenze e una vinci¬ 
ta Ma le frequenze sono in tutto 90 Se 
consideri 90 estrazioni, puoi scrivere 90 
equazioni in 90 incognite. E le puoi risol¬ 
vere In pratica, la frequenza con cui i 
vari numeri vengono giocati non sarà 
proprio costante; ma se consideri un 
numero di estrazioni superiore puoi arri¬ 
vare a una discreta approssimazione” 

Ora. il Torquemada sara anche (anzi è) 
un sadico torturatore che si inventa pro¬ 
blemi terrificanti per metterci alla frusta. 
Ma certo non è un individuo di mezza 
tacca, di quelli che si nascondono dietro 
un dito. Se lo sfidate risponde. Altro che. 

Interrompiamo qui, e passiamo allo. . 


Antefatto 2 

Un bel giorno, Francesco Romani 
(quello che scrive gli articoli su 
Mathematica, e nei ritagli di tempo 
insegna Algoritmi e Strutture Dati 
all'Università di Pisa) mi dice: senti, 
verso la fine di marzo l'Università orga¬ 
nizza una "Settimana della Cultura", in 
cui un po’ tutti teniamo delle conferen¬ 
ze. Che ne diresti di tenerne una insie¬ 
me sul Lotto, visto che sull'argomento 


abbiamo scritto tutti e due degli articoli? 

Beh, io conferenze in ambito universi¬ 
tario non ne avevo mai tenute io sono 
un praticone, non un teorico. Essendo 
vanitoso la mia parte, figuratevi se mi 
lasciavo scappare l'occasione; quindi ho 
prontamente aderito. 

La cosa ha avuto degli sviluppi impen¬ 
sati. Perché è stata l'occasione di un 
grande convegno mtelligiochistico Altro 
che la conferenza mia e di Francesco 
sul Lottol Oltre a me, a Francesco e a 


Tre problemi 


Quanti figlil 

Aldo e Bruno sono molto prolifici: hanno tre maschietti e tre femminucce ciascuno. 
Parlano dell'età dei loro pargoli (per età si intende gli anni compiuti: un bambino che non 
ha ancora compiuto un anno ha età 0, ecc.). 

Dice Aldo: La somma delle età delle mie figlie è uguale alla somma delle età dei miei figli 
maschi. 

Bruno- E' cosi anche per i miei! 

A.: La somma dei quadrati delle età delle mie figlie è uguale alla somma dei quadrati delle 
età dei miei figli maschi, 

B : E' cosi anche per i mieil 

A. : Il minore dei miei figli è una femmina. 

B. Stessa cosa per me! 

A. : lo ho trent'anm 

B. : Anch'iol 

A : Tutti i miei figli hanno età diverse. 

B : Anche i mieil 

A : Nessuno dei miei figli ha compiuto i 10 anni 
B : Stessa cosa per i miei. 

A. La somma delle età dei nostri figli è uguale alla somma delle nostre età. 

B. : Sai, mia moglie è nuovamente incinta. 

A. Di già? Ma come, ha appena partorito. Adesso stai esagerando 
Quali sono le età dei figli di Aldo e di quelli di Bruno? 

Quanti gemelli! 


Nel Reparto Maternità della clinica di Fantasyland c'è stato un grande aumento dei pam 
gemellati e plurimi Nell'ultimo mese, tutti i bambini salvo 41 sono nati come coppie di 
gemelli; tutti salvo 41 sono nati da parti trigemini; tutti salvo 41 sono nati da parti quadri¬ 
gemini. 

Quanti bambini sono nati in tale mese nella clinica di Fantasyland? 

Potenza-finale 


Chiamiamo potenza-finale di n un numero n k tale che le sue cifre finali siano uguali a k (n, 
k interi positivi) P. es diciamo che 3 7 = 2187 è una potenza finale di 3. dato che la sua 
finale è uguale all'esponente Quante sono le potenze-finali di 2 per esponenti fino a 
10 . 000 ? 

Niente computer: al massimo vi concedo di usare una calcolatrice tascabile. 


MCmicrocomputer n. 196 -giugno 1999 


83 











Soluzioni ai tre problemi 


Quanti figli! 

Se la figlia più piccola di Bruno avesse compiuto un anno. Aldo non si sarebbe sorpreso (visto che 
hanno fatto 6 figli a testa m non più di 9 anni). Quindi, la figlia minore di B. ha 0 anni 
Il maggiore da figli deve essere sempre un maschietto: se le bambine avessero sia l'età minima che 
l'età massima, la somma dei quadrati delle loro età sarebbe forzatamente supenore alla somma dei 
quadrati delle età dei maschietti. 

Infine, sappiamo che la somma totale delle età da 6 figli di ciascuno deve essere un numero pan (è il 
doppio dell’età d quelli di un sesso) e che puO quindi essere al massimo 38 (19+19), dato che 38 è il 
massimo totale pari che si può fare con 6 numeri 0.9 diversi; per converso, il minimo è 6038 = 22 
( 11 + 11 ). 

Avendo così ristretto il campo, vediamo le possibili età dei figli di Bruno. Sappiamo che la figlia minore 
ha età 0, la maggiore non più d 8, e il figlio maggiore ha un'età supenore a quella della figlia maggiore. 
La somma delle età e quella dei quadrati delle età deve essere uguale per maschi e femmine. La 
somma delle età da tre figli d un sesso è compresa fra 11 e 19. & esclude rapidamente che la figlia 
maggiore abbia età 8 il maschietto maggiore avrebbe età 9. quindi la somma dei quadrati delle età 
dovrebbe essae >81, quindi 0 6 8 o 0 7 8. che non portano a nulla; restano da considerare solo 0 4 7,0 
5 7,0 6 7.0 5 6 Non a vuol molto a trovare l'unica soluzione possibile 
Femmine: 057; maschi 1 3 8. 

Per i figli d Aldo, ora sappiamo che la somma delle età da 3 figli d un sesso deve essere 18; ed è facile 
trovare la soluzione: 

Femmine: 3 78; maschi: 4 59. 

Quanti gemelli! 

Sia n, il numero da parti singoli, r^ il numero da parti di coppie di gemelli, il numero dei parti trige¬ 
mini. n 4 il numero d parti quadngemmi, nt il numero totale di neonati. Quindi 
nt = n,+2n 2 + 3n3 + 4n 4 
nt = 41 +2 nj = 41 + 3 ng =41 + 4 n 4 
2rt2 = 3r>3 = 4n 4 

Quind. nj deve essae multiplo d 2 e d 3; qurnd, può essae 6.12, 18. Ma se fosse 12 (o più) i soli 
nati da peni trigemini o quadrigemini sarebbero 48 (o più), mentre i nati da parti non di coppie gemellari 
devono essere 41 Quindi, r^ = 6. e pertanto n 3 = 4. n 4 = 3; n, =17; e il totale dei neonati è 53. 



Elio Fabri (insegna lui pure all'Università 
di Pisa), ci sono stati Adam Atkinson 
che è venuto apposta dall’Inghilterra, e 
ha tenuto una "lecture " sul gioco del 
Go (ne riparleremo); c'era un mucchio di 
gente che conoscevo di nome, ma non 
avevo mai incontrato prima (a Pisa, col 
fatto che c'è la Normale, girano dei 
ragazzini con dei cervelli da far paura); 
da Roma, era venuto Sergio Villone, 
detto "il miracolo vivente” siccome 
lavora come un matto, e si sposta qua e 
là in moto, risolve i problemi intelligio- 
chistici mentre corre in moto a rotta di 
collo. Dice che quello è l'unico momen¬ 
to in cui può concentrarsi tranquillamen¬ 
te. E' per questo che è detto "il miraco¬ 
lo vivente": è un miracolo che sia anco¬ 
ra vivo. E tanti altri. E, dulcis in fundo, 
c'era Andrea Selleri, il famigerato 
Torquemada, che ci ha spiegato i risulta¬ 
ti delle sue ricerche sul come vincere al 
Superenalotto! 

Vi dirò: io il Torquemada non lo avevo 
mai incontrato di persona E cosi, quan¬ 
do Francesco mi ha detto: vieni, è appe¬ 
na arrivato Andrea Selleri, te lo presen¬ 
to... mi sono sentito tremare il cuore. 
Sono entrato nell'aula, e ho cercato con 
gli occhi l’alta figura dal viso scavato, il 
sogghigno sardonico, lo sguardo grifa¬ 
gno degli occhi giallastri., invano Ho 
teso l'orecchio all'osceno sghignazzo, 
alla risata terribile del Torquemada. che 
aveva perseguitato le mie notti. E men¬ 
tre invano cercavo, Francesco ha detto 
ecco questo è Andrea Selleri. Indicando 
un tranquillo signore dalla faccia tonda e 
dal sorriso un po’ timido Be', che ci 
volete fare? Le conoscenze tramite E- 
mail sono quelle che sono. Ho cono¬ 
sciuto persone che ritenevo ragazzini e 
che avevano la barba bianca; e persone 
che ritenevo che avessero la barba bian¬ 
ca, e che erano ragazzini, Ma un 
Torquemada dall'aspetto cosi innocuo, 
non me lo aspettavo davvero. 
Comunque, Andrea è una persona sim¬ 
paticissima (...dico, sto scrivendo che il 
terribile Torquemada è una persona 
simpaticissima... c'è qualcosa che non 
va), e ha certamente un cervello di 
prim'ordine. E quindi, non perdo tempo 
a raccontarvi quello che abbiamo rac¬ 
contato io e Francesco nei nostri inter¬ 
venti (lo abbiamo già scritto nei nostri 
articoli su MCmicrocomputer), e passo 
a quanto ci ha raccontato Andrea; il cui 
intervento, date le premesse, era cosi 
atteso, che a me e a Francesco non ci 
ha filati nessuno, perciò cercherò di 
riassumerlo, anche se penso che per 
molti di voi i risultati saranno deludenti.. 

Anzitutto, Andrea ci ha confermato 
che l'idea di Adam Atkinson sulle perso¬ 
ne che giocano la loro data di nascita 
era fondata (notate che Adam vive in 
Inghilterra, e le sue considerazioni sono 
basate sulle abitudini dei giocatori ingle¬ 


si; il fatto che siano state confermate 
per i giocatori italiani è molto interes¬ 
sante). Scrive Andrea: 

",.. si è presa in esame la quantità di 
estratti <32 sul totale dei 6 estratti di 
ogni concorso, che vana tra 0 e 3: quan¬ 
do il numero di "3" Iche è la combina¬ 
zione più stabile) è inferiore al numero 
atteso, si verifica sempre che la quan¬ 
tità di estratti <32 è bassa IO, 1 o 2). 
Quando è superiore, tale quantità è 
sempre alta 12 in un caso, 3 negli altri) 
Si è anche provato ad accorpare gli 
estratti in maniera diversa Iisolando i 
<10 o i <20), ma i risultati sono meno 
significativi". 

E poi... veniamo al sodo. Andrea ha 
cercato, sulla base di quanto gli avevo 
suggerito, di identificare i numeri meno 
giocati. Gli lascio la parola: 

"Una prima soluzione è stata ottenu¬ 
ta impostando il problema con 100 
equazioni nelle 90 incognite nel seguen¬ 
te modo. 

Chiamiamo f1,f2,...,f90, e generica¬ 
mente f, le frequenze incognite di gio¬ 
cata dei 90 numeri rapportati alla proba¬ 
bilità teorica (1/90). Per ogni estrazione 
si può scrivere un'equazione del tipo 
Fife 1,fe2,...,fe6)=R, dove e1.e2.....e6 
sono i numeri estratti, le f sono le fre¬ 
quenze relative (incognite), e R è il rap¬ 
porto tra il numero di "3" che si è verifi¬ 
cato nella realtà e il numero teorico di 
"3" (funzione del numero di colonne 


giocate) Per inciso è chiaro che se le f 
sono alte (> 1) anche R dovrebbe essere 
alto (> 1). 

Se si scrivono le 100 equazioni, si ha 
un sistema sovrabbondante, che può 
essere risolto imponendo che le 90 f 
incognite minimizzino la somma dei 
quadrati degli scarti tra le F calcolate e 
le R. Ovviamente non è l’unica scelta 
possibile: si potrebbe adottare il meto¬ 
do MmiMax (ovvero minimizzare il mas¬ 
simo degli scarti): è una questione di 
gusti Per inciso il metodo di calcolo 
implementato utilizza il codice di otti¬ 
mizzazione non lineare GRG2 sviluppato 
da Leon Lasdon, dell'Università di 
Austin nel Texas, e da Allan Waren, 
della Cleveland State University; i pro¬ 
blemi lineari ed interi utilizzano il meto¬ 
do "simplex" con vincoli sulle variabili 
ed il metodo "branch and bound" svi¬ 
luppato da John \/Vatson e Dan Fylstra 
della Frontlme Systems Ine. " 

Oh bene... ho capito tutto... scusate 
ma adesso ho un impegno urgente.. 
Ma quando Andra è lanciato, non ci 
sono scuse che tengano: va avanti 
come un carterpillar. 

"La F utilizzata è approssimata, ma 
giudicata corretta ai fini del calcolo in 
esame: è definita come la sommatoria 
di tutti i possibili termini fei’fe; ’fek 
dove i,j,k sono indici, tutti diversi tra 
loro, variabili tra 1 e 6, divisa per 20. che 
è il numero di tali termini. In parole 


84 


MCmicrocomputer n. 196 -giugno 1999 












fcfoJìfrrfrrfti 


Potenza-finale 


Indico con [n] la finale (a uno o più cifre, secondo necessità) dm 2 k è pan. quindi dobbiamo considerare 
solo esponenti pari. Ma per esponenti pan [2 k i vale alternativamente 4 o 6 I2 4 ** 2 ) = 4.I2 4 *] = 6. Gli 
esponenti del tipo 4k+2 con finale 4 sono 14, 24. 54..., insomma 14 + 20k; gli esponenti tipo 4k che 
hanno finale 6 sono 16,36,56. ., insomma 16+20k. 

Consideriamo allora le finali a due cifre. [2 ,4 | = 84; I2 20 ] = 76; 12 34 ] = [2 14 ] '[2 20 ] = 184*761 = 84. quindi 
aumentando di 20 l'esponente le finali restano costanti; quindi [2 14 1 = I2 34 ) = I2 54 ! = [2 74 ] = I2 94 ] = 84; 
non c'è soluzione. |2 16 ] = 36; |2 ,6 1 ‘I2 20 ] = (36*761 = 36; |2 ,6 | = I2 36 ] = 12 56 ].. .= 36. Chiaramente, l’u¬ 
nica soluzione e' per 2^ = 68.719.476.736 

Passiamo agli esponenti a tre afre. Sono allora possibili solo 2 36 . 2 136 , 2 236 , ecc. I2 36 ! = 736; |2 ,0 °) = 
376; |2 136 ( =(2 2 °1* |2 ,0 °] = 1736*3761 = 736; quindi oda ogni 100. Quindi I2 36 !. (2 ,36 | ecc = 736: 
quindi l'unica soluzione è per [2 736 ] = 736 

Andiamo alle 4 afre. Le ultime tre saranno sempre 736; quindi gli esponenti possibili sono 1136, 2236, 
ecc I2 736 ) = 8736; I2 ,000 l = 9376; [8736*93761 = 8736. quindi oda ogni 1000 Quindi I2 736 !. [2 1736 ] 
ecc. = 8736; quindi l'unica soluzione e' per 12 8736 ] = 8736 
Quindi: le uniche soluzioni possibili sono 12^112 736 ], 12 8736 ]. 

Vi è sembrato diffide? L'ho messo in area, e Nicola Salmoria, il famigerato Quick Nick, ha prontamente 
nsposto: 

"Le soluzioni sono: 

36 

736 

8736 

48736 

948736 

2948736 

32948736 

432948736 

3432948736 

53432948736 

eccetera 

Se chiamo Sin) la soluzione di n otre, si ha che: 

SO) =36; 

Sin* I) = 2 / 'Sln) mod Win* 1). 

Questo genera tutte le soluzioni esistenti " 

Che volete, c’è Quick Nick, e a sono i comuni mortali . prendete e portate a casa .. anzi, prendiamo e 
portiamo a casa .. perché di fronte a Quick Nick tutti gli uomini sono uguali 


povere, la media dei prodotti di tutte le 
triplette che è possibile fare con i 6 
estratti. Perché la formula sia esatta, 
bisogna tenere conto del fatto che ogni 
combinazione deve contenere, oltre ai 
3 numeri estratti, anche 3 numeri non 
estratti Se i 6 estratti hanno una fre¬ 
quenza alta, tanto per fare un esempio, 
gli altri 84 ce l'avranno mediamente un 
po' bassa. Bisognerebbe in teoria molti¬ 
plicare per la media delle 
184 "83 "821/6=95284 triplette diverse 
che è possibile ottenere combinando le 
84 f relative ai non estratti. 
L'approssimazione della F sta nel molti¬ 
plicare invece la somma descritta sopra 
per il cubo della media della frequenza 
degli 84 non estratti. In questo consiste 
l'approssimazione, richiesta dalla 
necessità di non aumentare in modo 
spaventoso la mole dei calcoli. Le F 
così determinate hanno un errore sicu¬ 
ramente inferiore allo 0,01% rispetto al 
valore "vero". 

A questo punto, cosa si ottiene? Dei 
valori globalmente "buoni", ma in qual¬ 
che caso assolutamente non accettabi¬ 
li: un numero, ad esempio, ha f=0,04! 
Questo vorrebbe dire che viene giocato 
con una frequenza pari a 
0,04’ 1/90=1/2250, il che è impossibi¬ 
le. " 

A questo punto, Andrea è nei guai 
(dico, quando io faccio il leopardo 
accucciato nell'ombra, azzanno di brut¬ 


to: dopo quello che ci ha fatto passare 
con i suoi terrificanti problemi, mica 
penserete che gli ho rifilato un proble- 
mucpio che risolveva in quattro e quat- 
tr'otto?). Verifica le soluzioni trovate 
con altri metodi, e ritonfa lì. Prova con 
un set di estrazioni simulate, introdu¬ 
cendo delle complicatissime formule di 
variazione casuale che riproducessero 
quello che avviene nella realtà, e alla 
fine conclude che: 

"Aumentando il set di estrazioni fitti- 
zie dapprima a 200, quindi a 300, gli 
scostamenti degli R rispetto a quelli 
teorici diminuiscono; e ciò dimostra 
inequivocabilmente che la vera causa 
degli errori riscontrati nei risultati è l'i¬ 
nadeguatezza del numero di equazioni 
a disposizione Si deve pertanto conclu¬ 
dere che non resta altro se non...aspet¬ 
tare pazientemente! Ulteriori tentativi 
di determinare l'intero set delle fre¬ 
quenze f aggiungendo le equazioni rela¬ 
tive ai "4 ", si sono rivelate inutili: infatti 
tali equazioni non comportano informa¬ 
zioni aggiuntive rilevanti alla soluzione 
del problema, in quanto i due rapporti 
vincita rilevata/vincita attesa sono 
ovviamente correlati tra loro. Il coeffi¬ 
ciente di correlazione è stato calcolato, 
e vale 0,88. 

Al momento in cui si stende questa 
relazione siamo a quota 140 estrazioni; 
all'inizio del 2000 saranno disponibili 
equazioni in numero sufficiente a dire 


qualcosa di interessante. " 

Per darvi un decente resoconto del 
dibattito che ne è seguito, avrei biso¬ 
gno di mezza rivista, quindi lascio per¬ 
dere, e mi limito a alcune conclusioni 
salienti. 

E' certo che, giocando i numeri 
meno puntati, si ottengono mediamen¬ 
te vincite maggiori - anche di molto. 
Ma. insorgono alcuni strani problemi 

Supponiamo che riusciate, alla fine, a 
determinare quali sono i 6 numeri 
meno giocati. Li giocate, e azzeccate 
un 3. Vincete più di quanto potreste 
mediamente aspettarvi da un 3, ma 
non enormemente di più: sono stati 
estratti 6 numeri, di cui solo 3 sono 
"rari"; dei venti "3" che si possono 
formare con quei sei numeri, uno è 
composto da numeri "comuni", nove 
da due numeri "comuni" e da un 
numero "raro”, nove da un numero 
"comune" e due ''rari", e solo uno da 
tre numeri "rari". Il vantaggio c'è, ed è 
netto, ma non straordinario. Se azzec¬ 
cate un 4, il vantaggio è forte: qualsiasi 
4 contiene almeno due numeri "rari", e 
la maggior parte ne contengono tre 

E se azzeccate un 5, un 5+1, o un 6? 
Ecco, supponete che fra qualche mese 
io e Andrea pubblichiamo quali sono i 
numeri meno giocati. Un po' di lettori lì 
giocano. Escono tutti... e viene fuori 
che c'è un nutrito gruppo di 6 a spartir¬ 
si il montepremi. Nel caso dei 3 e dei 
4. il problema non si pone: una mancia¬ 
ta di vincenti in più non cambia le cose, 
Nel caso delle vincite più alte le cam¬ 
bia, eccome. Ma .. e se i numeri uno 
se li tiene per se, e li gioca? Boh.. 
cambia poco. Non saremo certo gli 
unici a far questi conti; in particolare li 
faranno (assai meglio) quelli che hanno 
accesso ai computer della Sisal, 
Insomma: se c'è una regola logica per 
giocare diversamente dagli altri, ci sarà 
certamente qualcuno che la segue. E 
allora, se giocate esattamente come 
lui. sulle vincite rare siete fregati. 

Cerchiamo di tirare qualche conclu¬ 
sione. Il margine del Banco è così spa¬ 
ventoso. che pensar di giocare in con¬ 
dizioni vincenti è veramente difficile. 
Ma i giocatori possono migliorare le 
loro chance giocando numeri poco 
popolari. Quindi, evitate come la peste 
i numeri da 1 a 31; e giocate qualche 
numero "impopolare". Ve ne dò qual¬ 
cuno: 62, 68, 83, 89. Non li giocate 
tutti e quattro, ma mettetene due o tre 
nella vostra schedina: se escono, avre¬ 
te una vincita più consistente della 
media. Intanto gli studi continuano... 

Ah, avevo detto che volevo parlare 
della conferenza di Adam sul Go. Il 
discorso sul Go è molto interessante 
ma lo spazio è finito, e quindi... ci 
risentiamo la prossima volta. 

Dani /se 


MCmicrocomputer n. 196 -giugno 1999 


85 








PowerPoint 97 


PowerPoint 97 
questo sconosciuto 

prima parte 

di Aldo Ascenti 


La suite di programmi "seri" di 
Microsoft è ormai parte della nostra 
quotidiana esistenza informatica 
Anche i pochi nostalgici che resistono 
usando software alternativi dovranno 
poi arrabattarsi tra convertitori e adatta¬ 
menti ogni qualvolta il loro lavoro 
debba essere distribuito al di fuori 
degli ambienti consueti. Se aggiungia¬ 
mo che l'ultima versione è stata di gra¬ 
dimento per molte aziende, che hanno 
provveduto a tempestivi aggiornamen¬ 
ti, ci si presenta uno scenario in cui 
pochissimi possono dichiarare di non 
aver mai avuto bisogno di Office 97. La 
diffusione incredibilmente ampia di 
questa suite la fa apparire, talvolta, 
come una vecchia automobile, che 
usiamo ogni giorno ma che non ci incu¬ 
riosisce più. In realtà, le funzionalità 
implementate dai progettisti di Office 
97 sono in numero talmente elevato 
che difficilmente un utente, anche 
smaliziato, arriva a sentire la necessità 
di andare oltre quel 30-40% di coman¬ 
di, autocomposizioni, bottoni e menù 
contestuali che sfrutta abitualmente. 
Anche PowerPoint non sfugge a que¬ 
ste considerazioni, con l'aggravante 
che, per gli scopi che si prefigge, è 
molto meno utilizzato, all'interno di 
Office, dei suoi compagni più blasona¬ 
ti. Questo articolo, la cui seconda parte 
sarà pubblicata sul prossimo numero, 
non ha l'obiettivo di sostituirsi ad un 
manuale d'uso del software ma vuole 
percorrere, rapidamente e, speriamo, 
piacevolmente, il cammino dell'utente 
curioso che, partendo dall'esplorazione 
delle potenzialità dello strumento, arri¬ 
va ad ottenere vantaggi pratici nell'uso 
quotidiano. A tal fine cominceremo a 
trattare, con questa prima parte, quelle 
caratteristiche che fanno di 



Con guest* piccoli bottoni si cambia modalità di 
visuahzzazion 


PowerPoint 97 uno strumento versati¬ 
le e ben strutturato, per poi cimentarci, 
nella seconda parte, con qualche tecni¬ 
ca pratica di realizzazione di presenta¬ 
zioni e non solo. 

A cosa serve 


Microsoft Office che, occupandosi di 
presentazioni, più da vicino sfiora il 
mondo della grafica computerizzata. In 
realtà, lo sanno bene gli esperti, il con¬ 
nubio grafica e computer è un capitolo 
piuttosto vasto e sfaccettato del vario¬ 
pinto libro dell'informatica. Dai classici 
programmi per disegnare a mano libe¬ 
ra, come Paint Brush o DeLuxe Paint 
di antica memoria, si passa agli stru¬ 
menti del grafico e del pubblicitario 
come Corel Draw e affini, che sfrutta¬ 
no una sofisticata gestione a oggetti. 
Ci sono, poi, programmi di fotoritocco, 
come il famoso Photoshop, concepiti 
per effettuare tutti gli adattamenti 
necessari alle immagini fotografiche, 
spingendosi fino a realizzare fotomon¬ 
taggi professionali, ed infine le tecno¬ 
logie CAD (Computer Aided Design), 
ormai indispensabili nel disegno indu¬ 
striale ed architettonico, che consento- 



La gestione della grafica 
su piu livelli permette 
frequenti sovrapposizio¬ 
ni di oggetti 


PowerPoint è il programma di no di tracciare i contorni del disegno, 

spesso tridimen¬ 
sionale, per mezzo 
di una griglia [wire 
trame) per poi 
riempirlo con colo¬ 
ri, superfici ed 
effetti di luce [ren¬ 
dering) 

PowerPoint si 
occupa del proget¬ 
to, della realizza¬ 
zione e della visua- 


86 


MCmicrocomputer n. 196 -giugno 1999 





























icoim usar#: 

PowerPoint 97 


lizzazione di presentazioni concepite 
come sequenze di diapositive. Inoltre, 
nuove potenti funzioni, rendono l'ulti¬ 
ma versione abbastanza flessibile da 
potersi trasformare all'occorrenza in un 
valido strumento per la realizzazione di 
pagine Web, chioschi interattivi e, con 
qualche limitazione, anche per scopi 
semplicemente creativi. 

Più “viste” per una 
presentazione 

Cos'è una presentazione? Null'altro 
che l'esposizione di una sequenza di 
concetti, noti al relatore, ad un pubbli¬ 
co che, nella maggior parte dei casi, 
non è a conoscenza di ciò che verrà 
detto. Sarà quindi lecito ogni mezzo 
(legale) per convincere l'uditorio della 
validità di quanto stiamo per racconta¬ 
re, ivi compreso l'uso di effetti acustici 
dirompenti e filmati psichedelici. 

PowerPoint ci fornirà abbondanti 
strumenti per colpire il nostro pubblico 
con la multimedialità, ma la presenta¬ 
zione nascerò prima di tutto nella 
nostra testa come parole e frasi conci¬ 
se, esplicite e significative come slo¬ 
gan. Inoltre, in una presentazione 
dovrò essere previsto un valido sup¬ 
porto al nostro parlare, come schizzi e 
appunti da stampare a parte e da con¬ 
sultare in caso di dubbi o amnesie. 0 
ancora, si può pensare una presenta¬ 
zione come una sequenza di eventi da 
introdurre uno 
Ecco come si presente per volta, tenen¬ 
za modalità struttura rnntn del 

dopo l'immissione del . conl ° ael 
testo tempo a disposi¬ 



A cosa serve 


può serv ire anche per disegnare 


A quasi tutti gli oggetti possono essere aggiunti effetti 3D 


rispettivamente la 
visualizzazione di 
diapositive, struttu¬ 
ra, sequenza, note, 
più un ultimo bot¬ 
tone per dar vita 
alla nostra presen¬ 
tazione 

La visua¬ 
lizzazione 
diapositive 

Si tratta del modo 
più comune ed 
intuitivo di mostra¬ 
re la presentazio¬ 
ne. una diapositiva 


zione e delle pause previste per com¬ 
menti, domande ed eventuali coffee- 
break. I progettisti di PowerPoint 
hanno voluto tener conto di questi 
diversi approcci alla realizzazione di 
una presentazione integrando nel pro¬ 
gramma modi differenti di "vedere" il 
risultato del nostro lavoro. Ad ognuno 
di questi punti di vista corrisponderan¬ 
no metodi e funzioni piuttosto dissimili 
che cercheremo di descrivere con più 
dettagli possibile. Per muoversi tra le 
diverse modalità esistono cinque bot¬ 
toni, forse un po' piccoli, allineati in 
basso a sinistra della finestra, accanto 
alla barra di scorrimento orizzontale. La 
loro funzione è facilmente individuata 
dai riquadri-etichetta che si attivano al 
passaggio del mouse e mostrano 


alla volta come una 
tela immacolata 
pronta ad accogliere qualunque peripe¬ 
zia grafica. Naturalmente la pagina 
sarà vuota solo se avremo selezionato 
tale opzione tra i layout automatici, 
altrimenti lo schermo conterrà dei 
riquadri predisposti all'inserimento di 
titoli, elenchi puntati, grafici e altro. In 
effetti, creare un nuova diapositiva in 
PowerPoint significa sempre scegliere 
tra ventiquattro layout predefiniti che 
dovrebbero comprendere la stragran¬ 
de maggioranza degli usi possibili di 
una slide. 


Questa modalità è ideale per opera¬ 
re i molteplici adattamenti grafici 
necessari a 


definire in det¬ 
taglio l'aspet¬ 
to di una pre- 


II testo è ora ordinato in 
titoli e punti elenco ed il 
numero delle diapositive è 
diminuito. 




MCmicrocomputer n. 196 -giugno 1999 


87 






































coma wtwro— 

PowerPoint 97 



Tutte le diapositive sono 
visibili e numerate 





A colpo d'occhio sono 
visibili informazioni sulla 
durata della diapositiva e 
sulla presenza di effetti 
di transizione 



EJJ Eie Modfica VSuabza Inserisci Formato Strumenti 
gresentaaone ciapositlve FiQestra l 


PeweiPehit, queste 
scenesciute 


Miciosolt PowerPoint • |piova| 


SD .OS 


sentazione. Potre¬ 
mo, da qui, inserire 
e modificare i 
numerosissimi 
oggetti per il dise¬ 
gno disponibili in 
Office 97 attingen¬ 
do, dalla barra 
apposita, alla libre¬ 
ria di forme, linee, 
fumetti e pulsanti, 
tutti adattabili nella 
forma, nel colore o 
tramite texture ed 
effetti 3D, Sarà 
possibile, inoltre, 
creare un grafico 
con l'utility Micro¬ 
soft Graph o un 
organigramma di 
Orgchart, oppure 
aggiungere una 
tabella di Word o 
un collegamento 

ad un foglio di Excel. Allo stesso modo 
è consentito inserire immagini clip-art, 
fotografie, suoni e filmati per rendere 
ogni diapositiva una nuova sorpresa. 

PowerPoint sfrutta una gestione gra¬ 
fica a strati sovrapposti (layer), cosi che 
ogni nuovo oggetto creato è posiziona¬ 
to su un "livello" diverso rispetto a 
tutti gli altri. Questo fatto, se consente 
la modifica di ogni oggetto in modo 
indipendente, richiede all'utente una 
certa dimestichezza con comandi di 
raggruppamento e di spostamento tra i 
livelli. Una volta selezionati gli oggetti 
da raggruppare, tracciando un rettan¬ 
golo intorno ad essi o ciccandoli uno 
dopo l'altro mantenendo premuto il 
tasto shìft, si può accedere al menù 
disegno dalla omonima barra ed agire 


|d fi? y 


* F <7 

m - r* - 0 

| O Scacchi da sinistra 



quindi sui comandi di ordinamento e 
raggruppamento, oltre che ad opera¬ 
zioni di allineamento, rotazione e tra¬ 
sformazione. C'è da dire che tali 
comandi sono accessibili anche dal 
menù contestuale, attivabile col tasto 
destro del mouse, ancora poco usato 
da molti utenti, che spesso evita l'af¬ 
fannosa ricerca di funzioni comuni 


La struttura del testo 

La gestione dei contenuti della 
nostra presentazione è demandata alla 
visualizzazione struttura. Tale modalità, 
se ben sfruttata, si rivela comodissima 
per abbreviare sensibilmente i tempi di 
realizzazione della presentazione, con¬ 


sentendo di concentrarsi sull'aspetto 
testuale del lavoro, a prescindere da 
considerazioni grafiche Si tratta di una 
modalità decisamente inconsueta per 
un programma di grafica, che può 
confondere un ex utente di Lotus 
Freelance o affini, ma che non dovreb¬ 
be rappresentare una novità per chi è 
abituato alla gestione di grossi docu¬ 
menti in Microsoft Word. 

Bisognerebbe accedere a questa 
modalità per prima, digitando una per 
una, separate dalla pressione del tasto 
invio, le brevi frasi che compongono il 
testo principale della presentazione. 
Noterete che ad ogni "a capo" il pro¬ 
gramma crea una nuova diapositiva, 
vuota e pronta a contenere la digitazio¬ 
ne successiva. Alla fine di questa fase 
di mera immissione del testo otterre¬ 
mo una presentazione fatta di decine e 
decine di slide, ciascuna contenente 
una sola frase, visibili, come antepri¬ 
ma, in un piccolo riquadro sulla destra 
del monitor. A operare il miracolo di 
trasformare in brevissimo tempo que¬ 
ste frasi alla rinfusa in una vera pre¬ 
sentazione ben organizzata entrano in 
gioco i pulsanti a forma di freccia oriz¬ 
zontale alla nostra sinistra. Ogni frase 
inserita è considerata un titolo di dia¬ 
positiva ma il suo "grado" può essere 
abbassato a piacere trasformandola in 
uno dei punti, o sottopunti. di un elen¬ 
co facente parte della diapositiva pre¬ 
cedente. Sarà, quindi, semplicissimo 
riorganizzare quanto scritto così da 
ottenere il numero di diapositive volu¬ 
te, dotate di titolo e contenuti. 
Potremo anche adattare, in un colpo 
solo, i font di tutto il testo della pre¬ 
sentazione o spostare con facilità sin¬ 
gole frasi da una diapositiva all’altra 
con la tecnica del drag-and-drop; è, 
inoltre, prevista una funzione per la 
creazione automatica di diapositive 
sommario che si ottengono selezio¬ 
nando le diapositive da riepilogare e 
premendo l’apposito bottone 

L’intera sequenza 

La modalità che ci consente di visua¬ 
lizzare contemporaneamente tutte le 
diapositive è ideale per cambiare l'ordi¬ 
ne di visualizzazione e gestire le transi¬ 
zioni. Ogni slide ci appare numerata e 
può essere spostata trascinandola col 
mouse e cancellata premendo il tasto 
"cane". Anche questa "vista" mette a 
disposizione una toolbar specifica che, 
in questo caso, contiene comandi per 
selezionare i metodi con cui una diapo- 


88 


MCmicrocomputer n. 196 -giugno 1999 


























































PowerPoint, questo 
sconosciuto 


WB 


&tp 

— 


Ecco uno dei numerosi 
effetti di transizione 
messi a disposinone dal 
programma 


sitiva deve seguire 
ad un'altra durante 
la presentazione. 

Sarà possibile sce¬ 
gliere se far com¬ 
parire una diaposi¬ 
tiva da un lato 
dello schermo o 
selezionare un'en¬ 
trata trionfale dal centro o una dissol¬ 
venza a veneziana e molto altro anco¬ 
ra. Le diapositive potranno poi compa¬ 
rire in seguito a un clic del mouse o 
automaticamente dopo un numero 
specificato di secondi. Il riquadro dedi¬ 
cato agli effetti di animazione si attiva 
se selezioniamo una diapositiva che 
contiene qualcos'altro oltre al suo tito¬ 
lo; in esso potremo specificare alcuni 
dei possibili metodi per far apparire i 
contenuti. Si tratta di decidere, ad 
esempio, se far comparire i punti di un 
elenco tutti insieme o uno per volta ed 
altre analoghe raffinatezze. In realtà 
otterremo una gestione piu sofisticata 
delle animazioni di oggetti qualsiasi 
dalla modalità di visualizzazione diapo¬ 
sitiva nel corso della seconda parte di 
questo articolo. 

Il pulsante che registra gli intervalli 
serve per le nostre prove allo spec¬ 
chio; verificheremo, provando il discor¬ 
so in modo completo, quanto tempo è 
necessario per terminare la presenta¬ 
zione, avendo così la possibilità di 
"allungare il brodo" con dotte ed inutili 
dissertazioni se il risultato è troppo 
conciso o di tagliare qualche pezzo in 
caso contrario. A tal fine ci viene in 
aiuto un ultimo bottone che nasconde 
le slide selezionate, permettendo di 
farle comparire solo in caso di neces- 









tir 


____ 




i<om# marini 

PowerPoint 97 


»*<• frrtn- 
tMUmliMt»* 

lì a u sv 

[TknH Nm Roman 


discorso. Le stampe che ricaveremo 
da questa "vista" saranno il nostro 
riferimento nel corso dell'esposizione 
e PowerPoint ne prevede una per ogni 
slide. Sono a nostra disposizione tutti 
gli strumenti grafici del programma, da 
sfruttare per dare risalto alle cose da 
non dimenticare assolutamente e trac¬ 
ciare schemi e diagrammi. 


Irono F 91 MU fmni 

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PowerPoint, questo 
sc onosciu to 










°-<r»-pi & ''0 0114 


Più “viste” per una 
presentazione 

sono disponibili le modalità: 

-struttura 

-note 


L'area interiore dello 
schermo 6 pronta ad 
accogliere i nostri 
appunti. 



Durante lo spettacolo 


oscurare 

schermo. 


Durante la presentazio¬ 
ne il mouse può diven¬ 
tare una penna per evi¬ 
denziare parti dello 
schermo. 


momentaneamente lo 


sità. 

La gestione delle note 

Premendo il pulsante di visualizzazio¬ 
ne pagina note lo schermo si presenta 
come un foglio A4 diviso, in verticale, 
in due aree distinte. La parte superiore 
contiene una versione rimpicciolita 
della diapositiva corrente, mentre quel¬ 
la inferiore è pronta ad accogliere tutte 
le nostre note e commenti. Queste 
pagine possono essere pasticciate a 
nostro piacimento e dovrebbero, infi¬ 
ne, contenere qualsiasi informazione in 
più ci possa essere utile durante il 


Prima di premere l'ultimo pulsante 
spegnete le luci. Con questo coman¬ 
do infatti attiveremo la presentazione 
e le diapositive cominceranno a scor¬ 
rere una per una sul nostro schermo, 
a partire da quella selezionata, nei 
tempi e con i modi impostati in visua¬ 
lizzazione sequenza. 

Alcune comode funzioni per far 
avanzare o retrocedere la presentazio¬ 
ne sono disponibili premendo il tasto 
destro del mouse o tramite l'icona in 
basso a sinistra. Il menù cosi apparso, 
contiene i comandi necessari a tra¬ 
sformare il cursore in una penna per 
disegnare sulla diapositiva corrente, a 
visualizzare le note del relatore e ad 


Concludendo 

L'uso delle "viste" andrebbe ordina¬ 
to secondo un percorso organizzativo, 
partendo dalla stesura del testo per 
arrivare a limare la veste grafica e, da 
ultimo, ad inserire animazioni, suoni e 
filmati, Solo così sarà possibile trarre il 
massimo vantaggio dall'elasticità di 
PowerPoint senza perdersi nei mean¬ 
dri delle molteplici opzioni disponibili in 
ogni modalità. Sarà questo l'obiettivo 
della seconda parte, in cui impareremo 
a muoverci avendo in testa un proget¬ 
to da realizzare. «S 


MCmicrocomputer n. 196 -giugno 1999 


89 


























Una rete in casa 

di Rino Nicotra 


A differenza di quanto accadeva solo tre o quattro anni fa, la presenza del computer all’Interno delle 
case delle famiglie italiane sta assumendo una sempre maggiore rilevanza. 

Secondo gli ultimi dati di mercato sembra che oggi il computer sia presente in almeno due case su 
cinque: se tale dato rappresenta la media, non possiamo escludere che alcune famiglie ne 
possiedano almeno due. Tralasciando casi limite come quello del sottoscritto (a casa ne ho ben tre... 
ma, si sa, nessuno è perfetto!), ci è sembrato interessante iniziare a parlare di come i possessori di 
più PC possano crearsi in casa, con poca spesa ed estrema semplicità, una vera e propria rete. 


Se pensiamo a tutti gli appassionati 
sempre attenti alle evoluzioni tecnologi¬ 
che, ed alla velocità con la quale i prodotti 
informatici diventano obsoleti, non e diffi¬ 
cile immaginare che tra i lettori di MC 
non siano pochi i possessori di almeno 
due PC Uno comprato quattro o cinque 
anni fa, appena uscita l'allora nuova fami¬ 
glia di processori Intel Pentium, per sosti¬ 
tuire l’ormai vecchio 386 (coraggiosa¬ 
mente resistito all'ondata 4861 quasi inu¬ 
tilizzabile con le nuove applicazioni dispo¬ 
nibili in quegli anni L'altro, piu recente¬ 


mente, per continuare a stare al passo 
con i tempi e gustare tutta la strapotenza 
dei Pentium II. 

Oggi, cerò, a differenza di quanto acca¬ 
duto con il vecchio 386, un PC equipag¬ 
giato di Pentium 100 o oltre, non si butta 
alle ortiche. Visto il basso valore commer¬ 
ciale che non invoglia a rivenderlo, si re¬ 
gala all'amico o. ancora meglio, si tiene in 
casa utilizzandolo per scrivere, consultare 
enciclopedie, navigare su Internet e gio¬ 
care con i game non particolarmente 
ghiotti di risorse macchina. Senza contare 


che per alcuni gettonatissimi giochi ulti¬ 
ma generazione (ad esempio Quake II), 
se il PC è equipaggiato di scheda accele- 
ratrice 3D, anche un normalissimo Pen¬ 
tium 166 svolge egregiamente il suo 
compito. 

Alla luce di queste considerazioni viene 
spontaneo pensare a quanto sarebbe co¬ 
modo e divertente avere i due PC colle¬ 
gati in rete. Pensiamo solo alla possibilità 
di giocare a Quake contro nostro figlio 
(nel mio caso figlia) o alla possibilità di te¬ 
ner buoni i nipotini quando, in quantità 


90 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 






Una rete in casa 



esagerala, vi invadono la ca¬ 
sa come un'orda barbarica. 

A questo proposito mi 
torna in mente quella sera 
in cui i nipoti m questione 
erano solamente quattro, lo. 
come vi ho anticipato, pos¬ 
seggo tre PC collegati in re¬ 
te, e mentre i tre più grandi¬ 
celli giocavano tranquilla¬ 
mente scaricandosi addos¬ 
so decine di missili, il più piccolo, tirando¬ 
mi per la giacca mi sgridava dicendomi 
con l'aria un po' delusa: "ma zio. hai solo 
tre computer?". 

Ma torniamo agli aspetti interessanti 
dell'avere più PC in rete. Pensate alla ve¬ 
locità con cui possiamo passare i file da 
una macchina all'altra senza dover più 
utilizzare supporti removibili, oppure alla 
possibilità di condividere l'unica stampan¬ 
te utilizzandola indifferentemente da un 
PC o dall’altro, semplicemente lasciando 
accesa la macchina dove la stampante è 
collegata. Con due computer in rete è 
possibile anche condividere un modem e 
navigare contemporaneamente in Inter¬ 
net, oppure inviare fax indifferentemente 
da un PC o dall'altro. 

Un altro elemento molto interessante, 
sempre legato alla condivisane delle ri¬ 
sorse, è quello di poter rendere visibili a 
ciascuna macchina sia l’hard disk che il 
lettore CD-ROM dell'altra Tale funzione 
può anche essere regolata in diversi livel¬ 
li, ma di questo vi parlerà meglio Franco 
Paiamaro nelle pagine seguenti. 

Non dobbiamo, poi, dimenticare un al¬ 
tro aspetto molto importante: la distribu¬ 
zione delle periferiche e l'ottimizzazione 
dei carichi di lavoro per ogni singolo PC. 
Se in casa avete solo un computer, con 
esso svolgerete tutte le attività per le 
quali lo avete acquistato. In questo caso, 
se siete comunque degli appassionati, 
avrete una significativa quantità di perife¬ 
riche da far convivere ed altrettanti 
software da installare tutti sullo stesso 
PC, con i relativi rischi di conflitti che tale 
quantità di elementi possa innescare. 
Con due macchine a disposizione la si¬ 
tuazione si presenta molto più versatile e 


sicuramente meno a rischio. 

Pensate ad esempio alla masterizzazio¬ 
ne. Per masterizzare non serve una mac¬ 
china potente ma stabile II vostro vec¬ 
chio Pentium 100 o 200 è perfetto per pi¬ 
lotare un masterizzatore. Fargli arrivare i 
dati da memorizzare sul CD attraverso la 
rete diventa una operazione semplicissi¬ 
ma e senza limiti, se non quello della ca¬ 
pacitò dell'hard disk. In questo modo 
mentre con il vostro vecchio Pentium 
100 "registrate" 300/400 Mbyte di dati 
su CD-ROM, sul Pentium II, Pentium III o 
Celeron, su cui avete installato la scheda 
video preferita con relativa 3Dfx Voodoo 
III, potete giocare a Quake III, Unreal o 
qualunque altro game, senza limiti di po¬ 
tenza. 

Un altro aspetto positivo di tale situa¬ 
zione è rappresentato dalla possibilità di 
poter mantenere periferiche hardware 
non più recentissime ma che comunque 
ci tornano utili, senza sentirsi obbligati al¬ 
la loro sostituzione. Un esempio reale lo 
troviamo proprio a casa mia. Sono pos¬ 
sessore di uno scanner Gold (MC n. 183 
pag. 230), oggetto dalle prestazioni che, 
in funzione delle mie esigenze personali 
e di quelle scolastiche di mia figlia, mi 
soddisfa pienamente. Purtroppo lo scan¬ 
ner è "affetto” da una piccola disfunzio¬ 
ne (risolta dal produttore nella serie suc¬ 
cessiva): la scheda proprietaria con la 
quale si interfaccia al computer attraver¬ 
so uno slot ISA, se installata su una 
scheda madre ultima generazione con 
slot AGP impegnato dalla scheda video, 
cessa di funzionare E' sufficiente elimi¬ 
nare la scheda video AGP e utilizzarne 
una su slot PCI perché lo scanner ripren¬ 
da ad operare. Senza entrare nel merito 


della "disfunzione", resta il 
fatto che volendo sfruttare 
le caratteristiche del nuovo 
slot AGP perdo lo scanner 
La soluzione naturale, nel 
mio caso, è stata quella di 
lasciare lo scanner installato 
sulla vecchia macchina, 
quella equipaggiata di Pen¬ 
tium 166 su scheda madre 
senza slot AGP La procedu¬ 
ra che ora utilizzo per sfruttare lo scanner 
è quella di eseguire le acquisizioni con il 
vecchio PC e. successivamente, trasferi¬ 
re i relativi file attraverso la rete al PC con 
il quale saranno trattati 
Un altro caso analogo si e presentato 
con il piccolo controller SCSI a corredo 
del mio Iomega Zip interno. Sulla macchi¬ 
na principale, carica di schede, non sono 
riuscito ad eliminare immediatamente il 
conflitto di IRQ che si era venuto a crea¬ 
re. Gli interrupt previsti dal controller ri¬ 
sultavano tutti impegnati da altre schede, 
ed il sistema operativo, che è in grado di 
gestire automaticamente la condivisione 
di indirizzi IRQ da parte di piu periferiche, 
non agisce in questo senso quando una 
delle periferiche impegna uno slot ISA. A 
questo punto, anziché perdere ulteriore 
tempo nel tentativo di liberare un indiriz¬ 
zo utile agendo su una delle altre schede 
presenti sul PC, ho deciso di installare lo 
Zip sul Pentium 166 ed attivare la condi- 
visione. In questo modo ho lo Zip utilizza¬ 
bile da tutte e tre i computer 
Situazioni simili a quelle che vi ho rac¬ 
contato si saranno presentate a parecchi 
di voi e, probabilmente molti avranno ri¬ 
solto il problema esattamente come ho 
fatto io. Per chi. invece, non ci aveva 
pensato, l'articolo che segue non vuole 
essere una sorta di incitamento all'acqui¬ 
sto del secondo PC, ma semplicemente 
una riflessione sul cosa si può fare con 
quello vecchio se ancora lo avete (o se 
un amico vi vuole vendere il suo a pochi 
soldi). Se superate la condizione psicolo¬ 
gica (succedeva anche a me) che vi porta 
spontaneamente a pensare che tutto il 
meglio che avete va concentrato sulla 
macchina più potente, vi accorgerete che 
gestire una piccola rete con le periferiche 
ed i software distribuiti in modo bilancia¬ 
to è molto meno stressante di gestire 
una macchina superpotente che deve 
"digerire" tutto. Oggi una scheda di rete 
costa meno di 50.000 lire e il cavo indi¬ 
spensabile ha un costo di circa 
1.000/1.500 lire al metro. Il software ne¬ 
cessario è già presente nel vostro siste¬ 
ma operativo (Windows 95 o 98) basta 
configuralo. In pratica con si e no 
100.000 lire potete crearvi la vostra rete 
privata e convivere con i vostri PC in mo¬ 
do più divertente e rilassato. 



MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


91 



















Una rete in casa 


La rete in casa... 
istruzioni per l'uso 

di Franco Paiamaro 



ne: dischi rigidi. CD-ROM/DVD, maste- 
rizzatori. dischi rimovibili (Zip. Jaz, ecce¬ 
tera), stampanti, modem (utilizzando un 
software come Wingate o Winfax Pro) 
e unità di backup a nastro come DAT o 
Streamer Tape Travan. Senza poi conta¬ 
re che. anche se uno scanner (per 
esempio) non può essere direttamente 
condiviso, le immagini acquisite con 
questo possono poi essere facilmente 
trasferite da un PC all'altro. 

Tutti questi dispositivi, quando sono 
utilizzabili da piu utenti, si definiscono 
risorse di rete; altrimenti si parla di ri¬ 
sorse locali Con i dispositivi di memo¬ 
rizzazione di massa condivisi è possibile 
restringere l'accesso in sola lettura, 
proteggere con una password l'acces¬ 
so in lettura/scrittura, oppure specifica¬ 


Essenzialmente. 
tutto ciò che in Win¬ 
dows 95/98 si può 
condividere e che 
eventualmente potre¬ 
mo avere installato 
sulle nostre macchi¬ 


re su un singolo disco rigido quali car¬ 
telle rendere visibili via rete, In pratica, 
ammettendo di avere in famiglia un 
bambino o un ragazzo che. come facil¬ 
mente succede, è particolarmente 
"esperto" (leggi: pericoloso!) nell'uso 
del computer, possiamo fare in modo 
che non gli sia possibile, attraverso la 
rete, modificare, cancellare o anche so¬ 
lo leggere dati sensibili (solo per fare un 
esempio, i file del bilancio familiare o 
dell'ufficio...), anche consentendogli 
l'accesso remoto alla stampante o al 
modem. 

Esaminiamo una 
situazione tipo 


In casa abbiamo il 
fidato Pentium a 166 
MHz, il nuovo Pen¬ 
tium Il a 350 MHz, e il 
portatile, sempre di 
classe Pentium, che 
usiamo per il lavoro. Il 
Pentium II, come 
spesso succede, è 
dotato di stampante, 
modem, scanner e 
masterizzatore, men¬ 
tre il 166 ha solo il 
CD-ROM. Se voglia¬ 
mo stampare qualco¬ 
sa, dobbiamo sposta¬ 
re il file con un di¬ 
schetto da 1.4 Mbyte 
e di certo non si può 
navigare più su Inter¬ 
net con il vecchio 
14400 interno. Senza 
poi contare che, per 
stampare quella rela¬ 
zione dell'ufficio ac¬ 
quisti. dobbiamo stac¬ 
care il cavo parallelo e 
collegarlo al portati- 


Cosa esattamente è una rete informa¬ 
tica? Qui alcuni lettori storceranno il na¬ 
so: ma scherziamo, lo sanno tutti, ormai 
c'è Internet, figuriamoci * 

A costo d'essere ridondanti, in parole 
povere una LAN (Locai Area Network) è 
un insieme di dispositivi informatici col¬ 
legati fra loro, utilizzanti un linguaggio 
che consente a ciascuno di essi di scam¬ 
biarsi informazioni. Si parla di "dispositi¬ 
vi”, e non solo di computer, in quanto 
possono oggi essere inseriti in una rete 
anche stampanti, modem, CD server, 
router Per quanto ci riguarda in questa 
sede, i dispositivi che condivideremo so¬ 
no i nostri personal computer e le penfe- 
riche ad essi collegate, con l'insieme mi¬ 
nimo di apparecchi aggiuntivi necessari 
per la corretta configurazione di una rete 
informatica. Il fine di 
una rete casalinga, co¬ 
me ci ha anticipato Ri¬ 
no Nicotra, è di poter 
condividere le nostre 
periferiche, per poterle 
distribuire equamente 
su più PC (evitando 
così potenziali conflitti 
e la classica "penuria 
di IRQ") o per evitare 
domande tipo "papà 
voglio anch'io la stam¬ 
pante, ché mi serve 
per la scuola, e tu non 
me la fai mai usare.,.". 


Cosa 

condividere? 


92 


MCmicrocomputern. 196-giugno 1999 










Una rete in casa 


le... e cosi via. Sono ben tre computer, 
che adeguatamente configurati consen¬ 
tirebbero di ottenere una rete di tutto ri¬ 
spetto, risolvendo in un sol colpo tutti i 
problemi appena esposti e un'infinità di 
altri. Poco dopo aver realizzato la nostra 
piccola rete in casa ci chiederemo: ma 
come facevamo prima? 


Cosa serve? 


Per realizzare una rete casalinga di 
due/tre computer, sono necessari, per 
ciascuna macchina, una scheda di rete 
e un cavo di collegamento. Quest'ulti¬ 
mo potrà essere un cavo UTP categoria 
5 a otto poli nel caso di implementazio¬ 
ne di un adattatore 10/100 BaseT, op¬ 
pure un cavo coassiale RG58 C/U dota¬ 
to di intestazione BNC per l'adattatore 
10 Base2 (in quest'ultimo caso è anche 
necessario dotarsi di un connettore a 
"T" BNC per ciascun PC e di due termi- 
natori, o "tappi", da 52 ohm, che an¬ 
dranno fissati all'estremità del filo coas¬ 
siale), ed un "hub" se si utilizza il cavo 
TP a otto poli. TP sta per Twisted Pair, 
o coppie ritorte: con questo sistema è 
possibile raggiungere distanze maggio¬ 
ri, ben protetti da eventuali disturbi du¬ 
rante la trasmissione, grazie al collega¬ 
mento di tipo differenziale. 

Le schede di rete da 10 Mbit PCI (in 
genere sono "combo", in altre parole, 
sono dotate sia di connettore BNC 10 
Base2 sia di connettore RJ 45 per 10 
BaseT) hanno ormai un costo tra le ven¬ 
ti e le quarantamila lire, mentre le sche¬ 
de da 10/100 (Fast Ethernet) non do¬ 
vrebbero andare troppo oltre le sessan¬ 
tanni lire. 

Un "hub" 10 Mbit da tre porte 
si può acquistare per circa ses¬ 
santanni lire e, volendo, sotto le 
centomila ci si porta a casa la ver¬ 
sione da otto porte. 

La spesa, per mettere in rete 
un portatile, è appena un poco 
più alta, una PC-Card da 10 Mbit 
in genere si trova per circa cento¬ 
mila lire, volendola "Combo" si 
può salire a 120-150 mila lire. 


Configurazione 

hardware 


me software di rete, è necessario colle¬ 
garli fisicamente tra loro. 

Prenderemo in esame tre diverse 
possibilità: due PC con cavo coassiale 
10 Base2, due PC con 10/100 BaseT, e 
tre PC con 10/100 BaseT ed un "hub". 

Per il collegamento di due PC con il 
10 Base2, basta collegare al connettore 
a baionetta sporgente dal retro del 
computer l'adattatore a T: un ramo libe¬ 
ro dell’adattatore a T lo collegheremo 
ad un'estremità del cavo coassiale 
BNC, nell'altro ramo inseriremo il termi- 
natore; l'altra estremità del cavo andrà 
collegata in modo analogo (osservare lo 
schema di fig. 1). Avendo a disposizio¬ 
ne delle schede di tipo Combo (contra¬ 
zione del termine Combination) o delle 
schede 10/100 Fast Ethernet, dotate di 
connettore RJ 45. è possibile utilizzare 
un apposito cavo UTP a coppie intrec¬ 
ciate, definito "cross-over" (ha due 
coppie invertite, la 1/2 con la 3/6), repe¬ 
ribile presso lo stesso negozio dove 
avremo acquistato le schede di rete: 
basta semplicemente inserire il cavo in 
ciascun connettore dell'adattatore di re¬ 
te (soluzione valida esclusivamente per 
due PC). 

Aumentando il numero di PC, sarà 
necessario utilizzare un "hub". disponi¬ 
bili a partire con un numero minimo di 
tre porte ad ogni computer dovrà esse¬ 
re collegato un cavo "patch", e ciascun 
cavo dovrà essere inserito in uno qual¬ 
siasi dei connettori RJ 45 (chiamati ap¬ 
punto "porte") presenti sul retro 
dell'hub. Gli hub sono dispositivi attivi, 
e hanno bisogno di essere alimentati, 
perciò è necessario considerare una 
presa di corrente in più per il piccolo 


PC 1 


PC 2 



Cavo RG58 


Schema di collegamento di due pc utilizzando 
schede compatibili IOBase 2 alle estremità del ca¬ 
vo 6 sempre necessario ~tappare " il connettore 
BNC non usato della "T~ con un termmatore 




Ammettiamo di aver installato 
le singole schede di rete su cia¬ 
scun computer: prima di accen¬ 
dere questi ultimi per installare i 
driver e configurare Windows co¬ 


Esempio di rete con le risorse distribuite m modo ebuilibrato . ovvia¬ 
mente è necessario considerare la potenza elaborativa di ciascuna 
macchina per consentire la migliore gestione delle varie periferiche I 
per esempio, lo Zip può essere collegato anche ad un Pentium 100. 
magari lo scanner necessita di una grande quantità di memoria Ram 
per riprendere immagini in A4 a colon, e il masterizzatore ha bisogno 
di un controller SCSI con un disco veloceI 


Schema di collegamento di più pc utilizzando un 
hub a tre o piu porte e schede compatibili 10/Ba- 
seT o Fast Ethernet: il cavo ~patch' va inserito in 
un qualsiasi connettore RJ45 libero sull'hub hi 
connettore RJ45 è molto simile al connettore del 
telefono, lo RJII. solo che possiede otto contami 

trasformatore di alimentazione (schema 
m fig. 2). 

Ormai quasi tutti gli adattatori di 
rete sono completamente Plug & 
Play, e sovente non necessitano 
nemmeno di driver dedicati, in 
quanto questi ultimi, nella mag¬ 
gior parte dei casi, potrebbero es¬ 
sere già presenti nelle librerie di 
Windows 95/98. A parte il fatto, 
quindi, di dover aprire il personal 
computer per installare in uno slot 
PCI o ISA la scheda, il resto della 
procedura di installazione non do¬ 
vrebbe comportare alcuna diffi¬ 
coltà (nei singoli casi specifici, e 
per schede particolari, ci si può ri¬ 
volgere al proprio rivenditore per i 
consigli di installazione). A mag¬ 
gior ragione, disponendo di un 
portatile (e volendolo inserire nel¬ 
la rete per usufruire di tutti i van¬ 
taggi che essa offre), l'installazio¬ 
ne su di esso di una PC-Card ri¬ 
sulterò ancora più semplice. Sia 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


93 





















(S[:^ckdt3 ) Una rete in casa 



Pannello di controllo di Windows selezionare l'icona "rete ' e aprirla. 


rete in Windows 98 attraverso una suc¬ 
cessione di immagini "catturate" diret¬ 
tamente dallo schermo: basterà seguire 
attentamente le istruzioni e fare riferi¬ 
mento alle immagini e, salvo imprevisti, 
alla fine avrete configurato con succes¬ 
so una semplice rete casalinga (la pro¬ 
cedura descritta e perfettamente valida 
anche per chi ha a disposizione macchi¬ 
ne basate su Windows 95), 
Innanzitutto chiariamo che questa 
sarà una rete "peer-to-peer" non c'è 


Mele nei 


Conhpjaaone | Idenrhcaaone | Corado d eccetto | 

I jeguenh componenti di >e!e tono rotolati 

3 Qcnt per tei) M erettoti 

O Disponevo d Accesso remoto 
U Scheda LAN Realek RTL8019 PnP 0 compatte 
7* TCP/IP-> Dtsposrhvod Accesso remoto 




AggMV 

1 e - ! 

Accesso prmano 


| CSent pe* rob Microsoft 

zi 


Cfindvmone d He e Camparti. 


per il PC desktop, sia per il portatile, 
consigliamo in ogni modo di avere a 
portata di mano il CD di installazione di 
Windows, in quanto, appena avremo 
acceso il PC. oltre ai driver, il sistema 
operativo potrebbe richiedere di inserir¬ 
lo nel lettore CD-ROM, 

Configurazione 

software 

Quello che però risulterà uguale per 
tutti i PC è l'installazione e la configura¬ 
zione dei protocolli di rete (cioè lo stan¬ 


dard di comunicazione con cui 
i computer si scambiano i dati 
tra loro), Ovviamente, è ne¬ 
cessario che tutti i computer 
utilizzino lo stesso protocollo 
e, nel nostro caso, installere¬ 
mo il protocollo TCP/IP su tut¬ 
te le nostre macchine Assu¬ 
miamo ora di avere tutte le 
macchine collegate come da Fineslra 0e „ e proprieta celta rete, selezionare "Aggiungi" per in- 
schema, e di averle riavviaie stallare ilprotocollo TCP/IP deli adattatore di rete 
dopo l'msiallazio- 
ne 

Abbiamo deciso 
di spiegare come 
si configura una 


rlr.nmr l'iplot «Ilo ili ictr ! ' 


- Scekero I piotacelo d iole che » desiò»© ridai*©. qurnJ tcegh»© OK 
4 Se » dtpone d un duco 6 ru»alasene scadere Duco drrv» 



Srlr.-nmr tipo ih * iim|H»nrntr ih rete 


re? 


Selezionate i hpo d componente d >ete da nstalare 



Un piotocolo tende potette la comuracaaone ha i van 
computai Pet connette*», i computai devono utfezate lo 
stesso piotocolo. 


Amula 


EtodJttcn 

Piotocol d rete 

pTBaryan 

3“ LAN ATM emulata 

friBM 

T Mciosoll DLC 

1 • Mmcd 1 

T“ Mictosolt OLC a 32 bit 

fi - Nove» 

J" NetBEUI 


f~ Protocolo compattale IPX/SPX 


PI 


Cisco divet 


OK | A màe \ 


Lista dei componenti di rete, selezionare 'protocollo ' e successivamente 
"aggiungi" 


Finestra di selezione del protocollo di rete scegliere "Microsoft" e "TCP/IP", 
e contermare con OK 


94 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 





















































Una rete in casa 



Proprietà della rete dopo l'installazione del protocollo TCP/IP 
Selezionare ora ~condwsione di file e stampanti ' .. 



e aggiungere il segno di spunta nelle due caselle e confer¬ 
mare. sempre con OK 


ma è una opzione che non ha 
molto senso in una rete di due 
o tre computer). Selezioniamo il 
tab con la voce "identificazio¬ 
ne", e ci troveremo nella ma¬ 
schera della figura 10: in cia¬ 
scun campo troveremo delle 
voci di default, che potremo 
modificare, per esempio, come 
mostrato; sull'altro PC noi ab¬ 
biamo impostato il nome com¬ 
puter come "PCI" e come de¬ 
scrizione "PCPRIMARIO", ma 
noi difettiamo di fantasia, per 



Proprietà di rete, finestra Identificazione: impostiamo il nome 
della rete Iuguale su tutti i computerI. e il nome di ciascun com¬ 
puter tovviamente diverso dapca pel 



Proprietà di rete, finestra Controllo di accesso impostiamo il 
controllo di accesso a livello di condivisione. 


un file o application 
server e dei Client; 
semplicemente, ad 
ogni macchina è per¬ 
messo di condividere 
le proprie risorse con 
le altre. 

Ovviamente, sarà 
necessario configura¬ 
re tutte le macchine 
collegate in rete. 

Per prima cosa, 
apriamo il Pannello di 
Controllo (fig 4) e 
diamo doppio click 
all'icona "rete" ri¬ 
chiamando in questo 
modo la finestra del¬ 
le Proprietà (fig. 5) 

Selezioniamo la voce 
"aggiungi"; quello 
che stiamo facendo 
è di aggiungere il 
protocollo TCP/IP, e 
per fare questo dob¬ 
biamo selezionare 
"protocollo" dalla li¬ 
sta dei componenti 
di rete (fig. 6), clicca¬ 
re su "aggiungi" e, 
nella finestra succes¬ 
siva (fig. 7). scegliere 
"Microsoft". Appa¬ 
rirà sulla destra una 
lista di protocolli, noi 
sceglieremo il TCP/IP 
e confermeremo con 
OK. 

Ora, nella finestra 
delle Proprietà della 
Rete troveremo in¬ 
stallato il protocollo 
TCP/IP (fig. 8). In 
questa stessa fine¬ 
stra selezioniamo la 
voce "condivisione di 
file e stampanti": questa operazione 
serve ad abilitare la condivisione delle 
risorse presenti nella macchina, e cioè i 
dischi rigidi, i CD-ROM. i masterizzaton, 
le stampanti, eccetera, eccetto i mo¬ 
dem; vedremo più avanti come condivi¬ 
dere questi ultimi, usando dei software 
applicativi. 

Selezionata questa voce, si aprirà la 
finestra di dialogo della figura 9: aggiun¬ 
gere il segno di spunta nelle due casel¬ 
le e confermare, sempre con OK. 

Adesso è necessario dare un nome a 
ciascun computer, obbligatoriamente 
diverso per ognuno, e stabilire un grup¬ 
po di lavoro, nell'ambito del quale far 
dialogare i nostri PC (è possibile in una 
rete avere anche più gruppi di lavoro. 


cui... 

Passiamo alla configurazione del tab 
"controllo di accesso": siccome dispo¬ 
niamo di una rete di minime dimensioni, 


ci converrà impostare il controllo di ac¬ 
cesso a livello di condivisione (fig. 11). 
Cicchiamo sul tab "configurazione”: 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


95 















































(S^^cLeda') Una rete in casa 


Piopnetà - TCP/IP nell 


Bndng | Avanzate | NetBIOS | Configuezione DNS 
Gateway | Configurazione WINS IndmiJolP 

Un ncfcozo IP può etisie disegnalo automaticamente al 
computai. Se la rete non allegria automaticamente gli nduzzi 
IP. richiedete Mózzo IP aTammnittiatoie dela rete, quindi 
diglaie f ridi aro nolo spazio sottostante 


Qttieni eutometicamenlo im indiiizzo IP 



OK | Armula 


figura 12 . 

Selezioniamo il tab "indiriz¬ 
zo IP”, clicchiamo sul pulsan- 
tino "specifica l'indirizzo IP"; 
ora sarà possibile immettere 
un indirizzo IP e il subnet ma- 
sk. Potete anche copiare pari 
pari i numeri che abbiamo 
scelto noi, in quanto si tratta 
comunque di una rete privata 

Il subnet mask deve essere 
uguale per ogni macchina (in¬ 
dicheremo per tutte 
255.255.255.0), l'indirizzo in¬ 
vece deve essere diverso: per 
esempio, noi abbiamo scelto 
155.155.155.101 per il primo 
PC e 155.155.155.102 per il 
secondo, per un eventuale 
terzo PC potremo assegnare il 
103 finale e cosi via. Per 
quanto riguarda le altre opzio¬ 
ni disponibili, dovremo lascia¬ 
re tutto di default, magari ac¬ 
certandoci che la risoluzione 
WINS e la configurazione 


DNS siano disattivate. 

Confermiamo l'operazione con OK, e 
poi ancora OK nella finestra principale 
delle Proprietà della Rete. 

Il sistema operativo ci chiederà di 
riavviare (fig. 13). 

Bene, ora dovremo decidere cosa 
condividere, e a quali condizioni. Riav¬ 
viato il PC, apriamo le Risorse del 
Computer e, avendo deciso di condivi¬ 
dere il disco rigido principale (C:). lo se¬ 
lezioniamo e col tasto destro del mou¬ 
se apriamo il menu delle Proprietà (fig 
14). 

Selezioniamo la voce "condivisione" 
e apparirà la finestra della figura 15. 
Vogliamo restringere l'accesso sia in 
lettura sia in scrittura e quindi, dopo 
aver posto il segno di spunta su "con¬ 
dividi con nome" (e magari modificato 
il nome di default), scegliamo il tipo di 
accesso: dipendente da password 

Impostiamo le password (possono 
essere modificate in qualsiasi momen¬ 
to) e clicchiamo prima su applica e poi 
su OK. 


Proprietà del protocollo TCP/IP, finestra Indirizzo 
IP: apporre il segno di spunta accanto a "specifica 
l'indirizzo IP" e successivamente inserire un indi¬ 
rizzo IP ed un subnet mask 


dobbiamo ora configurare il protocollo 
TCP/IP (fig. 8). 

Selezioniamo il protocollo TCP/IP 
della scheda di rete (attenzione a non 
confonderlo con quello del driver di ac¬ 
cesso remoto, se avete già un acces¬ 
so ad Internet tramite un ISP, lo avete 
sicuramente), e clicchiamo sul pulsan¬ 
te "proprietà"; apparirà la maschera di 


Modifica delle impostazioni di sistema 

E3I 

9 \ Riawiaie il computer pei lendeie effettive 

Riawiate il computer «a? 

nuove impostazioni. 

□□ 

Ho 



Alla fine della configura¬ 
zione. ci verrà richiesto 
di riavviare 


. attivare e rendere di¬ 
sponibile la risorsa sulla 
rete 


Risone del computer 


IWPTF? 


! e- - 


J Efe Modica Yisuakzza Vji Referti 2 


y. jj) 3 )< 


gS 


Floppy da 35 
pofcilAI 

E 

V__ 

_ • 

IjU 

Lai 

Pannello di 

Acc 

conti odo 

fon 


to') 


Apri 

Ejptoia 

Trova 


Dea cotogamento 
Proprietà 


imparili 


Visualizza le piopnetà pei la condivtsione dela caltela o stampante selezionata 


6 


Risorse del computer selezionando un disco rigido o un lettore CD, e ciccan¬ 
do col tasto destro, posiamo accedere al menu proprietà, selezionare la voce 
"condivisene " per poter poi 


Piopnetà (C) 


G enei ale | Stnmenti Condivisione | 

T~ Hon condrvideie 
Cont$vkl con nome 


Nome condìxinone. |C tu PC2 


Commento: 
Tipo accesso: 


hard disk da 3.2 Gbyte 


T Sola lettiga 
Lettura/scnttura 
(• dipendente da password 


Password 


Password di sola lettua. 
Passwoid di Isttura/scrittua 


OK 


ArmUb 


Applica 


96 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 
































































Una rete in casa 



Aspetto dell'icona 
rappresentante un 
disco condiviso 


La prova del nove 

Fatto! Ora dovrebbe apparire sotto 
l'icona del disco rigido una manina, che 
indica lo stato di condivisione dell'unità 
(fig. 16). Ammettendo di aver configu¬ 
rato contemporaneamente due macchi¬ 
ne, questo è il momento per provare a 
controllare se queste sono effettiva¬ 
mente connesse in rete e se la rete è 
attiva. 

Cliccando sull'icona "risorse di rete", 



Finestra delle risorse di 
rete con i due pc corret¬ 
tamente configurati 


dovremo essere in grado di vedere due 
(o tre, se i PC sono appunto tre) icone, 
vedi la figura 17, cliccando sull’icona 
che rappresenta il PC dovrebbe appari¬ 
re il disco rigido condiviso di quel PC 
(fig. 18 ). 

Nel caso avessimo impostato una 
password, questa ci verrà richiesta in 
questo momento (fig. 18A), Consiglia¬ 
mo di non mettere il segno di spunta 


nella casella "salva password nell'elen¬ 
co..." in quanto dopo non ci verrà più 
richiesta, vanificando il motivo stesso 
dell'esistenza di quella password... 

Potrebbe essere necessario riavviare 
le macchine per rendere operative le 
nuove impostazioni. 

Riscontrato il corretto funzionamento 
della nostra piccola LAN, potremo conti- 


Eile Modifico Visualizzo Vfii Preferiti 2 



j 4- ■ 

* - a i & [& a i « x a i m 

Indirizzo \\PC2 J 

□ 


CSU 

2DSTAT 




Oggetti 2 

// 

Come appare il disco rigido condiviso di uno dei pc in rete. 


Pdsswoid di tele 


Specificale la passwcxd pei la connessione: 




OK 


Rrexsa \\RIN0\D 
Easswocd 


Annulla 


P Salva passwcnd nefelenco passwoid 


Nel caso si fosse impostata una password per l'accesso alla risorsa condivisa, 
è importante non apporre il segno di spunta nella casella "salva password 
nell'elenco.. ", perché, altrimenti, sarebbe possibile accedere da quel pc alla 
risorsa anche non conoscendo la password 


Finestra Proprietà 
stampante - Condivi¬ 
sione i. 


nuare la configurazione delle risorse di 
rete. La procedura con la quale si abilita 
la condivisione di tutti i dispositivi di me¬ 
morizzazione è pressoché uguale e non 
si dovrebbero riscontrare problemi. CD¬ 
ROM, Zip, Jaz, drive magneto-ottici. ec¬ 
cetera, installati su un PC possono esse¬ 
re configurati in modo da essere disponi¬ 
bili in modo remoto da tutti gli altri PC. 

Anche le cartelle di un singolo disco 
possono essere rese disponibili; basta 
semplicemente eseguire la procedura 
descritta per i dischi rigidi sulla cartella 
in oggetto. 


Piopiietà • EPSON Stylus COLOR 


Principale 

Geneiale 


| Cada | 

Dettagli | Gestione colon 


Utility 

Condrnsione 


flon condividere 


EòndMdf con nom^ 


Nome condivi*ione |EPSON 


Cgmmento: 


Easswoid: 



OK 

Annulla 

■ 1 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


97 

































































Una rete in casa 


Stampanti 

Ammettiamo ora di voler condivide¬ 
re una stampante, in modo tale da po¬ 
ter stampare da ciascun computer. 

Si seleziona la stampante da condivi¬ 
dere (è anche possibile averne più 
d'una) dalla cartella Stampanti nella fi¬ 
nestra Risorse del Computer; clic sul 
tasto destro del mouse, selezionare 
"proprietà", e poi tab "condivisione" 
(fig. 19). Attiviamo la condivisione e 
scegliamo il nome con il quale la stam¬ 
pante sarà riconosciuta sulla rete. 

Anche per questa risorsa è possibile 
attivare una password per poterla uti¬ 
lizzare. Cliccando su OK, nella finestra 
"stampanti" apparirà la solita manina 
ad indicare lo stato della stampante 
(fig. 20). 

Per poter usare la stampante in mo¬ 
do remoto è necessario installarla su¬ 
gli altri computer: la procedura è del 
tutto simile all'installazione di una 
stampante normale Apriamo la cartel¬ 
la Stampanti dalle Risorse, selezionia¬ 
mo "aggiungi stampante" e, alla ri- 


| Eia Monica V.suabza Vji E'elei y 

■fREI 

LJ 

4- ' * • tj y. .Di & 

» 

1 # 

Aggiungi CAPTURE 
stampante FAX BVRP 

J* 

E COLOR S KIO S 


0 sgeli. 3 




Dopo l'operazione di attivazione della condivisione, 
la solita manina sotto l'icona della stampante con¬ 
ferma iawenuta disponibilità della risorsa ad esse¬ 
re usata in rete. 

chiesta del sistema operativo sulla 
modalità di collegamento, rispondiamo 
"... di rete" (fig. 



21 ). 

Clicchiamo su 
Avanti; ora abbia¬ 
mo la possibilità di 
scegliere il percor¬ 
so di rete dove si 
trova la stampante 
(fig. 22). Anche se 
è possibile impo¬ 
stare manualmen¬ 
te il percorso, con¬ 
sigliamo di sceglie¬ 
re il pulsante "sfo¬ 
glia", in quanto è il 
PC stesso che cer¬ 
cherà una stam¬ 
pante disponibile 


Sul computer remoto, 
sara necessario installare 
la stampante di rete, se 
guendo a grandi linee la 
procedura per l'installa¬ 
zione di una normale 
stampante 


9 ’ 


dolo stampante 



Digitare il percorso o il nome dello code dello stampante Se 
non si conosce il nome dello «tamponi©. scegliere Sfoglio per 
visualizzai© le stampanti di rete disponibili 

Eercorso di rete o nome dello coda 

|\\nno\Epson 


Sfoglia 


Stampare do opplicozicm per MS-OOS? 
r S i 
fi- M o 




installazione remota di ■■ - -, 

una stampante percorso <Indietro | Avori»» | Annullo 

rete 


sulla rete; avendola trovata, basterà 
selezionarla e la procedura di installa¬ 
zione sarà terminata 

Impostando la stampante di rete co¬ 
me predefinita, ogni utente potrà utiliz¬ 
zare la nostra stampante come se fos¬ 
se fisicamente presente sul proprio 
PC, con in più il vantaggio che la stam¬ 
pa non appesantirà minimamente il no¬ 
stro lavoro (è il PC che è fisicamente 
collegato alla stampante che funge da 
spooler di stampa), distribuendo quindi 
molto meglio il carico di lavoro. 

Un paio di esempi 

Giocare a Quake II in rete è vera¬ 
mente semplice: basta scegliere l'op¬ 
zione "multiplayer" dal menu principa¬ 
le del gioco, far partire su una macchi¬ 
na il "network server" e sulle altre sce¬ 
gliere "jom network server" (fig 23). Il 
programma troverà da solo sulla rete 
tutti i PC partecipanti al gioco, Il passo 
successivo è di scegliere il server dalla 
lista (in questo caso ce ne sarà uno so¬ 
lo, nell'illustrazione della fig 24 il ser¬ 
ver "NightGaunt") e ci si troverà su un 
campo di battaglia virtuale dove potre¬ 
mo interagire con gli utenti degli altri 
PC in rete. 

La procedura di configurazione de¬ 
scritta, con poche varianti, è valida per 
quasi tutti i giochi recenti che consen¬ 
tono il Multiplayer 

Altro caso vogliamo masterizzare i 
nostri dati o la classica "compilation" 

Il PC che ospita il masterizzatore non è 
quello su cui stiamo lavorando, ma tra¬ 
mite la connessione di rete possiamo 
trasferire tutti i dati sul disco rigido del 
PC con il CD-R e cominciare a "tosta¬ 
re" il CD continuando a lavorare sul 
proprio PC come se nulla fosse. In 
realtà, masterizzare direttamente da re¬ 
te è possibile (in redazione l'abbiamo 
fatto), anche se non e consigliabile in 
quanto una serie di collisioni di rete o 
un applicativo che prende momenta¬ 
neamente il controllo del PC su cui si 
trovano i dati potrebbero causare dei 
blocchi e farci buttare il CD. Il proble¬ 
ma può essere limitato con un CD-R 
che scrive a "pacchetti" 

Il modem 

In una rete peer-to-peer con Win¬ 
dows 95/98 come questa non è possi¬ 
bile condividere direttamente il mo¬ 
dem: è necessario utilizzare un 
software applicativo. Noi abbiamo pro- 


98 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 































Una rete in casa 




Quake, modalità Multiplayer, menu di avvio per il 
server o per la connessione ad un gioco già avviato 
in rete 

vaio Wingate (ma ce ne sono molti al¬ 
tri), perché è shareware ed e imme¬ 
diatamente disponibile per il down¬ 
load da molti siti italiani che hanno il 
mirror di TuCows. 

Con Wingate è possibile far naviga¬ 
re due o più macchine collegate in re¬ 
te con un solo modem. È anche possi¬ 
bile gestire la posta elettronica, con 
account diversi su ogni computer. Ol¬ 
tretutto questo programma fornisce 
anche alcune delle funzioni base di un 
firewall, indispensabili, visto che i no¬ 
stri PC hanno delle condivisioni sulla 
rete Un firewall è una specie di filtro 
tra la propria LAN e Internet, attraver¬ 
so il quale solo il traffico autorizzato 
può passare. In questo caso, è possi¬ 
bile selezionare quali servizi Internet, 
indirizzi IP e host sono abilitati a pas¬ 
sare o meno. 

Wingate va installato in configura¬ 
zione server sulla macchina dotata di 


Quake, lato Client, selezione del server disponibili 
in rote per l'accesso al gioco in rete 


Installazione di Wingate versione 3. selezione del 
tipo di installazione 


modem, e in configurazione Client su 
tutte le altre macchine (fig. 25). La 
configurazione del programma deve 
essere eseguita solamente sulla mac¬ 
china dotata di modem (servizi di dial- 
up, indirizzi IP, eccetera), e una volta 
sola. 

Una volta installato, il programma 
consentirà un accesso del tutto tra¬ 
sparente (agisce come servizio, sem¬ 
pre attivo) al proprio provider da cia¬ 
scuna macchina anche contempora¬ 
neamente. 

Attenzione l'uso di un software di 
gateway su una rete collegata ad un 
singolo account è 
normalmente una 
violazione al con¬ 
tratto di accesso 
tipico per uso ca¬ 
salingo stipulato 
con il provider, an¬ 
che se non è pos¬ 
sibile superare la 
larghezza di banda 
consentita dal pro¬ 
prio modem. 

Un esempio di 
finestra attiva del 
programma di ge¬ 
stione Gatekeeper 
sul "modem ser¬ 
ver" è illustrato in 
figura 26. 

Per quanto ri¬ 
guarda la spedizio¬ 
ne dei fax in una 
rete, esistono 
software che permettono di condivi¬ 
dere il modem/fax sulla macchina 
principale come una stampante (in 
quanto la maggior parte dei software 
di fax simula, appunto, una stampante 
virtuale). Comunque, visto che abbia¬ 
mo a disposizione una rete per il tra¬ 
sferimento dei nostri file, niente di piu 
semplice che realizzare su uno qual¬ 
siasi dei PC il documento da spedire, 
e poi aprirlo in modo remoto con il PC 
su cui è installato il modem con il 
software fax (in genere acquistato in 
bundle con il modem) per poi spedirlo. 

Concludiamo con una semplice af¬ 
fermazione configurare una rete casa¬ 
linga è una operazione alla portata di 
chiunque abbia smanettato un po’ il 
proprio PC, è relativamente economi¬ 
ca e consente di ridare nuova vita al 
PC "secondario". Come spesso acca¬ 
de, il valore aggiunto di una siffatta 
configurazione è superiore alla sempli¬ 
ce somma del valore dei singoli com¬ 
ponenti. 



< 5 > 



Welcome to WinGote 


r. 


The intlsUw hai found Ihat you havg a WnGale Salvai RINO 
nilaled on you nelwoik Would you ike lo «al (hit machine up 
ai a ciani? 


Inalai Type 


o Contigua Ihit mechme ai a WnGale Internet Ciani 
C Contigua thù mediale at a WnGale Seivai 


Help 


■£791 


àboii 


Wingate versione 3. finestra Gatekeeper sul server, con il riassunto dello stato delle connessioni IesempioI 
MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


99 










































«SS&51 


di Pierfrancesco Fravolini 


Quarta parte 


Dopo i CD Audio e i Video CD vediamo ora come utilizzare al meglio il nostro masterizzatore per 
registrare semplicemente dati e programmi. Molto spesso infatti chi ha un masterizzatore lo 
impiega per copiare quello o quell’altro disco, audio o giochi che siano, mentre l’uso più proficuo 
è proprio nell’utilizzo con i dati, utilizzo per cui il CD-ROM è nato. La capacità di registrare una 
notevole massa di dati ci permette infatti di impiegare il nostro masterizzatore come semplice 
unità di backup, per rimettere in sesto il computer dopo la rottura dell’hard disk oppure, più 
semplicemente, ci permette di trasferire su CD-ROM tutti i file e i programmi che non utilizziamo 
da tempo ma che non vogliamo buttare (basti pensare ad esempio ai miei 15 dischetti di Visual 
Basic 3 tranquillamente riciclati dopo averne fatta una copia su CD). 


100 









Masterizzare che passione! 


Il CD-ROM, oltre all'enorme capacità 
di memorizzazione, ha una cosa in più 
rispetto ai vecchi floppy disk: il fatto 
che non si può cancellare. Sembra una 
stupidaggine e invece è una cosa fon¬ 
damentale. Quante volte infatti vi è ca¬ 
pitato di imprecare dopo aver cancella¬ 
to "inavvertitamente" un dischetto di 
vitale importanza solamente perché 
non ci avevate attaccato sopra una 
semplice etichetta? Con il CD-ROM 
questo non può accadere. Si può avere 
certamente perdita dei dati, ma sola¬ 
mente per la distruzione (mai lasciarlo 
al sole mi raccomando) o perdita del 
supporto. 

Per uno sviluppatore il CD-ROM con¬ 
sente di salvare le varie versioni dei 
sorgenti senza paura di distruggere 
quelle precedenti, e cosi per chi lavora 
con l'audio ed il video: più CD-ROM 
possono agevolmente contenere un 
lungo filmato, alla massima risoluzione 
possibile, con la possibilità in futuro di 
rielaborare i dati con strumenti più ag¬ 
giornati e efficienti. 

La creazione 
di un CD dati 

L'utilizzo del CD-ROM come sempli¬ 
ce contenitore di dati è alla portata an¬ 
che dell'utente meno esperto. I vari 
programmi di masterizzazione sono co¬ 
si semplici da usare che fanno pratica- 
mente tutto loro, anche attraverso i 
"Wizard", ossia le creazioni guidate. 

Nella serie di figure dalla 1 alla 5 pos¬ 
siamo vedere come il programma di 
masterizzazione (in questo caso si trat¬ 
ta della nuova versione di WinOnCD, la 
3.6, distribuita in bundle con tutti i ma- 
sterizzatori Traxdata) porti per mano 
l'utilizzatore nella realizzazione del CD, 
suggerendo anche le scelte da effettua¬ 
re a seconda delle varie esigenze. 

Fin qui tutto può sembrare facile, ed 
in effetti lo è. Ma una conoscenza un 
po’ più approfondita della struttura dei 
CD-ROM e delle modalità di registrazio¬ 
ne ci permette di avere un controllo 
maggiore sui risultati che vogliamo ot¬ 
tenere. 


La struttura 
di un CD-ROM 

Un CD-ROM è diviso in "tracce". In 
realtà la traccia fisica è unica e, parten¬ 
do dalla parte centrale del CD, si svolge 
a spirale fino a raggiungere la parte più 
esterna Bisogna ricordare infatti che il 



CD è nato per l'audio (solo successiva¬ 
mente è stato adottato come supporto 
per i dati) e la struttura con una traccia 
di tale forma è ispi¬ 
rata proprio dal sol¬ 
co a spirale degli 
LP. In ogni caso il 
disco è formattato 
e suddiviso in set¬ 
tori (come riportato 
nel riquadro a parte 
all'interno di questo 
stesso articolo) e 
suddiviso in tracce 
logiche, un po' co¬ 
me nei floppy disk. 

Ogni traccia può 
contenere un singo¬ 
lo brano musicale 
oppure più file dati. 

Ogni volta che re¬ 
gistriamo su un CD 
apriamo una "ses¬ 
sione". Anche le 


sessioni sono quindi suddivisioni nel 
CD, come le tracce. Ogni sessione poi 
può contenere più tracce, ed ogni CD 


Ovatta guida ••fila Manta naia 
eraanona «atoca a tampaet da* 
por* CO 

E»»a amputi a avtamaiicamanlt la 
miggxy parta dal# o#|ro* 
gi*da»da Manta atlravtfw 
rintanacela 

Una «Oda dnanulo atparto «attuto 
di todwara. Manta puO lavorata 
tanta quatta a.munta ad 
atphxata la aNia «pia* 
atrtenontamanla 


Pi r~— a— IW ; 


■ -I.I.I 


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+ * 0' 

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taiu . ■ __ 

SjJ'nv 



CD d| dati 

tata aggiunt 
CW* »» atrtiama' 


..» 

• ^C't1»iNC«Ma^atB! 
p ondati pai m 



Il «1 H IMI (Naca fltOOCD 

««—l ..•jjaanairE a—«»■ Ian~~. i r#i^T^r e 



Figura I - Compostone 
guidata di WinOnCD II 
programma di masteriz¬ 
zazione guida /'utilizzato¬ 
le nella realizzazione del 
CD, suggerendo anche 
le scelte da effettuare a 
seconda delle vane esi¬ 
genze 


Figura 2 - Composizione 
guidata di WinOnCD Si 
inizia con la scelta del ti¬ 
po di CD da realizzare In 
questo caso si dovrà 
scegliere "Disco dati" 


Figura 3 - Composizione 
guidata di WinOnCD. Se 
si scrive per la prima vol¬ 
ta sul CD-ROM si dovrà 
selezionare "no" alla ri¬ 
chiesta del programma 
se aggiungere dati ad un 
CD-ROM esistente Si 
dovrà rispondere "si" se 
vogliamo creare un'altra 
sessione nel disco 



TIPO «ICO 

et* tipo » co li dwawi maral 

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MCmicrocomputer n, 196 - giugno 1999 


101 



















































c . Masterizzare che passione! 



CD di dall 


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Figura 4 - Compostone guidata di WinOnCD Durante la creazione del file di 
dati il programma descrive tutto Quello che c'è da fare- in particolare ora dob¬ 
biamo selezionare i file e le cartelle che vogliamo copiare e dobbiamo trasci¬ 
narle nella finestra di destinazione (Quella m basso) 


Figura 5 - Composizione guidala di WinOnCD Siamo ora pronti per masterizzare il 
nostro CD Se decidiamo di realizzare un CD multisessione e bene deciderlo ora 
In Questo caso infatti il programma chiuderà solamente la sessione che andremo 
a scrivere ma tascera aperto il CD. per l'aggiunta, successivamente, di altn dati 


• 1 Orano 2 


\ \ J 


@03 in 


gap 
(2 sec| 


lead-cal 


\ / \ \ 


? 


leod-in lead-out 


Struttura di un CD 
multisessione, in 
Questo esempio- 
sono presenti due 
sessioni distinte 
la pn,a contiene 
una traccia dati e 
due brani musica¬ 
li, nella seconda 
c e una sola trac¬ 
cia dati 


può contenere più sessioni. Nel dise¬ 
gno possiamo vedere la struttura di un 
CD, in questo caso si tratta di un CD 
Mixed Mode creato con due sessioni: 
una traccia di dati e due canzoni sono 
stati registrati nella prima sessione, ed 
una traccia di dati nella seconda. Come 
si vede ogni sessione inizia con un 
lead-m, contenente un indice della ses¬ 
sione (la TOC, Table Of Contents). che 
racchiude le informazioni relative alla 
struttura delle tracce della sessione at¬ 
tuale, e da un lead-out, che indica la fi¬ 
ne fisica di una sessione, senza conte¬ 
nere dati. Il lead-out viene scritto sem¬ 
pre, come il lead-m, e posizionato alla 
chiusura della sessione. La scrittura del 
lead-in e del lead-out sottrae spazio uti¬ 


le al CD Infatti ogni lead-in occupa 
4500 settori (circa 9 Mbyte) del CD, 
mentre il primo lead-out scritto occupa 

Figura 6 ■ Nero Multi 
Mounier m azione Si 
tratta di una utility di 
estensione del sistema 
operativo che viene in¬ 
stallata automaticamen¬ 
te da Nero Burnmg 
Rom sotto Windows 
98 Dopo aver aperto 
Gestione Risorse, clic- 
calo con il tasto destro 
del mouse sull'icona 
del CD e scelto Pro¬ 
prietà. si apre la con¬ 
sueta finestrella dove 
troviamo però una ta¬ 
bella aggiuntiva deno¬ 
minata "Volumi". In 
Questa troviamo l'elen¬ 
co di tutte le sessioni 
scritte sul CD e abbia¬ 
mo la possibilità di sele¬ 
zionarne una II pro¬ 
gramma seleziona auto¬ 
maticamente l'ultima 


6750 settori (circa 13 Mbyte). I se¬ 
guenti lead-out ne occupano 2250 (cir¬ 
ca 4 Mbyte). In pratica, quando scrivia¬ 
mo per la prima volta su un CD-ROM 
buttiamo via la bellezza di 22 megaby¬ 
te, mentre se registriamo una seconda 
sessione gettiamo al vento la bellezza 
di 13 mega. Inoltre, se registriamo del¬ 
le tracce audio, dovremo considerare 
anche il gap di silenzio esistente tra 
ogni traccia, che porta via altri 2 secon¬ 
di (altri 340 kbyte circa). 

I normali CD-ROM sono in genere 
multisessione. Questo significa che 
possiamo registrare più volte il nostro 
CD ogni volta in una sessione diversa. 
Per masterizzare un CD multisessione, 
è necessario che tutte le sessioni, in¬ 
clusa la prima, siano masterizzate in 
modalità multisessione Alcuni lettori di 
CD, specialmente quelli più vecchi, 
non sono in grado di leggere le varie 
sessioni del disco, ma solo l'ultima In 
figura 6 possiamo vedere Nero Multi 



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MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 





















































Masterizzare che passione! ( 


La struttura fisica 


Il CD-ROM è, come sappiamo, un dispositivo di memorizzazione ottica. Per la lettura e 
scrittura dei dati viene infatti utilizzato un raggio laser, generato da un piccolo laser a se¬ 
miconduttore Durante la lettura e la scrittura dei dati il raggio laser viene focalizzato su 
uno strato riflettente dove sono incisi i PIT. le areole contenenti le informazioni elemen¬ 
tari del CD. corrispondenti ai BIT. Lo strato riflettente riflette la luce in maniera diversa a 
seconda che il raggio laser colpisca un PIT o un LAND, gli spazi piani fra i PIT. Quando la 
luce colpisce un PIT, viene diffratta, quando invece colpisce un LAND, viene riflessa I 
PIT sono larghi 0.6 pm e profondi 0,12 pm e la loro lunghezza può variare da 0.833 pm a 
3,56 pm. 

La codifica 

Sia i PIT che i LAND sono in realtà degli 0 logici, mentre il valore 1 è rappresentato dal¬ 
la transizione da un PIT ad un LAND, o viceversa. E' chiaro che con questo tipo di codifica 
non è possibile rappresentare valori di 1 contigui. Per questo é necessario codificare i dati 
in maniera da poter scrivere byte con valori 1 contigui utilizzando però un numero di PIT 
maggiore di 8 In pratica sono necessari 14 PIT (o meglio, channel bit) per registrare 8 bit 
di dati su un CD In fase di registrazione quindi i singoli byte devono essere convertiti in 
parole da 14 channel bit. Questa trasformazione viene detta modulazione da otto a quat¬ 
tordici lEight to Fourteen Modulation: EFM, già descritta sul numero 193 di MCI. Rimane 
comunque un problema quando si abbiano valori 1 adiacenti tra pacchetti di 14 channel 
bit Sono quindi necessari alcuni bit aggiuntivi fra i simboli da 14 bit. Per risolvere questa 
situazione vengono usati 3 bit di unione. In tutto sono quindi necessari 14 + 3 channel bit 
per rappresentare 1 byte su un CD 

Il frame 

L'unità fondamentale per la memorizzazione su un CD-ROM sono i "frame" Ogni fra¬ 
me è composto da un blocco di sincronizzazione, costituito da 24+3 channel bit, un byte 
di informazioni aggiuntive (i cosiddetti "subchannel"), 24 byte di dati utente e 8 byte per 
il rilevamento e la correzione degli errori. Per un frame vengono utilizzati quindi 588 chan¬ 
nel bit. Un settore costituito da 98 frame costituiscono di 2.352 byte. Un lettore a singola 
velocità (1 x) legge 75 senon al secondo. Le informazioni su un disco vengono inoltre indi¬ 
rizzate in minuti, secondi e settori (mm;ss:ss). 

La correzione degli errori 

Sui CD, sia audio che dati, possono verificarsi due tipi di errori: quelli durante il proces¬ 
so di produzione, come bolle d'aria o sporcizia nello strato di policarbonato. che possono 
interferire con il raggio laser. Il RedBook consente fino a 250 errori al secondo. Inoltre al¬ 
tri errori possono essere causati da impronte digitali, macchie e graffi. Tutti questi errori 
vengono rilevati ed eliminati da uno speciale sistema di correzione basato sulla codifica 
"Reed Solomon". Anche i lettori CD-ROM, cosi come quelli audio, usano uno schema di 
correzione detto CIRC (Cross Interleaved Reed Solomon Code) Questo tipo di correzione 
è cosi potente che su un CD Audio esiste al massimo un unico errore incorreggibile su 
109 byte Per la memorizzazione di dati per computer su un CD-ROM è necessaria una 
correzione errori aggiuntiva, detta Layered ECC (codice di correzione errore su strati), e 
viene trasmessa assieme ai dati utente del settore. Il Layered ECC viene decodificato dal 
firmware dell'unità CD-ROM o dal software del driver 

I settori 

I settori sono la parte più piccola che si può indirizzare su un CD-ROM. Ogni settore 
può essere poi suddiviso in blocchi logici. Si possono utilizzare blocchi logici da 512, 1024 
e 2048 byte, a seconda dei vari tipi di CD-ROM che si vanno a scrivere. Il primo settore fi¬ 
sico accessibile é il settore 00:02:00 (in minuti, secondi e settori mm:ss:ss) Questo set¬ 
tore contiene il primo blocco logico, LBN 0, dove LBN è il numero del blocco logico (Logi¬ 
cai Block Number). Se si usano blocchi da 512 byte. 18.000 blocchi corrispondono ad un 
minuto, 300 ad un secondo e quattro ad un settore. Pertanto è possibile ottenere l'indiriz¬ 
zo del blocco logico attraverso un semplice algoritmo. In questo caso è necessario sot¬ 
trarre 600 blocchi, in quanto l'indirizzo del primo settore parte da 00:02:00. Questi 2 se¬ 
condi equivalgono a 600 blocchi. 

II CD Audio utilizza tutti i byte di un settore (2.352) per i dati utente, il CD-ROM in mo¬ 
dalità 1 contiene blocchi da 2.048 byte a causa degli ulteriori byte occupati dalla correzio¬ 
ne degli errori aggiuntiva Layered ECC. mentre il CD-ROM in modalità 2, che non ha la 
correzione aggiuntiva, contiene blocchi da 2.336 byte. 


Mounter in azione: non è altro che una 
utility di estensione del sistema opera¬ 
tivo che viene installata automatica- 
mente da Nero Burnmg Rom sotto 
Windows 98. Dopo aver aperto Gestio¬ 
ne Risorse, cliccato con il tasto destro 
del mouse sull'icona del CD e scelto 
Proprietà, si apre la consueta finestrel¬ 
la dove troviamo però una tabella ag¬ 
giuntiva denominata "Volumi". In que¬ 
sta troviamo l'elenco di tutte le sessio¬ 
ni scritte sul CD e abbiamo la possibi¬ 
lità di selezionarne una. Il programma 
seleziona automaticamente l'ultima. 

Il termine "multisessione" fu utilizza¬ 
to per la prima volta per i Photo CD Ko¬ 
dak. In questi CD infatti era possibile 
memorizzare file di immagini prove¬ 
nienti da pellicole fotografiche in più 
tornate II vantaggio dei CD multises- 
sione risiede nella possibilità di scrive¬ 
re un disco aggiungendo nuovi dati in 
tempi successivi, mentre l'indirizza- 
mento dei dati avviene in modo indi- 
pendente dalle sessioni. 

Incominciamo 
a scrivere! 

Bene, vediamo ora come si crea un 
disco multisessione per registrare dati. 
Prendiamo ad esempio il software Ne¬ 
ro ed un disco vuoto. Diciamo a Nero 
di voler scrivere un disco CD-ROM 
ISO e selezioniamo l’opzione "Inizia a 
scrivere un disco multisessione" (figu¬ 
ra 7), E' necessario infatti decidere già 
dalla prima scrittura del CD se sarà 
multisessione o no. Nel caso infatti 
scegliessimo di creare un disco con 
un'unica sessione il programma, dopo 
la scrittura, chiuderebbe il CD, non 
rendendo più possibile un'ulteriore 
scrittura. A questo punto (figura 8) ba¬ 
sterà trascinare i file e le cartelle da re¬ 
gistrare nella parte a sinistra dello 
schermo. Per scrivere il CD si dovrà 
ora cliccare sull'icona "Scrivi CD" nella 
toolbar del programma e cliccare, nella 
finestra "Scrivi CD" (figura 9), il pul¬ 
sante "Scrivi" Attenzione: se volete 
creare un CD multisessione è neces¬ 
sario lasciare non selezionata la casella 
"Chiudi CD": attivandola non potremo 
più scrivere! E’ bene, per le prime vol¬ 
te, selezionare anche le caselle "De¬ 
termina velocità massima" e "Simula¬ 
zione". Queste scelte, se da un lato al¬ 
lungano notevolmente i tempi di ma¬ 
sterizzazione (la sola "Simulazione" in 
pratica raddoppia questi tempi) con¬ 
sentono di verificare se il setting hd- 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


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Masterizzare che passione! 



Figura 7 - Per iniziare la masterizzazione basta comunicare al programma di vo¬ 
ler scrivere un disco CD-ROM ISO e selezionare l'opzione "Inizia a scrivere un 
disco multisessione" £' necessario intatti decidere già dalla prima scrittura del 
CD se sarà multisessione o no. Nel caso intatti sceghessimo di creare un disco 
con un'unica sessione il programma, dopo la scrittura, chiuderebbe il CD. non 
rendendo più possibile un'ulteriore scrittura 



Figura 8 - Ora basterà trascinare i file e le cartelle da registrare nella parte a si¬ 
nistra dello schermo 




Figura 9 ■ Per scrivere il CD si dovrà ora cliccare 
sull'icona "Scrivi CD" nella toolbar del programma 
e cliccare, nella finestra "Scrivi CD", il pulsante 
"Scrivi" Attenzione Se volete creare un CD multi- 
sessione è necessario lasciare non selezionata la 
casella "Chiudi CD", attivandola non potremo più 
scrivere 

computer-masterizzatore sia corretto 
ed eventualmente rivelare eventuali 
errori senza compromettere il suppor¬ 
to. Una volta che si è verificato che 
tutto vada bene si può deselezionare 
l'opzione "Simulazione" in maniera da 
risparmiare tempo. 

Se vogliamo aggiungere dati al no¬ 
stro CD non dovremo far altro che se¬ 
lezionare l'opzione "Continua a scrive¬ 
re su un disco multisessione" (figura 
10). Il programma in questo caso apre 
una finestra dove sono riportate tutte 
le sessioni precedenti presenti nel CD 
(figura 11). Il programma seleziona au¬ 
tomaticamente l'ultima sessione chiu¬ 
sa. Questo serve perché in questo 
modo è possibile accodare dati ad una 



Figura 11-11 programma in Questo caso apre una fi¬ 
nestra dove sono riportate tutte le sessioni prece¬ 
denti presenti nel CD II programma seleziona auto¬ 
maticamente l'ultima sessione chiusa. Questo ser¬ 
ve perché in Questo modo é possibile accodare dati 
ad una sessione preesistente, senza che Questa 
venga resa inutilizzabile 


sessione preesistente, senza che que¬ 
sta venga resa inutilizzabile. In pratica 
il programma fonde i dati della sessio¬ 
ne che andremo a scrivere, con quelli 
dell'ultima; tutti questi dati ci appari¬ 
ranno come appartenenti ad un'unica 


Figura 10 - Se vogliamo aggiungere dati al nostro 
CD non dovremo tare altro che selezionare l'op¬ 
zione "Continua a scrivere su un disco multises- 
sione" 

sessione, proprio come se aggiunges¬ 
simo dei file ad un floppy disk. C'è da 
notare che se ogni volta che si crea 
una nuova sessione si importano i dati 
di quella precedente, il risultato sarà 
quello di aggiungere dati e programmi 
sul CD, Se invece uniamo la sessione 
nuova con una sessione che non è l'ul¬ 
tima, tutte le sessioni intermedie ver¬ 
ranno nascoste e saranno utilizzabili 
solamente mediante programmi come 
"Nero Multi Mounter" di Ahead o 
"Session Selector" di Adaptec. 

C'è sicuramente da considerare che 
ogni volta che creiamo una nuova ses¬ 
sione perdiamo una buona fetta di spa¬ 
zio sul nostro CD. Per questo è bene 
registrare sessioni le più grandi possi¬ 
bili. 

«E 


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MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 

































































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di Franco Paiamaro 



Compass Folio 


Esistono due scuole di pensiero, o fi¬ 
losofie progettuali, che i vari produttori 
di notebook adottano per i loro prodot¬ 
ti 1 la prima viene comunemente detta 
"all-in-one". alla seconda appartengono 
i cosiddetti "subnotebook''. 

Nei prodotti all-in-one si tende ad in¬ 
tegrare tutte le periferiche nello chàs¬ 
sis del portatile (in alcuni casi anche 
l'alimentazione da rete è integrata). La 
filosofia del subnotebook è quella di 
realizzare un dispositivo il più piccolo e 
leggero possibile per spingere al massi¬ 
mo la portabilità del sistema fornendo 
come dispositivi esterni le periferiche 
non essenziali al funzionamento (letto¬ 
re di CD-ROM. drive floppy, alimentato¬ 
re) E' l'utente a decidere quando e 


quali periferiche portare con sé, in con¬ 
trapposizione all'all-in-one che offre 
sempre tutto a disposizione, ma con 
peso e dimensioni molto inferiori. 

Il portatile oggetto di questa prova, il 
Compass Folio, appartiene a pieno tito¬ 
lo alla categoria dei subnotebook e ren¬ 
de onore al suo nome: estratto l'ogget¬ 
to dall'imballo, ne siamo rimasti assolu¬ 
tamente affascinati. L'apparecchio si 
presenta come un sottilissimo rettan¬ 
golo di materiale plastico, di colore do¬ 
rato, e inaspettatamente pesante in 
rapporto alle dimensioni: come dire 
che, oltre all'aspetto, c'è anche tanta 
sostanza... 

E che sostanza! Si tratta di un porta¬ 
tile dalle caraneristiche tecniche di as¬ 


soluto rilievo: processore Pentium 
MMX a 300 MHz (noto anche con il 
suo "nome in codice" Tillamook), ben 
96 Mbyte di RAM, display a matrice at¬ 
tiva da 12,1 pollici 800x600 pixel a 16 
milioni di colori, hard disk da 4,3 Gbyte, 
modem interno da 56 K II tutto rac¬ 
chiuso nel peso di circa due chilogram¬ 
mi (1,6 senza batterie) e nelle eccezio¬ 
nali dimensioni di 267 x 220 x 25 milli¬ 
metri (esclusi i piedini) 

In altre parole un notebook "estre¬ 
mo": prestazioni eccellenti, schermo 
da primato, ottima durata delle batterie 
e uno spessore veramente al limite. Un 
oggetto, ne siamo sicuri, che lascerà 
un segno (molto sottile ) nel panora¬ 
ma dei subnotebook. 


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MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 









Compass Folio 


Compass Folio 


Produttore e distributore: 

Compass Via Marctiosma 46 
20090 Treaano sul Naviglio IMI) 

Tel 02/4459889 

www compassmobile.com 

Prezzi al pubblico (IVA inclusa) 

TFT dal2 1 " 96 MByte RAM. Modem 56K. 
CD Rom 24* balleria ioni di litio 
L 3.690 000 con disco da 4 3 GByte 
L 3 860 000 con disco da 6 0 GByte 


Sostanza 

Soppesando il Folto, la sensazione di 
apparente fragilità riscontrata appog¬ 
giando sul tavolo per la prima volta que¬ 
sto portatile viene immediatamente fu¬ 
gata dal peso e dalla rigidità strutturale 
percepibile maneggiandolo. 

Il materiale plastico con cui è realizza¬ 
ta la scocca appare di buona qualità; gli 
stampaggi sono buoni, senza bordi ta¬ 
glienti o antiestetiche fessure nei punti 
di contatto tra pezzi diversi. 

Il design di questo subnotebook è 
molto interessante; le soluzioni stilisti¬ 
che adottate lo rendono, oltre che pia¬ 
cevole, molto valido sotto il profilo er¬ 
gonomico. 

Adotta delle linee tondeggianti, con 
delicate bombature nei punti strategici; 
l'attenzione per i particolari è veramen¬ 
te notevole. L'impressione che si ha è 
quella di un oggetto realizzato per una 
mostra, un "concept device", un proto¬ 
tipo per dimostrare tecnologia, un po' 
come le "dream car" che si vedono ai 
Motor Show L'apparecchio chiuso è 
molto elegante, nella sua semplicità e 
nel contrasto di colore tra il coperchio 
del display e il corpo dello chàssis. Sul 
lato frontale, anche a coperchio chiuso, 
sono visibili le tre spie LED indicanti lo 
stato di carica, l'autonomia delle batte¬ 
rie e la presenza dell'alimentazione di 
rete. 

Sul lato sinistro troviamo un primo 
slot PCMCIA, i due pin-jack preposti 
all'input/output audio e la fessura per il 
lucchetto antifurto. Sul lato destro è 
presente il secondo slot PCMCIA, la fi¬ 
nestra per le comunicazioni IrDA e il 
connettore (protetto da uno sportellino) 
per il CD-ROM 24x autoalimentato for¬ 
nito a corredo. 

Sul retro troviamo, come di consue¬ 
to, una nutrita serie di connettori per il 
collegamento del notebook al mondo 



taro destro dei Folio si notano lo slot per una PC-Card di tipo II. lo sportellino che cela il connettore per il 
lettore esterno di CD-ROM e la porta ad infrarossi 



Lato sinistro lo slot PC-Card presente su Questo lato e Quello dotato di supporto CatdBus a 32 bit ; accanto 
a Questo, troviamo i ptn /ack audio, la guglia di aerazione per il processore té presente anche sul fondo del 
notebook) e la predisposizione per il lucchetto di sicurezza 



Il retro del notebook E interessante notare il rapporto di spessore tra il display e i connettori, praticamente 
la porta parallela ha lo stesso spessore del primo! 

A parte Quest'ultima sul retro troviamo una seriale USB. una seriale standard, una uscita video SVGA il 
connettore RJtt per il modem interno, l’entrata per l alimentazione e la porta PS/2 per la tastiera e il mou¬ 
se esterni Con un cavo ad Ye possibile collegare tastiera e mouse contemporaneamente 


esterno: un'uscita SVGA per un moni¬ 
tor esterno, una seriale RS-232 più una 
parallela, un connettore PS/2 per ta¬ 
stiera e mouse esterni, una porta seria¬ 
le USB, il connettore RJ11 per il mo¬ 
dem integrato e l'ingresso per l'alimen¬ 
tatore. Manca un connettore per la 


docking station, non prevista per que¬ 
sto modello. 

Sul fondo del Folio è posto il forellino 
per il pulsante per il reset hardware 
della macchina, lo sportellino per acce¬ 
dere al disco rigido e le batterie agli io¬ 
ni di litio. 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


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Anche aprendo il display ci si rende 
conto del grande lavoro di ingegnerizza- 
zione effettuato dal produttore nessun 
cigolio, scricchiolio, o flessione anoma¬ 
la disturba l'utente L’apparecchio si 
apre spostando il pulsante a levetta po¬ 
sto sul frontale comanda un gancio in 
metallo che vincola il display allo chàs¬ 
sis (in quasi tutti i portatili, anche quelli 
di marca, questo gancio è in plastica ed 
incline alle rotture). 

Tutto l'apparecchio sembra disegnato 
intorno all'eccellente display, luminosis¬ 
simo, che occupa praticamente l'intera 
superficie disponibile 

La tastiera è "full size" (dimensione 
dei tasti esattamente uguale a quella 
dei modelli da tavolo), con la corsa più 
che soddisfacente e un ottimo feed¬ 
back. Subito sopra la tastiera, sulla de¬ 
stra, si trova il pulsante di accensione e 
altri quattro LED, indicanti lo stato di 
I/O del disco, il NumLock, CapsLock e il 
blocco scorrimento Vicino ai LED tro¬ 
viamo un piccolo foro, sotto al quale è 
posto il microfono e un minuscolo pul¬ 
sammo per mettere in stand-by la mac¬ 
china quando si chiude il display. Sotto 
la tastiera è presente il Touch-Pad, leg¬ 
germente incassato nello chàssis, con i 
due pulsanti posti sul bordo anteriore 
del portatile Accesa la macchina, sor¬ 
prende la velocità di bootstrap: il disco 
rigido, un eccellente Toshiba super sot¬ 
tile (solo otto millimetri!) da 4.3 Gbyte, 
molto silenzioso e veloce, fa egregia¬ 
mente la sua parte E' anche disponibi¬ 
le un'unità da 6 Gbyte, con un sovrap¬ 
prezzo inferiore alle duecentomila lire 

Il BIOS della macchina è di produzio¬ 
ne American Megatrends, ed è abba¬ 
stanza completo. Il sistema operativo 
premstallato è Windows 98, con un in¬ 
sieme minimo di utility e driver. 

L'interfaccia audio è affidata ad una 


Particolare della tastiera 
con il gruppo dei LED di 
stato e il pulsante di ac¬ 
censione. Sulla destra si 
pud notare il piccolo 
"sensore " che mette in 
stand-by la macchina 
quando si chiude il di¬ 
splay e il forellmo del 
microfono 


ESS Maestro, 16 bit stereo, anche se 
solo un altoparlante è presente sulla 
macchina. La qualità audio è appena di¬ 
screta, viste le 
ridotte dimen¬ 
sioni dell'alto¬ 
parlante, ma 
l’uscita su pin- 
jack è di qualità 


Il lettore di CD¬ 
ROM esterno, dal 
Design coordinato 
e dalla soluzione 
tecnica interessan¬ 
te per la proiezione 
del connettore Le 
prestazioni sono ot¬ 
time. si tratta di 
una unni 24 x, e la 
rumorosità e nella 
norma 


piu che sufficiente per effettuare una 
presentazione con l'aiuto di altoparlanti 
amplificati. 

Come opzione sono disponibili vari 
accessori, come schede di rete e batte¬ 
rie aggiuntive, ed è in preparazione una 
borsa dedicata. 

La dotazione software consiste in un 
CD con i singoli driver per l'acceleratore 
grafico, per il lettore CD-ROM, per l'in¬ 
terfaccia audio, per il modem e per il 
Touch-Pad (di produzione VersaPad). 

Il sistema operativo è fornito su CD¬ 
ROM ed è preinstallato sul disco rigido. 
Il manuale è ben fatto e abbastanza 
esaustivo, peccato manchi la traduzio¬ 
ne in Italiano. 

La garanzia è di due anni, con tra¬ 
sporto e restituzione gratuita a mezzo 
corriere entro sette giorni lavorativi nel 
caso in cui non sia possibile provvedere 
"on site", direttamente presso il domi¬ 
cilio dell'utente. 


Il bel disco rigido di 
produzione Toshiba 
in dotazione al PC 
portatile, si tratta di 
un'unita da 2,5 polli¬ 
ci a bassissimo pio¬ 
tilo Isolo 8 millimetri 
di spessoreI con 

prestazioni eccellen¬ 
ti e silenziosita da 
manuale 


108 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 








Compass Folio 



Il tondo del Folio con il pacco banane rimosso e lo sportello del disco rigido aperto: nel vano batterie si 
può notare il sensore del Touch-Pad. di spessore mimmo Inemmeno un millimetro e meno! 

Per aggiornare la memoria 6 necessario smontare completamente il notebook 


In prova 

La stabilità della macchina è risultata 
buona, anche se abbiamo riscontrato 
piccoli problemi nello shutdown di 
Windows: in un paio di occasioni la 
macchina non si è spenta e si è blocca¬ 
ta sulla schermata di attesa. 

Durante l'uso non sono stati riscon¬ 
trati blocchi o malfunzionamenti di al¬ 
cun tipo: tutti i programmi normalmen¬ 
te usati per la produttività personale 
vengono eseguiti tranquillamente sen¬ 
za manifestare alcun problema. La ve¬ 
locità è più che sufficiente per gestire 
la maggior parte dei programmi che ha 
senso installare in un portatile: oltretut¬ 
to, con una dotazione di RAM di addi¬ 
rittura 96 Mbyte (per di più espandibile 
a 160 Mbyte) sarà ben difficile che le 
nostre applicazioni facciano uso della 
memoria virtuale. 

L'autonomia delle batterie è di circa 
due ore, due ore e mezza usando il 
portatile senza dispositivi PCMCIA, 
CD-ROM o floppy (tutti alimentati dal 
portatile). Il pacco batterie, come det¬ 
to. usa elementi agli ioni di litio, ed è 
molto leggero. Rimuoverlo non è sem¬ 
plicissimo: risulta particolarmente fasti¬ 
dioso spostare i due fermi e contem¬ 
poraneamente alzare la batteria; è co¬ 
me se si volesse scoraggiare questa 
operazione. 

Durante l'uso, complici soprattutto le 
dimensioni ultraridotte (e le performan¬ 
ce offerte... tutt'altro che ridotte), il 
fondo della macchina si scalda parec¬ 
chio. pertanto diventa disagevole l'uti¬ 
lizzo del notebook sulle gambe (come 
ai vecchi tempi- i primi portatili erano 
detti "laptop"). 

Il drive per floppy da 3,5 pollici è 
esterno e si collega alla porta parallela. 
Anche il lettore di CD-ROM è esterno 
al portatile e, a differenza di molti CD¬ 
ROM esterni (per esempio quello 
dell'Acer 312 T), è alimentato diretta- 
mente dal notebook, consentendone 
l'uso anche dove non sono disponibili 
prese AC. Si tratta di un'unità 24x, rela¬ 
tivamente silenziosa e piuttosto affida¬ 
bile. Questo dispositivo è piuttosto leg¬ 
gero e presenta un comodo alloggia¬ 
mento per proteggere il delicato con¬ 
nettore subminiatura. 

Lo schermo TFT da 800x600 è pilota¬ 
to da una discreta Tndent Cyber 9388, 
a 128 bit. con 2 Mbyte di EDO RAM; 
questo acceleratore è implementato 
sul bus PCI. Le prestazioni non sono 
esaltanti, ma la qualità di visualizzazio¬ 
ne è eccellente (lo schermo viene pilo¬ 
tato a 16 milioni di colori). 

Gli slot PCMCIA sono entrambi di ti¬ 


po Il e sono separati fisicamente, in 
quanto si trovano ai due lati del portati¬ 
le. Lo slot di sinistra è un CardBus a 32 
bit capace quindi di accettare schede 
ad alte prestazioni: interfacce di rete a 
100 Mbit, acceleratori ZV (Zoomed Vi¬ 
deo), schede UltraSCSI. 

Se da un lato è possibile installare 
due schede senza che queste si diano 
alcun fastidio (i connettori sono quasi 
sempre molto più grandi della scheda 
stessa e sovente non è possibile inse¬ 
rire entrambi i connettori), dall’altro 
non è possibile usare schede di tipo III 
che occupano in altezza due alloggia¬ 
menti di tipo II sovrapposti. 

Il dispositivo di puntamento Touch- 
Pad è molto sensibile all'elettricità sta¬ 
tica; il cursore alle volte salta, vibra e 
si muove anche senza alcuna azione 



Classico confronto tra un numero di MCmicrocom- 
puter e il notebook le dimensioni sono pressoché 
sovrapponibili, ovviamente, per lo spessore abbia¬ 
mo ancora noi il vantaggio 


da parte nostra, risultando a volte im¬ 
preciso. 

Il Folio è dotato di un modem fax in¬ 
tegrato da 56 K, con chipset di produ¬ 
zione ESS dalle prestazioni più che di¬ 
gnitose; il consumo di questa periferica 
è, per di più, una frazione di quella me¬ 
dia per un modem su PC-Card. 

Anche l'alimentatore da rete è inte¬ 
ressante: si tratta di un'unità particolar¬ 
mente compatta, in grado di accettare 
in entrata da 100 a 240 volt, rendendo 
possibile la carica delle batterie in qual¬ 
siasi parte del mondo. 


Concludendo 

Possiamo affermare che il Folio, al di 
là dei piccoli e ininfluenti difetti relativi 
all'impossibilità di utilizzo di schede PC- 
Card di tipo III, al funzionamento non 
ottimale del Touch-Pad e alla laboriosità 
del rimpiazzare il pacco batterie, è un 
piccolo capolavoro. Si tratta, oltretutto, 
di un vero e proprio "conversation pie¬ 
ce": un portatile cosi sottile, con pre¬ 
stazioni e dotazione di memoria esube¬ 
ranti e display impressionante per il rap¬ 
porto di qualità/spessore. 

Quasi uno status symbol... che ci si 
può tranquillamente permettere: tre mi¬ 
lioni e seicentomila lire, IVA esclusa, 
per un oggetto come questo, non sono 
affatto tanti. 

Mg 


MCmicrocomputern. 196-giugno 1999 


109 






di Franco Paiamaro 



COMPAQ 

ARMADA 1500C 6300 


Compaq ha rinnovato la sua linea di 
portatili di gamma media, introducendo, 
tra gli altri, la nuova sene 1500C: questi 
notebook sono dotati di CPU Celeron 
(da qui il suffisso "C") e si rivolgono ad 
una utenza aziendale o comunque pro¬ 
fessionale 

In realtà, questo computer portatile è 
appetibile per chiunque faccia uso pre¬ 
valentemente del PC portatile rispetto 
al desktop, come un giornalista o anche 
uno studente; il Compaq Armada 
1500C è un pc portatile di dimensioni 


medio/grandi (25.lem x 31 87cm x 
5.8cm). dal peso, relativamente alle di¬ 
mensioni, non proprio contenuto (3.08 
kg) e dalle prestazioni veramente otti¬ 
me. considerando anche la durata delle 
batterie, che nei nostri test hanno mo¬ 
strato un'autonomia (con una configura¬ 
zione alta di power savmg) di più di due 
ore e mezzo. 

È realistico pensare che, nel normale 
uso, si possano tranquillamente supera¬ 
re le due ore d’utilizzo continuato, e con 
una seconda batteria si raddoppia que¬ 


sta capacità, rendendo questo apparec¬ 
chio uno strumento ideale per applica¬ 
zioni "sul campo". 

Questo notebook è un classico’all-m- 
one, vale a dire un pc portatile con inte¬ 
grato il lettore CD-ROM. il drive floppy 
e la batteria contemporaneamente; in 
più, c'è anche la possibilità di sostituire 
il floppy con una seconda batteria o con 
un secondo disco rigido (da sei Gbyte); 
il costruttore denomina questa funzione 
'supporto MultiBay' 

Abbiamo provato il modello 1500C 


110 


MCmicrocomputern 196-giugno 1999 





Compaq Armada 1500C 6300 



Compaq Armada 1500C 6300 

Produttore e distributore: 

Compaq Computer S p.A 
Via Milanofìori Stradai Pai F9 
20090 Assago IMI) 

Tel 02 57590330 
Fan 02 8242015 

Prezzo al pubblico tlVA esclusa) 

Compaq Armada 1500C 6300 - Celeron 300 
MHz - 32 Mbyte di RAM - HD 4.3 Gbyte - 
lettore CD-ROM Ut 3 418.000 


6300/T, dotato di CPU a 300 MHz e di¬ 
splay TFT. 


Come si presenta 

Il design dell'oggetto è piuttosto 
"morbido", e segue l'attuale tendenza 
del mercato, che richiede per t portatili 
linee stondate e "calde"; la qualità dei 
materiali è molto buona, con stampaggi 
precisi e accostamenti (dove si inca¬ 
strano i vari componenti della scocca) 
senza bordi affilati e ben realizzati, pro¬ 
prio a voler cercare il pelo nell'uovo, si 
potrebbe obiettare che la plastica con 
cui è realizzata la "carrozzeria" al tatto 
non è proprio piacevole, e appoggiando 
i polsi per piu di una mezz'ora sul bordo 
anteriore del notebook, si comincia a 
sentire un certo disagio: intelligente¬ 
mente, il progettista ha previsto di por¬ 
re le griglie degli altoparlanti (protetti da 
umidità varie...) proprio sul poggiapolsi 
davanti alla tastiera, e questo limita 
molto l'inconveniente, Per aprire il no¬ 
tebook é necessario tirare a sé contem¬ 
poraneamente due nottolini posti sul la¬ 
to superiore del notebook: a questo 
punto si può alzare il display, consen¬ 
tendo l'accesso alla tastiera e l'uso del 
portatile. 

Sul lato sinistro troviamo l'imboccatu¬ 
ra del drive floppy e, accanto, i due slot 
PCMCIA; sempre su questo lato è pre¬ 
sente la predisposizione per un modem 
da 56K interno (non disponibile nella 
configurazione da noi provata) e l'in¬ 
gresso per l’alimentazione. Sul lato de¬ 
stro troviamo i pin-jack per le cuffie e il 
microfono esterni, i due pulsanti per re¬ 
golare il volume, il lettore CD-ROM e il 
pulsante a slitta per lo sblocco del pac¬ 
co batterie principale. La sistemazione 
del CD-ROM non sembra molto azzec¬ 
cata: basta un minimo disivello del ta¬ 
volo per impedire il corretto scorrimen¬ 
to del vassoio portaCD; quando questo 
succede, è necessario alzare tutto il 

MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


Il CD ROM 24x può es¬ 
sere sostituito con un 
lettore DVD 


portatile e caricare 
con delicatezza il 
vassoio nell'appa¬ 
recchio. 

Purtroppo, si trat¬ 
ta di un inconve¬ 
niente molto diffu¬ 
so tra i portatili, do¬ 
vuto al fatto che è 
generalmente mol¬ 
to difficile posizio¬ 
nare il lettore CD 
tra la scheda ma¬ 
dre e la tastiera 

Posteriormente. 
l'Armada presenta 
una completa serie 
di connettori, tutti assolutamente stan¬ 
dard (eccetto quello per la docking sta¬ 
tion), privi però di sportellino di prote¬ 
zione; oltre ai canonici connettori per la 
seriale, la parallela e la VGA, troviamo 
un PS/2 per tastiera e mouse esterni, il 
menzionato connettore per la docking 
station e un'utilissima seriale USB 
Aperto il notebook, si accede alla tastie¬ 
ra. al dispositivo di puntamento Touch- 
Pad e ai comandi di servizio; la parte 
superiore alla tastiera comprende un 


piccolo gruppo di icone retroilluminate 
(attività disco, attività floppy, tastierino 
numerico attivato, maiuscole, blocco 
scorrimento), molto vicine all'interrutto- 
re di stand-by; accanto, differenziato dal 
fatto di essere a levetta, è sistemato 
pulsante di accensione e. a sinistra 
dell'interruttore, troviamo quattro pul¬ 
santi programmabili Anteriormente, 
proprio sotto al TouchPad sono siste¬ 
mati due LED indicanti lo stato di batte¬ 
rie m carica e apparato acceso. 





















Compaq Armada 1500C 6300 



Lato destro, la batteria. 
CD-ROM. i pm-iack Au¬ 
dio con il controllo del 
volume, e lo speciale at¬ 
tacco per un dispositivo 
di sicurezza antifurto 



Retro dell'apparecchio: i vari connettori per il collegamento delle periferiche 
esterne, la mancanza di uno sportello di protezione, a detta di Compaq, non 
pregiudica l'incolumità di questi componenti A lato del connettore proprietario 
per la docking station Icompatibile con quello dei modelli precedentiI si può 
notare la griglia di protezione della ventohna per il processore 


Lato sinistro il connettore di alimentazione, le porte PCMCIA, e il floppy: il 
quadratino all'estrema sinistra 6 la predisposizione per il modem 



Caratteristiche 

tecniche 

L'apparecchio pervenutoci aveva co¬ 
me sistema operativo Microsoft Win¬ 
dows 95, questo modello è comunque 
disponibile anche con Windows 98 e NT 
4.0. Le caratteristiche tecniche dell’Ar- 
mada 1500C sono piuttosto interessan¬ 


ti, dato anche il prezzo relativamente 
contenuto: il processore implementato 
è il Celeron Mobile di Intel, e nel model¬ 
lo in prova ha una frequenza operativa di 
300 MHz. con 128 «byte di cache di se¬ 
condo livello; il CD-ROM è un ottimo (e 
sufficientemente silenzioso) 24X di pro¬ 
duzione Matsushita, il disco rigido un 
prestante 4,3 Gbyte IBM (il Travelstar 
DKLA 24320, con un regime di rotazio- 


1. Display 

2. Microfono 

3. Bottone di 
Standby 

4. Bottone d'accen¬ 
sione 

5. Tastiera "Full Si¬ 
te" 

6. TouchPad 

7. Altoparlanti Ste¬ 
reo 

8 24X Max CD-ROM 
9. Disco rigido da 4 
GByte 

10 Batteria al Ni-Mh 

11. Dual Bay (sup¬ 
porta un’altra batte¬ 
ria o un altro dispo¬ 
sitivo di memorizza¬ 
zione di massa) 

12. Due slot PCMCIA 

13. Modem Opziona¬ 
le V.90/56Kflex4 Da¬ 
ta/14.4 Kb/s Fax 
Inon per l'Italia) 

14. Ingresso DC 

15. Universal Serial 
Bus (USB) 

16. Slot per l'espan¬ 
sione RAM 

17. Connettore per la 
Docking Station 

18. Scheda madre 


ne dichiarato di 4200 giri il minuto, e do¬ 
tato di funzioni SMART). La dotazione 
standard di RAM di sistema è di 32 
Mbyte, saldati sulla scheda madre, ed 
espandibili fino a 160 Mbyte tramite 
uno slot SO-DIMM, mentre il display è 
un eccellente CTFT a matrice attiva da 
800x600 di 12,1 pollici di diagonale pilo¬ 
tato da un acceleratore grafico C&T 
69000 con due Mbyte di SGRAM. L'in¬ 
terfaccia audio è costituita da una sche¬ 
da Compaq PremierSound, a 16 bit ste¬ 
reo (compatibile SoundBlaster Pro), con 
due altoparlanti da un pollice: la potenza 
in uscita è rilevante (ben due watt), so¬ 
prattutto considerando le dimensioni 
degli altoparlanti e il fatto che si tratta 
sempre di un portatile; è possibile (an¬ 
che se molto rumoroso) usare per la re¬ 
gistrazione il microfono integrato. 

Il supporto PCMCIA è assicurato per 
tutte le schede, sia a 16, sia a 32 bit 
CardBus Zoom Video Port; al solito, è 
possibile inserire due schede Tipo II o 
una Tipo III. 

Il notebook in nostro possesso è do¬ 
tato di una batteria al Ni-Mh, ma è pos¬ 
sibile sostituirla con una al litio; inoltre, 
nel caso si acquisti quest'ultima separa¬ 
tamente, e possibile alimentare il note¬ 
book con entrambe le batterie contem¬ 
poraneamente, anche se di tipo diverso, 
tramite lo slot MultiBay 

Accessibilità ed 
espansioni 

È possibile aggiornare la RAM di si¬ 
stema e il disco rigido, oltre che sosti¬ 
tuire facilmente la tastiera, rimuovendo 
cinque viti dal fondo del notebook: per 
eseguire questa operazione è necessa¬ 
rio rimuovere anche la batteria e il drive 
floppy, in quanto quattro delle viti si tro¬ 
vano sotto a questi due componenti (e 



112 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 







Compaq Armada 1500C 6300 



L 'inferno del notebook: l'accessibilità ai componenti che potrebbe essere necessario aggiornare è completa 



ci si assicura di aver spento il portatile 
prima!). Rimosse le viti, si può solleva¬ 
re la tastiera sulla sinistra lo slot di 
espansione della SDRAM, a destra tro¬ 
viamo l'alloggiamento per il disco rigi¬ 
do, e in basso a destra, la batteria di 
backup per l'orologio interno e per i pa¬ 
rametri di sistema; per estrarre il disco 
rigido, è sufficiente sollevare il piccolo 
ponticello di plastica che lo blocca, farlo 
scorrere verso il bordo del notebook 
per poi scollegarlo e toglierlo dallo 
chàssis. Per l'espansione di memoria, 
basta semplicemente inserire la SO- 
DIMM nello slot (disponibile in tagli da 
32, 64 e 128 Mbyte) e il gioco è fatto. 
Se il portatile non era provvisto di mo¬ 
dem all'acquisto, basta rimuovere due 
sole viti dal fondo dell'apparecchio, 
estrarre il tappo in plastica che copre il 
foro per il connettore RJ11, inserire il 
modulo proprietario e richiudere tutto: i 
driver sono preinstallati, al successivo 
riavvio sarà possibile configurare ed 
usare il modem. 

Volendo sostituire il CD-ROM con il 
lettore DVD. basta rimuovere due viti 
poste al centro del por¬ 
tatile, sempre sul fon¬ 
do, e sfilare il modulo. 


Come va 

La tastiera da 87 tasti 
è estremamente como¬ 
da da usare, essendo 
una "full size"; la corsa 
dei tasti è praticamente 
perfetta, il feedback è 
molto buono, ed è un 
vero piacere usarla. Il 

L'eccellente disco rigido di 
produzione IBM che equipag¬ 
gia rArmada 1500C 


TouchPad è ampio e il posizionamento 
dei pulsanti/mouse è ergonomicamente 
corretto: si possono entrambi azionare 
con il pollice. Sono presenti una serie di 
quattro pulsanti dedicati, personalizzabi¬ 
li tramite l'estensione Compaq Pro¬ 
grammale Keys: è possibile assegnare 
un collegamento a ciascuno in modo da 
avere l'apertura immediata, per esem¬ 
pio. di un'applicazione, una cartella o un 
documento. La velocità del notebook è 
veramente eccellente: abbiamo provato 
ad installare Office 2000. e tutti gli ap¬ 
plicativi (inclusi PhotoDraw) "girano" al 
meglio, senza rallentamenti o incertez¬ 
ze di sorta; aprendo più applicativi ed 
eseguendo conversioni di documenti 
"pesanti" in HTML abbiamo registrato 
qualche rallentamento, dovuto esclusi¬ 
vamente alla quantità di memoria instal¬ 
lata (32 Mbyte di RAM per Office 2000 
sono pochini). 

La dotazione software è essenziale, 
non vengono forniti software preinstal¬ 
lati, se non lo stretto necessario alla ge¬ 
stione del portatile: non lo consideria¬ 
mo un difetto, in quanto si tratta di una 


precisa scelta del costruttore per per¬ 
mettere la massima flessibilità di confi¬ 
gurazione, oltre ad abbassare il costo 
iniziale del prodotto. 

Veramente degna di nota la potenza 
e la pulizia dell'interfaccia audio, senza 
distorsioni apprezzabili anche al massi¬ 
mo volume, un plusvalore per le pre¬ 
sentazioni aziendali; i tastini per la rego¬ 
lazione del volume sono molto funzio¬ 
nali, ma non immediatamente azionabi¬ 
li: li avremmo preferiti posti diversa- 
mente, possibilmente più in vista. 

Non siamo stati molto contenti di tro¬ 
vare anche in questo modello le classi¬ 
che schede PCMCIA finte come prote¬ 
zione degli slot: è facile perderle, e sa¬ 
rebbe stato molto meglio utilizzare un 
piccolo sportellino a scomparsa. 

Il display è ottimo, molto nitido e con 
un angolo visuale molto ampio. L'inter¬ 
faccia grafica è sufficientemente velo¬ 
ce: peccato solo che lo schermo non 
sia particolarmente luminoso, questo 
però potrebbe essere dovuto all'utilizzo 
di lampade a basso consumo (a tutto 
vantaggio dell'autonomia). 

Insomma, una macchina quasi desk¬ 
top per quanto riguarda le prestazioni, 
con tutti i vantaggi della portabilità, pur 
non essendo questa espressa ai massi¬ 
mi livelli. 


Concludendo 

Questo notebook si rivolge ad un'uten¬ 
za professionale, molto esigente per 
quanto riguarda le prestazioni e la robu¬ 
stezza unite alla massima praticità, con le 
migliori possibilità di espansione e flessi¬ 
bilità d'uso. Si tratta, nelle intenzioni di 
Compaq, di uno strumento di lavoro, 
pensato anche per la dotazione individua¬ 
le dei dipendenti aziendali: a questo ri¬ 
guardo. è interessante notare come mol¬ 
te grandi aziende si stiano convertendo 
all'uso del portatile come strumento 
informatico principale per la produttività 
personale (in Intel, per esempio, il 75% 
dei pc assegnati ai dipendenti dello scor¬ 
so anno erano portatili). In vista di grosse 
forniture, è molto importante offrire le 
massime prestazioni e funzionalità unite 
al miglior rapporto di costo, sia iniziale, 
sia d'esercizio; questo è anche un'ottima 
occasione, però, per chiunque cerchi un 
ottimo portatile, di portarsi a casa un og¬ 
getto veramente professionale ad un 
prezzo minore di quanto non ci si aspet¬ 
terebbe. 

Proprio per questo, il prezzo consiglia¬ 
to di tre milioni e quattrocentomila lire 
più IVA ci sembra adeguato alle caratteri¬ 
stiche e al valore dell'Armada 1500C. 


MCmicrocomputer n, 196 - giugno 1999 


113 



di Aldo Ascenti 



Test Group 
PC SINT K6 400 


Nel mondo dell'informatica persona¬ 
le la parola d'ordine è uniformarsi. Ad 
assumersi il difficile compito di violare 
le regole di un mercato refrattario ad 
accettare nuovi soggetti si elevano dit¬ 
te come AMD e Cyrix, le cui produzioni 
vanno tenute in seria considerazione 
da chi pretende che il prezzo di un 
nuovo computer non sia in alcun modo 
"gonfiato" rispetto alle prestazioni for¬ 
nite 

Il sistema messoci a disposizione da 
Test Group fa parte di quella sempre 


piu nutrita schiera di prodotti che si 
pongono come alternativi allo strapote¬ 
re Intel nel mondo delle CPU e dei chi- 
pset e non si può che apprezzare il 
ruolo prezioso che questo tipo di con¬ 
correnza svolge nella definizione dei 
prezzi e delle caratteristiche tecniche 
imposti a noi utenti. L'AMD in partico¬ 
lare si distingue da tempo per porre, 
ad ogni nuova realizzazione, sene ipo¬ 
teche sul successo di vendita dei più 
diffusi e blasonati prodotti della linea di 
Pentium corrispondente. 


La configurazione 

Nella macchina oggetto di questa pro¬ 
va pulsa un K6-2 400 MHz. tra i piu ve¬ 
loci processori della produzione di AMD 
prima della commercializzazione del K6- 
3 Questa CPU gestisce le istruzioni 3D- 
Now, funziona ad una frequenza di si¬ 
stema di 100 MHz e dispone di una ca¬ 
che di primo livello di 64 KB ori chip. 

Motherboard e scheda grafica portano 
il marchio Chaintech. che è uno dei 
grandi produttori di hardware made in 


114 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 












TEST GROUP PC SINT K6 400 AMD 


TEST GROUP 

011-2202704 Tonno 
02-45708678 Milano 
0432-573815 Udine 
081-2303510 Napoli 
0733-283622 Macerata 
www.tesiarouD.r 

Prezzo UVA compresa) 

PC SINT K6-2 400 MHz 64 MByte di RAM. 
HDD da 6 4 GByte 
Lit. 1.540.000 

Monitor 15" Daytek TM 1554D 

Prezzo (IVA compresa) 

Lit. 290.000 


Taiwan. Sulla prima, arricchita da 512 
KB di cache di secondo livello pipelined 
burst, è saldato il chipset ALI Aladdin-5 
che riesce miracolosamente a gestire le 
CPU più diverse: sul Socket 7 di questa 
scheda è infatti possibile montare un 
Pentium fino a 233 MHz, un Cyrix 
6x86MX fino al PR233+ o un Mll fino a 
333 MHz, un AMD K6 o K6-2 da 400 
MHz e gli IDT Winchip fino a 240 MHz. 
Tutta questa flessibilità si paga con la 
presenza di un certo numero di jumper, 
necessari per impostare correttamente 
la frequenza del bus, il fattore di molti¬ 
plicazione della CPU e il voltaggio. Tutti 
gli altri parametri sono selezionabili dal 
solito BIOS Award che, con opportuni 
adattamenti, gestisce Thardware della 
stragrande maggioranza dei PC in com¬ 
mercio. In questa versione il sistema 
anti-virus è il Trend ChipAway Virus e 
non compaiono voci relative alla selezio¬ 
ne della velocità delle ventole e indica¬ 
zioni circa la temperatura del processo¬ 
re. Sono consentite funzioni di autospe¬ 
gnimento ma non si fa riferimento alla 
possibilità del wake-on-lan o all'accen¬ 
sione in seguito a squillo del modem. 

Altra interessante caratteristica di 
questa scheda madre è la presenza di 
una completa sezione audio ESS PCI 
Solo-1 basata su un singolo chip che in¬ 
tegra un sintetizzatore con wavetable 
ed effetti acustici 3D. 

Il sottosistema grafico è il pezzo forte 
della configurazione: si tratta di una 
Chaintech Desperado con chip Voodoo 
2 Banshee, con RAMDAC a 230 MHz, 
dotata di 16 MB di SGRAM che con¬ 
sentono una risoluzione di 1600x1200 
pixel. Una scheda pensata per gli ap¬ 
passionati di giochi 3D, ma che consen¬ 
te, all'occorrenza, ottime prestazioni an- 



II frontale del cabinet SuperMIcro è disegnato con 
semplicità ed eleganza e spiccano i due led prismati¬ 
ci relativi all'accensione e al funzionamento del disco 


Osservando le uscite si nota il numero limitato di 
sportelli di espansione e la mancanza della presa 
per alimentare il monitor. 


che coi programmi di office auto- 
matìon , pronta, inoltre, per la gestione 
di filmati in DVD grazie al software DV- 
DExpress fornito su CD. 

Il disco fisso installato è un ottimo 


operativo, i driver e le utility necessari 
alla gestione di audio e video e, dulcis 
in fundo, la versione completa del gioco 
Incoming, 



Sulla veloce scheda gra¬ 
fica campeggia il chip 
Voodoo 2 Banshee col 
suo dissipatore e i nu¬ 
merosi moduli di memo¬ 
ria relativi ai 16 MB di¬ 
sponibili 


Fujitsu, lo stesso modello provato nello 
speciale dello scorso numero di MC. Si 
tratta di un prodotto recente, predispo¬ 
sto per l'UDMA-66, con un regime di 
rotazione di 5400 rpm, proposto nella 
versione da 6,4 GB. Completano la do¬ 
tazione 64 MB di memoria DIMM a 100 
MHz e un lettore di 
CD-ROM Samsung 
32x. Quanto al 
software è com¬ 
presa la versione 
OEM di Windows 
98, preinstallata e 
dotata di CD e ma- 
nualetto a corredo; 
un videocorso inte¬ 
rattivo su CD del 
suddetto sistema 


Gli accessori... 
necessari 

Test Group mette a disposizione di 
questa macchina un monitor marcato 


MCmicrocomputer n, 196 - giugno 1999 


115 





















































TEST GROUP PC SINT K6 400 AMD 


Daytek. Si tratta di un'azienda del 
gruppo Daewoo che produce monitor 
dai prezzi davvero competitivi. Questo 
modello è un 15 pollici dall'estetica 
molto curata che ha rivelato una di¬ 
screta qualità d'immagine a 800x600 
pixel con refresh fino a 85 Hz. mentre 
non è consigliabile l'uso a 1024x768, 
risoluzione impostabile solo a 60 Hz in 
modalità non interlacciata. I comandi 
sono digitali ma non c'è l'OSD (On 
Screen Display) a rendere più semplici 
i settaggi, inoltre il cavo di alimentazio¬ 
ne fornito non è di quelli che consen¬ 
tono il collegamento ad una presa di 
rete ma prevede che l'alimentatore del 
PC disponga dell'apposita uscita; per 
poterlo adoperare col nostro SINT è 
necessario, quindi, procurarsi il cavo 
corretto. 

Il mouse Genius fornito in dotazione 
è arricchito dal comodo pulsante a bi¬ 
lanciere che consente lo scorrimento 
delle finestre in senso verticale, molto 
sfruttabile nella navigazione sul Web. 

Chi apprezza le tastiere silenziose 
si troverà molto bene con questa 
Samsung. Si tratta di un prodotto ben 
realizzato, che garantisce una digita¬ 
zione precisa e un feeling molto gra¬ 
devole. La dotazione comprende un 
comodo poggiapolsi rimovibile che 
aiuta ad assumere la corretta posizio¬ 
ne delle mani. 

I diffusori, anch'essi prodotti da 
Samsung, hanno dimensioni contenu¬ 
te e un aspetto gradevole. Non sono 
previsti controlli di tono né una presa 
per cuffia, ma la qualità audio è accet¬ 
tabile e l'amplificazione è sufficiente a 
sovrastare il brusio di un ambiente 
affollato. 


A cuore aperto 

Dell'aspetto esteriore colpisce l'im¬ 
pressione di grande robustezza e soli¬ 
dità. Merito del case Super Micro 
INWIN, dotato di un design pulito e fun¬ 
zionale, caratterizzato da una struttura 
molto rigida e pesante e realizzato ad 
un livello qualitativo superiore alla me¬ 
dia. Rimosso senza difficoltà lo spesso 
involucro (sarà molto più problematico 
rimetterlo a posto) l'interno appare ordi¬ 
nato e non si notano errori di assem¬ 
blaggio. I cavi sono raccolti con apposi¬ 
te fascette e il formato ATX garantisce 
l’assenza di connessioni volanti alle 
uscite, che comprendono le due seriali, 
la parallela, due immancabili USB, una 
presa joystick, le PS/2 per mouse e ta¬ 
stiera più l’input/output della scheda au¬ 
dio immersa nella mainboard. Il veloce 
processore AMD si trova a suo agio nel 
"vecchio" Socket 7, non troppo appe¬ 
santito dal dissipatore e dalla ventola 
correttamente dimensionati. In effetti 


anche in una calda giornata primaverile, 
in cui il termometro ha toccato i 33 gra¬ 
di, la CPU non emette un calore avverti¬ 
bile. Tutti i connettori e i jumper sono 
facilmente accessibili, meno quello del 
floppy, per operare sul quale è neces¬ 
sario smontare il blocco dischi da 3,5 
pollici. 

Ciò che salta all'occhio è la scarsa 
espandibilità del sistema Non si tratta 
di un problema di spazio, ma di man¬ 
canza di slot ISA e PCI disponibili; è 
possibile, infatti, montare non più di tre 
ulteriori schede, di cui solo due in for¬ 
mato PCI. Altro limite all'aggiornamen- 
to del sistema potrebbe essere l'ali¬ 
mentatore fornito, accreditato per un 
output di soli 145 watt, sufficienti per 
usare l'elaboratore cosi come viene for¬ 
nito ma non per dare corrente ad un in¬ 
sieme significativo di periferiche ag¬ 
giuntive prive di alimentazione esterna 
(USB, HDD, masterizzatori interni e si¬ 
mili). Si intuisce, da questo, che la filo¬ 
sofia di assemblaggio è orientata alla 



realizzazione di un 
sistema da utilizza¬ 
re così com'è. con¬ 
siderando, inoltre, 
che ogni apertura 
del case andrebbe 
effettuata da un 
centro assistenza 
autorizzato, pena il 
decadere della ga¬ 
ranzia, come speci¬ 
ficato nel manua- 
letto a corredo. 

Il risultato ottenuto con 
3DMark99 è un buon in 
dmo delle doti velocisti- 
che di questo sistema 



Il disco Fujitsu fa registrare, secondo il test Norton, un transfer rate fisico dav¬ 
vero buono 


L'indice generale di prestazioni è allineato ai valori ottenibili con un Celeron di 
pari frequenza 


116 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 























































TEST GROUP PC SINT K6 400 AMD 



software multimediale. Si tratta, in- 
somma, di un computer equilibrato, 
senza colli di bottiglia nelle prestazioni, 
ma con qualche limite nelle possibilità 
di espansione e aggiornamento. Quan¬ 
to al prezzo, appare coerente con le 
possibilità della macchina, consideran¬ 
do che è compresa la garanzia di 
un’azienda distributrice che opera su 
tutto il territorio nazionale. 

In effetti i processori AMD sono ve¬ 
loci. affidabili ed economici Manca lo¬ 
ro la grande integrazione dei prodotti 
Intel con i chipset più recenti e la con¬ 
seguente possibilità di sfruttare le ulti¬ 
me novità hardware, senza le limitazio¬ 
ni dovute all'obbligo di mantenere 
compatibili processori internamente 
molto dissimili. Stiamo parlando, in fin 
dei conti, di prodotti dedicati a quella 
parte del mercato che guarda più al 
rapporto prezzo/prestazioni che all’in¬ 
novazione tecnologica. Lo si vede chia¬ 
ramente anche in questo sistema che, 
pur facendo rilevare qualità velocisti¬ 
che di assoluto rispetto, non riesce a 
fornire quelle garanzie di espandibilità 
e di longevità che ne farebbero, senza 
più ombre, il miglior acquisto nella sua 
fascia di prezzo. ws 


La prova 


L'interno 6 ordinato e lo 
spazio per la manutenzio¬ 
ne è sufficiente Denota¬ 
re l'aspetto massiccio 
della struttura dello chàs¬ 
sis. 


Il lettore di CD-ROM 
Samsung ha un sofistica¬ 
to sistema di apertura 
dotato di uno sportellino 
che si ribalta in avanti 
L'alloggiamento dei CD è 
molleggiato per ridurre le 
vibrazioni 


disponibile, pro¬ 
blema risolto effettuando un semplice 
reset (vero toccasana in molte situazio¬ 
ni...) della macchina. 


Conclusioni 

Il sistema messo insieme da Test 
Group nasce come computer domesti¬ 
co. Naturalmente non converrà farne il 
cuore di una stazione grafica avanzata 
o un server di rete ma darà grandi sod¬ 
disfazioni a chi vuole giocare nel mi¬ 
gliore dei modi e arricchire i propri oriz¬ 
zonti informatici col più recente 


Nell’utilizzo quotidiano il PC SINT ha 
dimostrato di essere una macchina ve¬ 
loce e di possedere tutte le caratteristi¬ 
che per far girare, senza tempi morti, 
qualunque software dell’ultima genera¬ 
zione; in particolare il test di prestazioni 
misurate con 3DMark99 ha fornito un 
indice davvero interessante. I giochi so¬ 
no, senz'altro, il campo di utilizzo in cui 
questo PC rivela le doti migliori: grazie 
alla velocità di disco e scheda grafica 
non capita spesso di dover affrontare 
rallentamenti di sorta e il supporto della 
tecnologia 3Dfx garantisce piena fruibi¬ 
lità per tutte le funzionalità grafiche del 
software ludico più avanzato. Gli appas¬ 
sionati degli effetti sonori travolgenti, 
messi a disposizione dalle schede au¬ 
dio più sofisticate, rimarranno un po’ 
delusi dai limiti di quella fornita in dota¬ 
zione: se dal grazioso pannello di con¬ 
trollo è, infatti, possibile selezionare ef¬ 
ficaci funzioni di direzionalità del suono, 
meno elevata è risultata la qualità della 
riproduzione di file MIDI. 

Il lettore di CD-ROM messo a dispo¬ 


sizione di questo PC non è tra le unità 
più veloci presenti sul mercato ma ha 
rivelato doti non comuni di affidabilità 
nella lettura di CD anche sporchi o graf¬ 
fiati; inoltre, un più basso regime di ro¬ 
tazione consente reazioni più pronte al 
cambio del disco (è minore il tempo ne¬ 
cessario al motore per raggiungere la 
velocità di lettura) e una rumorosità me¬ 
no invadente rispetto a concorrenti più 
performanti. 

Da segnalare un piccolo inconvenien¬ 
te verificatosi nel corso delle prove e da 
imputarsi di certo al solo esemplare te¬ 
stato: in un paio di occasioni il BIOS ha 
riconosciuto solo metà della memoria 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


117 
















di Pierfrancesco Fravolini 



LapLink Professional 


Nell’era della comunicazione globale, di 
Internet e delle risorse distribuite, la possi¬ 
bilità di interconnessione tra computer è 
un elemento fondamentale. In ogni azien¬ 
da esiste oggi una rete LAN, e non se ne 
può fare a meno, visto che lo scambiarsi 
informazioni e dati senza far viaggiare di¬ 
schetti, cartucce, ma neanche fogli e fo¬ 
glietti. è sicuramente indice di una produt¬ 
tività piu elevata. In quest’ambito diventa 
importante lo scambio di informazioni tra 
computer anche quando non si dispone di 
una vera e propria rete ma solamente di 
due o piu computer che vengono però tut¬ 
ti utilizzati. E' classico l’esempio del pro¬ 
fessionista in viaggio che può aver biso¬ 
gno di dati rimasti, suo malgrado, nel com¬ 
puter dell'ufficio, o al contrario del redatto¬ 
re sbadato che ha lasciato a casa proprio 
l’articolo da consegnare. 

LapLink è un programma che consente 
di scambiare dati e informazioni tra due 
computer, anche se questi sono posti a 


notevole distanza tra loro. Il programma 
può utilizzare infatti moltissimi metodi di 
interconnessione che vanno dal semplice 
collegamento via cavo (seriale o parallelo) 
a connessioni con raggi infrarossi, oppure 
a collegamenti via rete TCP/IP (Internet 
compresa) o modem. Il programma con¬ 
sente quindi lo scambio di dati tra compu¬ 
ter vicini tra loro, oppure lontani, anche 
molto. Sarà possibile infatti dialogare col 
computer di casa mentre si è in ufficio (o 
viceversa) oppure scambiare file e direc¬ 
tory con un computer posto in un’altra 
città, o in un altro continente, sempre che 
la velocità della connessione lo consenta. 


Installazione 

L'installazione del programma è molto 
semplice. Il software gira su PC con siste¬ 
ma operativo Windows 95, 98 o NT 4.0. 
Sul CD-ROM di installazione è presente 


anche una versione per Windows 3.1, con 
la quale è possibile scambiare dati anche 
con computer su cui giri il vecchio ambien¬ 
te operativo. Da notare che la licenza 
d'uso consente, naturalmente, l'utilizzo su 
più macchine (al massimo tre: ad esempio 
computer di casa, ufficio e un portatile) a 
patto che l’utilizzatore sia uno solo. Nel 
CD-ROM di installazione esiste anche una 
procedura per creare una serie di dischetti 
per installare il software sui computer 
sprovvisti di lettore CD-ROM. 


Le connessioni 

La facilità d’uso del programma è sor¬ 
prendente Innanzi tutto il manuale d'uso 
fornito con il pacchetto è in italiano, ed è 
molto ben fatto. In esso sono descritte 
tutte le procedure per effettuare i collega- 
menti e riportati tutti gli eventuali problemi 
che possono presentarsi. In ogni caso una 


118 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 














LapLink Professional 


LapLink Professional 

Produttore: 

Travelmg Software Ine 

18702 Nonh Cieek Paikway - Bothell. WA 

98011 - USA 

Distributore: 

SM PI s.f.l.. 

Via Milano. 150 

20093 Cologno Monzese (MI) 

Tel. 02/2533304 

Prezzo (IVA esclusa!; 

Ut 350.000 


breve letta del piccolo manuale è neces¬ 
saria per scoprire a fondo tutte le poten¬ 
zialità del programma. 

Con LapLink è possibile collegarsi ad al¬ 
tri computer utilizzando vari tipi di connes¬ 
sione; per stabilire una connessione è ne¬ 
cessario che il programma sia in esecuzio¬ 
ne su tutti e due i computer interessati al 
collegamento e che il metodo di connes¬ 
sione prescelto sia attivo. Il programma 
consente le seguenti connessioni: 

• via modem 

• via cavo seriale, parallelo o USB 

• con dispositivi ad infrarossi 

• via rete 

• via modem 

• via scheda ISDN. 

Se si vuole effettuare un collegamento 
via modem, è necessario che questo sia 
installato e correttamente configurato su 
tutti e due i computer interessati. Questo 
tipo di collegamento è utilissimo in tutti 
quei casi in cui i due computer si trovino a 
notevole distanza tra loro. Tipica applica¬ 
zione è l'interrogazione e il trasferimento 
di file dal computer di casa all'ufficio o vi- 


Per dare un 'idea delle 
grandi potenzialità di 
LapLink ecco qui un 
semplice esempio prati¬ 
co. Il programma 6 stato 
installato sul mio com¬ 
puter e su un computer 
presente in laboratorio 
nel quale è presente un 
masterizzatore di CD¬ 
ROM. Per il collegamen¬ 
to tra i due computer si 
è utilizzata la stessa rete 
LAN, con protocollo 
TCP/IP presente nell'uf¬ 
ficio Stando comoda¬ 
mente seduto alla mia 
postazione abituale, ed 
utilizzando le funzioni di 
trasferimento dei file, ho 
creato una cartella "Ma¬ 
sterizzare" sul computer 
remoto 



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ceversa. Se ci si trova in ufficio e si voglia¬ 
no trasferire dei file prendendoli dal com¬ 
puter di casa è necessario che quest'ulti¬ 
mo, assieme al suo modem, sia acceso e 
che LapLink sia in funzione. Questo non 
significa certo che sarà necessario tenere 



Ho trasferito nella cartella remota i file presenti sul 
mio computer, che dovranno essere registrati su 
un CD-ROM. Eccoci nella fase di trasferimento 


il computer di casa sempre acceso, oppu¬ 
re che dovrà essere presente per forza 
una persona che ci accenda il computer. 
Le moderne schede madri consentono in¬ 
fatti l'autoaccensione del PC una volta rile¬ 
vata l'attività sulla porta del modem. Ba¬ 
sterà quindi in questo caso tenere acceso 
solo il modem e inserire LapLink nel grup¬ 
po dei programmi in esecuzione automati¬ 
ca all'avvio di Windows 

Un'altra modalità di connessione utilissi¬ 
ma è quella via cavo o via infrarossi Sarà 
cosi possibile trasferire dati e programmi 
sul portatile semplicemente collegandolo 
via cavo (che può essere parallelo o seria¬ 
le o ancora USB) al computer principale. 
Se i due apparecchi hanno una porta a in¬ 
frarossi non sarà neanche necessario col- 
legarlì fisicamente, basterà posizionarli 
l'uno di fronte all'altro, lasciandoli "parla¬ 
re" per via ottica. 

Ma la possibilità di scambio dati via In- 




A questo punto ho sul computer remoto una cartella con i file per la masteriz¬ 
zazione. 


Ora basta selezionare la modalità “controllo a distanza" per poter utilizzare il 
computer lontano come se fosse quello sulla mia scrivania. 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


119 



















































































LapLmk Professional 


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Basta far partire, sul computer remoto, il programma di masterizzazione e tra¬ 
scinare i file da masterizzare nella apposita finestra 


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Ora sarà solamente necessario far partire la masterizzazione, che avverrà sul 
computer remoto ma che sara completamente controllabile dal computer loca¬ 
le A dire il vero un difetto il programma ce l'ha, non è infatti in grado di pren¬ 
dere il disco CD-ROM vergine dallo scaffale che si trova sopra il computer re¬ 
moto e inserirlo nel masterizzatore, ma mi hanno assicurato che nella prossi¬ 
ma versione .III 


fernet è davvero molto interessante. Ba¬ 
sta dire al computer che funziona da 
Client qual è l'indirizzo IP del computer da 
"contattare" ed ecco stabilita la connes¬ 
sione. Ora si potrà lavorare tranquillamen¬ 
te come se i due PC fossero sulla stessa 
scrivania collegati via cavo, anche se uno 
di questi è a Roma e l'altro a Honolulu. In 
questo caso l’unico problema è dato dalla 
velocità del collegamento, che sarà sicu¬ 
ramente più lenta di qualsiasi connessio¬ 
ne via cavo o rete locale 


Il trasferimento dei file 

Una volta collegati i computer, il pro¬ 
gramma fornisce all'utilizzatore una serie 
di strumenti davvero potenti; innanzitutto, 
con la funzionalità "trasferimento dei file" 
sarà possibile spostare o copiare file dal 
computer principale al secondario (o vice¬ 
versa). proprio come nelle altre versioni di 
LapLink. Il programma mette a disposizio¬ 
ne due finestre, una contiene le risorse 
del computer locale, e l’altra quella del 
computer remoto. Tramite i classici stru¬ 
menti di Windows sarà possibile spostare 
file dall'uno all'altro, semplicemente tra¬ 
scinandoli col mouse da una finestra 
all'altra. La velocità di copia dipende ov¬ 
viamente dal tipo di collegamento. 

L’agente Xchange 

Tramite questo strumento sarà possibi¬ 
le sincronizzare in modo automatico i file 
presenti su due computer. E' utile quan¬ 
do si vuole, ad esempio, che il portatile e 
il computer dell'ufficio contengano gli 
stessi file. Questa parte del programma 
semplifica la sincronizzazione dei file pre¬ 
senti su due computer. Il programma in¬ 
fatti trasferisce in un verso o nell'altro i fi¬ 


le impostazioni della si¬ 
curezza sono molto sofi¬ 
sticate Mediante sem¬ 
plici impostazioni è pos¬ 
sibile far si che l 'accesso 
sia consentito ad un nu¬ 
mero ristretto di utenti 
oppure a tutti Se si de¬ 
cide di condividere le ri¬ 
sorse del computer solo 
con alcuni utenti sarà 
necessario comunicare 
al programma una lista 
di abilitazioni, ognuna ca¬ 
ratterizzata da un nome 
e da una password per¬ 
sonale £ ' inoltre possi¬ 
bile specificare una pas¬ 
sword per l'accesso alle 
opzioni di sicurezza e uti¬ 
lizzare, nei trasferimenti, 
una cifratura dei dati. 



le da sincronizzare, indipendentemente 
dal computer che li contenga, in maniera 
che entrambe le macchine dispongano 
solamente dei file più aggiornati. L'agente 
Xchange rende automatiche tutte le ope¬ 
razioni ripetitive che occorrono per la sin- 



II programma consente di dialogare con un'altra 
persona presente davanti al computer remoto, tra¬ 
mite una semplice finestra di testo 


cronizzazione. Una volta attivato, l'agente 
apre la connessione, seleziona le cartelle 
che contengono i file da sincronizzare, av¬ 
via lo scambio dei file ed infine chiude la 
connessione. Il programma dispone an¬ 
che di una comoda funzione di anteprima, 
utile per monitorare l'interscambio prima 
che questo avvenga. Nella finestra di an¬ 
teprima è possibile personalizzare la fun¬ 
zione escludendo file o cartelle dalla sin¬ 
cronizzazione. 


Il controllo a distanza 

Il programma consente poi il controllo 
del computer remoto, tramite quello loca¬ 
le, per mezzo della funzionalità "controllo 
a distanza" Una volta attivata la modalità, 
la finestra di LapLink mostra lo schermo 
del computer remoto e noi possiamo agi¬ 
re su questo proprio come se gli stessi¬ 
mo seduti davanti; utilizzando il mouse e 
la tastiera possiamo interagirvi e/o pren¬ 
derne totalmente il controllo Possiamo 
apnre finestre, cartelle, far partire applica¬ 


lo 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 







































































La funzione di remdirizzamento della stampa con¬ 
sente di stampare un documento sul computer re¬ 
moto, o al contrario preparare un documento sul 
computer remoto e stamparlo sulla stampante lo¬ 
cale 


zioni e chi più ne ha più ne metta. Nelle 
fasi di settaggio del programma possia¬ 
mo stabilire quale tipo di controllo avere 
sul computer remoto. Sarà possibile far sì 
che, una volta preso il controllo, il compu¬ 
ter remoto abbia lo schermo oscurato, la 
tastiera ed il mouse disabilitati, o tutte e 
due le cose insieme. Oppure sarà altret¬ 
tanto possibile lasciare la possibilità di 
manovrare liberamente il computer remo¬ 
to, consentendo, ad esempio, di lavorare 
in due sulla stessa applicazione, utilizzan¬ 
do a turno il mouse o la tastiera. 



L agente Xchange semplifica la sincronizzazione 
dei file presenti su due computer II programma in¬ 
fatti trasfensce i file da sincronizzare, indipendente¬ 
mente dal computer che li contenga, in maniera 
che entrambi i computer dispongano solamente 
dei file più aggiornati 



Una volta attivata la modalità "controllo a distanza ", 
la finestra di LapLink diventa lo schermo del com¬ 
puter remoto e noi possiamo agire su questo pro¬ 
prio come se fosse fisicamente davanti a noi Utiliz¬ 
zando il mouse e la tastiera possiamo interagire con 
questo e/o prenderne totalmente il controllo 


Reindirizzamento 
della stampa 

Una volta stabilita la connessione con 
un computer remoto potremo anche 
stampare sulla sua stampante oppure, al 
contrario, stampare un documento pre¬ 
sente nel computer lontano direttamente 
sulla nostra stampante locale. E' possibile 
operare in diversi modi, a seconda di 
quello che vogliamo fare. Per stampare, 
ad esempio, da casa sulla stampante 
dell'ufficio potremo 
preparare il docu¬ 
mento sul computer 
casalingo e poi 
stamparlo sul com¬ 
puter remoto trami¬ 
te le opzioni di rein¬ 
dirizzamento della 
stampante di La¬ 
pLink. Al contrario 

Con la funzionalità "tra¬ 
sferimento dei file " sarà 
possibile spostare o co¬ 
piare file dal computer 
principale al secondario 
lo viceversa!, proprio co¬ 
me nelle altre versioni di 
LapLink. 


potremo, utilizzando il controllo a distan¬ 
za, preparare il documento sul computer 
remoto e stamparlo sulla stampante loca¬ 
le. Se ad esempio siamo in viaggio e ab¬ 
biamo necessità di stampare un bel grafi¬ 
co realizzato con i dati di un foglio elettro¬ 
nico, ma sul computer che ci portiamo 
appresso non abbiamo né il programma 
né i dati necessari, possiamo stabilire una 
connessione con controllo a distanza ver¬ 
so il computer dell'ufficio, preparare su 
questo il disegno per poi stamparlo sulla 
nostra stampante portatile a getto di in¬ 
chiostro. 


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il vtó 

il 


LapLink Professional 


Conversazione scritta 

Dulcis in fundo, il programma consente 
di dialogare per iscritto ("chattare", come 
dicono i telematici) con un'altra persona 
presente davanti al computer remoto, tra¬ 
mite una semplice finestra di testo. Tale 
funzionalità può essere attivata anche 
contemporaneamente alle altre. In que¬ 
sto modo sarà possibile insegnare ad 
un'altra persona l'utilizzo di una specifica 
applicazione dialogando in modo testuale 
con essa e allo stesso tempo controllan¬ 
do, con il controllo a distanza, l'applicazio¬ 
ne stessa. 


La protezione dei dati 

LapLink non consente ad altri compu¬ 
ter di connettersi ad un computer locale 
finché non siano state modificate le op¬ 
zioni di sicurezza. Mediante semplici im¬ 
postazioni è possibile far sì che l'accesso 
sia consentito ad un numero ristretto di 
utenti oppure a tutti. Se si decide di con¬ 
dividere le risorse del computer solo con 
alcuni utenti, sarà necessario comunicare 
al programma una lista di utenti abilitati, 
ognuno caratterizzato da un nome e da 
una password personale. E’ inoltre possi¬ 
bile specificare una password per l'acces¬ 
so alle opzioni di sicurezza ed utilizzare, 
nei trasferimenti, una cifratura dei dati 

E' possibile aumentare il grado di sicu¬ 
rezza, nel caso di connessione via mo¬ 
dem, facendo sì che la connessione per il 
trasferimento dei dati sia possibile solo 
dopo che il computer remoto abbia richia¬ 
mato un numero specificato. In pratica se 
accediamo al computer dell'ufficio sola¬ 
mente da casa, ad esempio, possiamo 
impostare il programma in maniera che il 
computer in ufficio richiami quello di ca¬ 
sa. Potremo così essere certi che solo a 
noi, o per lo meno a chi si connette da ca¬ 
sa nostra, sia possibile accedere ai dati 
dell'ufficio, mentre se un estraneo prova 
ad attivare il collegamento quest'ultimo 
non potrà avvenire. 


In definitiva 

LapLink Professional è un programma 
potente che consente di usufruire dei dati 
presenti su un computer lontano, in qual¬ 
siasi punto del globo ci si trovi. Il pro¬ 
gramma è fatto benissimo, potente e fa¬ 
cilissimo da usare, inoltre la possibilità di 
utilizzare praticamente qualsiasi tipo di 
connessione (mancano solo quelle a voce 
e quelle extrasensoriali!) lo rende estre¬ 
mamente versatile e utilizzabile nei più 
svariati ambiti. Il prezzo è assolutamente 
basso, considerando quanto tempo e 
quanta fatica può farci risparmiare. MS 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


121 




























































di Raffaello De Masi 



SYMANTEC 


SYMANTEC' 




La migliore soluzione 
per prevenire e 
riparare i problemi 
del computer 

__ A 


Manuale 

dell'utente 


>" 0—1 




Norton Utilities 4.0 


Lo spirito innovatore che occupa al¬ 
meno una spira della catena cromoso¬ 
mica degli abitanti della più importante 
cittadina del sud Europa non può certo 
farmi difetto. Fin da quando, primi anni 
Cinquanta, alle elementari avevo avvia¬ 
to un florido commercio di compraven¬ 
dita, in classe, di pennini Cavallotti, mi 
sono reso conto che. per sopravvivere, 
occorre arrangiarsi e raggiungere i mi¬ 
gliori risultati in termini d'utilizzo delle ri¬ 
sorse che ci circondano. 

Da allora ho fatto vergognoso merci¬ 
monio di tutto; florido si rivelò un traffi¬ 
co di versioni di greco e latino impianta¬ 
to al liceo, come pure d'aiuti in linea du¬ 
rante i compiti in classe (qui il prezzo 
era doppio, dato l'intrinseco pericolo re¬ 
lativo al trasferimento delle traduzioni 


nel dorso dei vocabolari prestati durante 
l'ora al compagno; ma c'era la possibi¬ 
lità di stipulare un abbonamento a prez¬ 
zo calmierato!). Passato all'università 
facevo lezione alle matricole, ed ero pa¬ 
gato come potevano, anche in buoni 
mensa Con quei soldi acquistai, per il 
vertiginoso prezzo di trecentomila lire, 
una vetusta Appia 3* serie che doveva 
restare il mio regale mezzo di locomo¬ 
zione per anni 

E sempre nello spirito della ricerca 
delle utilità rivoluzionarie, acquistai, su 
un catalogo per corrispondenza, un av¬ 
veniristico attrezzo che, a dire della pub¬ 
blicità. doveva sostituire il crick della 
macchina, sempre cosi assurdo e fasti¬ 
dioso da usare, non vi pare? Si trattava 
di un panzarotto di tela plastificata, della 


forma di un grosso cilindro schiacciato, 
che. in caso di foratura, si collegava allo 
scappamento e. gonfiandosi, sollevava 
(o avrebbe dovuto sollevare) l'auto, con¬ 
sentendo. diceva la pubblicità impressa 
sul contenitore, di cambiare una ruota 
anche se s'indossava un frac. 

In applicazione della più classica delle 
leggi di Murphy la ruota si forò un mez¬ 
zogiorno m pieno traffico, mentre ac¬ 
compagnavo l'ennesima ragazza su cui 
stavo cercando di fare colpo. Niente 
paura, scendo e monto il marchinge¬ 
gno, pareva che tutto andasse bene, la 
macchina si sospende a mezz'aria, con 
grande stupore e ammirazione dei pas¬ 
santi (che nel frattempo erano divenuti 
una piccola folla), mi sentivo, insomma, 
come Bill alla presentazione di Win- 


122 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


















Symantec Norton Utilities 4,0 | 

Symantec Coiporation 

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Cupettmo (CAI 96014. USA 


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l 119 000 


dows 2000; quando, vuoi per il peso 
della macchina (una Lancia di una volta, 
pesantissima), vuoi forse perché ap¬ 
poggiava su qualche spigolo tagliente 
della scocca, vuoi probabilmente per 
l'alta qualità del prodotto, la crocchetta 
gigante fece un botto che Little Boy, a 
confronto, pareva un petardo, seguito 
da un fuggi fuggi generale, mentre la 
ragazza si dileguava nell'ombra; e non 
n'ebbi più notizia. 


WinDoctor e System- 
Doctor, i tool principali 
di tuning del sistema. 

Invece, 
con Norton Utilities... 

... si va certo più sul sicuro. Loro si che 
se potessero mi sostituirebbero anche la 
ruota della macchina. Fortunatamente og¬ 
gi le 'tubeless' si forano pochissimo e. 
ancora meno, abbisognano di sostituzio¬ 
ne. Invece i nostri PC di assistenza ne 
hanno, ancora, gran bisogno. 

Circa un anno fa provammo le NU 3 ri¬ 
cordando come, senza nulla togliere alla 
loro pur eccellente qualità, fossero, alme¬ 
no in Italia, l'unica possibilità di dotare la 
nostra macchina di un buon salvagente. 
Bombe, schermi blu, "questo program¬ 
ma ha eseguito un’operazione illegale e 
sarà terminato (ma terminare non era un 
verbo intransitivo?)", congelamenti allo 
zero assoluto ci sono dietro la spalla, 
pronti a colpire, magari proprio alla fine 
della scrittura della relazione o dell'artico¬ 



lo che non ci siamo sognati di salvare. Al¬ 
lora, montiamolo, un airbag, che almeno 
ci permetta di cavarcela da un incidente 
solo con qualche cerotto, 

Eccola, quindi, la nuova versione del 
prestigioso e sempiterno pacchetto (chi 
si ricorda più la prima versione dedicata al 
DOS?), di nuovo in campo a sconfiggere i 
demoni che si aggirano nella selva inac¬ 
cessibile del nostro PC. Si presenta in 
una veste rinnovata, più accattivante e fa¬ 
cile da gestire, e la conseguenza più im¬ 
mediata è proprio la riduzione delle di¬ 
mensioni del manuale d'istruzioni, oggi 
appena di un centinaio di pagine. Eppure 
le prestazioni del pacchetto sono decisa¬ 
mente aumentate, anche per quel che ri¬ 
guarda le funzionalità. 

Al lancio, e dopo l'installazione, trovia¬ 
mo una finestra di gestione del tutto origi¬ 
nale. Essa, a sinistra, contiene l'elenco 
delle problematiche ("Gestione dei pro¬ 
blemi", "Miglioramento delle prestazio- 





Norton System Check, capace di individuare errori di configurazione, malfunzionamento delle memorie, gestione errata delle risorse, in base a un piano automati¬ 
co di intervento o a richiesta dell'utente 


MCmicrocomputer n, 196 - giugno 1999 


123 




























































































Symantec Norton Utilities 4.0 


computer, e ad essa rimandiamo per una 
disanima più accurata. Approfittiamo, co¬ 
munque, dello spazio a disposizione per 
descrivere piu generalmente gli usi cui il 
pacchetto è destinato, in modo che il let¬ 
tore possa ricordare quanto allora detto, o 
farsi un'idea di cosa può aspettarsi acqui¬ 
stando il pacchetto. 

Le aree di intervento di NU possono 
essere, generalizzando, raccolte in tre ca¬ 
tegorie, cosi riassumibili: 

• gestione delle risorse e delle funzioni 
del sistema, con monitoraggio in tempo 
reale delle possibili situazioni di conflitto: 

• recupero da situazioni di possibile diffi¬ 
coltà quando gli stessi problemi siano av¬ 
venuti ; 

• miglioramento e ottimizzazione delle 
funzioni intrinseche della macchina, in ot¬ 
tica di sistema operativo e di software 
corrente. 

All'ambiente di gestione delle risorse 
contribuiscono cinque differenti program¬ 
mi, sovente concorrenti. Norton System 
Check, ad esempio, si sovrappone e, so¬ 
vente, si sostituisce alle funzioni di Nor¬ 
ton System Doctor, già ben noto. Biso¬ 
gna ricordare che attraverso Check è pos¬ 
sibile impostare o eseguire una verifica 
immediata delle condizioni dell'ambiente, 
oltre a programmare le stesse funzioni in 
maniera periodica. Check, nelle sue spe¬ 
cifiche funzioni, inoltre, rileva problemi re¬ 
lativi ai dischi e a Windows, evidenziando 
conflitti di varia natura e/o malfunziona¬ 
menti di origine hardware e software. 

WindDoctor, da parte sua, è un vero 
specialista di Windows 95/98; suo compi¬ 
to è quello di mettere rimedio, in vario 
modo, a errori di software, malfunziona¬ 
mento di configurazioni, problemi dei dif¬ 
ferenti registri, gestione dei residui di in¬ 
stallazioni abortite o mal riuscite. Le ripa¬ 
razioni possono essere eseguite in fase 
programmata o a richiesta dell'utente, ed 
è possibile scegliere a quali procedere e a 
quali no Sovente lavora in unione con Di- 
skDoctor, che è più specializzato e verifi¬ 
ca l'integrità del disco rigido, le sue strut¬ 
ture logiche, i record di avvio, le tabelle di 
allocazione di file e directory 

Nuovi di zecca o completamente rmno- 


Norton Registry Tra- 
cker. l'impronta digita¬ 
le dell'uso del nostro 
sistema 


Norton Registry Editor, 
la via maestra per acce¬ 
dere al cuore del siste¬ 
ma operativo 


Lo Speed Disk, alternati¬ 
va molto più valida del 
deframmentatore di si¬ 
stema 


ni", "Manutenzione preventiva". "Risolu¬ 
zione dei problemi") e, a destra, quello 
dei programmi destinati a risolverli, non 
necessariamente in corrispondenza (so¬ 
vente alla risoluzione di un guaio concor¬ 
rono diversi elementi). In basso troviamo i 
tasti per il Live Update. il sistema d'ag¬ 
giornamento automatico del software via 
Internet, e la strada per le opzioni. 

I miglioramenti apportati a Norton Utili¬ 
ties includono un cosiddetto "Recupero 
guidato di soccorso", che consente di in¬ 
dividuare i file di sistema mancanti o dan¬ 
neggiati nelle cartelle di sistema, e di so¬ 
stituirli con le copie memorizzate in una 
memoria dì massa di soccorso, ad esem¬ 
pio uno ZIP Ancora, è stato migliorato 
WinDoctor, che ora include il "Registry 
Doctor", destinato a individuare e nparare 
eventuali danni nel registro di configura¬ 
zione. 

In un colpo solo, sono stati inoltre ag¬ 
giunti a questa versione tre nuovi pro¬ 
grammi, vale a dire Norton System 
Check, che consente di eseguire una ve¬ 
rifica completa del funzionamento del si¬ 


stema con un semplice click del mouse. 
L'ambiente scopre le problematiche di 
funzionamento relative sia al disco sia a 
Windows, è in grado di ottimizzarne le 
prestazioni, e permette di eseguire una 
manutenzione periodica preventiva della 
macchina e dell'ambiente operativo. 

Norton Connection Doctor. nuovo an- 
ch'esso di zecca, rende più semplici gli in¬ 
terventi di risoluzione di un'ampia gamma 
di problemi di connessione con i server di 
posta elettronica o i provider di servizi In¬ 
ternet. Norton Wpe Info, infine, rimuove 
dalle memorie di massa file e cartelle inu¬ 
tili, rendendo cosi disponibile lo spazio re¬ 
lativo. 


Al lavoro con NUtils 

Norton Utilities è fin troppo noto per 
abbisognare di una descrizione particola¬ 
reggiata delle sue funzioni in quest'artico¬ 
lo. Una prova più dettagliata della versio¬ 
ne precedente è stata pubblicata su que¬ 
ste pagine nel numero 185 di MCmicro- 


124 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 



















































NORTON Utilities 


se 

V 

1 


Gf ftttone tiri 


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Manutenzione 
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Norton Syettm Ctack 

CcrtrMIa óé u Hmii» un xn wWiH <ll« 


Norton MtnDoLtoi 

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Norton Ditti Doctor 

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Norton ConnoctWn Doctor 

CoHrall»l proda*- l«a»< W »<.»•{» r« ertemi 


Uni iena Wl/.vd 

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Ad 

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A 


« 




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Norton Utilities Integrator, che mette immediatamente a disposinone le ultime 
caratteristiche della versione 4 



( i Noi tori Connection Ooc.tor 

SYMANTEC. 


tannili 

lutto 


re 


1 0 Computai 


*' Moduli 


r. 

g i.; Componiinnr 


Unerase Wizard, erede 
del precedente tool, 
ma più sofisticato ed 
elegante 


Connection Doctor, il 
rimedio finale ai pro¬ 
blemi di collegamento 
via modem 


vati, almeno per questa suite, sono Con¬ 
nection Doctor e Unerase Wizard. Il pri¬ 
mo interviene nell'area dei problemi di 
connessione (ad esempio con un server 
remoto o con il provider di servizi Inter¬ 
net). Inoltre controlla continuamente le 
porte di comunicazione e le connessioni 
telefoniche, oltre alle funzionalità del mo¬ 
dem e di chiamata. Il secondo è la chiave 
di volta per il recupero di file perduti o eli¬ 
minati che sono protetti dalla funzione 
Protezione Norton, e che sono stati getta¬ 
ti e cancellati nel cestino di Windows o 
nel Salvage di Novell. Unerase permette 
di salvare anche file sovrascritti ed è faci¬ 
le da usare, visto che non richiede alcun 
intervento specializzato da parte di tecnici 
(i file recuperabili vengono visualizzati in 
un elenco cronologico, ma, in alternativa, 
è possibile fare una ricerca in base a paro¬ 
le o caratteristiche chiave). 

Area già presente nelle precedenti edi¬ 
zioni, ma anch'essa sottoposta ad ampio 
rimaneggiamento è stata quella del mi¬ 
glioramento delle prestazioni. Essa si ba¬ 
sa su quattro programmi, collaboranti in 
sinergia, il cui unico scopo è quello di ri¬ 


durre, appena possibile, tempi morti o di 
attesa, lungaggini insite nel software o 
nelle procedure di sistema operativo, ri¬ 
tardi dovuti a vari motivi, anche successi¬ 
vi nel tempo. Ad esempio, Speed Disk 
deframmenta a richiesta o periodicamen¬ 
te il disco rigido, in maniera più rapida del 
deframmentatore di sistema, ma aggiun¬ 
ge la preziosa tecnica di riconoscimento 
dei file di più immediato e frequente uso, 
che verranno disposti sul disco nella posi¬ 
zione di più rapido e facile raggiungimen¬ 
to. Norton Optimization Wizard interviene 
direttamente sul Registro di configurazio¬ 
ne e sul file di swap; in default questi 
vengono gestiti dal sistema operativo, 
che ne determina la grandezza in base a 
scelte fisse iniziali. Questo può determi¬ 
nare rallentamenti del sistema, costretto 
a caricare aree di memoria più ampie del 
necessario; il Wizard mantiene l'area co¬ 
stantemente al mimmo, evitando lavoro 
inutile e accelerando le funzioni insite nei 
due file. Quanta robaccia è accumulata 
negli oscuri meandri del nostro disco sen¬ 
za che noi ce n'accorgiamo o, peggio, 
senza che ne sappiamo nulla? Space Wi- 


Symantec Norton Utilities 4.0 




Trfxll 


Connection 

Doctor 


Ccnfrrti | * | aum [ o»«* 


zard è il Rick Deckard di Windows; caccia 
i replicanti, elimina elementi dannosi o 
inutili, se necessario comprime spazio 
per permetterci di eseguire nuove instal¬ 
lazioni. Le sue funzioni sono sovente col¬ 
legate con quelle di un altro pacchetto, 
Avvio rapido, che migliora, in base a un al¬ 
goritmo proprietario, i tempi di caricamen¬ 
to di ogni programma (si può giungere a 
valori anche inferiori, in termini di puro 
cronometro, del 50%). 


Siamo nei guai 

Prevenire è certo meglio che curare. 
Con questa perla di saggezza, il sommo 
De Masi ha perso un'altra occasione per 
stare zitto. Ma l'area di manutenzione pe¬ 
riodica di Norton merita davvero una 
grande attenzione! I programmi coope¬ 
ranti sono qui addirittura sei, e fanno capo 
al System Doctor, di cui abbiamo prima 
accennato, che ha il compito di rilevare 
automaticamente problemi legati al disco 
e al sistema, adottando altrettanto auto¬ 
nomamente misure atte a prevenire più 
ampi guai. SyDoc controlla e analizza i 
"segnali vitali" della macchina, "leggen¬ 
do" continuamente disco e CPU, velocità 
dei driver delle memorie di massa e "fati¬ 
ca" della RAM, qualità e rapidità delle 
condizioni di connessione in rete, tempi 
di accesso a Internet e altro. Appena si 
verificano condizioni di allarme e pericolo, 
Doc interviene, proponendo un rimedio o 
provvedendo esso stesso alla bisogna. 
Ma se proprio le cose si sono messe ma¬ 
le e dobbiamo affrontare il peggio, arrivia¬ 
moci preparati; Rescue Disk, il secondo 
membro dell'unità di rianimazione, regi¬ 
stra una copia del file d’avvio del sistema, 
dei dati CMOS, delle informazioni di parti¬ 
zione del disco. L'operazione di rianima- 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


125 






















Computer Union Discovery PII 350 



k|U | lUnli | Rete | Intemel 



SM | Scherno | Stecm | Mene» | Iteti 


Mrta Plug end Pier 
11600.13» ee eei| 
S3lnc.VBGEP0 
aOQeEOOeStt cete 


Capace «4 barione Mm® Sì 
Sitata brtmap ma*** 4 64K Sì 
Sopporta DIB Sì 
DIB «u M«taf pertctca Sì 
Supporta WMmw 2 0 Sì 
E tlenaone/ccnpietMorae brtmap Sì 
E rtmaxe/corprejar*. DIB Sì 



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System Information, la finestra su lune le caraneristiche della nostra macchina 



033 


I 


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•eweVMMiea 1057 MB 

□ u»e sarti» 



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Ur£ta*e P»oce«i 
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4 80 MB 
504 MB 
7.61 MB 
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1.36 MB 
1.31 MB 
6.56 MB 
5.03 MB 
17 




r Vauetaujteene 


J .JSSL.Ì 


J CtM. | 


zione di un HD in coma si basa sull’uso di 
uno o più dischetti di recupero, in parte 
forniti con NUtils, in parte da realizzare 
seguendo le istruzioni che verranno forni¬ 
te da Rescue (non ci sgoleremo mai ab¬ 
bastanza nel raccomandare di procedere 
a questa importante occorrenza; bastano 
pochi minuti e poi staremo piu tranquilli 
Ma piangere dopo...). Inoltre SyDoc con¬ 
trolla continuamente anche il set di di¬ 
schetti di soccorso, e avvisa se è il caso 
di aggiornarli 

Norton Wipe Info, sebbene non sia un 
vero e proprio tool di recupero, merita un 
adeguato posto nell’area della manuten¬ 
zione Suo scopo è quello di eliminare, 
dalle aree disponibili delle memorie di 
massa, tutte le informazioni, i file, e i fram¬ 
menti di questi che potrebbero essere re¬ 
cuperati a nostra insaputa con un’opera¬ 
zione di Unerase. Il pacchetto Image. in¬ 
vece, ha il compito di creare un’esatta e 
accurata immagine del disco in una loca¬ 
zione diversa, in modo da garantire il recu¬ 
pero completo dalla cancellazione acci¬ 
dentale di una cartella o immagine; opera¬ 
tivamente Image crea una "istantanea" 
delle informazioni critiche del disco (re¬ 
cord d’avvio, tabelle d’allocazione dei file 
(FAT) e dati della directory radice), e utiliz¬ 
za questi dati per ripristinare i file non più 
disponibili Intimamente a esso legato è 
Norton Registry Tracker. che tiene sotto 
controllo le modifiche ai dati di configura¬ 
zione e ai fili critici d'avvio dei computer, 
comprese le chiavi di registro e i file INI di 
Windows. Tutti i programmi qui descritti 
trovano poi grande collaborazione in 
un’utility semmvisibile. la protezione Nor¬ 
ton, una specie di cassetta di sicurezza 
configurabile che si applica al cestino ed 
esalta le funzioni di Unerase Infine non 
manca un'area di cosiddetto intervento 


tecnico. E’ quella di 
risoluzione diretta 
dei problemi, dove 
concorrono System 
Information, che 
raggiunge lo sche¬ 
dario delle periferi¬ 
che comuni e delle 
sezioni della mac¬ 
china (memoria, ca¬ 
ratteristiche logiche 
e fisiche dei dischi, 
periferiche multime¬ 
diali. accessi a reti). 

Norton File Compa¬ 
re ha una sola utile 
funzione; esamina 
le differenze tra due 
versioni di un file 
per controllare le voci aggiunte, eliminate, 
spostate o modificate (molto utile e inte¬ 
ressante la disponibilità di visualizzazione 
delle modifiche apportate al file di registro 
di configurazione e ai file INI di Win¬ 
dows). E per finire ecco il sempre utile 
Norton Registry Editor, vera cassetta degli 
attrezzi per chi è capace di addentrarsi ol¬ 
tre l’interfaccia utente di Windows per 
modificare, diagnosticare o riparare i file di 
avvio Poiché NRE opera su aree normal¬ 
mente inaccessibili da Windows, ne è rac¬ 
comandato l’uso solo agli esperti, ma. se 
vi rode la curiosità, niente paura. In qual¬ 
siasi momento, anche dopo laboriose e 
complesse modifiche, basta utilizzare una 
provvidenziale funzione di annullamento 
per riportare tutto allo status quo ante. 

Conclusioni 

Non poteva mancare, secondo una ge¬ 
niale politica introdotta da Symantec da 


tempo, la ormai ben nota funzione di Li- 
veUpdate, per l’aggiornamento automati¬ 
co dei pacchetti attraverso la rete Inter¬ 
net. Ma cosa dire di questa ennesima 
versione di questo storico pacchetto? 

A giudicare dall'espressione soddisfatta 
dell'inossidabile Peter sulla copertina del 
manuale, NUtils dovrebbe mantenere in 
perfetta salute. E, in effetti, lo fa, visto 
che permette di risolvere la maggior par¬ 
te dei problemi quotidiani, e di evitare tut¬ 
ti i trabocchetti che. nel nostro PC, paiono 
riprodursi per generazione spontanea. Or¬ 
mai la suite è veramente collaudata, gira 
al meglio anche sotto W98 e offre un 
ventaglio di prestazioni di tutto rispetto 
Resta solo da ricordare che NUtils, mutile 
negarlo, rallenta un poco la velocità della 
macchina, specie se dotata di memoria 
non sovrabbondante e di un processore 
dell’altro ieri. D’altro canto non si può pre¬ 
tendere di portarsi in vacanza mezza ca¬ 
sa, senza che la marmitta tocchi per ter¬ 
ra! «E 


126 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 
































































in Creativity and Content 


Outstanding multimedia products are thè key to thè Information society - 
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EUROPE 

mio !hr New Millennium 


* * 

* midasHD 

*** 






di Raffaello De Masi 



Microsoft Autoroute 

Express 2000 


Vi confesso, amici lettori, che non mi 
piace molto viaggiare e, quando lo fac¬ 
cio, mi piace farlo solo in automobile. 
Non prendo un treno che saranno de¬ 
cenni, userei la macchina anche per an¬ 
dare in bagno, ho il benzinaio sotto casa 
che, ogni volta che mi vede arrivare, ha 
un lampo di gioia negli occhi, ho saputo 
che le sette sorelle stanno meditando 
di mettere un mio busto di bronzo 
nell'atrio delle loro filiali e la Mazda mi 
ha inviato, a Natale, una confezione di 
vini, sapendo che è nelle mie intenzioni 
cambiare macchina. 

Il fatto è che quando viaggio da solo 


sono capace di attraversare, in lungo, 
l'Italia senza frapporre fermate. Mi fer¬ 
mo solo quando non ce la faccio più e 
devo telefonare (altrimenti mi telefono 
addosso) e poi via, ventre a terra. Mia 
moglie invece no, è capace di fermarsi 
a ogni ostello, conosce perfettamente 
tutte le toilette degli autogrill e, su mio 
consiglio, ne sta scrivendo una guida ra¬ 
gionata. Finché eravamo in parità nume¬ 
rica esisteva qualche possibilità di mia 
vittoria, ma da quando è arrivata Anja, 
non ho più la forza di reagire ed oppor¬ 
mi. E cosi anche viaggi poco impegnati¬ 
vi divengono vere e proprie traversate 


transoceaniche (l'anno passato, per an¬ 
dare da Gragnano ad Atripalda abbiamo 
impiegato dodici ore), con tappe ogni 
venti chilometri, gestori che ormai ci co¬ 
noscono come clienti fissi, e scenette 
del tipo: "Ma come, non ci riposiamo 
un poco?", come successe l'anno pas¬ 
sato dopo essere partiti mezz'ora prima 
da casa. E per giunta, appena tento di 
reclamare timidamente, mi arriva la soli¬ 
ta frase: "Non hai neppure pietà di 
Anja", per la quale tenete presente che 
andare a Chernobyl, quando si reca dai 
suoi, è come recarsi all’isolato a fianco. 

Ragion per cui ho, negli anni, impara- 


128 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 













Autoroute Express 2000 




Autoroute Express 2000 


Microsoft S p A 

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Via Rivoltane. 13 

20090 S Feiice-Segrate IMII 

Tel 02-70398398 

Prezzo: uva esclusa! 

1.1 119 000 


La schermala iniziale, 
con il ventaglio di op¬ 
zioni utilizzabili 


to, dotato di carte automobilistiche e 
guide specializzate, a costruirmi una 
specie di menabò del viaggio, un cano¬ 
vaccio da utilizzare appena la prossima 
fermata sta per rendersi necessaria; pri¬ 
ma di partire, fino a ieri, preparavo un 
dettagliato piano di volo, che quelli degli 
Shuttle erano, a confronto, le mappe 
per la ricerca del tesoro dei pirati. Finora 
quest'operazione richiedeva una giorna¬ 
ta di pianificazione napoleonica, poi ho 
ricevuto Autoroute da provare e sono 
sicuro che tutta la faticaccia di questi 
anni sarà, da domani, un vero ricordo 

Autoroute, 
per viaggiare 


Ricordate il Marchese del Grillo che 
partiva per Parigi, per raggiungere la 
"sciantosa" Olimpia? Lo accudiva il buon 
Ricciotti. che gli prevedeva e predispone¬ 
va le fermate per la notte, gli indicava le 
locande dove fermarsi per la strada, in¬ 
somma, gli faceva da navigatore ante lit- 
teram. Noi Ricciotti non ce lo possiamo 
permettere, ma se dobbiamo intrapren¬ 
dere un viaggio, breve o lungo che sia, in¬ 
tendiamo pianificarlo, con tanto di indica¬ 
zioni sulle strade da percorrere, le devia¬ 
zioni da seguire, le fermate per sgranchir¬ 
ci le gambe, le soste per il pranzo e. 
eventualmente, per dormire, i ristoranti e 


Le tre fasi di definizione 
del percorso: partenza, 
arrivo, deviazioni In 
ogni momento ogni lo¬ 
calità può essere ag¬ 
giunta o sostituita 


gli alberghi disponi¬ 
bili lungo il percor¬ 
so, il tempo occor¬ 
rente e la probabile 
spesa di carburante. 

Beh, un sostituto di 
Ricciotti lo potete 
trovare, e pure a 
buon mercato. 

Autoroute è un 
pacchetto che de¬ 
sta assoluta meravi¬ 
glia. ogni volta che 
lo si usa. Esso è un 
coacervo di funzioni provenienti da diver¬ 
se tipologie applicative; database, foglio 
di calcolo, grafica, agenda elettronica. Del 
primo ha la struttura dei dati e la capacità 
di ricerca e riordino, del secondo ha la 
possibilità di eseguire e rieseguire calcoli, 
del terzo avanzate 
funzionalità grafiche 
(unite, come se non 
bastasse, a funzioni 
specifiche di un 
GIS); il tutto integra¬ 
to in un ambiente 
fortemente intera¬ 
gente tra le applica¬ 
zioni e interattivo 
con l'utente, e, so¬ 


prattutto, capace di generare risultati im¬ 
mediatamente confacenti con i desideri 
dell'utente. 

Facciamo un esempio: immaginiamo 
che debba programmare un viaggio da 
Atripalda a Colle Val d'Elsa (cittadina in 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


129 






































































































Autoroute Express 2000 


Ta* PAlutunlCM | 



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Ognuno è padrone di costruirsi il viaggio secondo le proprie esigenze e trasparenze Se correre in redazio¬ 
ne 6 Qualcosa da tare il più rapidamente possibile, nessuno ci corre appresso quando andiamo in vacanza 


provincia di Siena) Normalmente dovrei 
individuare inizialmente il percorso, valu¬ 
tare i chilometri usando anche quella per¬ 
versa e sovente mcomprensibile notifica 
dei pallini, stabilire dove più o meno fer¬ 
marmi per mettere qualcosa sotto i denti 
e risolvere qualche problemino idraulico; 
restano piccole incognite da risolvere lun¬ 
go il percorso, come rifornimenti di car¬ 
burante, scelta delle direzioni e delle stra¬ 
de una volta uscito dall'autostrada, ricer¬ 
ca dell'albergo all'arrivo o da prenotare. 
Insomma, quello che ognuno ha sempre 
fatto. 

Autoroute 2000 ci chiede punto di par¬ 
tenza e di arrivo e ci dà tutte queste e nu¬ 
merose altre risposte, ci stampa mappe 
del percorso dettagliate, ci indica dove 
voltare a destra e dove no, ci fa i conti in 
tasca e ci consiglia la migliore media da 
tenere. Il tutto in un paio di secondi, e 
questo sia se si tratta di un viaggio 
in provincia, sia se decidiamo di 
andare a passare il week-end in Al¬ 
to Adige con Demi Moore. 


Come funziona 
Autoroute 

Ad onta del complesso algoritmo che 
sta alla base del programma, l'uso del 
pacchetto è tra i più intuitivi e la sua velo¬ 
cità di offerta dei risultati è al di sopra di 
qualunque aspettativa. Il programma si 
basa tutto su una sola finestra principale, 
suddivisa in diverse sottofinestre che pos¬ 
sono intervenire o no nelle funzioni da de¬ 
finire. 

All'apertura, viene mostrata una fine¬ 
strella che ci chiede cosa desideriamo fa¬ 
re: pianificare un itinerario, trovare un luo¬ 
go, aprire una cartina o un viaggio salvato 
o chiedere informazioni. Bene, abbiamo 
un appuntamento con Carré Otis al mer¬ 
cato di Danzica e desideriamo pianificarci 
convenientemente il viaggio (beh, vi con¬ 
fesso che se avessi un appuntamento 
con la leggiadra, non starei certo a perde¬ 
re tempo nel pianificare), Indichiamo, 
quindi, al programma il desiderio di pianifi¬ 


ca ecco il nostro viaggio bell e pronto Zoomando continuamente 
sul tracciato se ne vedranno i particolari Notare come Siano indi¬ 
cale le frazioni stradali, particolareggiate, da seguire 


care un itinerario, e ci ritroveremo con la 
carta dell'Europa e una finestra, per cosi 
dire, d'uso. Questa offre almeno tre pul¬ 
santi principali, e una serie di accessori 
utilizzabili per rendere, per cosi dire, più 
gradevole il viaggio. 

Schiacciamo il pulsante "Punto di par¬ 
tenza"; si apre una finestrella che ci per¬ 
mette di inserire la città d'inizio del viag¬ 
gio. Battiamo Atripalda e schiacciamo 
"Trova"; eccola, la perla del Sud (il siste¬ 
ma mostra, comunque, tutta una serie di 
località dal simile nome, in caso di errore 
di battitura; addirittura, se non si conosce 
lo spelling preciso, si può cominciare a 
battere qualcosa, anche parzialmente ine¬ 
satto, e ci penserà il motore del database 
a proporre le sue disponibilità), con, a de¬ 
stra. la pianta della localizzazione topogra¬ 
fica e dei suoi dintorni Schiacciamo "pun¬ 
to di arrivo" e battiamo Danzica (o qualun¬ 
que altro piccolo centro che la leggiadra 
ha scelto per il rendez-vous! Nessuna 
preoccupazione se si tratta di una piccola 
località; il database, in tal senso, è davve¬ 
ro sensazionale!). La fretta ci im¬ 
porrebbe di schiacciare il tasto 
"Crea" (l'itinerario, N.d.R.), ma non 
ci affrettiamo. Il viaggio è lungo ed 



130 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


































































































Autoroute Express 2000 


—— ' la»» I tm* «*» C-MM "a» l«M 


•kl’W'-wx».—« 



Oddio, ci siamo persi a Minsk! Ma una bella collezione di frasi, anche pro¬ 
nunciale, ci trarrà d'impiccio Isperiamoli . 








è meglio pianificare le soste; magari ci fer¬ 
meremo. prima di arrivare, al mercato dei 
fiori di Torùn (mica ci possiamo presenta¬ 
re con le mani in mano) e, passando per 
l'Austria, una puntatine all'Hotel Sacker ci 
fornirà di un'adeguata scorta di calorie per 
le fatiche da affrontare all'arrivo. Insomma 
una pianificazione in piena regola. 

E. finalmente, siamo arrivati alla fine 
della nostra fatica; schiacciamo il coman¬ 
do "Crea" e il programma elaborerà per 
noi tragitto e soste, pause notturne e at¬ 
traversamenti. In che modo? Compilando 
un'agenda del viaggio, sotto forma di una 
dettagliata descrizione del percorso. Det¬ 
tagliata, per Autoroute 2000, significa det¬ 
tagliata. senza sottintesi. Leggo che, 
uscendo da Atripalda, devo prendere una 
strada locale verso NO, seguire la statale 
841, imboccare il casello Avellino Est. 
all'imbocco della stessa, dopo un'ora e 
mezzo di viaggio svoltare verso Firenze, e 
cosi via. Alle diciassette il programma ci 
consiglia di fare una sosta per la notte, ci 
avvisa che la giornata successiva entrere¬ 
mo in Austria a Tarvisio poco dopo le no¬ 
ve. e nella Repubblica Ceca a ora di pran¬ 
zo; dopo quattro ore entreremo in Polonia 
e alla fine della giornata avremo compiuto 
1700 dei 2300 chilometri totali. 


Correre, sempre 
correre! 

Beh, il motivo di correre c'era, ma. una 
volta a bordo la bellissima, di fretta non ce 
n’è più. Stabiliamo subito di raggiungere il 
Varangerfiord per una romantica serata al 
chiaro delle aurore boreali. Nessun proble¬ 
ma, una modifica al piano e un buon rifor¬ 
nimento di benzina, e siamo di nuovo in 
viaggio Ma stavolta, niente maratone. E 
anche qui ci viene in aiuto Autoroute, che 
permette di scegliere un diverso tipo di iti¬ 
nerario. Prima era il più veloce, adesso di¬ 
viene il più romantico e panoramico. Du¬ 
rante il viaggio, Aroute discretamente ci 


Una guida turistica, in 

una grande citta . e dob- ^ - - - 

bligo, ma, per comincia¬ 
re, anche le indicazioni 

di base di Autoroute possono bastareI Poi sara 
sufficiente collegarsi a Internet per raccogliere, 
automaticamente, tramite il comando "Strumenti 
Web ", informazioni giornaliere più precise 


Vienna, c*y ai nortt+éirvr. «h« -M*» » and 

largai' al Xhm couno, lt ha» a popUabon ol 
l.UVjMailMi) vwnnai» kicatadon botti »antì or 
ti*tifliùt’u f ir, diafootNIU o»ma EattamAlpi 
on ma »a»t and th* piami o* t*a Oanubd baim on ma 
nati dia or« hai a conunanui dimar» 

ror man» taraluna* v»nnr\« «ai tha poHrxal and 



indicherà i luoghi da visitare lungo il per¬ 
corso, i ristoranti più eleganti o solo più 
convenienti, i locali più "in", gli alberghi 
più confortevoli. 

E questo è Autoroute, che ha a cuore la 
nostra felicità in viaggio. Al di fuori della 
banalità dello scherzo, esso permette di 
pianificare minuziosamente il nostro per¬ 
corso, scegliendo tra tre tipi di itinerario (i 
due già descritti e un terzo, Il più breve) o 
tra infiniti altri da noi definiti e che si basa¬ 
no su un'opportuna miscela di considera¬ 
zioni varie come uso di strade statali e au¬ 
tostrade, strade panoramiche e traghetti, 
che possono essere calibrate in percen¬ 
tuale del percorso totale. Prima di partire 
sarà possibile stabilire una fermata perio¬ 
dica lungo il tragitto, e Aroute si preoccu¬ 
perà di organizzarla in corrispondenza di 
un autogrill o di una stazione di servizio. 
Se decidiamo di fermarci in un posto per 
più di una sosta, Aroute ci permette di ri¬ 
cavare da WWW maggiori informazioni 
circa la località attraversata, indicandoci 
musei e bellezze naturali da visitare. Ci 
mette a disposizione un piccolo frasario 
sonoro in ben undici lingue, compreso 
russo e cecoslovacco, e una serie di tool 
da disegno per poter, sulle carte visualiz¬ 
zate, prendere appunti e segnare riferi¬ 
menti e priorità. La carta del viaggio, rap¬ 
presentata in scala adeguata sullo scher¬ 
mo all'inizio, può essere continuamente 
zoomata per evidenziare particolarità in 
scala sempre più grande e ogni particola¬ 
re può essere stampato. Le carte posso¬ 
no essere visualizzate come fisiche, politi¬ 
che e come stradali a forte dettaglio (ogni 
strada ha il suo nome). Se ci sentiamo dei 
Gioia in erba e preferiamo lavorare in ter- 


isnswEssm 

mini di longitudine e latitudine, eccoci ac¬ 
contentati. Preferiamo evitare certe loca¬ 
lità (magari Naomi ci sta facendo una se¬ 
rie di sfilate in Germania e le scenate di 
gelosia di due donne non sono proprio 
uno spettacolo esaltante)? Niente paura, 
indichiamo le aree da dove è meglio stare 
lontani e Aroute ci sceglierà un percorso 
alternativo. Abbiamo un GPS, portatile o 
montato in auto? Bene, Aroute si interfac¬ 
cia ad esso per combinare le due tecnolo¬ 
gie per il migliore risultato. 


Conclusioni 


Morale della favola, se avete un viag¬ 
gio, breve o lungo, facile o complesso da 
realizzare, affidatevi ad Autoroute 2000. 
Ci pensa lui a portarvi a destinazione, sen¬ 
za errori e in perfetta forma. 

All'inizio si rimane davvero impressiona¬ 
ti a vederlo lavorare; e la domanda spon¬ 
tanea è: "Ma come fai". Poi ci si abitua 
(ma come è facile abituarsi al buono!) e la 
sensazione di efficienza e di velocità resta 
forte. Basta farci un poco la mano e Arou¬ 
te diviene un compagno di viaggio piace¬ 
vole e pieno di cure per noi. Ma i suoi nu¬ 
meri parlano chiaro; oltre 2,7 milioni di 
Km, 400.000 diverse destinazioni, più di 
500 collegamenti Internet, più di 11.000 
luoghi di interesse, mete e attrazioni turi¬ 
stiche. 

Già, dicevamo, farci la mano, perché 
all'inizio, se organizzare un viaggio è faci¬ 
le, modificarlo lo è di meno. Fortunata¬ 
mente ('Help in linea è efficiente e prati¬ 
co, prodigo di consigli. Un difetto, grosso, 
però c'è; Carré Otis non è fornita col pro¬ 
gramma. Bisogna affidarsi alle prerogative 
personali, ma c'è sempre da mettere in 
conto un incontro con Mickey Rourke 
che, raccontano, non è proprio un model¬ 
lo di cortesia. MS 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


131 











































OverView 


di Rino Nicotra 



COM One Light Modem USB 


Produttore 

\ COM One 
il Pare oe Manica 

1 33610 Cestas 

Distributore 

Sp>der Electronics 

Vn BoocPeton. 18 

'0122 Tonno 
■ Tot 011/540003 
1 nnp/Avww spider >t 

Prezzo UVA esclusa) 

Lil 190000 


COM One 
Light Modem USB 


"Un modem piccolo quanto un ca¬ 
vetto", questo è lo slogan con cui il di¬ 
stributore promuove il prodotto di cui 
mi accingo a parlarvi. Devo dire che la 
battuta pubblicitaria effettivamente è 
azzeccata, al primo impatto l'oggetto 
sembra proprio essere uno dei tanti ca¬ 
vetti a corredo di alcune schede PCM¬ 
CIA necessari per l'interfacciamento 
con linee telefoni¬ 
che o Lan, solo 
osservandolo at¬ 
tentamente o leg¬ 
gendo la docu¬ 
mentazione a cor¬ 
redo si evince che 
si tratta di un mo¬ 
dem. La scelta del 
contenitore tra¬ 
sparente sposa 
perfettamente la 
moda del momen¬ 
to, per intenderci 


quella lanciata da Apple con l'iMac e 
subito presa ad esempio da diversi co¬ 
struttori Infatti, l'offerta di accessori 
con il nuovo look sta man mano cre¬ 
scendo e presto sul mercato ne vedre¬ 
mo di tutti i colon. 


L ingombro dei compo¬ 
nenti è ridotto ai mini¬ 
mo, grazie anche 
all'utitizzo della tecno¬ 
logia SMD ISurface 
Mounted Devicel Na¬ 
turalmente, mancando 
l'altoparlante, le funzio¬ 
ni Voice del modem 
sono riprodotte via 
software, sfruttando le 
proprietà multimediali 
del PC ospite 



La confezione 

La confezione prevede la classica 
scatola in cartone che contiene: il CD¬ 
ROM di installazione, la versione 2.10a 
di WinPhone (sempre su CD) e un ab¬ 
bonamento a CompuServe per l’acces¬ 
so a Internet. Il modem, invece, è fissa¬ 
to all'esterno della scatola con una pelli¬ 
cola biadesiva. Il tutto, poi, è contenuto 
in un ulteriore scatolotto in plastica tra¬ 
sparente che mette in bella mostra 
l’estetica del prodotto. La soluzione 
sembra funzionare, vista la curiosità che 
ha suscitato in redazione appena l'og¬ 
getto ha iniziato a circolare per gli uffici. 


L’installazione 

Grazie all'interfaccia USB l'installazio¬ 
ne si rivela estremamente semplice, in 
effetti è sufficiente inserire il connetto¬ 
re nell'apposita porta per vedere com¬ 
parire sul monitor il classico messaggio 
del sistema operativo che ci informa sul 
rilevamento di una nuova periferica. A 
questo punto basta seguire la procedu¬ 
ra di installazione, utilizzando il CD¬ 
ROM a corredo come volume da cui 
prelevare il driver necessa¬ 
rio. Alla fine della procedura 
il nuovo modem risulterà 
installato e perfettamente 
operativo. 


Il funzionamento 

Il fatto che il modem si 
interfacci con il PC attraver¬ 
so una porta USB non de¬ 
termina alcuna differenza 
operativa rispetto ai tradi¬ 
zionali colleglli per porta se¬ 
riale. Tutti gli applicativi de¬ 
stinati ad interagire con es- 


132 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 




















COM One Ughi Modem 


Imlallo/ionc guidata Nuovo haidwaie 


€ 

^ * 


Scegkem l'opeiazione da effettuale 


Cetca il miglior driver per la penlerica (sedia 
Icorutfatal 


f- Vituafezare un denco dei driver disponibili, 
permdlendo di selezionale il drivei desiderdo 


Flg.1 


< Jndidio Avanti ) 


Annulla 


Ongne. 

G:\v90div v*_ 

Ostinazione 

C'iWlND0WS\SVSTEM\v90dvvwj 


Flg.3 



Installazione guidata Nuovo hardware 


rC 


Sari dlettuata una ricerca dei nuovi driver nd database 
dd driver sul disco rigrio e m lutti i petcotsi seguenti 
selezionati Scegliere Avanti per iniziale la liceica 




rlfnttjtojg 
(7 Unità CD ROM 
r~ Microsoft Wndows Update 
r Specificare un percorso: 




Flg.2 


< Indietro | Avanti > | Annula | 


Appena insedio il con¬ 
nettore USB del mo¬ 
dem, il sistema rileva la 
nuova penlerica, Duran¬ 
te la procedura di instal¬ 
latone dovete scegliere 
"Cerca il miglior driver 
per la periferica" e clic¬ 
care su "Avanti", Inseri¬ 
te il CD-ROM a corredo 
nel vostro lettore e nella 
schermata successiva 
selezionate "Uniti CD¬ 
ROM", continuate cuc¬ 
cando su "Avanti“ fino 

alla schermata in figura <) In questa clipeate su "Fine" Il resto dell'mstallazio- 
ne procederà in automatico Alla Ime dell'operazione il modem risulterà instal¬ 
lato e operativo. 


Installatone guidata Nuovo haidwatc 


-c 

*%. « 




COMOne Ughi Modem 56K 


Installazione dd software necessario pet la nuova 
penlerica hardware tettimela 


— 

-—— 


Flg.4 

1 ! 

Annula | 




l.e caratteristiche tec¬ 
niche dichiarate dal 
costruttore rilevate di¬ 
rettamente dal sito 
Internet della Spider 




Rockwell compatibili V90 56K Flex). An¬ 
che nelle connessioni su nodi V90 X2, il 
COM One si è comportato in maniera 
eccellente, raggiungendo la velocità di 
connessione di 50.666 bps, cosa non 
riuscita ad alcuni dei colleghi. 


so (Accesso Remoto, Laplink, Winfax, 
ecc.) lo riconoscono automaticamente. 
Per di piu non si rischia di incappare nei 
vecchi problemi (per la verità ormai rari) 


di conflitto con al¬ 
tre periferiche 
Nell’utilizzo il li- 
ght Modem si è 
dimostrato all’al¬ 
tezza delle carat¬ 
teristiche dichiara¬ 
te. Provato per 
l'accesso a Inter¬ 
net su nodi V90 
56K Flex, il "pic¬ 
coletto" si è com¬ 
portato esatta¬ 
mente come alcu¬ 
ni suoi colleghi di fascia più elevata, ri¬ 
proponendo la stessa velocità di con¬ 
nessione raggiunta con gli altri (tutti 
esemplari equipaggiati di chipset 


Conclusioni 


Questo tipo di prodotto ha tutte le 
carte in regola per diventare il nuovo 
standard di modem ideale. La sempli¬ 
cità di installazione, le capacità all’altez¬ 
za dei “cugini” da tavolo, la grande ver¬ 
satilità d’uso dovuto al minimo ingom¬ 
bro ed all’assenza dell'alimentatore, il 
prezzo allineato con la maggior pare dei 
concorrenti (L, 190.000 + IVA), ne fanno 
sicuramente un oggetto da acquistare 
come soluzione unica, soprattutto per 
chi, oltre che in casa, ha necessità di uti¬ 
lizzare il modem in viaggio collegandolo 
al proprio portatile, in alternativa alle ben 
più costose schede PCMCIA. 552 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


133 















































































































di Dino Jons 


(Lj^c CD R0M 

Concetti in rete 


Questo libro dell'editore Messori.di¬ 
stribuito da Zanichelli, non è certo dedi¬ 
cato al lettore abituale di MCmicrocom- 
puter, che è già stato esposto, almeno 
in qualche modo, ai "concetti in rete", 
in altre parole all'approccio ipermediale 
all'informazione e all'apprendimento. 

Chi è oggi abituato ad usare il compu¬ 
ter con una certa regolarità, si trova au¬ 
tomaticamente esposto ai "concetti in 
rete", sia quando usa un word proces¬ 
sor come WinWord, sia quando legge 
una qualsiasi pagina su Internet (il re¬ 
gno degli ipermedia). 

Queste persone trovano probabil¬ 
mente strano che "gli altri" (persone 
lontane dal mondo dell'informatica), an¬ 
che quando sono di cultura superiore al¬ 
la media (i professori di scuola, per 
esempio) possano non sapere assoluta- 
mente nulla dei concetti di ipermedia e 
facciano domande "impertinenti" cui è 
difficile rispondere, se non cedendo alla 
tentazione di "salire in cattedra". 

Bene, perché non delegare il compito 
di chiarire i "concetti in rete" a "Con¬ 
cetti in rete"? 

Se il lettore ha contatti con insegnanti 
"aninformatizzati" che gli rivolgono do¬ 
mande "impertinenti", invece di lasciar¬ 
si andare a lunghe spiegazioni probabil¬ 
mente inefficaci (diciamolo pure, una co¬ 
sa è conoscere, altra cosa è trasmettere 
la conoscenza), potrà d'ora in poi consi¬ 
gliare loro di acquistare questo libro. 

Nel CD-ROM allegato si trova uno dei 
più semplici e diretti strumenti di confe¬ 
zionamento di libri multimediali per prin¬ 
cipianti, il software NeoBook (ha la du¬ 
rata di un solo mese, peraltro adeguata 



ai fini dell'apprendimento) ed una serie 
di filmati di tipo CamCorder, che porta¬ 
no il lettore a ricevere istruzioni passo 
per passo sia sull'installazione sia 
sull'utilizzo del materiale. 

Sulla carta si trova, nell'introduzione, 
la seguente osservazione: “I processi 
mentali (procedurale e relazionale) che 
permettono la costruzione della cono¬ 
scenza, possono essere supportati e 
potenziati dalle nuove tecnologie educa¬ 
tive". 

Un libro che va bene per chi deve ap¬ 
prendere e per chi deve insegnare, qua¬ 
lunque sia la materia di studio. 

Non a caso la curatrice del libro è 
un'insegnante di didattica, in altre paro¬ 
le insegna ad insegnare. La sua impo¬ 
stazione si fa molto sentire, e l'impres¬ 
sione è che l'ipermedia, dopo la lettura 



di questo libro, potrebbe non essere più 
un segreto neanche per uno scim¬ 
panzé... 

Riassumo i contenuti: nei primi quat¬ 
tro capitoli il lettore è guidato su un per¬ 
corso che va dalla costruzione della 
mappa concettuale alla produzione di 
un ipermedia; nel quinto capitolo sono 
discusse le problematiche della coope¬ 
razione didattica in rete; il sesto ed ulti¬ 
mo capitolo contiene delle riflessioni sul 
"contesto teorico di riferimento e sulla 
ricaduta formativa delle applicazioni 
multimediali". 

Tutto questo occupa le prime cento 
pagine del libro. Le altre centoquindici e 
passa pagine sono fatte di appendici 
dedicate all'uso del software, al glossa¬ 
rio, alla bibliografia. 

Informatici puri e "smanettoni" pro¬ 
babilmente faranno a meno volentieri di 
questo libro. 

Potranno farne a meno anche coloro 
cui non piace vedere scritto "files" in¬ 
vece di "file" o Menù invece di Menu. 
Gli altri potranno ricevere solo benefici, 
in varia misura. 


Vtauallna II filo lagglml.txt- 


invaila i fila* di oaaidtaxlana a 
NaoBool Damo par Windows 9i 

«pop»"’» 


Antlcha CMItt Msaopotamlcho 
(popoli?) 


Filmiti 



liti MASSON 


Antiche Civiltà 
Mesopotamiche 



134 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


































































Einstein e la teoria 
della relatività 


hnstiin 

Ju notu 




Una curiosità: editore, società di realiz¬ 
zazione e software house sono gli stessi 
della collana di Fisica Interattiva, ma que¬ 
sto prodotto non ha una versione per Ma¬ 
cintosh. Non è un autogol anche secondo 
voi? Questo soprattutto perché il prodot¬ 
to è veramente carino, capace com'è di 
fare capire in modo chiaro e semplice dei 
concetti normalmente "difficili da digeri¬ 
re". Ho scritto "carino" non a caso, per¬ 
ché la sua impostazione grafica è accatti¬ 
vante, le semplicissime animazioni dise¬ 
gnate in modo efficace, le spiegazioni a 
voce chiare e immediate. 

Credo di non poter essere smentito da 
nessuno, affermando che Einstein è lo 
scienziato più simpatico a noi tutti; con 
questo CD probabilmente molti potranno 
farsi diventare simpatiche (perché più di¬ 
rettamente comprensibili) anche le sue 
teorie. 

Il programma è suddiviso in cinque 
grandi sezioni: Aula, Laboratorio virtuale, 
Esercizi, "Chi era?" e Biblioteca. 

In aula ci si avvicina alle idee fonda¬ 
mentali della relatività attraverso brevi le¬ 
zioni, peraltro ricche d’esempi animati e 
di spiegazioni, cui ci si può avvicinare indi¬ 
pendentemente dal resto del program¬ 
ma. In aula le idee sono espresse senza 
essere accompagnate da formule mate¬ 
matiche, ma solo da parole e rappresen¬ 
tazioni grafiche e animate. 

Le conoscenze che si accumulano in 
queste lezioni di base sono peraltro utiliz¬ 
zabili quando si passa al laboratorio vir¬ 


Einstein e la teoria 
della relatività 


Editore e distributore 
Zanichelli S p A 
Via Imerio, 34 
40126 Bologna 
Tei 051 293265 
Fax 051 243437 


tuale, dove si possono compiere vari 
esperimenti che consentono di investiga¬ 
re le strane proprietà dell'universo di Ein¬ 
stein. Gli esperimenti sono portati avanti 
in tre fasi: spiegazione del funzionamen¬ 
to. esecuzione dell’esperimento e inter¬ 
pretazione coadiuvata dei risultati. 

Per chi ha voglia di approfondire, c’è la 
sezione dedicata agli esercizi interat¬ 
tivi. destinati ad acconsentire i ne¬ 
cessari approfondimenti di quanto vi¬ 
sto nella sezione aula, e guidano in 
particolare alla derivazione di tutte le 
principali formule della relatività spe¬ 
ciale. Questa sezione è destinata a 
chi ha voglia di confrontarsi con gli 
aspetti più matematici della materia. 

La sezione "chi era?" descrive 
sommariamente la vita di Einstein, 
indica i punti geografici che nel mon¬ 
do intero sono stati in qualche modo 
significativi per 
la teoria della 
relatività e infi¬ 
ne elenca alcu¬ 
ni aforismi. 


■'***--*uj 


Quello che più mi ha diverti¬ 
to: "Come mai. se nessuno mi capisce, 
piaccio cosi tanto a tutti?". Bohl 

La sezione biblioteca è dedicata ai più 
seri, perché contiene materiali di ap¬ 
profondimento su tutti gli argomenti af¬ 
frontati in aula e in laboratorio. Contiene 
inoltre un dizionario che spiega il signifi¬ 
cato delle parole-chiave, e una biografia 
essenziale dello scienziato. 

Una parte importante della biblioteca è 
costituita dalla sezione "Edicola", in cui si 
trovano i più recenti sviluppi delle idee e 
delle ricerche in tema di relatività, e an¬ 
che indirizzi Internet cui approdare per sa¬ 
perne di più. 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 



























Enciclopedia dello Sport 


Un titolo più vicino al vero per 
quest'opera potrebbe essere "Enciclo¬ 
pedia d'alcuni Sport". Gli sport trattati 
sono, infatti, solo sei: ciclismo, atletica 
leggera, motociclismo, calcio, sci e palla¬ 
volo. Superata questa delusione iniziale, 
l'opera, come possono anche indicare le 
immagini, si lascia consultare con piace¬ 
re, ed è strutturata in modo "multime- 
dialmente” efficace. Le informazioni che 
contiene sono, infatti, curate da un pun¬ 
to di vista multimediale, con grafica pia¬ 
cevole, brevi filmati scorrevoli, sonoro 



Enciclopedia dello Sport 

Tecniche Nuove SpA 
Via Ciro Menotti. 14 
20129 Milano 
Tel.: 02 75701 
Fax: 02 7570205 
Internet, www.tecnet il 
E-mail libn@tecnet it 
Ambiente Wmdows/Macintosh 
Requisiti multimediali standard 
Preno lue 20.000 



La quantità di informazioni reperibile è 
quindi complessivamente abbastanza 
modesta. 

Questo non vuol dire che l'opera sia 
da bocciare, perché può fornire qualche 
ora di piacevole passatempo a chi vuole 
curiosare nei mondi degli sport citati sen¬ 
za approfondire molto le sue conoscen¬ 
ze. 

Chi vuole avere a disposizione una ve¬ 
ra enciclopedia dello sport, si rivolga al¬ 
trove. 


adeguato. 

Per quanto riguarda le informazioni 
sotto forma di testo, esse sono accessi¬ 
bili sia attraverso varie categorie, sia con 
efficaci funzioni di ricerca Più precisa¬ 
mente, le informazioni sono contenute 
nelle voci cliccabili Statistiche, Glossario, 
Grandi Competizioni, I Campioni, e co¬ 


si via, secondo l'ambiente (lo sport) in 
cui ci si muove. Le informazioni contenu¬ 
te nel CD sono a tratti esaurienti, quando 
ad esempio si vogliono conoscere i vinci¬ 
tori dei 10.000 metri in tutte le olimpiadi 
ed i loro tempi, a tratti inadeguate, quan¬ 
do ad esempio si scopre che, per que¬ 
st'enciclopedia, nel 
calcio non sono mai 
esistiti giocatori co¬ 
me "Piedone" Man- 
fredmi o Nordhal 


136 


CICLISMO 






















Fisica Interattiva 
Termologia e Onde 


Nel numero 188 di MC (ottobre 1998) 
ho avuto occasione di presentare una re¬ 
censione della prima parte di Fisica Inte¬ 
rattiva, quella dedicata alla "Meccanica". 

Ecco ora la seconda parte, dedicata a 
"Termologia e Onde". 

Confesso di non ricordare se il primo 
CD abbia presentato la stessa facilità 
d'installazione. Fatto sta che i pochi se¬ 
condi richiesti per l'operazione ed un'oc¬ 
cupazione su disco di soli 0.2 Mb, vanno 
citati come punto di meritol Visto che il 
programma si basa sull'uso di QuickTi¬ 
me, questo vale solo nel caso che lo ab¬ 
biate già installato, altrimenti dovrete ag¬ 
giungere il tempo necessario per farlo. 

Devo però affermare che il lancio del 
programma diventa laborioso se si di¬ 
spone, come nel mio caso, di un lettore 
vecchiotto e quindi poco veloce (4x), Chi 
ha comprato macchine in tempi recenti, 
con lettori veloci, non risentirà di questo 
problema. 

Sul sito Internet http://www.zanichel- 
li.it/amaldi/ Zanichelli mette periodica¬ 
mente a disposizione di chi usa i CD¬ 
ROM della collana "Fisica Interattiva" 
nuove serie di test, che possono essere 
scaricate dal sito gratuitamente e posso¬ 
no essere utilizzate attraverso il CD¬ 
ROM stesso. Questa sembra essere la 
maggiore novità, perché per quanto ri¬ 
guarda l'impostazione generale dell'ope¬ 
ra, anche nella grafica, non ci sono state 
variazioni. Non ci possiamo sorprendere 
troppo, perché se è vero che nel campo 
informatico le no¬ 


ha avuto un lungo periodo di gestazione 
e l'impostazione generale dell'opera è 
stata studiata a lungo. Ne consegue che 
è facile prevedere che non vi saranno 
variazioni sostanziali per lungo tempo. 

Il CD-ROM contiene un corso comple¬ 
to di Termologia e Onde, fatto di lezioni 
teoriche ed esercizi. Le lezioni si svolgo¬ 
no per mezzo di sequenze interattive di 
testi, immagini, filmati e animazioni, con 
commento sonoro e con frequenti test 
diagnostici. 

Il programma consente di risolvere 
esercizi interattivi e test a scelta multi¬ 
pla (di tipo anglosassone, per intenderci) 
e di stampare una pagella con i punteggi 
ottenuti da ciascun utente (all'avvio, il 
programma registra il no¬ 
me dell'utente, che è poi 
riproposto, assieme agli 
altri ad ogni nuovo lan¬ 
cio). 

Un aspetto importante 
è quello di esecuzione di 
esperimenti virtuali: si si¬ 
mula una situazione spe¬ 
rimentale, con variazioni 
di parametri e rilevamen¬ 
to di misure. 

Il secondo CD, destina¬ 
to all'insegnante, contie¬ 
ne un archivio di immagi¬ 
ni e di filmati, un pro¬ 
gramma per costruire se¬ 
quenze multimediali e un 
gestore di test L’inse¬ 


Fisica Interattiva 
Termologia e Onde 

EditoiBorlistnhutoie 
Zanichelli S p A 
Via Irneuo, 34 
40126 Bologna 
Tel 051 293265 
Fa» 051 243437 

Ambiente. Windows e Macintosh pei CD1: 
solo Windows 95 poi CD2 
Requisiti multimediali: standard 
Pieno: lue 48,000 


gnante può confezionare sequenze mul¬ 
timediali interattive da mostrare durante 
la lezione e anche creare nuovi test. 

Un'opera ben studiata e confezionata 
che, pur usando gli strumenti più mo¬ 
derni, non si discosta troppo dall'impo¬ 
stazione tradizionale dei libri di testo (co¬ 
si che anche l'insegnante più attaccato 
alla tradizione potrà avere... un atterrag¬ 
gio morbido nel mondo dell'insegna¬ 
mento multimediale). 



□ 


■ preno prnapo dato tarmodwnca Mpnmt U c 
kJMiAun « 

oon cu esso marapsc* launaraopac>m»iu«y»|i*orwgai 
**ama » ut «starna a uputfs a*a quantità (* enotgre cfte asto 
nc**a {cedei nrecfcaree scamtac* catara a a lavoro con f ambrette 

Pocna i lavoro totale I*»* comp«jto dal «sterna 
a uguale a opposto lavoro Oaia lon» attorno Wg* 

« pnmo preopo pud «ntfw essere senno noia (orma 


4U-Q„-W l _ 


in»' : ► 


vità arrivano a getto 
continuo, questo 
non accade per il 
mondo della fisica, 
che rimane tale e 
quale sino a quan¬ 
do non si fanno, di 
tanto in tanto, sco¬ 
perte rivoluzionarie. 
La prima legge del¬ 
la termodinamica, 
tanto per fare un 
esempio, rimarrà 
sempre la stessa... 

Come avevo 
scritto nella citata 
recensione di otto¬ 
bre '98, la collana 





T«* ntAtn.'oir è C 




IWERWWOVlimWi 


parola 


Se on fendere car*netameree 
iati tatù r> a ira certa 
Wi)r.'3 é rtcnvi ir» 
«iirtaCf«erergu.lcJM 
«erte «ry^one ic*aOst>j«o a 
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Qurvar Lf (tfte ne< ! 
f «tonazomre 9 «rosa n lAqj) t 


M 


T 



MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


137 


































I computer per la musica 


Dalla collana "Informatica per", a 
cura di Livio Rossetti, questo libro 
dell'editore romano Armando, il cui ti¬ 
tolo completo è in realtà "I computer 
per la musica ossia La musica per t 
computer - Guida all'informatica per 
musicisti" è una fatica di un Maurizio 
Borgioni, cui vanno i miei complimenti 
ancor prima di avere aperto il libro. 

Complimenti prematuri, voi dite? 
Niente affatto - dico io: c'è là fuori, nel 
grande mondo, una folta schiera di 
musicisti che potrà, grazie a questo li¬ 
bro. capire meglio quanto perde a non 
usare il computer per fare musica. E 
c'è anche una foltissima schiera di 
non musicisti che, pur avendo dimesti¬ 
chezza con il computer e l'informatica 
in genere, riesce appena a sospettare 
quante cose si possono fare con il 
computer e la musica, anche se non si 
è dei veri musicisti!! 

Il libro di Borgioni offre tutti quegli 
elementi necessari a convincere il mu¬ 
sicista refrattario ad avvicinarsi al com¬ 
puter, e l'informatico ad avvicinarsi al¬ 
la musica. 

Il libro si apre con una citazione di Lu¬ 
ciano Berio: "È per questo che un musi¬ 
cista di oggi che non si pone il proble¬ 
ma della mediazione della musica elet¬ 
tronica è necessariamente incompleto, 
cosi come può essere incompleto il mu¬ 
sicista che ignora voci e strumenti e 
s’interessa solo ai suoni prodotti e tra¬ 
sformati elettronicamente". 

Il tema della musica al computer è 



trattato in modo semplice, con spiega¬ 
zioni sulla tastiera come strumento di 
input, per quanto riguarda l'aspetto 
informatico, e da... Fra Martino cam¬ 
panaro per quello musicale! 

Sia il musicista, sia l'informatico "da¬ 
ranno una letta" superficiale alle prime 
pagine e passeranno oltre, anche se 
non sapranno be¬ 
ne (non ancora) 
cosa sia un se- 
quencer o un MI¬ 
DI. 

Al mondo MI¬ 
DI è dedicato il 
secondo capito¬ 
lo, che si occupa 
non solo di farci 
sapere di quale 
frase è acronimo 
il termine MIDI, 
ma anche di ini¬ 
ziarci a questo 
mondo, con no¬ 
zioni sia di base 
sia dettagliate. 

Le pagine del 
libro sono costel¬ 
late di illustrazio¬ 
ni, di cui molte 
sono costituite 


j computer per la musica 

Armando Editóre 
Viale Trastevere, 236 
00153 Roma 
Tel 06 6894525 
Fax: 06 5818564 
Prezzo: lire 32.000 
In libreria 


da disegni creati appositamente, altre 
sono ricavate da schermate di pro¬ 
grammi musicali. Queste ultime non 
sono sempre chiarissime (le scherma¬ 
te dovrebbero essere adeguatamente 
trattate, prima del trasferimento su 
carta), ma si tratta di un male minore. 

Dopo avere fornito le necessarie ba¬ 
si di conoscenza MIDI, l'autore si ad¬ 
dentra nel mondo dell'elaborazione 
dell’esecuzione musicale. 

Il quarto capitolo risponde alla do¬ 
manda se sia o no opportuno compor¬ 
re al computer Per l'autore lo è, sia 
pure con qualche riserva. Successiva¬ 
mente, si occupa della stampa delle 
partiture, che indubbiamente è una 
funzione molto utile per il musicista 
(chissà quanta musica in più avrebbe 
potuto produrre Mozart - sia pure velo¬ 
cissimo e preciso nelle trascrizioni che 
notoriamente indicavano solo sporadi¬ 
che e modeste correzioni alle stesure 
di getto - con l'uso degli strumenti 
informatici). 

Nel sesto capitolo l'autore esamina 
a fondo l’aspetto di creazione del suo¬ 
no, accompagnando la trattazione con 
numerosi grafici e diagrammi. 

Non manca l'ormai inevitabile - qua¬ 
lunque sia l'argomento trattato - rife¬ 
rimento ad Internet, subito seguito da 
un capitolo che intende chiarire a chi 
può essere utile l'informatica musica¬ 
le. 

Le appendici offrono le necessarie 
informazioni per farsi almeno un'idea 
di quali sono i programmi per fare mu¬ 
sica e quali sono i siti Internet in cui 
trovare materiale utile. 

Il libro si chiude, nell'ordine, con un 
glossario e con una bibliografia ragio¬ 
nata. 

Se avete almeno un minimo interes¬ 
se per la musica, questa è una lettura 
che potrete trovare molto utile. 



138 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 
































Sicuri sulla strada 


Sicuri sulla strada 

Scuola Media Statale Guido Guimzelli 

Via Tremo e Trieste 

35043 Monselice (POI 

Tel : 0429 72582 

Fax: 0429 783294 

E-mail: guidoio@windnet it 

Ambiente Windows 95 

Requisiti multimediali Pentium 166MMX, lei 

toro 6x, 32 MB RAM, Internet Explorer 

Per informazioni: Comando Polizia Municipale 

di Monselice Tel 0429 74760 


Questo CD-ROM è di particolare inte¬ 
resse per chi vive a Monselice, in pro¬ 
vincia di Padova. E a noi - diranno gli al¬ 
tri 50.000 lettori che non abitano in 
quella cittadina - cosa ce ne cale, ad 
esempio, di sapere dov'è la sede della 
polizia municipale di Monselice quando 
non conosciamo neanche quella della 
città in cui viviamo? 

Giusto o meno che sia, la forte carat¬ 
terizzazione locale di questo CD non mi 
ferma dal "raccontarlo" al lettore, per¬ 
ché il resto dei contenuti ha una natura 
piu allargata, capace di interessare tutti 
coloro che vogliono essere più sicuri 
sulla strada, e perché era da troppo 
tempo che non avevo occasione di oc¬ 
cuparmi di un prodotto multimediale 
preparato da una scuola. Ora che ho 
un'altra opportunità di dimostrare che la 
scuola italiana può funzionare anche 
quando gestisce tecnologie non previ¬ 
ste dal ministero, non posso lasciarme¬ 
la sfuggire. 

Dopo avere stabilito la natura "loca¬ 
le" del CD. e detto che qualche pecca 
nella preparazione c'è (gli accenti, ad 
esempio, non sono tutti codificati, cosi 
che si trova, di tanto in tanto, qualche 
strano carattere al posto delle lettere 
accentate), non rimane altro che lodare 
l'iniziativa. Questo perché i nostri ragaz¬ 
zi hanno decisamente bisogno di una 
cultura stradale e di conoscenze infor¬ 
matiche multimediali, e portare avanti 
un progetto siffatto, significa esporre i 
giovani, in modo divertente e costrutti¬ 
vo, alla possibilità di crescere dall'uno e 
dall'altro punto di vista. 



Il prodotto è confezionato con stru¬ 
menti che sono disponibili, gratuitamen¬ 
te, a chiunque possieda un PC di recen¬ 
te fattura, con Windows 95 e Internet 
Explorer 4 0. Per scrivere dei testi nel 
linguaggio di Internet, com'è in questo 
caso, infatti, è sufficiente anche il solo 
editor di testi Notepad! 

Non è tuttavia da trascurare il fatto 
che sono state messe in circolazione 
dalla Microsoft, attraverso vari canali, 
molte copie di Front Page Express, che 
ha il doppio vantaggio di essere gratuito 
e di facilitare molto la scrittura di pagine 
HTML anche se non si conosce alcuna 
espressione di codificazione. 

Cosa comporta la preparazione di un 
lavoro di questo genere, è presto detto: 
conoscenze informatiche di base - po¬ 
co più di quelle necessarie per accende¬ 
re il PC - e molta buona volontà. 


Anche se in questo prodotto sono 
presenti delle codifiche in linguaggio 
JAVA, che non sono proprio alla portata 
di tutti (posso immaginare che l'inse¬ 
gnante d'educazione tecnica ci abbia 
messo del suo), il resto del lavoro è 
confezionato con degli strumenti che 
non richiedono grandi abilità informati¬ 
che, ma solo tanta voglia di fare 

Coinvolgere i ragazzi, anche quelli 
meno naturalmente portati agli aspetti 
più complicati dell'informatica, nella 
preparazione di un prodotto del genere, 
mi sembra sia lodevole e un esempio 
da seguire. 

Gli stessi autori indicano che il pro¬ 
dotto non è, e non intende essere, "fi¬ 
nale”: ci sono sempre "lavori in corso”. 
Pertanto, indicazioni, commenti e criti¬ 
che sono benvenuti, 

Rivolgo allora un appello a tutti gli in¬ 
segnanti e studenti medi che mi leggo¬ 
no: perché non contattare il preside di 
questa scuola di Monselice, per avviare 
una collaborazione che porti al migliora¬ 
mento di "Sicuri sulla strada” ma so¬ 
prattutto alla sua "localizzazione" per 
ogni città d'Italia? Cosi potremmo esse¬ 
re tutti più sicuri sulle strade e più... 
informatizzati. MS 


fu 

C mm • I- -W * 


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nervosismo ** 
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V 

V- ~ 




MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


139 























Perché attendere? 

di Raffaello De Masi 


Ah, la velocità, la follia degli uomini 
moderni! Era la fine degli anni Sessanta 
e avevo acquistato, insieme a mio fra¬ 
tello, una cinquecento, rigorosamente 
blu, di sesta mano. Quando partiva, fa¬ 
ceva un rumore da incubo, sembrava 
un Mig o un FI4 in fase d'inserimento 
d’overboosting, teneva la strada come 
una biga dell'impero romano, e godeva 
di un aspetto a dir poco intimidatorio, 
come si usava una volta, con ruote da 
formula uno e cofano posteriore rigoro¬ 
samente aperto un palmo, come da 
spoiler ante litteram. 

Ma poiché ogni cosa è perfettibile, 
scovai, su una pubblicità di Sistema 
Pratico, un apparecchietto, pomposa¬ 
mente indicato come "incrementatore 
di scintilla", che s’inseriva sulla testa 
dello spinterogeno e, a suo dire, riusci¬ 
va ad aumentare la potenza della belva 
di oltre il 20%. Ovviamente lo comprai, 
tanto, come dice Marrazzo su Rai3. i 
furbi ci sono perché ci sono i gonzi che 
ci cascano, e. grazie ai potenti cavalli 
della suggestione, mi trovai alle prese 
con un mostro meccanico pronto a sal¬ 
pare come l'Enterprise; questo esatta¬ 
mente per circa mezz'ora, poi l’attrezzo 
arrosti in una fetida e lugubre fumata, e 
mi ritrovai alla guida del Nostromo del 
tenente Ripley. 

Ma perché poi correre? Oggi, con la 
mia MX3 faccio le stesse cose che fa¬ 
cevo con quella scalcinata cinquecento; 
eppure non ci convinciamo ancora che 
è una corsa dietro a una chimera. 
Cinque anni fa si parlava di sentieri 
informatici, oggi le autostrade a venti- 
quattro corsie di WWW ci sembrano 
corridoi affollati. E ogni mezzo è buono, 
pur di raggiungere la nostra meta più in 
fretta, salvo poi per accorgersi che que¬ 


sta è ben più lontana di quanto immagi¬ 
navamo 

Correre, correre, senza 
mai fermarsi 

Un secolo fa inviare un messaggio si¬ 
gnificava affidarsi a servizi del tutto 
aleatori. L'unica cosa sicura era la con¬ 
segna al postino, poi più nulla. Il recapi¬ 
to avveniva dopo giorni e settimane, 
sempre che avvenisse. Ma l'istituzione 
dei servizi postali, con l’affrancatura, 
sembrò una vera rivoluzione e il fatto di 
poter affidare ad un ufficio ad hoc la 
propria posta per farsela recapitare al- 


Acceleratori per tutti i gusti 


Go Ahead Get iti. versione 3.0 

r ' p ,'i-v^ 

Net Accelerator, versione 2.0 
mito //wwA'.imsisoH coni 

NetSonic 1.03 
EllBj'/wyyyv. yysfljtf W, soni 

Javabooster 1.02 

FHip.//www.w9Hg.isq 93 

Webcelerator 1.0 
ritp.y/www.wgPc^igrg^or'gòFl 

Tutti questi siti, insieme alle notizie relati¬ 
ve a pacchetti indicati nell'articolo, sono 
stati rilevati dalle pagine di 
[ • i ■'-'WY.-.y qowr.loac 'jà 5] 

tjttD^ÈMOfltJitelJliQfijCQnl 

• . ■•■■■ I 

hltoV/www sonseel: cord 


trove dovette sembrare, al momento 
delle istituzioni postali, un miracolo del 
cielo, a onta dell'elevato costo richiesto 
per questo servizio. 

Oggi si chatta, s'inviano e-mail e do¬ 
cumenti sicuri che saranno ricevuti in 
originale dal nostro interlocutore. E si 
naviga su World Wide Web. Solo che. 

Solo che, con una battuta ormai trita, 
WWW è diventata World Wide Wait In 
certe ore della giornata è come viaggia¬ 
re sulla Salerno-Reggio a mezzogiorno 
del 31 luglio. Il nostro fiammante mo¬ 
dem V90 o la nostra nuova scheda 
ISDN ci avevano promesso meraviglie e 
scatto da pantera, ma la pantera si è poi 
dimostrata un vecchio leone da circo 
con denti cariati e reumatismi, impigrito 
e imbottito di tranquillanti. Eppure quan¬ 
do vediamo qualche navigazione su 
Web alla TV o in qualche film, le imma¬ 
gini si susseguono l'una all'altra in una 
cadenza entusiasmante. Perché tutto 
questo? Semplice la risposta, le linee 
sono sovraccariche, Web è congestio¬ 
nato e l'autostrada si è trasformata in 
piazza di paese con sagra del patrono. 
Che si può fare? 

In ogni momento della giornata un 
provider rispettabile ha. contempora¬ 
neamente. diverse centinaia o anche 
migliaia di utenti collegati, ognuno di lo¬ 
ro con la sua rotta verso siti comuni o 
molto oscuri e nascosti. Mentre è pro¬ 
babile che difficilmente qualcuno visi¬ 
terà un'oscura pagina poco visibile o ac¬ 
cessibile (ad esempio, la nostra home 
page) è prevedibile che diverse perso¬ 
ne. contemporaneamente o durante la 
stessa giornata, indirizzeranno la prua 
della loro barchetta verso siti per cosi 
dire universali, ad esempio Yahoo!, 
Microsoft, Virgilio, o magari 


140 


MCmicrocomputern. 196-giugno 1999 






















/IEfì 




Ì ConnecliK Sull Fxpiesx 


| fintaci» 
B«Jau» Softngt 
9® Ceche 


| Ceche CcnUol| New. | Irto | 
Gemei Sellino. 


I» 3 


you comcany ufei a 
nelwock pfoxy. il can be 
comiguedhefe The Sul 

Expesi nslelation ptogrem 
.eli up Ihe nelwoik pio«y 
seumos ba.ed on you 
biowsei tettino.. bui you 
can modly Iho nloimation 


Cache »oe 1838 MB Ileo) 

Menmum xnage li» TlOO -H K 
Minimum cache Be |l Hou 3 

DNS rtamabon cache He 1 1 Week 3 


AUoUpdaie 
P EnableSmailfelch 


Network Pioxy 
P |Nei woik|iroij 
IPAddre». | 


OK 


AnmJa I Spptca I 



AdObonB Sttlnot 

r Akwytthow muti nnewbioww «evia* 
r Check imuìi lo* deed inki 
r Midi he mem rwvkwr cepOon b« 

T Akwveonlop 
p Show kam enmahon 


MCmicrocomputer. Detta in un'altra 
maniera, possiamo affermare che più 
che probabilmente diverse centinaia o 
migliaia di persone, in una giornata, 
scaricheranno dati esattamente eguali; 
e incaricare il nostro provider di esegui¬ 
re altrettante volte lo stesso identico la¬ 
voro sembra proprio uno spreco inutile 
di risorse. 

Ed, infatti, lo è; quindi l'alternativa è 
di dire al nostro browser: "Senti, bell'e 
papà, prima di imbarcarti a cercare, vedi 



Surfexpress, probabile 
merle il miglior acceleratore di quelli nominati 
nell'articolo, notare come può essere abbinato 
a un proxy per un'ancora maggiore efficienza. 


se qualcuno ha fatto lo stesso servizio 
prima di noi!". Detta in termini più 
“informatici", dobbiamo istruire il no¬ 
stro browser a usare un proxy server. 
Un proxy è un particolare computer, 
con un software altrettanto particolare, 
messo a punto dal provider, general¬ 


mente provvisto di una grossa quantità 
di memoria. Quando si invia una richie¬ 
sta di collegamento di indirizzo al provi¬ 
der, questa passa prima attraverso il 
proxy. La macchina si collega poi alla lo¬ 
cazione richiesta e ci consente il colle¬ 
gamento prelevandola e restituendoce¬ 
la. Solo che, ed è questa la vera funzio¬ 
ne di questa particolare macchina, essa 
conserva una copia della pagina visitata. 
Se un'altra persona, in tempi ragione¬ 
volmente brevi, chiede di accedere alla 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


141 






























































































Woiking Envuonmenl 


r. Ritingi 


W EnableWebceteratoi 
V Cache Only 
r Repaii Mode 

Cache Settingt- 

Current Cache Size fflll 

Maximum Cache Size (160 MB) 

-J- 

102of hard duve space 

Beset Cache 



P 

P 

P 


i ' j 1 '.'. 1 Tr '. n -'*| 


Launch or lestait 

Automatica^! change tnowiw settngi 


P Pul Webcaleiatoi in thè tiay 

P Show and VanEy 
P Aggressive Mode 


Monitoi Indcator Onfci 
r 8eep Mode 
r Auto Retoad Mode 


Webceleratot Build 159 

tJetwoik S attingi I V^orkmg Envitonment 


r EnabiePreletchmg 

7 fé Préei&i Cornac tram 


0K | Cancel Help 


Webcelerator. una valida alternativa a Surfexpress Ha 
l'indubbio vantaggio di essere completamente gratuito 



OH | Cancel | Help 



stessa pagina, il proxy gli restitui¬ 
sce quella presente nella sua me¬ 
moria, con evidente guadagno di 
tempo e di risorse. 

Se ci pensiamo bene, si tratta di 
qualcosa simile alla cache memory; 
come è noto Windows tiene trac¬ 
cia dei file più frequentemente cari¬ 
cati e ne mantiene, finché possibi¬ 
le, il codice in memoria (provate a 
caricare due volte di fila un pro¬ 
gramma, ad esempio Word o 
Excel, e ne vedrete l'efficacia). E, a 
ben rifletterci, si tratta della stessa 
cosa che fa il browser quando re¬ 
cupera pagine appena visitate dalla 
sua memoria tampone. C'è da dire 
che oltre che caricare pagine, un 
proxy può anche funzionare da area 
di stoccaggio di ftp; ad esempio, 
quando fu lanciato Internet 
Explorer 5, è probabile che, qual¬ 
che ora dopo, tutti i proxy ne con¬ 
servassero già una copia. 

Se però ci pensiamo un momen¬ 
to, i proxy hanno un tallone 
d'Achille; essi non sanno dopo 
quanto tempo la pagina o il file che han¬ 
no conservato abbisogna di essere ag¬ 
giornato. Ad esempio le pagine di 
my.yahoo vanno aggiornate anche piu 
volte al giorno, mentre è probabile che 
la nostra pagina Web non lo sarà mai 
Ecco quindi il problema; come fa il proxy 
a sapere che è il momento di aggiornare 


il file conservato nelle sue memorie di 
massa? E la risposta è una sola; non lo 
sa! L'unica cosa per limitare i danni è 
quella di adottare una strategia di aggior¬ 
namento valida. 

Alcuni siti possono avere necessità di 
aggiornamento giornaliero, per altri, per 
esempio contenenti news. questo inter¬ 


vallo potrebbe essere trop- 
po lungo, per altri l'aggiorna- 
- 1 mento sarebbe mutile. In al¬ 
tre parole, aggiornare a in¬ 
tervalli lunghi rischia di forni¬ 
re informazioni datate e talo¬ 
ra inutili (pensate a un sito fi¬ 
nanziario), a intervalli troppo 
brevi rischia di annullare il 
vantaggio prefisso. E, ovvia¬ 
mente. non può mancare 
una considerazione, il proxy 
deve essere, materialmen¬ 
te, vicino all'utente, altri¬ 
menti il vantaggio della tra¬ 
smissione in breve tempo 

_) va a farsi benedire. Ad 

esempio, se chiediamo un 
collegamento al sito della 
Pluricom a Roma e siamo in 
Sicilia, è mutile, probabil¬ 
mente, accedere a un proxy 
che sta a Milano; potrebbe 
essere preferibile arrivarci 
j direttamente E non è tutto; 

=_ molti inserzionisti desidera¬ 

no conoscere effettivamen¬ 
te quante persone vedono il loro banner, 
attraverso un contatore mascherato, e 
non gradiscono dati inesatti visto che la 
loro pubblicità, recuperata dalla pagina 
presente dal proxy. non incrementa il 
contatore nominato. In altre parole nes¬ 
suno può effettivamente dire quante 
volte la pagina viene visitata se questa è 
recuperata dal proxy. 


E allora che fare? 

E' indubbio che l'uso di un proxy può, 
in molti casi, risultare di grande aiuto 
per il navigatore, specie quando linee e 
rete sono fortemente intasate Altre 
volte, invece, il rischio di avere dati non 
aggiornati si fa sentire con maggiore 
pesantezza. Che fare, allora? Se siete 
navigatori solitari per lande sconosciute, 
beh, associare il vostro browser a un 
proxy potrebbe essere mutile e forse 
controproducente; se i vostri appunta¬ 
menti quotidiani sono basati su visite 
frequenti a siti universalmente noti, 
beh, provate a configurare il vostro 
browser per usare questa possibilità. 
Provare non costa nulla e si può sem¬ 
pre tornare indietro. 

Comunque, se siete di quelli che de¬ 
siderano spremere tutti i cavalli della 
vostra piccola o grande cilindrata, consi¬ 
derate la possibilità di adottare un co¬ 
siddetto browser accelerator. Cosa so¬ 
no? Semplicemente dei programmi (an¬ 
zi degli add-on) ad hoc che migliorano, 


142 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 





















































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Premium Visual 

Productlvity Software 

'"Home.Office 




NetAccelerator Home Page 

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Company 
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Furchac»* 
C.irn»»r^ 
B.l»* Mip 
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ti 



Pagine home degli altn produttori indicati nell'articolo. £' possibile scaricare demo 
di tutti i pacchetti nominati 



MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


143 



























































































fi Efì 



ÉaSJBSJSS-i_ 

i. - ” „jL r j_ 


•KI-*»—- 



Alcune nome page di 
siti dedicati al proxmg e 
al caching 


thè Cache No»! campaign 






■ éa-i rffc 


Proxy A' 


certe volte anche in maniera sensibile, 
la velocità del nostro collegamento 

Tutti questi "acceleratori" si basano 
su una tecnica ben nota che si chiama 
"prefetching". L'idea che sta dietro a 
questa terribile parola è. in effetti, molto 
semplice; mentre noi sfogliamo la nostra 
pagina sul video, il browser sta con le 
mani in mano aspettando nostri ordini. 
Meglio, quindi, utilizzarlo incaricandolo 
(tanto non ha niente da fare, non si stan¬ 
ca e non ci dice certo di no) di prevenire i 
nostri desideri precaricando i link presen¬ 
ti nella pagina, nella non trascurabile pro¬ 
babilità che ne schiacceremo uno. 

In altre parole vedremo, anche quan¬ 
do stiamo leggendo la nostra pagina, il 
modem lampeggiare continuamente 
scaricando infaticabilmente questi link. 
Questo, in termini pratici, significa scari¬ 
care anche quattro o cinque volte più 
materiale di quello che si fa usualmen¬ 


te. Ed ecco spunta¬ 
re il problema; se 
ognuno adottasse 
questa tecnica, gli 
effetti sulla già con¬ 
gestionata rete sa¬ 
rebbero fatali! 

Fortunatamente, 
gli acceleratori non 
lavorano, per cosi 
dire, di forza bruta; 
la scelta dei siti da 
I caricare è spesso 
rt- rnmmm — »l misurata, e basata 

su un'ottica qualita¬ 
tiva (vengono scari¬ 
cati solo i siti cui l’utente si collega con 
più frequenza) Ma anche questa opzio¬ 
ne a disposizione dell'utenza non piace 
affatto agli inserzionisti; in caso di uso 
diffuso di acceleratori, i dati di frequen¬ 
za di accesso possono essere falsati 
per eccesso (è probabile che la pagina 
caricata non sarà, poi. effettivamente, 
mai vista). Comunque, tant'è, e non si 
può avere botte piena e moglie ubriaca 
Se ci pensate bene, gli acceleratori e i 
proxy hanno una buona parte della spi¬ 
rale cromosomica simile. Anche in que¬ 
sto caso il browser, prima di lanciarsi 
nella prateria sconfinata, passa la richie¬ 
sta all'acceleratore, che cerca, nella sua 
cache, circa la presenza di quel sito. Ma 
vale la pena usarli? La risposta è, anche 
in questo caso, ambigua; se si è soliti 
aprire le pagine e leggerle con attenzio¬ 
ne (fornendo tempo sufficiente al pre¬ 
fetching di funzionare) e si visitano so¬ 


vente gli stessi siti, queste utility posso¬ 
no fornire buoni risultati; ma se si è na¬ 
vigatori del tipo "toccata e fuga" i van¬ 
taggi sono praticamente inesistenti. 

Le immagini dell'articolo illustrano 
l'uso dei due acceleratori più diffusi sul 
mercato, mentre il riquadro indica una 
sene di indirizzi di pacchetti alternativi 
Di SurfExpress abbiamo parlato su que¬ 
ste pagine tempo fa, indicandone i pre¬ 
gi. L'altro è inedito, almeno per 
MCmicrocomputer. Di ambedue è pos- 
si bile scaricare un dimostrativ o ai siti 

IhiigT/ww^j^nngai^jgrTj 

1 ■••• ' ■ M ' I 


Conclusioni 


Alla fine del discorso, la domanda: 
"Ne vale la pena?". La risposta è che i 
vantaggi offerti dai proxy sono senz'al¬ 
tro superiori ai modesti svantaggi relati¬ 
vi a un'aggiornatissima disponibilità di 
notizie (ovviamente chi deve recuperare 
gli ultimi dati delle borse non è certo 
obbligato ad adottarli), ma per l'utente 
non specializzato possono sovente si¬ 
gnificare riduzioni, anche drastiche, dei 
tempi di downloading, con consistenti 
vantaggi anche sul traffico in rete 
Invece i webaccelerator sortiscono, pur 
nella loro efficacia, l'effetto proprio con¬ 
trario. vale a dire che il traffico può mol¬ 
tiplicarsi. spesso senza alcun costrutto 
pratico, diverse volte. Si tratta, in altri 
termini, di pacchetti che, come certi 
medicinali, migliorano certi sintomi ma 
ne peggiorano altri Come dire che sa¬ 
rebbe meglio se nessuno li usasse Ma 
ci sono sul mercato, e allora, pur di non 
rimanere indietro, tutti li usano. 0 spe¬ 
riamo di no! «£ 


144 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 















































! (OD ima HiUlÀLi miiSHTUIUIO. ^USH 


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non significa topo, ìnnùvos non significa finestre, ecc. ecc. 


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THE C0N7RACT OF SAtsE. \ FTÌI 

By thè crfntract of sale, the'feeller agrees to transfer thè ownershipbfjhe goo 
agresto accept tham and to pay a sum of money that is called thè prtse. 

A contract of sale. eOen for an International commercial transaction, mayoa. 
letterfromthe buyertothe seller, or vice versa, butitshould contain thè follo’ 

1 Description. \ \ 

A clear and detailed aescriptionV)f thè goods must be given. 

2 Packing. \ \ 

The method of packing thè goods should be clearly described. and must of course conform 


no more 1 
wlng poin 


venditore accorda di trasferire la proprietà delle mejefalP acquiti 
li e di pagareunasomma di denaro che e 1 chiamata il prezzo 
auagliaper unatransazione commercialeintérnazionale. può 1 est 
pii’ acquirente a\venditore. o vicevergaTma dovrebbe contenere 


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PROVE & PRODOTTI 


Nikon COOLPIX 950 

di Andrea de Prisco 



Pur avendoli "fatti fuori", assieme al¬ 
la barba, da svariate settimane, ancora 
una volta non ho potuto far a meno di ri¬ 
dermela allegramente sotto i baffi. 

La Nikon COOLPIX 950, fotocamera 
digitale Ifmalmentel dotata di un senso¬ 
re CCD con "milioni e milioni" di pixel 
{per l'esattezza 2 11 ) è arrivata in reda¬ 
zione praticamente in tempo limite per 
trovare spazio sulle pagine del numero 
di MC che state leggendo. Assieme alla 
fotocamera, tanto per anticipare a colpo 
d'occhio le strabilianti caratteristiche 
tecniche di cui è accreditata, mi sono 
state inviate dalla Nital di Tonno due im¬ 
magini campione, riprese con la COOL- 
PIX 950 e stampate a regola d'arte m 
formato 13x18 cm su una macchina a 
sublimazione termica 


Bene, a parte il mio stupore - inutile 
nasconderlo! - alla vista di cotanta qua¬ 
lità fotografica figlia di una ripresa diret¬ 
ta m digitale (senza passare, cioè, da 
una rassicurante diapositiva diligente¬ 
mente acquisita tramite scanner), ho 
creduto opportuno effettuare un rapidis¬ 
simo test direttamente tra le mura della 
redazione., prima che si spargesse 
troppo la voce del recente arrivo. Foto 
(cartacee) in mano, ho fatto un giro tra i 
colleghi - senza assolutamente dichiara¬ 
re la provenienza - chiedendo semplice¬ 
mente cosa ne pensassero. Tutti, pro¬ 
prio tutti, si sono soffermati sulle carat¬ 
teristiche di stampa, nessuno, proprio 
nessuno, si è accorto del particolare, 
per nulla trascurabile!, che si trattasse 
di immagini riprese con una fotocamera 


digitale. E. scusate signori, non credo 
che questo fatto sia di poco conto! Per 
la prima volta abbiamo a che fare con 
una fotocamera digitale finalmente de¬ 
gna di portare questo nome ("fotoca¬ 
mera"... sentite come suona bene!), un 
oggetto cioè in grado di offrire come 
prodotto vere e proprie "fotografie " dal¬ 
la qualità del tutto paragonabile a quella 
delle riprese tradizionali con pellicola, 
sviluppo e successiva stampa su carta 
chimica. Questo, almeno, fino a quando 
rimaniamo nell'ambito di formati non 
troppo esagerati per dimensione (come 
quelli delle immagini d'esempio ricevu¬ 
te) pur senza dimenticare che anche un 
buon negativo formato 135 "sparato" 
oltre un moderato 20x30 cm i suoi limiti 
a livello di risoluzione/defmizione li mo- 


146 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 













stra e come! 

Ma al di là del conforto numerico che 
un sensore CCD da 2.11 milioni di pixel 
può sicuramente dare, quel che colpi¬ 
sce della COOLPIX 950 sono oltremodo 
le caratteristiche di natura più fotografi¬ 
ca che digitale. E qui, dopo il nome, sal¬ 
ta in ballo il... cognome. E un propedeu¬ 
tico "scusate se è poco!" ci sta proprio 
bene: Nikon, che sicuramente la sa lun¬ 
ga, molto lunga, riguardo gli aspetti pro¬ 
priamente fotografici degli apparecchi 
da lei prodotti. 


Sulla carta... 

Prima di entrare nel merito della vera 
e propria "prova su strada" della COOL- 
PIX 950 diamo uno sguardo alle sue ca¬ 
ratteristiche tecniche più importanti, sia 
per quel che riguarda gli aspetti digitali 
quanto per le sue "performance”, co¬ 
me anticipato, di natura più tradizional¬ 
mente fotografica. Non dimentichiamo¬ 
ci, infatti, che una fotocamera digitale, 
dalla più semplice alla più evoluta, è 
sempre caratterizzata da questa sorta di 
doppia anima e non è affatto semplice 
capire quale delle due abbia maggior 
peso nel bilancio complessivo. Dal pun¬ 
to di vista prevalentemente informatico, 
spesso e volentieri si tende a dimenti¬ 
care che una fotocamera digitale "incor¬ 
pora" un vero e proprio computer. Non 
una banale logica di controllo atta ad as¬ 
servire le varie funzioni implementate, 
ma un vero e proprio sistema di calcolo 
dal quale dipendono per buona parte le 
performance globali, non escluso (affat¬ 
to!) l'aspetto qualitativo delle immagini. 
Se, infatti, non vogliamo utilizzare me¬ 
gabyte e megabyte di memoria per ogni 
immagine ripresa, dopo ogni scatto è 
necessario effettuare, nel minor tempo 
possibile, la compressione JPEG. Com¬ 
pressione che, se fatta troppo "di cor¬ 
sa", potrebbe distruggere dettagli im¬ 
portanti della nostra immagine, vanifi¬ 
cando in questo modo i milioni di pixel 
del sensore CCD in grado di produrre 
un’immagine ben definita. Ma la "po¬ 
tenza di calcolo" della COOLPIX 950 
non si limita, com'era da attendersi, ai 
soli aspetti del salvataggio file su sche¬ 
da CompactFlash ma va ben oltre. Ad 
esempio, l'innovativa funzione BSS (Be¬ 
st Shot Selection, selezione dello scatto 
migliore), se non l'avessi vista al lavoro 
con i miei occhi l'avrei sicuramente eti¬ 
chettata come una bella trovata ac¬ 
chiappa incauti clienti. E, invece, funzio- 

MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 




in memoria e con¬ 
frontate "a freddo" 
tra di loro (ci vor¬ 
rebbero una cin¬ 
quantina di me¬ 
gabyte solo come 
buffer!). Più proba¬ 
bilmente viene 


na! Ma prima chiariamo di cosa si trat¬ 
ta. Con la funzione BSS inserita, la foto¬ 
camera scatta in rapida sequenza fino a 
dieci scatti (mantenendo premuto il pul¬ 
sante di scatto) ma solo l'immagine mi¬ 
gliore, quella più ricca di dettagli, viene 
effettivamente compressa e salvata in 
memoria. Questo sistema permette di 
porre rimedio ai movimenti della fotoca¬ 
mera al momento dello scatto. Da bra¬ 
vo malfidato (quale so di essere.. e me 
ne vanto!), ho impostato la funzione e, 
durante lo scatto... prolungato, ho fatto 
oscillare rapidamente la fotocamera con 
le mani. Lo scatto selezionato, sebbene 
inclinato rispetto 
all’orizzonte, è ri¬ 
sultato perfetta¬ 
mente fermo. La 
stessa prova, effet¬ 
tuata su scatto sin¬ 
golo senza funzio¬ 
ne BSS inserita, ha 
dato sempre, e 
sottolineo sempre, 
risultati a dir poco 
catastroficil Ora, 
come diavolo fac¬ 
cia la COOLPIX 
950 a stabilire, in 
un batter d’occhio, 
quale sia l'immagi¬ 
ne migliore non è 
dato di sapere, né 
è pensabile che le 
dieci immagini sia¬ 
no mantenute tutte 


NitonCOOLPJX950. t 

Produttore: 

Nikon Corpoiation 
Jaoan 

Distributore: 

Nital SpA 
Via Tabacchi 33 

10132 Tonno -lei 011 899680*1 
nupy/www.nitaui 

Prezzo al pubblico UVA inclusa): 

Nikon COOLPIX 950 L 2 .400.000 


La COOLPIX 950 è in¬ 
cernierata al centro per 
mezzo di uno snodo. 
Grazie a questo è pos¬ 
sibile scattare fotogra¬ 
fie agevolmente in ogni 
condizione di utilizzo, 
anche le più scomode 
(ad esempio inquadra¬ 
ture dall'alto, a mani te¬ 
se, o dal basso, raso 
terrai. 



147 

























conservato un solo fotogramma per 
confrontarlo col successivo, mantenen¬ 
do in un buffer temporaneo solo l'im¬ 
magine che, fino a quel momento, offre 
un maggior livello di dettaglio. Il limite 
delle dieci immagini, credo, sia dovuta 
principalmente a fattori statistici: se do¬ 
po dieci scatti non ce n'è uno decente, 
c'è di sicuro qualcos'altro che non fa 
quadrare i conti ed è, probabilmente, 
inutile continuare a cercare. 

Il sensore CCD, come già anticipato, 
conta ben 2.11 milioni di pixel, di sicuro 
un record nella sua categoria. Nikon di¬ 
chiara una risoluzione reale di 
1200x1600 pixel... dimenticando, come 
SEMPRE capita, che si tratta di una ri¬ 
soluzione d'uscita interpolata. 2.11 mi¬ 
lioni di pixel del sensore CCD sono sicu¬ 
ramente un bel numero (e i risultati ot¬ 
tenibili non smentiscono questo prima¬ 
to numerico) ma, ahimè, non sono suffi¬ 
cienti per ottenere un'immagine dalla ri¬ 
soluzione reale di 1200x1600. Lo stes¬ 
so accadeva qualche anno fa, quando 
con i sensori CCD da trecentomila pixel 
si sbandieravano risoluzioni di tipo VGA 
(640x480) e con l'avvento dei "mezzo- 
milione" di pixel già si volava, con la 
fantasia, a quota 800x600. Quel che i 
costruttori (tutti, nessuno escluso!) ten¬ 
dono a dimenticare è che il numero di 
pixel di un CCD si riferisce agli elementi 
monocromatici, mentre per ottenere 
un'immagine a colori è necessario utiliz¬ 
zare tre pixel adiacenti, differentemente 
filtrati RGB, per avere l'informazione 
cromatica che stiamo cercando. Si sa 
che con strani, quanto evoluti, artifici 
software si riesce agevolmente ad otte¬ 
nere da un sensore molto più della sua 
risoluzione a colori (ottenibile dividendo 
per tre il numero di pixel presenti...) ma 
mai e poi mai è possibile eguagliare la 
risoluzione monocromatica a quella ef¬ 
fettivamente disponibile per le immagi¬ 
ni a colori. Una scansione da diapositi¬ 
va, a 1200 x 1600 pixel, offre di certo 
una qualità superiore, non foss'altro per 
l'assenza di aberrazioni cromatiche digi¬ 
tali (pixel storming) nelle zone di separa¬ 
zione tra luci ed ombre o in presenza di 
dettagli talmente tanto piccoli da inte¬ 
ressare singoli pixel del sensore e non 
triadi cromatiche. 

Come supporto di memorizzazione la 
COOLPIX 950 utilizza una CompactFla- 
sh da 8 megabyte. Inutile dire che con 
le risoluzioni in gioco, 8 MB di RAM so¬ 
no davvero pochi. Utilizzando la com¬ 
pressione minima si riescono a memo¬ 
rizzare circa 8 scatti (sempre a 
1200x1600), con quella media circa 16 
e con la compressione massima si arri¬ 
va a quota 32. E' anche contemplata 
una modalità di salvataggio senza com- 



La qualità fotografica 
offerta dalla COOLPIX 
950 6 molto elevata 
Per un utilizzo delle 
immagini a dimensioni 
non troppo elevate 
Icome quelle mostra¬ 
te in queste pagineI 
non si nota alcuna dif¬ 
ferenza rispetto ai me¬ 
todi di ripresa tradizio¬ 
nali, Ciò 6 dovuto sia 
al sensore CCD da ol¬ 
tre due milioni di 
pixel, sia alle capacità 
fotografiche, propria¬ 
mente dette, della fo¬ 
tocamera 


/ 



Si 


148 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 












. 1 



(quanto ingiustificata, per certi versi) dif¬ 
fidenza dei fotografi più tradizionalisti. 
L'impugnatura della COOLPIX 950. cosi 
come il pulsante di scatto, la ghiera se- 
lettrice ed altri dettagli minori, sono for¬ 
temente ispirati agli analoghi particolari 
dei modelli più recenti, dall'economica 
F60 fino all'ultraprofessionale F5, e pro¬ 
prio da quest'ultima eredita l'ottima fini¬ 
tura esterna antigraffio a-prova-di-tutto 
e il materiale utilizzato per il corpo mac¬ 
china (lega di magnesio!). 

L'obiettivo è uno zoom, interamente 
in vetro ottico, composto da 9 elementi 
(di cui uno asferico) in 7 gruppi, tutti 
con trattamento antiriflesso. La lumino¬ 
sità è f/2.6-4, la focale è 7-21 mm, equi¬ 
valente nel formato 135 ad un modera¬ 
to 38-115 mm. Vista l'escursione piutto¬ 
sto ridotta, Nikon ha lavorato su due di¬ 
stinti fronti per accontentare i più esi- 



pressione, in formato TIF, ma è talmen¬ 
te tanto poco efficiente in termini di oc¬ 
cupazione di memoria che nella card da 
8 MB fornita in dotazione è possibile 
memorizzare una sola immagine non 
compressa. Meglio, dunque, mettere 
subito "in budget" l'acquisto di una 
card aggiuntiva di capacità ben superio¬ 
re (32, 48 se non 64 megabyte). La 
COOLPIX 950 offre, naturalmente, an¬ 
che formati immagine di dimensione 
minore, tanto VGA 640x480 che XVGA 
1024x768, utilizzando i quali, ovvero ri¬ 
nunciando alla risoluzione massima, è 


genti. Da un lato offre, di serie, uno 
zoom digitale che aumenta (a scapito 
della qualità) la focale fino ad un fattore 
2.5x, dall'altro offre tre distinti aggiunti¬ 
vi ottici: tele (raddoppia la focale 
dell'obiettivo), grandangolo ("allarga" fi¬ 
no alla copertura equivalente a quella di 
un 24mm) e addirittura fish eye per ot¬ 
tenere un angolo di campo di ben 183 
gradi! Con quest'ultimo aggiuntivo otti¬ 
co e con l’utilizzo del software IPIX (che 
verrà offerto in bundle con la fotocame¬ 
ra) effettuando due soli scatti a 180 gra¬ 
di di distanza angolare l'uno dall'altro 
sarà possibile effettuare foto panorami¬ 
che a 360x360 gradi, esplorabili via 
mouse stile realtà virtuale in tutte le di¬ 
rezioni possibili. 

Il mirino, anch'esso zoom, è di tipo ot¬ 
tico (galileiano) con correzione diottrica 


Jlilizzando un flash esterno auto¬ 
matico TTL Iimmagine in qui in alto) 
si raggiungono facilmente risultati 
molto validi 


possibile effettuare un numero superio¬ 
re di scatti. 

Passiamo ora alle caratteristiche foto¬ 
grafiche della COOLPIX 950, che tanto 
differenziano la nuova nata nel panora¬ 
ma delle attuali fotocamere digitali pre¬ 
senti sul mercato. Che sia una Nikon in 
tutto e per tutto si capisce innanzitutto 
dal look. Per quanto il suo design esteti¬ 
co abbia ben poco da spartire con le 
macchine fotografiche tradizionali, i pro¬ 
gettisti Nikon hanno saputo dare quel 
tocco in più di familiarità per sconfigge¬ 
re, o quantomeno ridurre, l'innata 


MCmicrocomputer n, 196 - giugno 1999 


149 











Per ogni immagine sono registrati tutti i dati di ripresa Sul display LCD è possibile visualizzare a maggior risoluzione dettagli dell'immagine, cosi come scorrere ra¬ 
pidamente tra le miniature alla ricerca di un determinato scatto. 


incorporata (da -2 a +1 diottrie) e indica¬ 
tori per la correzione della parallasse: è 
anche possibile utilizzare come mirino il 
display LCD da 130.000 pixel posto sul 
retro della fotocamera che offre, natural¬ 
mente, la visualizzazione effettiva del 
campo inquadrato in ogni condizione di 
ripresa (davvero indispensabile nelle ri¬ 
prese a distanza ravvicinata). 

La messa a fuoco è automatica o ma¬ 
nuale. Nel primo caso può avvenire sia 
in modalità "singola" che "continua", 
ovvero l'autofocus si blocca sul sogget¬ 
to al centro del campo inquadrato alla 
pressione parziale del pulsante di scatto 
oppure continua a focheggiare fintanto¬ 
ché non si scatta la foto (quest'ultima 
modalità è utilizzabile solo col il monitor 
LCD acceso). Esiste poi la modalità di 
messa a fuoco macro, sia automatica 


che manuale, per riprendere oggetti po¬ 
sti a distanza ravvicinata, fino ad un paio 
di centimetri dalla lente frontale 
dell'obiettivo. 

Come, praticamente, in tutte le foto¬ 
camere (tradizionali) dell’ultima genera¬ 
zione, la misurazione dell’esposizione 
può avvenire secondo tre distinte spe¬ 
cialità: Matrix, semispot e spot. Con la 
prima, inventata proprio da Nikon una 
quindicina d’anni or sono per la sua mi¬ 
tica FA. il campo inquadrato viene logi¬ 
camente diviso in più zone (ben 256 nel 
caso della COOLPIX 950!) per effettua¬ 
re altrettante misurazioni sulle singole 
aree. I dati sono a questo punto elabo¬ 
rati dalla logica di controllo Matrix per 
individuare (o escludere) aree di mag¬ 
gior (o minor) interesse ai fini del calco¬ 
lo della corretta esposizione. Si pensi, 


ad esempio, al sole eventualmente in¬ 
quadrato nella ripresa di un tramonto 
che il sistema Matrix esclude automati¬ 
camente dal calcolo per ottenere una 
corretta esposizione anche nei casi piu 
difficili. La modalità semispot (detta an¬ 
che lettura media ponderata) tiene con¬ 
to di tutta l'area inquadrata ma tiene 
maggiormente conto della parte centra¬ 
le. La lettura spot, di contro, effettua la 
misurazione solo su una ristretta area al 
centro del fotogramma ed è utilizzata, 
da mani esperte, solo in situazioni di ri¬ 
presa molto particolari e/o nei casi in cui 
il fotografo vuole l'assoluto controllo 
della lettura esposimetrica. 

L’otturatore, meccanico ed elettroni¬ 
co ad accoppiamento di carica, consen¬ 
te tempi di esposizione compresi tra 8 
secondi e 1/750 di secondo. Anche il 


150 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 
































■«LCD BR1GHTI- BH SHOOTlNGl 


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MATRIX 





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Quattro schermate relative ai menù visualizzati sul display LCD incorporato nella fotocamera Qui m alto le pagine relative all'eventuale utilizzo di un aggiuntivo ot¬ 
tico e, a destra, riguardo il tipo di misurazione esposimetnca adottata Matrix tmultizonal. Spot. Semispot Imedia a prevalenza centraleI 


diaframma è "in carne ed ossa" ed è 
azionato da un controllo elettromagneti¬ 
co. L'esposizione automatica può avve¬ 
nire a priorità dei tempi, dei diaframmi 
oppure in modalità Program nella quale 
sia il tempo che il diaframma sono sele¬ 
zionati entrambi dal sistema. In ogni ca¬ 
so è disponibile la compensazione ma¬ 
nuale di più o meno due stop seleziona¬ 
bili a passi di 1/3 di EV. 

Il piccolo flash incorporato ha un nu¬ 
mero guida pari a 9, sufficiente in realtà 
nella maggioranza dei casi. E' possibile 
l’utilizzo di un flash Nikon esterno 
(escludendo eventualmente quello in¬ 
terno) da collegare via cavo TTL alla fo¬ 
tocamera. Tra le caratteristiche spicca¬ 
tamente fotografiche delle riprese tra¬ 
mite flash (a parte il consueto, quanto 
discutibile, "dispositivo anti-occhi-ros- 


si") è senza dubbio da segnalare la mo¬ 
dalità Slow Sync con la quale la fotoca¬ 
mera utilizza come tempo d'esposizio- 
ne quello effettivamente corrisponden¬ 
te all'illuminazione ambientale che in 
questo modo risulterà bilanciata rispet¬ 
to all'illuminazione flash. 


Ergonomia 

Dal punto di vista ergonomico la 
COOLPIX 950 offre alcune soluzioni as¬ 
solutamente apprezzabili, altre - almeno 
per certi versi - un po' criticabili. Comin¬ 
ciamo dalle prime. Innanzitutto la 
COOLPIX 950, come la precedente 
900, è divisa in due parti da uno snodo. 
La parte destra contiene l'alloggiamen¬ 
to per le pile, il display a cristalli liquidi, 


la card CompactFlash, il pulsante di 
scatto e la maggior parte dei comandi. 
La sezione di sinistra include l'obiettivo, 
il mirino ottico, il flash. Grazie al fatto 
che le due parti sono libere di ruotare 
per quasi 300 gradi e alla presenza del 
display LCD in grado di funzionare co¬ 
me mirino elettronico, diventa molto 
semplice effettuare riprese dal basso, 
dall’alto e in tutte quelle situazioni in cui 
l'utilizzo del mirino ottico può risultare 
scomodo se non addirittura impossibile. 
Pensate, ad esempio, alle riprese "a 
braccia tese" in mezzo alla folla, oppure 
raso terra o quasi per immortalare - dal¬ 
la giusta altezza - i primi passi di nostro 
figlio. Oltre a questo, il mirino LCD, al di 
là della precisione di funzionamento del 
sistema di misurazione esposimetrica e 
di autofocus, ci permette comunque di 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


151 




























































II display LCD pud esse¬ 
re utilizzato sia come mi¬ 
rino elettronico sia per vi¬ 
sualizzare le immagini re¬ 
gistrate in memoria 


L'ingresso per l'alimentatore esterno, l'uscita vi¬ 
deo PAL, l'alloggiamento per la Compaci Flash 
18MB standardI. A destra, sul tondo della macchi¬ 
na. la regolazione diottrica del mirino e il contatto 
Iproprietario! per il flash 771 esterno 


verificare sempre e in tempo reale il ri¬ 
sultato ottenibile/ottenuto prima, duran¬ 
te, o immediatamente dopo lo scatto 
fotografico. Eventualmente ripetendo la 
ripresa con modalità differenti se non 
siamo pienamente soddisfatti del risul¬ 
tato raggiunto. 

L'impugnatura della fotocamera, co¬ 
me già anticipato, ripropone in tutto e 
per tutto quella di un apparecchio foto¬ 
grafico tradizionale. Idem per il pulsante 
di scatto e per la ghiera selettrice princi¬ 
pale che ci permette, ad esempio, di va¬ 
riare tempo o diaframma utilizzando la 
modalità di esposizione automatica a 
priorità del primo o del secondo. 

Coassiale al pulsante di scatto trovia¬ 
mo un deviatore a quattro posizioni che 
ci permette di accendere la fotocamera, 
commutare tra i due modi di registrazio¬ 
ne immagini (A-REC ed M-REC) oppure 
impostare la modalità Play per la visua¬ 
lizzazione su display LCD e/o su moni¬ 


tor PAL esterno. A-REC ed M-REC si 
differenziano principalmente per il fatto 
che con la seconda è possibile interve¬ 
nire su un numero maggiore di parame¬ 
tri di ripresa e per questo è maggior¬ 
mente indicato per gli utenti esperti, so¬ 
prattutto in fatto di tecniche fotografi¬ 
che tradizionali. 

Sempre sul lato superiore della foto¬ 
camera troviamo due pulsantini secon¬ 
dari per impostare la messa a fuoco 
manuale, macro, l'autoscatto, la moda¬ 
lità di funzionamen¬ 
to del flash incorpo¬ 
rato (auto, sempre 
attivo, escluso, anti- 
occhi-rossi). Altri 
sette pulsantini li 
troviamo sul retro e 
si utilizzano per co¬ 
mandare lo zoom 
della fotocamera, 
per attivare o disat¬ 
tivare il display 
LCD, visualizzare i 


menu, effettuare la compensazione 
dell'esposizione, selezionare la qualità 
di memorizzazione delle immagini e il 
loro formato. E' possibile, inoltre, inter¬ 
venire sulla visualizzazione a video e/o 
ingrandire una parte dell’immagine in 
considerazione del fatto che il display, 
con i suoi 130.000 pixel, non è assoluta- 
mente in grado di mostrare a pieno 
schermo tutti i dettagli catturati dal sen¬ 
sore CCD della fotocamera. 

Dal punto di vista operativo, l'unica 
nota stonata (e che sicuramente farà in¬ 
nervosire più d'un fotografo tradizionali¬ 
sta) riguarda il fatto che molte funzioni - 
per la verità la maggior parte, visto il nu¬ 
mero complessivo - sono accessibili so¬ 
lo tramite menu richiamabili sul display 
LCD. Spesso non si tratta di funzioni se¬ 
condarie, quale potrebbe essere la for¬ 
mattazione di una memory card per 
cancellare, al volo, tutte le immagini 
presenti, ma anche funzioni solitamente 
più utili come la modalità di scatto (sin¬ 
gola. continua, BSS, ecc ), la lettura 
esposimetrica (Matrix, spot, semispot) 
o il blocco dell'esposizione su una de¬ 
terminata lettura. Impostazioni di solito 
facilmente raggiungibili, senza tante 
storie (leggi; a portata di "pulsantino"...) 
anche negli apparecchi fotografici, tradi¬ 
zionali, di fascia bassa. Questa macchi¬ 
nosità operativa ricorda, ahimè, le fun¬ 
zioni di personalizzazione - per non par¬ 
lare delle impostazioni dei dorsi multi- 
funziom - di tutte le Nikon "chimiche" 
dell'ultima generazione. 


Il software 

A corredo con la COOLPIX 950 trovia¬ 
mo nientepopodimeno che Adobe Pho¬ 
toshop 5.0 Mac/Win! Beh, non esage¬ 
riamo: si tratta in realtà di una versione 
"Limited" priva, cioè, di alcuni strumen- 


152 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 























ti più potenti e di alcuni controlli sulla 
gestione del colore di utilizzo prevalen¬ 
temente professionale. Agli utenti, 
però, è data la possibilità di effettuare a 
prezzo speciale l'upgrade alla versione 
"full", ma ritengo che chi si occupa di 
fotografia digitale a livello amatoriale 
(anche evoluto...) possa felicemente uti¬ 
lizzare la versione inclusa nella confezio¬ 
ne senza soffrire più di tanto per le 
performance mancanti. Del resto, "a 
cavai donato"... 

Se non si dispone sul PC di un allog¬ 
giamento CompactFlash o PCMCIA, per 
il trasferimento delle immagini, effet¬ 
tuabile lentamente tramite porta seriale 
(perché non hanno previsto una più ve¬ 
loce, e ormai diffusa, porta USB?), si 
utilizza NikonView 2.0. Installato il dri¬ 
ver, la fotocamera viene vista dal siste¬ 
ma come un'unità disco con la sua ico¬ 
na presente rispettivamente in "Risorse 
del computer" o, nel caso Mac. sulla 
scrivania. Le immagini sono visualizzate 
a loro volta come icone (di grosse di¬ 
mensioni); per trasferirle sul computer 
non dovremo far altro che "trascinarle" 
sulla cartella destinazione, cosi come 
faremmo con un trasferimento da di¬ 
schetto o da CD-ROM. Possiamo anche 
visualizzarle direttamente a pieno scher¬ 
mo, utilizzando l'utility di visualizzazione 
inclusa nel software. In questo caso 
sarà sufficiente un doppio click sull'im¬ 
magine o sulle immagini desiderate. 

Sul terzo CD-ROM fornito a corredo 
con la COOLPIX 950 troviamo tutta la 
documentazione non presente in forma 
cartacea: è da consultare a video o da 
stampare attraverso Adobe Acrobat 
Reader fornito a corredo (l'unico ma- 
nualetto in "carne ed ossa" è una co¬ 
moda guida tascabile multilingue...di 
primo soccorso!). Si tratta dei manuali 
di riferimento dell'hardware del softwa¬ 
re relativo alla fotocamera In tutto un 
centinaio di pagine che, se avessero 
fornito su carta (visto che comunque 
non si può far a meno di consultarle), 
avrebbero sicuramente fatto felici tutti, 
proprio tutti, gli utenti. 


Concludendo 

Con la Nikon COOLPIX 950, almeno 
secondo il mio punto di vista (finora 
sempre piuttosto critico nei confronti di 
determinati "giocattolini" spacciati per 
prodotti seri), per la prima volta in asso¬ 
luto è possibile ottenere da una fotoca¬ 
mera digitale dal prezzo "umano" risul¬ 
tati fotografici degni di questo nome. 
Un apparecchio, quindi, che ha dalla sua 
non la sola immediatezza e quella prati¬ 


ci corredo con la fotocamera troviamo un cancabat- 
terte e un set di stilo ricariacabili, in tecnologia Me¬ 
tal Idrato, con capacita di 1200 mAt i 


cità che solo la ripresa diretta in digitale 
può dare, ma anche un livello qualitativo 
finalmente accettabile. Soprattutto da 
chi ha alle spalle una solida "frequenta¬ 
zione" in ambito fotografico tradizionale 
e che mai e poi mai rinuncerebbe al suo 
rullino di diapositive per raggiungere ri¬ 
sultati. giustamente o ottimisticamente, 
ritenuti ineccepibili. Ma la COOLPIX 
950, nonostante le sue performance dì 
tutto rispetto, non intente minimamen¬ 
te dare battaglia alla fotografia tradizio¬ 
nale. Del resto una pretesa simile, oltre 
ad essere del tutto illusoria allo stato at¬ 
tuale della tecnologia, non verrebbe mai 
da chi produce apparecchi per la foto¬ 
grafia chimica da sempre (le prime 
Nikon a telemetro risalgono all'imme¬ 
diato dopoguerra). 

Una cosa, però, è certa: la COOLPIX 
950 non è un'esercitazione tecnologica 
fine a se stessa, ma una chiara dimo¬ 
strazione di come sia possibile ottenere 
risultati soddisfacenti, sotto il profilo fo¬ 
tografico, anche in ambito prettamente 
digitale. Questo, finora, non era mai suc¬ 
cesso, e l’attuale proposta Nikon rimarrà 
a lungo una pietra miliare nella storia - fi¬ 
nora breve... ma sarà lunghissima! - del¬ 
la ripresa diretta in digitale E anche il 
prezzo di vendita, due milioni e quattro- 
centomila lire (IVA inclusa), del tutto giu¬ 
stificato in rapporto alle caratteristiche 
offerte, ne faciliterà la diffusione presso 
un pubblico ampio. Probabilmente poco 
interessato (per non dire deluso) nei 
confronti della precedente generazione 
di fotocamere digitali “performanti" in 
teoria ma non in pratica. 

MS 


Pur non disponendo di un con¬ 
tatto " syncro" standard, la 
COOLPIX 950 offre la possibi¬ 
lità di collegare un flash origi¬ 
nale Nikon, con controllo TTL 
della luce lampo 


MCmicrocomputern. 196-giugno 1999 


153 















Clip Video 

Formati, Codec, Tool e Player 

Windows 3.1 sotto il protocollo di Video for Windows, introdusse il multimedia sul PC 
utilizzando un solo formato per il video (l’Avi, con un paio di codec: MS-Video e il primo 
Indeo), un solo formato per l’audio (il Wave, dotato del PCM quale unico compressore di 
sistema) ed infine il MIDI, per le notazioni musicali... 



-, . «. (— • — la-."———- i|fcj 

Microsoft annuncia le 

• Vy*inftfM(É i livhnnkw? 

-U Windows Media 


Media, con le quali ri- 
programma l'intero mo¬ 
tore multimediale dei 
suoi sistemi operativi e 
lancia al massimo la fu¬ 
sione tra quello che è 
Web e Offline, tenden¬ 
do ormai a non farne 
più due cose separate 
Nelle Windows Media 
sono essenzialmente 
comprese anche le tec¬ 
nologie per la gestione 
degli streaming Idai 
NetShow Tools. al ser- 
ver mediale e il playerl 

•*«» la wii imm, nettar 

|« Ttada». lnhartf.s 4-> Mf H KW 

■»> e—M» mN40tr* wi.. w i» k. 

yuaw C«r»M oa.*9* «1 •» ■*«... 1itfn«vn 

« 8 l " rrri J 



di Bruno Rosati 


... da allora, uno dopo l'altro, si sono 
aggiunti codec alternativi e, sempre più 
spesso, dedicati ad ambiti specifici, co¬ 
me RLE, compressore per cartoon o 
grafica in genere. Cinepak, per il conte¬ 
nimento massimo del bit-rate, e cosi 
via. Ad un certo punto è nato anche 
l’antagonismo tra il protocollo di siste¬ 
ma, cioè Video for Windows, e l’Apple 
QuickTime e, non bastando già questo, 
si è sviluppata la tecnologia dello strea¬ 
ming per il Web. Prima per moda poi 
per l'effettiva esigenza del dover tra¬ 
smettere audiovisivi attraverso il doppi¬ 
no telefonico, sono proliferate decine e 
decine di nuovi codec. talvolta compati¬ 
bili MCI e quindi utilizzabili anche con 
VfW. ma più genericamente intesi per 
l’utilizzo con specifici tool di produzione 
A tutto ciò, per riprodurre le messe di 
file mediali a differente formato (o, nello 
stesso formato, utilizzanti codec specifi¬ 
ci) sono nati almeno una decina di 
player. Ovviamente anche questi erano 
indispensabili da installare nel sistema. 
Sistema che, nel corso del tempo, s'è 
certo arricchito, ma indubbiamente an¬ 
che fatto assai più complicato. Una 
complicazione che si ripercuote sia nel 
governarlo che nel capirlo e quindi utiliz¬ 
zarlo nel modo migliore. 

Sentendo sempre più spesso i lai o i 
dubbi di non pochi lettori, ci sembra al¬ 
lora giunto il momento di riordinare un 
poco le idee e vedere di chiarire alcuni 
punti oscuri di quello che è il più compli¬ 
cato (benché ricco) sistema multimedia¬ 
le del mondo. 


Il sistema multimediale 
di riproduzione 

Chi per fruire di enciclopedie ed altri 
prodotti multimediali da CD-ROM (mo¬ 
dalità locale) e chi per navigare su Inter¬ 
net, e navigando poter sentire e vedere 
tutto il Web, un utente potrebbe essere 
arrivato all’assurdo di disporre nel suo 
sistema, anche solo fruitivo, di una lun¬ 
ghissima serie di prodotti integrativi. 

Ad esempio, sempre continuando 
nell’esasperazione della faccenda, tale 
utente potrebbe aver installato nel si¬ 
stema: 

1 Video for Windows, per tutto quello 
che è avi. 

2 Quicktime f.W., per tutto quello che è 
prodotto in .mov. 


3 L’ActiveMovie, fortunatamente per la 
riproduzione di un buon gruzzolo di fi¬ 
le mediali. 

4 II WinAmp, perché oggi come oggi 
non ascoltare i file Mp3 è una follia. 

5 II NetShow, per riprodurre gli strea¬ 
ming in tale formato di filmati, radio- 
giornali e audioshow prodotti (da 
CNN in poi...) per la rete. 

6 II ReaIPlayer, per eseguire gli strea¬ 
ming di quello che, attualmente, è lo 
standard multimediale più diffuso sul 
Web. 

7 VivoPlayer, per far eseguire online gli 
streaming in formato VIVO Interacti¬ 
ve. 

8 VDOPlayer, per fare le stesse cose 
viste ai punti 5, 6 e 7, ma per il for¬ 
mato VDOnet. 

Si potrebbero aggiungere altri punti 


154 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 

























ancora, ma allo stesso tempo se ne po¬ 
trebbero togliere, ragione per cui ci ac¬ 
contentiamo di considerare questo co¬ 
me il "caso tipo" e di consigliare, a chi 
vi riconoscesse il suo, il ricorso imme¬ 
diato ad una soluzione (più o meno) de¬ 
finitiva, com'è quella rappresentata dal 
nuovo Media Player per Windows. 

Forse non tutti sanno che a partire 
dalla versione 95/IExplorer 4.0 ed arri¬ 
vando a Windows 98, il nostro sistema 
operativo opera con due differenti "mo¬ 
tori" multimediali. Il primo, il leggenda¬ 
rio Video for Windows, per tutto quello 
che riguarda l'Offline, ovvero la riprodu¬ 
zione su e da sistema locale (un PC e il 
suo CD-ROM ad esempio) ed il secon¬ 
do, il NetShow, per quello che invece 
concerne la riproduzione del cosiddetto 
"streaming" dei dati mediali dalla rete. 
Da poco Microsoft ha deciso di unifor¬ 
mare (almeno si spera...) tutto ciò in un 
unico engine genericamente denomina¬ 
to Windows Media. In tale engine, oltre 
alla compatibilità con i file prodotti con i 
due protocolli Microsoft ( avi, .wav, 
.asf. .asx, ecc.) esistono ulteriori livelli 
di compatibilità che permettono al nuo¬ 
vo Media Player di poter eseguire an¬ 
che file di altri formati. Come gli strea¬ 
ming di RealAudio e RealVideo, di VDO- 
net, di VIVO Interactive, nonché gli 
Mp3, gli Mp2 e i vari mpg e dat (Vi- 
deoCD). Non mancano all'appello nean¬ 
che la serie d'interscambio audio aif e 
au di Apple e Sun e quindi i più classici 
mid e ultimi, ma non ultimi, i mov del 
QuickTime. Insomma, con un solo 
player, si può riprodurre praticamente 
ogni genere di file. Almeno di quelli dei 
formati più diffusi, sia per l'Offline che 
per il Web. La lista dei player esposta 
poco sopra non ha quindi più ragione di 
esistere. 

Il nuovo Windows Media Player è 
uscito da circa un anno, con la prima 
versione stabile siglata 5.2 e noi. pronta¬ 
mente, l'abbiamo provato e segnalato. 
Oggi, correndo al ritmo dei nuovi rilasci 
dei driver (propri di Microsoft o delle al¬ 
tri parti) è già arrivato alla versione 6.0. 
L'aggiornamento continuo è la preroga¬ 
tiva del Windows Media Player che, per 
garantirsi ciò per cui è stato progettato, 
ovvero l'universalità di riproduzione, di¬ 
spone di una funzione di ricerca (via 
Web) dell'upgrade automatico. 

Il meccanismo di aggiornamento se¬ 
guito dal Media Player è molto semplice 
e funzionale. Appena si stabilizza un dri¬ 
ver più evoluto (l’ultima release dei co- 
dec RealMedia, oppure di Vivo, ecc.) il 
MediaPlayer viene upgradato da Micro¬ 
soft e viene subito messa in linea la pat- 


II Media Player 6.0. ap¬ 
partenerne alle Win¬ 
dows Media Technolo¬ 
gies, mentre si lancia il 
detect per I aggiorna¬ 
mento online. 


Pannello delle Pro¬ 
prietà Multimediali 
" Avanzate " la lista 
dei codec audio im¬ 
plementati Ipiù o me¬ 
no! da sistema in 
Windows 95/IE4 e 
Windows 96 





una versione più recente. 

Tutte le risorse e le parti esplicative ri¬ 
guardanti la tecnologia Microsoft Win¬ 
dows Media possono essere raggiunte 
all'indirizzo: www.microsoft.com/wm- 
dows/windowsmedia . 

In questo modo dovremmo aver al¬ 
meno in parte chiarito e consigliato per 
il meglio l'utente "fruitivo": munirsi del 
nuovo Media Player, disinstallare gli altri 
e seguire gli upgrade da scaricare (co¬ 
me piccole patch) in perfetto automati¬ 
smo. 

Nel frattempo però restano le compli¬ 
cazioni, con cui si deve dibattere l'uten¬ 
te produttivo. 

Quali sono i codec di sistema e quali 
è possibile utilizzare per l'Offline e per il 
Web? 


eh d'aggiornamento. A quel punto ci ba¬ 
sterà selezionare il comando a menu 
"Aggiornamento Lettore Multimediale" 
e, attivata la connessione alla rete, sarà 
lo stesso player a collegarsi con il sito 
preposto e verificare se è disponibile 


I codec di sistema... 
... e quelli 
implementabili 



Per sapere attra¬ 
verso quali codec- 
driver il nostro PC 
riproduce i file me¬ 
diali, è sufficiente 
aprire il Pannello di 
Controllo e su que¬ 
sto selezionare l'og¬ 
getto "Multime- 


II nuovo MPEG 4 v2 di 
Microsoft. Un vero 
gioiellino per la com¬ 
pressione MPEG e la vi¬ 
sualizzazione in full- 
screen 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


155 































































Ulead Media Studio 
5.2 da confrontare con 
quelli del Morgan MJ- 
PEG i tempi di risposta 
alla codifica offerti dal 
Microsoft MPEG-4 v2 


Confronto diretto tra 
gli stessi fotogrammi 
di un filmato codifi¬ 
cato. a sinistra in 
MPEG-4. a destra in 
Morgan MJPEG A 
voi il giudizio. 


mente in avi. mov, asf e rmi. 

In lealtà tali ultimi driver, essendo 
MCI-compatibilì (altrimenti non appari¬ 
rebbero nella lista delle Proprietà multi¬ 
mediali del sistema...) oltre che per lo 
streaming, possono essere anche pro¬ 
vati nella realizzazione di clip per la vi¬ 
sione in Offline. In particolare il Micro¬ 
soft MPEG-4 è quello che, come verifi¬ 
cammo in un laboratorio pratico qualche 
numero fa, ha le caratteristiche migliori 

Per crearci ulteriori alternative (o tan¬ 
to per complicarci un po' di più la vita...) 
alla lista di sistema è comunque sem¬ 
pre possibile aggiungere altri driver. 
Questi possono essere rintracciati più o 
meno facilmente sul Web. 

Nel corso dei numeri di C&V, si e via 
via scaricata e provata la seguente lista 
di driver: 



dia". Sul Pannello 
che si apre (e dal 
quale, come si sa, 
è possibile settare 
le proprietà di ri- 
produzione delle 
periferiche Audio, 

Video, MIDI e CD- 
player), selezionan¬ 
do la linguetta 
"Avanzate", pos¬ 
siamo visualizzare, 
tra le altre, la lista 
dei "Codec di 
compressione" sia 
audio che video. 

Da tali liste, più o 
meno omogenee a 
seconda della ver¬ 
sione di Windows che è installata, ci ri¬ 
sulterà possibile individuare i vari driver 
attualmente implementati nel sistema di 
produzione/riproduzione del nostro MPC. 

Nella lista dei "Codec di compressio¬ 
ne video" si noterà che questa non evi¬ 
denzia particolari differenze tra veri e 
propri codec (ovvero Compressori-DE- 
Compressori) o solo decompressori e 
quindi tra driver per l'Offline ed altri più 
adatti allo streaming dal Web. In realtà 
le differenze ci sono e possono essere 
evidenziate. Ripartendo la lista, i driver 
per produzioni/riproduzioni di materiale 
da realizzare per l'Offline, sono i se¬ 
guenti: 

• Indeo 3.1, 3.2 e 4.1 

• Cinepak 

• Microsoft RLE 

• Microsoft Video 1. 

Tali driver possono essere utilizzati 
per il rendering finale su sistemi di edi¬ 
ting come VidEdit, Premiere. DDClip, 


MediaStudio, VideoWave, ecc Ovvero, 
sistemi MCI-compatibili. 

Per quanto riguarda i driver per lo 
streaming, quelli presenti "a sistema" 
sono i seguenti: 

• Microsoft H.263 

• Microsoft MPEG-4 vi 

• VDOnet VDOWave Video Codec 

• Vivo H.263. 

Tali driver vanno essenzialmente con¬ 
siderati per la sola fase di riproduzione 
(sono difatti installati con il NetShow 
Player). In fase produttiva tali driver 
possono essere utilizzati solo disponen¬ 
do degli editor dedicati, come ad esem¬ 
pio il Microsoft Windows Media OnDe- 
mand Producer (il rinnovato NetShow 
RealTime Encoder) oppure il RealMedia 
Producer o, più in generale, applicativi 
compatibili con tali protocolli. Ad esem¬ 
pio Premiere (tramite plug-m) e Media- 
Studio che, nella versione 5.2, è addirit¬ 
tura in grado di codificare indifferente- 


• Indeo 5.04 (tra l’altro dotato della fun¬ 
zione "Progressive Download" che 
ne permette l'uso bivalente sia per la 
rete che su sistemi locali) 

• Morgan MJPEG (capace della com¬ 
pressione in tempo reale durante la 
fase di acquisizione). 

• Paradigm Matrix MJPEG (disponibile 
solo per la riconversione in fase di 
rendering) 

• Microsoft MPEG-4 versione 2 (nuova 
release disponibile con i NetShow 
Tools e capace di migliorare la qualità 
delle immagini e la velocità di com¬ 
pressione, rispetto alla versione 1.0). 

Tali codec sono tutti MCI-compatibili 
e possono esser quindi utilizzati con si¬ 
stemi di editing compatibili. Al solito il 
buon vecchio VidEdit, Premiere, Media- 
Studio, VideoWave, ecc 

Benché nella lista delle proprietà mul¬ 
timediali "Avanzate" di Windows sia 
oggi disponibile tale ricchezza di com¬ 
pressori, è un dato di fatto pressoché 
inconfutabile che molti, se non tutti, si 
ricorra allo stesso codec Specificamen¬ 
te all'lndeo (versione 3.1 oppure 4.2) 
per quanto riguarda le produzioni Offli¬ 
ne, e al RealMedia per quanto concerne 
lo streaming per il Web. 

E' quindi tutto fiato sprecato il no¬ 
stro? Non vale assolutamente la pena di 
provare e tentare di utilizzare codec al¬ 
ternativi? Certamente no, anzi è vero 
l'esatto contrario. Un videomaker come 
un Webmaster non possono permetter¬ 
si di adagiarsi su di un protocollo piu o 
meno universale, bensì debbono prova¬ 
re e, laddove la prova dia esito positivo, 
tentare di promuovere i propri prodotti 
nello standard qualitativamente più 
avanzato. 


156 


MCmicrocomputern. 196-giugno 1999 















































A conferma di ciò ci sentiamo di con¬ 
sigliare prima il download e poi la prova 
dei due codec che più ci hanno impres¬ 
sionato: il Morgan MJPEG e il Microsoft 
MPEG-4 v2. 

Impegnando il Microsoft MPEG-4 v2 
in un mini-laboratorio allestito "al volo", 
questo si è subito mostrato semplice 
nella modalità di configurazione attra¬ 
verso la quale è possibile provvedere al 
settaggio dei parametri di compressio- 
ne/decompressione che, per la precisio¬ 
ne, risultano essere ridotti: 

• all'assegnazione del numero dei Key- 
frame al secondo (per default "every 
8 ”); 

• del controllo di compressione stesso 
(da zero a 100 con la posizione "Cri- 
spness" ad imporre la massima com¬ 
pressione possibile); 

• al parametro del Data Rate (che può 
essere espresso in Kilobit al secondo 
da zero a 6.000). 

Quello che MPEG-4 v2 offre alla com¬ 
pressione è chiaramente un taglio da 
connessione veloce, minimo un ISDN. 
Di conseguenza non è attualmente pro¬ 
ponibile per un uso diretto via "doppino 
telefonico" (a meno di non abbassare 
drasticamente il livello della qualità delle 
immagini o passare sotto una ricom¬ 
pressione ASF che ne realizza il comun¬ 
que indispensabile streaming via ser¬ 
ver). Certo, quando sarà ADSL... 

Al momento però MPEG-4 v2 va visto 
e provato soprattutto come alternativa 
ad Indeo, nei confronti del quale, se 
consideriamo un file-campione, è in gra¬ 
do di produrre tre cose importantissime: 

• un rendering finale che occupa assai 
meno spazio (almeno un 50% in me¬ 
no); 

• una ricodifica assai piu rapida: 

• una riproduzione in full-screen con un 
texturing meno assai "rumoroso" ri¬ 
spetto al rumore (vedi quadrettature a 
mosaico) che purtroppo Indeo porta 
con sé dentro a qualsiasi codifica. 

Riguardo a quest'ultimo, importantis¬ 
simo punto, abbiamo eseguito un paio 
di prove supplementari con le quali ab¬ 
biamo raggiunto ulteriori conferme in 
favore di MPEG-4. Provvedendo difatti 
ad imporre un full-screen (prima a 
640x480 e quindi a 800x600) su un file- 
campione da 320x240, mentre Indeo ha 
sempre marcato un rumore persistente 
(altissimo quando lo si è provato ad 
800x600), MPEG-4 v2 è stato capace di 
annullare completamente l'effetto qua¬ 
drettatura mandando in full-screen a 

MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 



QuickTime 4, lo stan¬ 
dard ufficiale ed unico 
per la WebTV sta arri¬ 
vandoI 


»■ ■■■ •* 


Prtróvthe 
nwttmdml 
in «lamina 
dwuhxjm 

0 

Quiddìme-i 


640x480 e di operare ad 800x600 con 
un rumore appena percettibile. 

Morgan MJPEG 1.0. Per quanto ri¬ 
guarda il Morgan MJPEG, dopo averlo 
presentato nelle versioni "a tempo" 0.9 
e 1.0 (quest'ultima scade proprio que¬ 
sto mese, ma quando leggerete sarà 
probabilmente in linea, sull'URL 
www.morQan.com una versione a sca¬ 
denza rinnovata) ci limitiamo ad una sin¬ 
tetica lista di "prò" e di "contro". 

• Per quanto riguarda i "prò", il codec, 
che risulta oggettivamente più avan¬ 
zato, rispetto a tutti gli offlme fin qui 
visti ed usati, è in grado (anche se è 
purissimo software) di comprimere in 
tempo reale in abbinamento con qual¬ 
siasi scheda video MCI-compatibile 
senza perdita di frame in full motion 
(25 fps) fino a 320x240 e garantire 
minore occupazione di spazio su har- 
disk e maggiore rapidità di risposta, 
nonché fluidità di riproduzione. 

Il rovescio della medaglia è in tre la¬ 
conici "contro”: 


bia mai avuto: tutto votato all'MMX, 
sfrutta le più veloci DirectX del momen¬ 
to e, come detto anche altre volte, offre 
piena compatibilità con gli engine MJ¬ 
PEG dei sistemi proprietari, quali Ma¬ 
trox Rainbow Runner, Pinnacle miroVI- 
DEO e Iomega Buzz, con cui condivide 
file finali e progetti. 

Una domanda che potrebbe provoca¬ 
re imbarazzo è la seguente: è meglio il 
Morgan MJPEG oppure il Microsoft 
MPEG-4 v2? Tirandoci fuori dall'imba¬ 
razzo senza sudare, potremmo liquidare 
la faccenda dicendo che "dipende dalla 
finalità d'utilizzo". Buttandola là e dicen¬ 
do che MPEG-4 è gratis e "quasi da si¬ 
stema" mentre il Morgan ad esempio 
permette l'interscambio dei rendering e 
dei progetti con le basi MJPEG più dif¬ 
fuse diremmo la verità, ma potrebbe 
non soddisfare. 

Facendolo però precedere dai nume¬ 
ri, emettiamo un giudizio in base ad una 
specifica tabella di rendimento che ab¬ 
biamo rilevato su tre file-campione codi¬ 
ficati sia in MPEG-4 che in MJPEG. 
Questi i risultati rilevati: 


CODEC 

1* File 

2” File 

3° File 


Time 

Size 

Time 

Size 

Time 

Size 

MORGAN MJPEG 

V 40" 

32,27 Mb 

V 03" 

24,38 Mb 

2' 12" 

43,61 Mb 

MS MPEG 4 v2 

V 50" 

14,54 Mb 

V 09" 

11,79 Mb 

2' 46" 

21,78 Mb 


• Morgan MJPEG non è gratuito (la ver¬ 
sione registrata costa circa 30 dollari); 

• non è benedetto da nessun grosso 
nome del multimedia; 

• non è spinto da particolari battage 
pubblicitari. 

Ciò nonostante è probabilmente il piu 
agguerrito degli avversari che Indeo ab¬ 


Per la maggior parte degli scopi (diffu¬ 
sione nei vari computer ospiti del co¬ 
dec. gratuità dello stesso, oltre il 50% 
in meno d'occupazione-spazio del file 
reso ed infine anche una minore inci¬ 
denza del rumore video) ci sembra me¬ 
glio dotato il Microsoft MPEG-4 v2. Il 
che la dice lunga sul lavoro svolto dai 
tecnici di Redmond che, pur avendo 

157 






























perso la battaglia dello standard "uffi¬ 
ciale" per la WebTV (è stata difatti scel¬ 
ta l'implementazione MPEG-4 di Apple 
QuickTime), esce dalla porta e... rientra 
dalla finestra. 0 meglio dalle "Win¬ 
dows" dove, venendo distribuito gratui¬ 
tamente con il S.O. e dal Web, singolar¬ 
mente o compreso nei NetShow Tools, 
raggiungerà prima e in maniera più soli¬ 
da la diffusione che il nuovo standard 
QuickTime MPEG-4 dovrà invece scala¬ 
re giorno dopo giorno. Ironia della sorte 
e delle leggi sull'antitrust! 

Pettegolezzi (si fa per dire) a parte, 
scaricate i due codec, installateli e pro¬ 
vateli. Certamente comparandoli con In- 
deo, saggiatene poi i tempi di (ri)conver- 
sione - che da computer a computer 
possono ovviamente cambiare - e, so¬ 
prattutto, verificatene la resa in full- 
screen. Su quest'ultima opzione sono 
convinto che rimarrete piacevolmente 
impressionati. 

Più in generale, nel confronto e al 
momento della scelta (Morgan oppure 
Microsoft?) vi auguro il massimo imba¬ 
razzo! 

Codec audio 
(un capitolo a parte) 

Per quanto riguarda i codec audio, 
benché ce ne siano a dozzine installati a 
sistema (ed altrettanti sparsi per il Web) 
il consiglio è di decidere per un'alterna¬ 
tiva secca: Wave oppure Mp3? 0 per 
meglio dire: PCM oppure Layer-3? 

Tra le due domande, la differenza esi¬ 
ste, non è poca (come vedremo più 
avanti) e ci permette di sgombrare il 
campo da altre tentazioni. In poche pa¬ 
role gli altri codec non li "vediamo" e ci 
andiamo a complicare (o semplificare) la 
vita solo rispondendo alle due domande. 

In effetti, scegliere per l'Offline il for¬ 
mato Wave e, nel formato, stabilire una 
sorta di "pari o dispari"? Tra il compres¬ 
sore in PCM e quello in Layer-3, ci sem¬ 
bra la soluzione migliore? 

Di cosa stiamo parlando? Semplice- 
mente del fatto che Mp3 può anche 
non essere scelto come formato (.wav 
quindi, invece di .mp3) ma preferito co¬ 
me compressore (.wav-mp3 perciò in 



Sonic Forge 4 5 con il 
pannello di salvataggio 
aperto e pronto al set¬ 
taggio del ! or malo 
Mp3 


luogo del più tradizionale connubio 
.wav-pcm). 

Qual è il vantaggio? Semplicemente 
che si avrebbe la massima qualità offer¬ 
ta dal Layer-3, senza con questo perde¬ 
re la compatibilità del formato Wave. 
Quest'ultimo è difatti riconosciuto dalla 
totalità dei tool autore che, a differenza 
di Mp3, lo vedono perfettamente dalla 
loro porta d'accesso all'MCI. Ciò che 
decomprime all'Interno del .wav finale 
(purché, al pari del PCM, ci sia il codec- 
driver installato a sistema!) al tool auto¬ 
re e al suo runtime non interessa più. 
L'importante è che sia rispettato il co¬ 
siddetto "ombrello"; in questo caso lo 
standard Wave. 

Il livello di compatibilità MCI, a chi in¬ 
teressa, è verificabile anche sui brow- 
ser HTML. Su questi, cercando di atti¬ 
vare al passaggio del mouse l'esecuzio¬ 
ne di un contributo audio, ci si accorge 
che mentre i Wav-Mp3 rispondono 
aH'OnMouseOver, i purissimi Mp3 non 
rispondono affatto! 

Avuta questa ulteriore conferma, ci 
spostiamo ora sul discorso della conve¬ 
nienza. Discorso che potrebbe finire an¬ 
cor prima di cominciare, giacché non 
c'è paragone che tenga: il Layer-3 ci 
rende molta qualità in più rispetto al 
PCM (quello normalmente utilizzato, 
rende difatti a soli 22,05 kHz) e, pure a 
pari qualità (ovvero, utilizzando a con¬ 
fronto codifiche PCM a 44,1 kHz... che 
però hanno il difetto d'intasare e rallen¬ 
tare il sistema di riproduzione!) Mp3 
conviene comunque per l'incredibile ri¬ 
sparmio di spazio e fluidità di risposta. 
Si calcoli che un file Mp3 potrà pesare 
anche il 90% in meno rispetto ad un file 
PCM da 44 1 kHz. Sui nostri PC 
(Win95/IE 4 oppure Win98) c'è l'engine 
più pulito ed affidabile attualmente in 
circolazione, ovvero quello del Fraunho- 
fer Institute. Oltre che pulito ed affidabi¬ 
le è anche sufficientemente veloce. A 
batterlo ci riesce solo l'implementazio- 
ne fatta da Xing Technologies. Un'altra 
alternativa (soprattutto in fatto di even¬ 


tuali cavilli legati alla libera distribuzione 
del codec per installarlo su sistemi che 
ne siano sprovvisti.,.) è quella rappre¬ 
sentata dal BladeEnc che, grazie a 
Computer & Video, è disponibile nella 
sua "free version" in punto di down¬ 
load al nostro solito indirizzo: www. 
mclink.H/n/mcm /Cv-w et l /index ht m 

Sia che si lavorino con il Fraunhofer, 
che con lo Xing oppure il BladeEnc o 
qualsiasi altra implementazione si vo¬ 
glia, nei confronti delle rese wav-pcm le 
differenze restano sempre abissali 

Perché allora non si passa tutti alla 
codifica in Mp3?... è quello che ci si co¬ 
mincia a domandare in diversi. Perso¬ 
nalmente. preso nella fase di realizza¬ 
zione di alcuni prodotti interattivi (che 
s'incentrano soprattutto su parti di reci¬ 
tazione in "audioscena”). è proprio sul 
Wav-Mp3 che sto puntando. Ebbene, la 
resa finale dei primi file fin qui realizzati 
è li a confermare la bontà della scelta. 
Una scelta stoica comunque... 

Andando difatti all'individuazione dei 
vantaggi e degli svantaggi all'uso del 
Layer-3, ci si può rendere rapidamente 
conto che i primi sono tutti per chi frui¬ 
sce, i secondi ad esclusivo carico di chi 
produce. 

Produrre file Wav-Mp3 significa lavo¬ 
rarli da file originali in formato wav-pcm 
a qualità massima (44.1 kHz in stereo). 
Se un file di tale risoluzione dura un mi¬ 
nuto. ci sono da tenere in linea 10 Mby¬ 
te d'informazioni sonore. Se il file va a 
sua volta miscelato con altri file (di mu¬ 
sica. effetti o altre tracce vocali da sin¬ 
cronizzare) significa imbastire un piano 
di mixing in cui ciascun file originale è 
un wav-pcm ad alta qualità che pesa 
tantissimo. L'insieme dei file wav-pcm 
non potrà che rallentare (e non poco) la 
stazione di lavoro e rendering e mixing 
avverranno con ritardi pesanti. 

Per migliorare il metodo di lavoro, si 
potrà passare per una fase iniziale di pu¬ 
ra conversione (da PCM a Mp3) di tutti i 
file wav. Ciò nonostante i tempi di lavo¬ 
razione verrebbero solo diluiti, ma la du- 


158 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 







































Sm fa**} 

Sound Fo>g*>> XP 
4.5 


Olire alla versione 
broadcast, Sonic Foun- 
dry produce una versio¬ 
ne economica di Sound 
Forge, denominata XP 
4.5 e dal costo di appe¬ 
na 60 dollari. Il pro¬ 
gramma è abilitato alla 
conversione di pratica¬ 
mente tutti i formati au¬ 
dio del Webl 


• rrn. ■ > 


Pittati SH.» 


XPratt OlgUI Audio Edito' for Wlndovn 

Sound Fotgo xp 4 5 no« Wndo« Modo 

Technotodes 4 011 yoUra iiwjfcwl in atooning 
madia cortort creaoon. tw/s me urna lo «(Mt lo 
me bota Sound Forge XP 4 5c 

VMn oom Meo a Tecrmoto^es 4 0 is a naw sneamog 
media soUion from Micfosoll mal feaftjres a more 
advanced approach lo O gì lai corte* detvwy TNs 
technotogy provides userà *»m ino abity lo eoe ode 
muBpie t-i raie { ASF) sBearrn in a angle encoang 
and is fumar enfiane od by th© meorporaeon o< 
Mcrosort's recortty announced audio codec, code- 
naroed MS Audio, voteli providot. superna audio 
compression 'or «reamng corte* de**ery 


rata complessiva sarebbe sempre la 
stessa. E' forse questo tempo eccessi¬ 
vo da dedicare (prima alla conversione e 
poi alla lavorazione artistica) che frena la 
maggioranza dei produttori? Probabil¬ 
mente c'è questa e qualche altra ragio¬ 
ne. Ad esempio quella che non si è si¬ 
curi che tutti i PC/Windows (95/98) sia¬ 
no dotati del codec-driver Layer-3 e che 
di conseguenza si corre il rischio che 
l'utilizzatore finale non riesca ad ascolta¬ 
re i file prodotti. 

Sui tempi di lavorazione si può contrat¬ 
tare e comunque sono aggirabilissimi (ad 
esempio acquisendo il materiale diretta- 
mente in Mp3 per mezzo di un applicati¬ 
vo come lo Xing MPEG RealTime e ma¬ 
gari per mezzo di PC particolarmente do¬ 
tati) Sulla presenza in ogni singolo siste¬ 
ma dell'apposito codec-driver si deve in¬ 
vece avere solamente la premura di se¬ 
gnalarne l'indispensabilità. Elegante solu¬ 
zione è quella di consigliare (in pratica è 
un obbligo...) all'utilizzatore finale l’instal¬ 
lazione del nuovo Media Player per Win¬ 
dows. Questo porta con sé tutti i driver 
del mondo, è compatibile con il 95, il 98, 
NT ed anche con il 3.1 x. 

Il resto è noia, diceva qualcunol 

Tool di produzione: 
compatibilità 
di sistema 

Morgan MJPEG oppure Microsoft 
MPEG-4 v2 da una parte e Wav arric¬ 
chito con il Layer-3 dall'altra, per poter 
lavorare i file mediali con tali codec c'è 
bisogno di applicativi che siano compa¬ 
tibili MCI. 

La condizione è chiaramente irrinun¬ 
ciabile e, nel caso del Wav-Mp3, persi¬ 
no non sufficiente (vedremo più avanti 
che si dovrà difatti verificare se l'appli¬ 
cativo preposto alla codifica della traccia 
audio sia in grado di assegnare separa¬ 
tamente il codec per la forma in Wav!). 


Andando comunque per ordine, per 
quanto riguarda le componenti video 
possiamo tranquillamente confermare 
che, sia il Morgan MJPEG sia il Micro¬ 
soft MPEG-4 v2, hanno funzionato sen¬ 
za alcun problema su tutti i tool di edi¬ 
ting da noi provati. A partire dal vetusto 
VidEdit (l’unico ad andare in crash in ta¬ 
lune circostanze comunque rimaste mi¬ 
steriose) per arrivare ai soliti Premiere 
e Media Studio e con l'aggiunta del 
MGI Video Wave. 

In particolare, dei quattro l’applicativo 
che più ci ha impressionato è stato il 
Media Studio che, aldilà dei codec in 
uso, è in grado di imprimere un'accele¬ 
razione alle fasi di codifica finale che 
nessuno degli altri tre applicativi è stato 
capace di pareggiare. Veramente note¬ 
vole. almeno un 25-30% in più di velo¬ 
cità! Sempre in riferimento al Media 
Studio, e con ciò rientrando nel semi¬ 
nato di questo articolo, va rilevato che 
con tale programma è possibile realiz¬ 
zare sia codifiche pensate per la ripro¬ 
duzione Offline (e in cui primeggiano 
Morgan MJPEG e Microsoft MPEG-4 
v2) che per il Web. In quest'ultimo ca¬ 
so, proprio con la versione 5.2 Media 
Studio, sono implementati a sistema gli 
engine relativi agli streaming in RealVi- 
deo (rmi) e in NetShow (asf/asx). In po¬ 
che parole, chi compra Media Studio (o 
se lo ritrova in bundled con l’AV Ma¬ 
ster...) si ritrova a disposizione un 
package veramente generai purpose, in 
cui è possibile pianificare ogni soluzio¬ 
ne video. 

Dal video all'audio il problema è un 
po' più complesso dato che, come già 
detto, non è sufficiente che il software 
prescelto possegga la piena compatibi¬ 
lità MCI e con questa trovi ed utilizzi il 
compressore richiesto. A ciò va anche 
aggiunta la capacità del software stes¬ 
so a sapere assegnare il codec separa¬ 
tamente dal formato. Tanto per fare un 
esempio, Cool Edit 96, uno dei pro¬ 
grammi shareware più usati dall'utenza 
creativa, non è in grado di salvare il file 



in formato Wav-Mp3, in quanto possie¬ 
de i datatype di salvataggio prefissati 
(wav-pcm, wav-adpmc, ecc.). 

Pur scartandolo dall'utilizzo in tale 
specifica modalità di lavoro, cogliamo 
comunque l'occasione per segnalare fi¬ 
nalmente la disponibilità del filtro Mp3 
per Cool Edit 96. Tale file "flt" va inse¬ 
rito in sostituzione di quello (per chi lo 
possieda) per il formato Mp2. Il Layer-2 
sarà difatti codificabile attraverso le op¬ 
zioni del filtro Mp3 che, in fatto di 
Layer-3, sembra comunque codificare 
un po' lentamente rispetto alla media. 
Comunque sia, se si ha interesse a pro¬ 
vare il nuovo filtro per il Layer-3 (che 
quindi Cool Edit 96 ora tratta malgrado 
non lo applichi all'interno di un file 
.wav!) questo può essere prelevato di- 
l'URLl 


rettamente alrurn. Iwww.svntri 
.com oppure presso il punto di down- 
load su C&Vweb rintracciabile a partire 
dair |home-paaewww.m^Tln k..it /n /mcm/ 
CYiWAb/Lndgxm.tm- 

Saltando da Cool Edit 96 a Wave Stu¬ 
dio, un altro applicativo molto diffuso, 
qui c'è una buona nuova ad attenderci, 
essendo tale applicativo capace di as¬ 
segnare il codec separatamente rispet¬ 
to al formato. Provato alla codifica, il 
buon vecchio Wave Studio ha risposto 
egregiamente, arrivando a codificare in 
maniera sufficientemente rapida (anche 
se non è mai stato un razzo!) e pulita. 
Al contrario di Cool Edit 96, mentre è in 
grado di codificare il Wav-Mp3, Wave 
Studio, ironia della sorte, non è in gra¬ 
do di leggere la presenza del Layer-3 
come formato Mp3. Forse sarà una 
semplice questione di tempo, cioè di 
nuova release. 


Un altro applicativo (ma non certo da 
mercato orizzontale...) che si dimostra 
abile al saving del Wav-Mp3 è il Sound 
Forge 4.5. Sound Forge, per mezzo del¬ 
la specifica patch 4.5c, è ora messo 
nella condizione di vedere "per intero" 
anche il formato Mp3. Non poteva es¬ 
sere altrimenti, visto che siamo innanzi 
ad un applicativo "monstre" per quanto 
riguarda l'editing e il filtering della com¬ 
ponente audio. Il programma, proprio 
grazie alla patch 4.5c. dispone anche 
della piena implementazione degli engi¬ 
ne per il rendering delle sintesi sonore 
sia in formato NetShow (asf) che Rea- 
lAudio (ra). Tali engine erano presenti 
anche nella release 4.5, ma come pre¬ 
set e senza possibilità di poterne reset- 
tare i parametri. Oltre alla versione 
broadcast, Sound Forge è ora disponi¬ 
bile in una versione economica (appena 
60 dollari) esclusivamente dedicata alla 
produzione mediale per il Web e deno¬ 
minata Sound Forge XP ^ 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


159 


























PRATICA 


INTERNET PRATICA 

notizie, lavori in corso, programmi e codice in libertà! 


•Ami»».. 


INTERNETpkatvca 

v»w «fV.pluncom.it/mcni/ intcr net _pr atte.» undciuhtm 


WebNEWS: novità dalla Rete. 

WebWORK: come realizzare (e fare sempre 
più belle) le nostre home page personali. 

WebWARE: liste, consigli e minipresentazioni degli applicativi per il “fai-da-te” del Web. 
Javatrip: la rubrica dei “trips & traps" su e per JavaScript e, di tanto in tanto, 
anche per il DHTML... 

E’ questa la struttura della nuova rubrica che state per leggere. 

Notizie, argomenti pratici, software e un po’ di tecnica. 

NeH’insieme, pagine attraverso le quali cercheremo di tenerci al passo 
con tutto quello che ruota intorno al Web, tecnologie comprese! 

di Bruno Rosati 


WebNEWS 

In questo capitolo non ci dedichere¬ 
mo ad interminabili liste di news. ben¬ 
sì proveremo a porre l'attenzione su 
quelle più interessanti cercando Idove 
possibile) di ampliarne le argomenta¬ 
zioni. Al riguardo un approdo fisso sarà 
quello che effettueremo ogni mese al 
sito di Microsoft. Ciò è dovuto al fatto 
di tenere il più possibile aggiornato 
l'utente sui Service Pack, le Patch e le 
nuove implementazioni che si susse¬ 
guono e che riguardano il sistema ope¬ 
rativo dal punto di vista delle estensio¬ 
ni telematiche (browser, motore multi¬ 
mediale, moduli di comunicazione e li¬ 
brerie attinenti in genere) 

Sul sito di Macromedia le due noti¬ 
zie più importanti che troviamo ad 
aspettarci riguardano l'implementazio- 
ne diretta in Internet Explorer 5.0 delle 
tecnologie di Flash e ShockWave (fig 
21. e quindi l'uscita di FireWorks 2.0 
I. . . .1 

Chi quindi già dispone di IE 5.0 ha in 
pratica i plug-in dei due player di Ma¬ 
cromedia pronti per eseguire le anima¬ 


zioni interattive del primo e l'esecuzio¬ 
ne in streaming delle stesse e di tutte 
le altre applicazioni finali realizzate con 
i prodotti di Macromedia (proiect di Di¬ 
rector, come exe di Authorware, 
ecc.) 

Per quanto invece riguarda Fi¬ 
reWorks 2.0. notiamo che in questa 


versione è stato aumentato il numero 
dei 'behaviours' per la generazione au¬ 
tomatica di codice HTML/JavaScript 
preposto al controllo delle dinamiche 
grafiche realizzate dall'applicativo. L'au¬ 
tomatismo permette di ottenere la rea¬ 
lizzazione di effetti (tipo il rollover delle 
immagini al passaggio/click del punta- 


macromedla 

addillo loIhowob 




M 

n 

SHOP THE DELL STOSE. 

CtlT WHAT lOtf HtIO AMO 1 MI W VOMT 

D44.L 




Figura 2 - Sul sito di 
Macromedia le due 
notizie più importanti 
che troviamo ad 
aspettarci riguardano 
l'Implementazione 
diretta in Internet 
Explorer 5.0 delle 
tecnologie di Flash e 
ShockWave 


160 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 






























i 

se ce* * "c * 


m 



Figura 5 - L'Home Page dì Xing con la notìzia dell’awenuta acquisizione deila 
gloriosa società da parte della rampantissima RealNetworks (che ora va alla 
guerra contro Microsoft. .). 

Figura 6 • ReaIJukeBox in una vista contemporanea delle due modalità di 
lavoro: a pieno schermo e in modo "compact" 


Figura 4 - Un tipico esempio applicativo di VoxML è quello di un contatto 
tramite chiamata telefonica, dal cliente al server attivo. Il voice browser 
nconosce la nchiesta vocale e la traduce in una URL di servizio da dove il 
Web server provvede a processarla e quindi a produrre come risposta una 
pagina VoxML 



torel. Molto spinta è ora l'integrazione 
tra FireWorks e Dreamweaver 2. che 
agiscono in sincronia come "braccio e 
mente" di un progetto comprensivo di 
grafica animata ad alto livello e codice 
HTML di massima interattività. 

VoxM L Alla voce Internet P roducts. 
Motorola li ■v.v;, 1 -m ■> >i.ì ri ^ fa corri¬ 
spondere il link "Voice mark up langua- 
ge for thè internet ", al quale corrispon¬ 
de la pagina introduttiva alla nuova tec¬ 
nologia VoxML che Motorola, in cartello 
con AT&T, Lucent-Bell Laboratories ed 
altri, sta sviluppando per l'estensione 
del Web browsermg verso i controlli 
'voice applications'. La tecnologia pro¬ 
prietaria Motorola VoxML si basa es¬ 
senzialmente su: 

• form di dialogo per i comandi di navi¬ 
gazione e per gli input in genere im¬ 
partiti via comandi vocali (speech re- 
cogmtion); 


• controlli di output che verranno pro¬ 
dotti con la tecnologia dello Speech- 
ToText in conseguenza ad un dialogo 
tra Client e server 

Form, comandi di Input e controlli di 
Output sono corrisposti tra Client e ser¬ 
ver per mezzo di un voice browser e di 
un voice server. Questi possono anche 
essere implementati all'interno del tra¬ 
dizionale sistema di browser (ad esem¬ 
pio Internet Explorer sembrerebbe già 
avviato su buoni livelli di compatibilità) 
Un tipico esempio applicativo di 
VoxML (linguaggio che si basa sulle 
estensioni VXML, a loro volta derivate 
dallo standard XML - eXtensible 
Markup Language) è quello di un con¬ 
tatto tramite chiamata telefonica, dal 
cliente al server attivo. Il voice browser 
riconosce la richiesta vocale e la tradu¬ 
ce in una URL di servizio, da dove il 
Web server provvede a processarla e 
quindi a produrre come risposta una pa¬ 


gina VoxML. In pratica il processo è si¬ 
mile a quello dell'invio di informazioni 
via CGI. da un form al server e dal ser¬ 
ver con la produzione di una pagina 
HTML "al volo". 

Per ulteriori informazioni si consiglia il 
link verso il Developer Information 
Form: 

I ••••■•■ Sfa i .:'!/■ .1 ir » :l ) M 1 ; • 11 | dov'è 

attivo anche un Forum. 

Per ottenere invece copia e documen¬ 
tazione del tool di sviluppo è necessario 
navigare fino all'URL: 
voxml mot.com oppure richiedere Info 
all'indirizzo di e-mail VoxML@casd 
mot.com. 

RealNetworks. Sul sito di Real¬ 
Networks puntiamo soprattutto su due 
notizie particolarmente interessanti. La 
prima è foriera d'interessantissime pos¬ 
sibilità: RealNetworks, intorno alla fine 
del mese di aprile, ha realizzato l'acqui- 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


161 



















































































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Figura 7 ■ Multimedia Builder. Un'applicazione In via di realizzazione. 


Figura 8 ■ Multimedia Builder. Un Player Multimediale in fase di realizzazione. 
Olire alla form dell'interfaccia sono da notare i controlli remote del player 
multimediale, che è In grado di eseguire sia CD-audio che file Mp3l 


sizione (improvvisa quanto foriera di sti¬ 
molanti possibilità applicative) di Xing 
Tech (fig. 5). 

Con tale mossa strategica, Real¬ 
Networks si troverà a disporre, tutto in 
una volta, e della tecnologia e dei pro¬ 
dotti finali di Xing Tech, Per quanto ri¬ 
guarda proprio questi ultimi, la lista dei 
nomi è particolarmente prestigiosa e va 
dallo XingMP3 Encoder, per una velo¬ 
cissima compressione in Mp3, all'Au- 
dioCatalyst, un CD-Ripper che nasce 
dalla fusione del miglior front-end in cir¬ 
colazione (l'AudioGrabber) e lo 
XingMP3 Encoder, e dallo Xing's 
StreamWorks MP3, per la trasmissione 
in streaming di audio Mp3 ad alta qua¬ 
lità senza system-server, allo Xing 
MPEG, Encoder & Player in un'unica 
soluzione per realizzare e rivedere clip 
video sia in formato MPEG-1 sia 
MPEG-2 

Aspettando gli eventi, non appena è 
apparso l’annuncio... tutto il mondo 
RealMedia s’è "contaminato" di Mp3. 
In particolare - e in attesa probabilmen¬ 
te di ricodificarli con il nuovo engine 
proprietario (XingMp3) - RealNetworks 
mette in circolazione la beta di 
ReaIJukeBox (fig. 6), un CD-Ripper 
Mp3 e una versione d'adeguamento di 
ReaIPlayer G2, entrambi basati sull'en- 
gine Mp3 Advanced del Fraunhofer In- 
stitut. 

La strategia di conquista del mondo 
Mp3 ci sembra chiarissima ed avvalora¬ 
ta dalla contemporanea apertura di siti 
dedicati alla musica in Layer-3, da 
ascoltare in linea e ai palinsesti di (già) 
non pochi Live Concert! 

Che succederà quando la tecnologia 


Xing (MPEG-realtime e StreamWorks) 
si fonderà con quella dello streaming di 
RealMedia? Tra non molto la risposta! 

A completamento di tutte le informa¬ 
zioni che con dovizia vi saranno state 
date al riguardo della nuova versione di 
Explorer, la 5.0, in questa parte di 
News, vi informiamo solo che, a partire 
dall'URL: 

l.v/.vv n.ii ':>so‘i.coiii/vvl ndows/iejntl/it/ 
Download/downloadNow.htm Micro¬ 
soft Italia rende disponibile la versione 
finale di Internet Explorer 5.0, unita¬ 
mente alle feature di "Accesso a Inter¬ 
net", pronta sia al download che alla ri¬ 
chiesta di ordinazione per la spedizione 
a casa della versione su CD-ROM. Ri¬ 
spetto alle precedenti versioni, Explorer 
5.0 risulta essere molto più compatto 
(6-7 Mbyte: a questo punto si può an¬ 
che rischiare un download dalla rete!) e 
con poche, ma azzeccate innovazioni. 

Senza metterci a farne la presentazio¬ 
ne, va comunque detto che. all'URL: 
Izmvv.miliu^QìLLuniZ^'idows/ieak/itAto 
fault.htm, oltre all'IE 5 è ora disponibile 
anche ITEAK 5: Internet Explorer 5 Ad- 
ministration Kit. Il kit, al quale saranno 
soprattutto interessate società di servizi 
e provider, è predisposto alla gestione, 
distribuzione e personalizzazione delle 
versioni di Internet Explorer 5 che i sud¬ 
detti enti fisici vorranno fornire ai propri 
clienti. La personalizzazione del browser 
(che potrebbe consistere in operazioni 
come il semplice inserimento del logo 
societario al posto della "e” animata, 
ma anche nella sostituzione/eliminazio¬ 
ne di icone e relativi comandi) può tor¬ 
nare anche utile alle software-house in¬ 


teressate alla distribuzione su CD-ROM 
di prodotti ipermediali realizzati per la vi¬ 
sualizzazione in browser, Insieme 
all'lEAK 5, Microsoft fornisce l'ovvia li¬ 
cenza d'uso e distribuzione. 

Sempre da Microsoft, e con link di ri¬ 
mando alla pagina: 

www.microsoft.com/msdownload/ie- 
build/ie3y2k_win32/it/ie3y2k_win32 ht 

m, veniamo ad apprendere che è di¬ 
sponibile una patch che rende Explorer 
3.02 compatibile con l’anno 2000. Se 
quindi si dispone ancora di Internet Ex¬ 
plorer 3.02 per Windows 95 o Win¬ 
dows NT 4.0, è possibile effettuare il 
download della patch correttiva. 

WebWORK: 
lavori in corso! 

In questa rubrica potranno trovare di 
volta in volta spazio la presentazione di 
un applicativo particolarmente interes¬ 
sante, argomentazioni pratiche legate 
alla realizzazione delle nostre pagine, 
proposte e soluzioni per risolvere pro¬ 
blemi inerenti la programmazione 
HTML e l’eventuale analisi delle Home 
Page più famose presenti sulla rete. 

In questo primo incontro ci dedichia¬ 
mo alla presentazione di un programma 
particolarmente stimolante nelle possi¬ 
bilità che offre all’utente creativo: Multi¬ 
media Builder, un authormg tool capace 
di realizzare player audiovisivi, presen¬ 
tazioni multimediali, link to Web, giochi, 
e miniprogrammi d’utilità! 

Multimedia Builder 3.0 (www.rnt- 


162 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 










































nf.e ri 



Figura 9 - Multimedia Builder. Pannello delle propnetà: il codice di controllo Figura 10 - AuloPics To HTML: pannelli e parametri di lavoro, 
che è sotto i bottoni di controllo del remote per i tile Mp3. 


diachance.com ). Multimedia Builder è 
un tool autore in grado di realizzare ap¬ 
plicazioni ipermediali compiute ed indi¬ 
pendenti dal programma di generazione 
o da eventuali runtime. L'eseguibile, 
una volta realizzato, può essere cosi li¬ 
beramente distribuito. 

MMB è quindi un programma partico¬ 
larmente adatto per tutti i creativi, sia 
del Web che dell'offline, per mezzo del 
quale è possibile realizzare, in maniera 
rapida ed estremamente facile, CD¬ 
ROM, player multimediali (anche 
Mp3l), presentazioni interattive, toolbar 
di lavoro esportabili, programmi d’in¬ 
stallazione, giochi ed altre diavolerie più 
o meno utili e più o meno gemali. 

In questa versione 3.0 (che succede 
a una serie di 5 che dalla versione 1.0 
hanno upgradato il tool autore) sono 
stati aggiunti i datatype per il controllo 
dei flussi musicali in formato MIDI e 
delle GIF animate, l'embedding delle 
componenti audio di sintesi, uno script- 
language di controllo (con funzioni ag¬ 
giuntive quali cicli For-Next... Loop) e la 
resa compatibilità ai comandi MCI per 
formati mediali quali MPEG Layer-3 e 
VideoCD. 

Il funzionamento del "costruttore 
multimediale" è estremamente facile e 
la curva di apprendimento risulta parti¬ 
colarmente rapida. Nel giro di poche 
ore. e con a disposizione un'invidiabile 
serie di sample (progetti di applicazioni 
pronte per essere studiate ed infine re¬ 
se eseguibili in stand-alone), con MMB 
chiunque è in grado di realizzare le pro¬ 
prie applicazioni finali. Il codice interno 
è assolutamente "invisibile" e non im¬ 
pegna mai l'utilizzatore nelle fasi di pro¬ 


duzione. limitate soltanto dal richiamare 
oggetti e spuntare parametri di funzio¬ 
namento. Saranno le varie selezioni a 
generare automaticamente il codice di 
controllo alle funzioni settate. In poche 
parole una vera e propria programma¬ 
zione "ad oggetti", giacché interfacce 
grafiche, comandi, bottoni e funzioni 
vengono inserite, dalla finestra degli og¬ 
getti a quella dell'area di lavoro, per 
mezzo del più classico drag&drop. Se 
serve inserire un bottone, basta prele¬ 
varlo dal pannello verticale dei Button 
Tool che scorre verticalmente sulla sini¬ 
stra dell'area di lavoro e quindi ridise- 
gnarlo con il cursore del mouse nella 
posizione prescelta sull'interfaccia grafi¬ 
ca. Una volta posizionatolo, cuccandoci 
sopra sarà il bottone stesso ad aprire in 
schermo il pannello delle Proprietà. Su 
questo, a seconda del tipo di bottone 
prelevato dal Tool, troveremo le diverse 
caratteristiche da settare. Un Text But¬ 
ton come quello in figura 8 dispone dei 
controlli relativi alla denominazione del¬ 
la label di riferimento (classico controllo 
alla "Visual Basic", l'area di testo per 
digitare il nome che apparirà sul botto¬ 
ne, il colore dello sfondo e del testo, lo 
stile e quindi la possibilità di renderlo in¬ 
visibile oppure di bloccarne la posizio¬ 
ne). Completata questa fase di costru¬ 
zione e resa esteriore, non resta che 
procedere alla scelta del tipo di evento 
che il click dovrà azionare. Specifica- 
mente a ciò sarà sufficiente portarsi nel 
frame denominato Actions e quindi 
scegliere il tipo di evento da far control¬ 
lare. Tra quelli disponibili rintracciamo: 

• External Command & Page Ac¬ 
tions una serie di comandi iconici 


esterni che abilitano librerie e preset 
per il controllo di fasi d'installazione 
generiche, esecuzione di programmi 
esterni, richiamo di pagine Web, spe¬ 
dizione di posta elettronica, apertura 
di documenti testuali e di help-file, 
nonché l'esecuzione di altre applica¬ 
zioni MMB. modelli preconfezionati 
di CD-browser, ecc. 

• Interaction with Other Objects & 
Video: controlli per abilitare livelli 
d'interazione tra più oggetti presenti 
sulla stessa pagina (con un pulsante 
posso dare lo start/stop ad un'anima¬ 
zione sempre presente sulla pagina). 

I livelli d'interazione offerti da MMB 
non si fermano qui ed offrono all'uti- 
lizzatore l'opportunità di gestire 
eventi "move-over" e "click-on" su¬ 
gli oggetti: tradotto in parole povere, 
significa nient'altro che la possibilità 
di poter selezionare, trascinare e ri- 
posizionare su qualsiasi punto (even¬ 
tualmente controllato o libero) dell'in¬ 
terfaccia ogni genere d'oggetto. In- 
somma, MMB è pronto anche per 
farci fare i puzzle! 

• Sound Actions controlli per il 
play/stop/pause di oggetti ai quali è 
possibile assegnare comandi mediali 
per l'esecuzione di file audio di vario 
formato. Caratteristica specifica di 
MMB è il pieno supporto dei canali 
multipli MCI. In tal modo è possibile 
far eseguire un loop di sottofondo, 
mentre in screen si sollecitano altri 
eventi sonori oppure avvengono dei 
cambi di pagina. 

Non resistendo abbiamo subito mes¬ 
so alla prova Multimedia Builder e il 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


163 





















































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Auto Pics to HTML 1 

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Figura 1 1 - Una "gallery-page" realizzata in HTML da AutoPics. 


Figura 12 - La pagina di lavoro di AceExpert si riorganizza di volta in volta che 
si sceglie, tra / nove a disposizione, ogni specifico tool. Tool che sono 
esclusivamente basati su wizard che autogenerano II codice richiesto. 


programma ci ha subito assecondato 
nei nostri desideri. Il risultato finale è 
sempre stato pulito e le nostre prime 
applicazioni hanno cominciato a venire 
alla luce. 

Multimedia Builder è un programma 
destinato a riscuotere i favori di un pub¬ 
blico sempre più vasto: ci giunge noti¬ 
zia che la neonata versione 3.2 è resa 
compatibile anche con la tecnologia 
TextToSpeech di Microsoft Agent. In 
tal modo diventa possibile scrivere del 
testo (poesie, favole, racconti, audio¬ 
scene, ecc.) e farlo poi sintetizzare 
dall'applicazione che si decide di realiz¬ 
zare, al posto di sintesi vocali da realiz¬ 
zare appositamente. 

WebWARE: 

lo shareware per il Web 

Senza volervi togliere il gusto dell’av¬ 
ventura, ovvero navigare per il Web a 
caccia di nuovi applicativi, questa rubri¬ 
ca nasce con l'intento di selezionare al¬ 
cune tra le novità più interessanti ap¬ 
parse nell'ambito dello shareware per il 
Web. Il "Webware", appunto. 

La selezione che troverete ad atten¬ 
dervi ogni mese su INTERNET PRATI¬ 
CA riguarderà applicativi quali Editor 
HTML, generatori di applet, FTP mana¬ 
ger, tool streaming, anti-spamming, 
"brucia-cookie " ed altre diavolerie più o 
meno utili che più destano (o possono 
destare) l'interesse del pubblico. 

In questa occasione il Webware sele¬ 
zionato è il seguente: 

• AutoPics To HTML Un generatore 


di pagine HTML da thumbnail d'im¬ 
magini di vari formati grafici. 

• AceExpert Un moderno editor 
HTML con funzioni avanzate per il 
controllo dinamico delle pagine. 

• RiadaButton Un generatore di ap¬ 
plet con wizard preposti alla realizza¬ 
zione di bottoni animati. 

• Lithic Calendar. Un'applet in grado 
di generare applicazione. 

AutoPics To HTML Senza troppe 
pretese, AutoPics è in grado di creare 
gallery grafiche e catalogarle in una pa¬ 
gina HTML che genera automaticamen¬ 
te impaginando le immagini catalogate 
una sotto l'altra, in maniera ordinata e 
pulita. AH'interno della sua semplice in¬ 
terfaccia, AutoPics dispone di una serie 
di opzioni che aiutano l'utilizzatore ad 
inserire i parametri relativi alla ricerca 
delle immagini (con tanto di filtro attra¬ 
verso il quale è possibile listare ogni ti¬ 
po di file oppure uno o più specifici for¬ 
mati). Per quanto riguarda la resa este¬ 
tica del file HTML, questa può essere 
personalizzata modificando il colore del 
testo e dello sfondo (al posto del colore 
di background può essere inserita 
un’immagine). 

I comandi di AutoPics sono tutti di ti¬ 
po iconico e risultano concentrati nella 
barra principale: 

• Run Filter, con il quale si attiva la ri¬ 
cerca in base ai filtri sui formati che 
risultano settati (voce Filter); 

• Select, per la scelta della directory 
dove cercare i file (è bene che que¬ 
sta sia la stessa dove verrà poi salva¬ 
to il file HTML); 

• Create, per localizzare la directory do¬ 


ve salvare il file HTML; 

• View. per avere un'anteprima dell'im- 
pagmazione assegnata al file (la pre- 
view verrà ovviamente fatta sul 
browser di default del sistema); 

• Options, per la selezione dei parame¬ 
tri che verranno settati "a default'' 
(numero massimo di immagini cata¬ 
logabili per pagina, directory di lavo¬ 
ro. nome del file, titolo della pagina 
HTML, e il posizionamento di even¬ 
tuali link di riferimento nel caso il nu¬ 
mero di file venga ripartito su più pa¬ 
gine). 

AutoPics To HTML, prodotto dalla 

Polyvision _ Software 

Kwww.polvvision.nètl è in versione trial 
con scadenza a 15 giorni e, nella versio¬ 
ne registrata, costa circa 15 dollari. 

Dal punto di vista pratico, un applica¬ 
tivo del genere si dimostra estrema- 
mente utile in tutti quei casi in cui si ha 
l'esigenza di catalogare e mettere in li¬ 
nea (su Internet e su Intranet per lavori 
di gruppo) un numero considerevole 
d'immagini. Con i file autogenerati da 
AutoPics ci si ritrova a disposizione un 
catalogo ordinato, con immagini pronte 
per una completa overview (anche le 
gif animate sono inseribili e visionabili 
dinamicamente) e facilmente copiabili 
oppure salvabili dalla rete al proprio PC. 

AutoPics può essere scaricato 
all'URL: 

(autopics.zip -1,9 Mb). 

AceExpert Un editor HTML partico¬ 
larmente evoluto e completo, in grado 
di realizzare, con template e wizard, co¬ 
dice JavaScript, Applet, DHTML, codice 
CGI e. nello standard HTML, form, ta- 


164 


MCmicrocomputer n, 196 - giugno 1999 

























Figura 13 - Con RiadaButton si possono realizzare barre di navigazione, Figura 14 ■ Un esempio pratico di come è possibile utilizzare, con finalità non 

“ remote " per controlli su componenti sonore, menu a scomparsa, bottoni 3D e solo estetiche, il JavaScnpt che fa il countdown verso il 1 “ Gennaio del 2000! 

riquadri trascinabili. 


belle, frame e più in generale impagi- 
naziom particolarmente complesse ed 
estremamente funzionali. 

La pagina di lavoro di AceExpert (fig. 
12) si riorganizza ogni volta che si sce¬ 
glie. tra i nove a disposizione, ogni 
specifico tool. Tool che sono esclusi¬ 
vamente basati su wizard che autoge- 
nerano il codice richiesto. Tra questi, 
le cose più interessanti sono rintrac¬ 
ciabili nel tool degli strumenti "Specia- 
lized". dove troviamo a nostra disposi¬ 
zione un generatore di mappe e di 
TAG automatici per l’embedding di ap¬ 
plicazioni esterne Anche tabelle e fra¬ 
me possono essere inseriti per mezzo 
di un wizard specifico. Per quanto poi 
riguarda la generazione dei form, Ace 
è particolarmente attrezzato, dispo¬ 
nendo di tutti i controlli iconici per l'in¬ 
serimento di checkbox, radiobutton, 
campi ed aree di testo, password, bot¬ 
toni generici, submit/reset, ecc. 

Poderoso il supporto allo JavaScript, 
per il quale AceExpert mette a disposi¬ 
zione ben 14 preset. tra i quali trovia¬ 
mo quelli per la generazione di Ban¬ 
ner, Time/Date, list-link scrollabili, gra¬ 
dazioni cromatiche sul testo, selettori 
d'immagini, immagini rotanti, finestre 
esplicative, schermi lampeggianti, 
News-box e password 

Per quanto riguarda Java, in AceEx¬ 
pert è possibile inserire qualsiasi tipo 
di applet esterna oppure generarne al¬ 
cune di specifiche (effetti su testi ed 
immagini) per mezzo delle classi che 
sono comprese nel motore del tool. 

In questa parata di estensioni 
all'HTML non potevano mancare dei 
preset per codice dinamico (effetti di 


transizione su immagini e testo) e me¬ 
nu a scomparsa (avete presente le pa¬ 
gine del sito Microsoft?). 

Le funzioni di save disponibili in Ace 
comprendono anche il comodo down¬ 
load via FTP con il quale, una volta pro¬ 
dotte le pagine, è possibile scaricarle 
immediatamente sul sito di destinazio¬ 
ne. Per completare il discorso e farci 
stupire definitivamente, AceExpert di¬ 
spone anche di uno spelling-checker. 

Insomma, un simile tool va provato 
di corsa e subito paragonato a quello 
che si sta utilizzando. Se non si pos¬ 
siede un capolavoro di editor, AceEx¬ 
pert è probabile che vi metterà in forte 
imbarazzo. Non solo per le virtù mo¬ 
strate. ma anche per il prezzo che è di 
appena 50 dollari. AceExpert è prodot¬ 
to dalla Visicom Med ia, presso il cui si¬ 
to Iwww visir nomi è possibile scari¬ 
care la versione trial (25 utilizzi conces¬ 
si) dell'applicativo 

AceExpert 3.0 può essere scaricato 
all'URL: ELvw.visit-. CQ53 (ae301.exe - 
3.24 Mb) 

RiadaButton 1.0. Ancora bottoni 
animati? Si. ma non solo bottoni e so¬ 
prattutto non solo animati 

Nella fattispecie, quelli che si è im¬ 
mediatamente in grado di realizzare 
con RiadaButton sono bottoni, menu 
ed altri oggetti di navigazione e con¬ 
trollo che si realizzano facilmente per 
mezzo di apposite classi Java ed attra¬ 
verso semplici settaggi. Il risultato è 
che con RiadaButton (fig. 13) si posso¬ 
no realizzare barre di navigazione, "re¬ 
mote" per controlli su componenti so¬ 
nore, menu a scomparsa, bottoni 3D e 


riquadri trascinabili. 

L'applicativo è fornito free da Riada 
International e può essere usato senza 
restrizioni temporali. Nella versione 
non registrata, le classi Java produr¬ 
ranno l'esecuzione automatica di un 
piccolo banner pubblicitario della stes¬ 
sa software-house che apparirà 
sull'applet per 3-4 secondi ad intervalli 
di un paio di minuti. Nella versione re¬ 
gistrata, ovviamente il banner è disabi¬ 
litato. 

Si calcoli inoltre che il prodotto, oltre 
ad essere prezioso come proprie carat¬ 
teristiche. ha a corredo una tale serie 
di oggetti-campione (bottoni, change- 
image, barre di navigazione, remote, 
ecc.) che da sola costituisce una golo¬ 
sissima scorta di applet pronte per es¬ 
sere provate e subito inserite sulle no¬ 
stre pagine. 

Riada International è raggiungibile 
all'URL. :;ad»i mini 

RiadaButton su INTERNET PRATI¬ 
CA n. 1 (button10.zip -1344 Kb). 

Lithic Calendar La sua utilità non 
sarà massima, ma certamente un bel 
calendario, nel quale è possibile cam¬ 
biare il nome dei mesi (magari solo tra- 
ducendoli daM'inglese all'italiano, ma 
anche scherzandoci con qualche dialet¬ 
to!), le immagini a corredo di ogni spe¬ 
cifico mese, e quindi navigarci avanti e 
indietro potrebbe anche essere un ul¬ 
teriore abbellimento della nostra home- 
page. L'applet, che è "free", pesa ap¬ 
pena 100 Kbyte e una volta caricatasi 
può fare la sua bella figura. 

Lithic Calendar su INTERNET PRA¬ 
TICA n. 1 (lithcala.zip - 102 Kb). 


MCmicrocomputer n, 196 - giugno 1999 


165 






























Javatrip: 

lo JavaScript per tutti! 

Giocando sul nome del linguaggio, da 
JavaScript a JavaTrip il passo è breve: 
in questo primo numero le frequente¬ 
mente anche in quelli successivi) pro¬ 
viamo a fornire alcuni spunti applicativi 
al riguardo dello scripting più diffuso le 
tuttora più funzionale!) per estendere le 
caratteristiche dell'HTML. 

I nostri raid nel mondo dello scripting 
in questione sono stati fin qui circoscrit¬ 
ti ai controlli multimediali Ichange-ima- 
ge, bottoni, link-text, ecc.) messi a pun¬ 
to, descritti e dimostrati più che mai 
sulle pagine di Computer & Video. Da 
questo mese in poi i vari "Javatrip " ap¬ 
pariranno sulle pagine di INTERNET 
PRATICA e costituiranno uno dei punti 
d'apprendimento che la rubrica 
WebWORK introdurrà nel succedersi 
dei suoi numeri, Gli altri "punti" potran¬ 
no essere di volta in volta costituiti dai 
trip per il DHTML, per le applet dava e, 


Script: 

quanto manca al 2000? 

«script language=~JavaScrlpt"> 

//Calcolo dai giorni che mancano al 2000 
function Anno2000() t 
var giorno = 1000 • 60 • 60 • 24; 
var cd b 0; 
var td = new Datoli; 
var yr = td.getVearl); 

whilo (td.getMonthl) » 0) I 
td.setTimeltd - giorno); 
cd - cd +1; 

I 

whilo Itd.getDatel) 1= 1) < 
td.setTimeltd - oneday); 
cd = cd +1 

I 

cy = 99 - yr 

cd = (365 - cd) + cy*365 
document.writelcd ♦ " giorni')) 

</script> 

E quindi nel body 

<center> <p> <b> «font color»" 
IFFCCOO'xfont face-"TIMES">< 

«font size»+l>All ' inizio del TERZO 
MILLENNIO mancano ancora...</font> 
</fontx/bxbr> 

«font color-"IFFFFFF"> 

«font face»"ARIAL"xfont size=+4> 
<script>Anno2000() 

</script> 

</fontx/font> 

</centerXp> 


qualora se ne diffondano uso e compa¬ 
tibilità, sulle sperimentazioni in XML, 
+ Time, SM IL, VXML e via discorrendo. 

In questo numero, cosi come recita il 
titolo, tocca ai trip per lo JavaScript. Fa¬ 
cendo al riguardo una piccola introdu¬ 
zione <che in versione ipertestuale tro¬ 
verete identica sulla pagina telematica 
dedicata a INTERNET PRATICA), questi 
sono gli script: 

• Autoplay per Explorer e Navigator; 

• Stampa sulla pagina del risultato 

<conto alla rovescia verso il 2000) di 

una funzione JavaScript. 

Autoplay per Explorer e Navigator 

Solo a partire dalla versione 4.0 di Inter¬ 
net Explorer, oltre al TAG "proprietario" 
<BGSÒUND> per la gestione del suo¬ 
no, Microsoft ha reso compatibile il pro¬ 
prio browser anche con il TAG <EM- 
BED...> TAG che è proprio delle speci¬ 
fiche HTML 3.0 e che, al contrario di 
Microsoft, fu introdotto ed ovviamente 
utilizzato da Netscape. 

Il risultato fu (e sarebbe ancora...) 
che se s'inserisce un suono in back¬ 
ground, per non perdersi o gli utilizzato- 
ri del Navigator o quelli delle vecchie 
versioni di Explorer (specificamente la 
3.0 e la 3.2) bisognerebbe scrivere un 
po' di codice JavaScript. Codice che, a 
seconda di quale è il browser, fa ese¬ 
guire le istruzioni del primo oppure del 
secondo TAG. 

Il problema non è secondario, anche 
se le versioni incompatibili di Explorer 
sono un po' datate. Si calcoli che la 3.0 
e la 3.02 venivano installate insieme a 
Windows 95 e che non è affatto raro 
trovare una buona percentuale di utenti 
che conservano ancora tale versione 
del Sistema Operativo, senza averla 
quindi sostituita con la versione '98 né 
tantomeno integrata da una più recente 
versione dell'Explorer. 

Per ovviare ai problemi d'incompatibi- 
lità, con il rischio che chi entra nella no¬ 
stra home page non senta l'eventuale 
introduzione (per un file MIDI passi pu¬ 
re, ma cosa faremmo davanti ad una 
sintesi sonora funzionale alla pagina?), 
è sufficiente fare ricorso a qualche linea 
di codice JavaScript. 


Tutto qui, più difficile da dirsi che da 
farsi! 

Autoplay - Il file di prova è su IN¬ 
TERNET PRATICA n. 1 (aplay.zip). 

Quanto manca al 2000? Un conto 
alla rovescia per segnalare il numero di 
giorni che ci separano dal 2000 Sarà 
una banalità? Stamparla sulla nostra ho¬ 
me page potrebbe avere un effetto 
simpatico; magari aggiungendo anche 
qualche battuta scherzosa che cambia 
giorno dopo giorno. A proposito . pic¬ 
colo compito in classe: cosa va inserito 
nell'istruzione “document.write (. 
per far sì che scriva una frase diversa 
man mano che si succedono i giorni”?). 

A parte le home page personali però, 
una funzione JavaScript come quella ri¬ 
portata nella tabella di figura 14 può fa¬ 
re la sua bella figura in un sito dedicato 
al Giubileo (come quello che ho becca¬ 
to in linea...) o comunque a tematiche 
pertinenti al nuovo millennio. 

A parte il codice inserito nello 
"<script> </script>", è nelle linee di ri¬ 
chiamo alla function "Anno20000" la 
parte più interessante del codice mes¬ 
so a punto. 

Ciò a cui faccio specifico riferimento 
è la possibilità estetica di assegnare ti¬ 
po, colore e grandezza del font, sia al 
testo introduttivo ed esterno alla fun¬ 
zione. che a quello specificamente ri¬ 
portato alla lettura dell'istruzione: 

document.write (cd + "giorni")) 

Mentre ad esempio la scritta "All’ini¬ 
zio del TERZO MILLENNIO mancano 
ancora..." è scritta in TIMES con size 
" + 1" e di colore giallo paglierino, la 
parte che viene scritta prelevandone il 
contenuto dal document.write (ovvero 
il numero dei giorni mancanti, variabile 
"cd" più la parolq "giorni") è in ARIAL 
e con un size "+4 . 

La diversificazione dei due testi 
(quello statico e quello che cambia di¬ 
namicamente in base al giorno) è 
un'applicazione che può essere utilizza¬ 
ta anche per altri script dalla finalità 
estetica. 

Quanto manca al 2000 ? - Il file di 
prova è su INTERNET PRATICA n 1 
(qmal2000.zip) MS 


«SCRIPT LANGUAGE= "JavaScript"> 
if (navigator.appName == "Netscape") ( 
document.write('<EMBED SRC="nomefile.mid" AUTOSTART=FALSE 
LOOP=FALSE WIDTH=145 HEIGHT=55 ALIGN= "CENTER"></EMBED>') ) 
else {if (navigator.appName == "Microsoft Internet Explorer") 
document.write('«BGSOUND SRC="nomefile.mid" LOOP="-1 ">’) ) 

</SCRIPT> 


166 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 





Qualcuno alle nostre spalle 

L’argomento della rubrica di questa puntata ci è stato suggerito dalle richieste di tre lettori che, 
pressoché contemporaneamente, mi hanno scritto sullo stesso argomento. Lì per lì abbiamo 
risposto suggerendo rimedi, come dire, galenici, suggeriti in base ad accorgimenti inventati al 
momento, poi ci siamo resi conto che l’argomento era sufficientemente interessante da potergli 
dedicare un poco di spazio in più di una colonna nella rubrica della posta, che magari pochi 
avrebbero letto, e, approfittando delle due pagine che il buon Rick Deckard ci ha lasciate libere, 
eccoci a parlarne più ampiamente. 

Dicevamo dei lettori; hanno chiesto, in forme e modi diversi, come fare a verificare se qualcuno 
usava il nostro computer o, cosa che in fondo era la stessa, come fare a controllare che i computer 
di una società non venissero usati per scopi diversi da quelli lavorativi, vale a dire per inviare posta 
elettronica a utenti privati, navigare in Internet o, peggio, giocare a qualche computer game. 

Ed ecco la risposta, anzi una delle possibili, visto che WWW mette a disposizione qualche altro 
pacchetto simile; ma il materiale provato è sicuramente quello più efficace e mirato a questo scopo. 

di Raffaello De Masi 


Taci, il nemico 
ti ascolta! 

Beh, qui non si tratta di tacere, ma di 
lavorare! Padroni e schiavisti di tutta 
Italia, se volete controllare come lavora¬ 
no i vostri dipendenti, almeno quando 
sono impegnati alla tastiera, collegatevi 
con lhttp;//www.omniguaa. corri e scari¬ 
cate l'omonimo pacchetto. 

Si tratta di un bel file di poco più di 
quattro mega, che offre un approccio 
unico e originale al problema del con¬ 
trollo d’accesso, della prevenzione e 
dell'analisi di uso e cattivo uso di un 
computer e del suo software. In altri 
termini, invece di affrontare il problema 
con la tecnica della forza bruta, impe¬ 
dendo in qualche modo certe operazio¬ 


ni all'utente, il pacchetto si propone di 
"cronometrare” e campionare l'uso 
della macchina di nascosto e all'insapu¬ 
ta dell'utente stesso. 

Il programma è. in altri termini, l'equi¬ 
valente di una telecamera di controllo e 
sorveglianza, che monitore l'attività del 
desktop. Può funzionare essenzialmen¬ 
te in due modi (che si possono anche 
combinare); o mostrando segnali di al¬ 
larme destinati a scoraggiare il cattivo 
uso della macchina, o monitorando se¬ 
gretamente l'attività dell'utente. Alla 
base esiste un registro di monitoraggio 
giornaliero, ma l'applicazione permette 
settaggi chirurgici per una corretta ge¬ 
stione di ogni faccia dell'ambiente, ad 
esempio monitoraggio a campionatura, 
a intervalli prefissati o a orari precisi, 
come pure legati ad applicazioni precise 


o all’uso di Internet. Il programma può 
essere istruito a eseguire il suo compi¬ 
to quando il collegamento Internet vie¬ 
ne usato per visitare certi siti, o usato 
per fare Chat, o quando ci colleglliamo 
a newsgroup. La sua attività può esse¬ 
re gestita e controllata da postazioni re¬ 
mote su un network e i risultati posso¬ 
no essere inviati al master via e-mail. 
L'uso oculato di certe sue caratteristi¬ 
che ci permette ci controllare inoltre co¬ 
sa accade sul network da noi ammini¬ 
strato, come lettura di documenti confi¬ 
denziali. uso ludico del programma, ac¬ 
cesso a materiale illecito, ivi compresa 
qualunque attività diversa da quelle 
consentite. Inoltre, cosa da non trascu¬ 
rare, il programma può essere utilizzato 
per verificare l'uso della nostra macchi¬ 
na da parte di altre persone. 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


167 





I uà! Ve mori 



Ommquod Desktop Surveillonce 98 

Iharik you lof evaàidtag Itw produci Somelutun«e 
<habte<J n Ito Inai vstnon I o puchste and conveit il 
lo a lui produci, cal (he otdet hodne no»* on 

USA 1-800*903-4152 (produci ID 01015491 

UK *44|0|171 749 7266 

Germany *49-221 -2407279 (produci 10 #101549) 

Piacha» on-lne al 


SndevrorMalionkcerae tS5 Mittfki dncoirti apply 
Fot mote rtormabon atout #w and odor Omnquad 
produci». oleate vml Ihe WWW aditesi abova or e-mad 
ut al «uppotKaotmtguad com 


ChtomMSB UUly 8 rat» | 


Eni» puchate ddafc lo uriock Ihe 
produci and «natte al loaluet no*» 


. <* .1 

Conlmue» 





fTIF 

c tornimi to M*Dwn>liMairt>tal«MI« i tn «aro ■ dMtM and uw «w 
(olMnMtacduotWniMrfWuawi 

M Non • mt 

UNlNiMMDMWkM 
Mttfo^W.uMipaNiandiMUiiOwco^M-i SmH (1 


T U-—c«w«*T.T*CTRl-*T.OCU 


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g- ^co^ng-at-w*: 

P flocod «Tt N u— ■ bpBOd or 

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N«»IC8D* pogrdMacvrt 

W«# HawPagedAld 

N«oc«» Ho»* Paga 4 Reo Ncoka |d» Ktrivzz 


l-*». | MI | Byo» 


DotKfA^JCoM 



1 



©ssss_ 

*d».o» p MnM f« S«M CatoD** fiT^T - 
- » ChéhavM^MmlfvOKMic^NtiKewtfiinolit 



*rm*e*u»«np 


p Sto tata! Fta. tanta. 

& toiat.» 


"* C*M 


0* 


Stato) Mota | untai tato Uni tonta. I ivi tomi I 


ita Cta*iP | TCPaH 


Ommquad Desktop Surveillance, que¬ 
sto il nome del programma giunto alla 
versione 2.51 c, registra le attività 
dell'utente in diversi modi; registrazioni 
di tipo video, documentanti l'uso della 
macchina (la sorveglianza avverrà poi, fa¬ 
cendo scorrere le immagini, un po' co¬ 
me si fa con i nastri delle telecamere di 
una banca o stazione), log testuali delle 
attività, cattura di particolari combinazio¬ 
ni di tasti o di comandi di programmi (ad 
esempio Salva o Stampa). Ogni combi¬ 
nazione tra questi tipi è ammessa. La 
stessa versione può servire per una sta¬ 
zione isolata o per un network, e per¬ 
mette un controllo visibile (alcuni indica¬ 
tori avvisano l'utente che la sua attività è 
controllata) o invisibile. Come prevedibi¬ 
le, padrona del gioco è la disponibilità di 
spazio per conservare le registrazioni. 
Un log di attività di un'ora, ad intervalli di 
un minuto, occupa circa 10K, mentre, in 
caso di registrazioni visive, i valori posso¬ 
no crescere molto. E' possibile preventi- 


Alcune immagini, 
illustranti fuso e i Setup 
pi survellance. 


vamente calcolare, 
in base ai setup, 
quanto spazio oc¬ 
correrà per opera¬ 
zioni di sorveglian¬ 
za futura. A dimo¬ 
strazione del grande impegno profuso 
nella previsione di utilizzo, è possibile 
istruire il programma ad ignorare i mo¬ 
menti di inattività della macchina, con 
grande risparmio di spazio di immagazzi¬ 
namento. 

Profili di sorveglianza possono essere 
regolati in base a utenti o gruppi di 
utenti diversi; su network, il program¬ 
ma può essere raggiunto, ovviamente 
dall'amministratore, e gestito da qual¬ 



M*J 


siasi nodo, e i file di registrazione, a ca¬ 
denza prestabilita, essere inviati perio¬ 
dicamente via e-mail, e cancellati dal 
computer che li ospitava L'amministra- 
tore può essere, inoltre, avvisato se 
una delle sue macchine viene, in quel 
momento, utilizzata illegalmente; il nu¬ 
mero degli utenti amministrati è virtual¬ 
mente illimitato. Il pacchetto costa 55 $ 
USA e un dimostrativo può essere sca¬ 
ricato dal sito. 


168 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 





















































































Se non vi serve tanta 
severità... 

Un mio prezioso amico, visconte di 
Feriole, mi raccontava che, ormai, con 
la servitù non si poteva più usare il 
guanto di ferro, lamentando i tempi in 
cui si poteva sottoporre un famiglio al¬ 
la pubblica gogna per non aver ceduto 
il passo. E cosi, potrebbe certo esser¬ 
ci qualche "Associazione per i diritti 
del lavoratore d'ufficio a navigare e 
giocare" che interverrebbe a tutelare 
la privacy dei dipendenti impegnati in 
una gara collettiva di Spaccerai. Allora, 
se non volete infierire troppo sui di¬ 
pendenti e mantenere la mano più lie¬ 
ve di quella, per la verità un po' pe¬ 
sante. di Ommquad, e desiderate solo 
verificare il traffico sul network ed 
escludere l'accesso a immagini, mes- 
saggistica indesiderata, GIF inutilmen¬ 
te animati, proteggendo inoltre le vo¬ 
stre macchine da siti e programmi 


particola rmente invasivi, potete riv ol- 
gervi a e 

scaricare l'omonimo programma. Que¬ 
sto pacchetto è molto più discreto, e 
lavora, per cosi dire, in chiaro, impe¬ 
dendo che certe cose, stabilite da noi, 
avvengano. 

AtGuard è essenzialmente una barra 
di controllo che compie una serie di 
operazioni come blocco di immagini 
(ad esempio pubblicità), accelerazione 
di lettura di una pagina, non accetta¬ 
zione e cancellazione di cookie, esclu¬ 
sione dal lancio di JavaScript, Java ap- 
plet, controlli Active-X, prevenendo, 
nel contempo, che software esterno 
comunichi con la vostra macchina 
senza il vostro permesso e che alme¬ 
no ne abbiate conoscenza. 

Il suo uso è molto intuitivo e imme¬ 
diato; occorre però mettere in conto 
che, almeno all'inizio, il programma di¬ 
viene sovente fastidioso, visto che 
chiederà continuamente di conferma¬ 
re, a ogni piè sospinto, se autorizzia¬ 


mo o no il sito stesso a interferire con 
la nostra macchina e in che modo. Do¬ 
po la necessaria fase di training, co¬ 
munque. la frequenza di intervento 
del programma si riduce fino a svanire 
quasi del tutto. Ma con la garanzia di 
essere protetti secondo i nostri desi¬ 
deri. Prezzo 29 $ con gli immancabili 
95 centesimi. 


Conclusioni 

Eccoci quindi a salutare i tre lettori 
che hanno ispirato questa nota. Ci pre¬ 
me, qui, richiamare l'attenzione sulla 
notevole potenza del primo, che dav¬ 
vero svolge il suo compito in una ma¬ 
niera egregia, attraverso, anche, custo- 
mizzazioni che hanno del pignolesco. I 
due pacchetti, comunque, si integrano 
alla perfezione e garantiscono la co¬ 
struzione di un bel muro di difesa per 
la nostra macchina. A presto! 

sas 


MCmicrocomputer n, 196 - giugno 1999 


169 














































































» 


Marni 

AVVISI Al NAVIGANTI ° tura di Corrado Giustozzi 


Biade Runner 

la storia di un grande film riletta 
sulle pagine del Web 


Early in thè 21 st Century, THE TV- 
RELL CORPORATION advanced Robot 
evolution into thè NEXUS phase - a 
being virtually identical to a human - 
known as a replicant. The NEXUS 6 Re- 
plicants were superior in strength and 
agility. and at least equal in intelligence, 
to thè genetic engmeers who created 
them, Replicants were used Off-world 
as slave labor, in thè hazardous explora- 
tion and colonization of other planets. 

After a bloody mutiny by a NEXUS 6 
combat team in an Off-world colony, Re- 
plicants were declared illegal on earth — 
under penalty of death. Special police 
squads — BLADE RUNNER UNITS — 
had orders to shoot to kilt, upon detec¬ 
tion, any trespassing Replicants. 

This was not called execution 

It was called retirement. 

Los Angeles, November 2019. 

[Agli inizi del ventunesimo secolo, la 
TYRELL Corporation mise a punto lo 
sviluppo del robot modello NEXUS 6 — 
virtualmente identico ad un essere 
umano — conosciuto come replicante 
I NEXUS 6 erano superiori in resistenza 
ed agilità ed almeno uguali in intelligen¬ 
za ai progettisti genetici che li avevano 
costruiti. 

I Replicanti erano usati nell' Extra 
Mondo per lavori da schiavi, e 
nell'esplorazione e nella colonizzazione 
pericolose di altri pianeti. Dopo un san¬ 
guinoso ammutinamento di una squa¬ 
dra da combattimento di NEXUS in una 
colonia Fuori Mondo, i replicanti furono 
dichiarati illegali sulla terra, sotto la pe¬ 
na di morte. Squadre speciali di polizia 
- le unità Biade Runner - avevano ordi¬ 
ne di sparare, per uccidere, a qualun¬ 
que replicante trasgressore. 

Questo non era chiamato esecuzione. 

Era chiamato ritiro. 

LOS ANGELES NOVEMBRE. 2019) 


di Raffaello De Masi 

Questo articolo è dedicato a uno dei 
più importanti cult movie di SF di tutti i 
tempi. 


Il film e il libro 

"Biade Runner" è liberamente basa¬ 
to sulla novella "Do Androids Dream of 
Electric Sheep?” (DADoES), che condi¬ 
vide in parte tematica e storia di un al¬ 
tro scritto di Dick, dal titolo "Total Re¬ 
cali". a sua volta basato su un'altra 'no¬ 
velette', "We Can Remember It for 
You, Wholesale", di due anni preceden¬ 
te. Completamente riscritta, la storia è 
pubblicata in Italia, per i tipi di Editrice 
Nord, in forma di romanzo, col nome di 
"Il cacciatore di androidi". 

Il titolo del film è derivato da un'idea 
di Alan E. Nourse, che ha scritto, intor¬ 
no agli anni Settanta. "The bladerun- 
ner". William S. Burroughs riassunse il 
libro in "The Bladerunner, a Movie" nel 
1979 e i diritti sul titolo furono venduti 
"in perpetuity" a Ridley Scott (da nota¬ 
re che non c'è alcuna corrispondenza 
nel contenuto tra la stona di Nourse e 
le vicende del film; nella vicenda origi¬ 


nale i bladerunner sono persone che 
vendono attrezzature sanitarie e chirur¬ 
giche a medici fuorilegge che non pos¬ 
sono acquistarle legalmente. Scott ac¬ 
quistò i diritti sul nome per usarlo come 
qualifica di Deckard. il personaggio in¬ 
terpretato da Ford nel film). Alcune sce¬ 
ne del film sono, inoltre, ispirate ad un 
lavoro di Dan O'Bannon e Jean Giraud, 
"The long tomorrow", pubblicato in un 
numero della rivista francese "Won- 
ders of thè Universe". Sulla pagina di 
copertina finale della rivista si legge: 
"Questo libro contiene una serie di sto¬ 
rie, tra cui 'The long tomorrow' che, 
scritta inizialmente come una breve pa¬ 
rodia, è stata poi trasformata in una no¬ 
vella che doveva essere un rifacimento, 
in chiave SF, delle classiche detective- 
story americane. L'argomento del rac¬ 
conto ha ispirato in parte il film 'Biade 
Runner"' 

La storia del film è ben nota e non è 
questo il posto per raccontarla di nuo¬ 
vo. C'interessa, invece, leggerla tra le 
righe alla ricerca, navigando in Internet, 
dei significati nascosti e delle allegorie 
che ne hanno fatto uno dei film più stu¬ 
diati della storia del cinema. 


Il sito ufficiale della 
rivista in linea dedicata 
al film. Da questo sito, 
raffinato ed elegante 
anche nel design, è 
possibile ricavare 
numerose e inedite 
notizie. 



170 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 
















“Biade Runner”, un 
film unico? 


Alcune immagini, tratte 
dallo stesso sito; 
notevole la suggestione 
e l'effetto drammatico. 




Sebbene, alla sua uscita, "BR" sia 
stato un parziale insuccesso di botte¬ 
ghino, è divenuto, negli anni a venire, il 
cult-movie di SF di riferimento del suo 
genere. A distanza di tanti anni ricom¬ 
pare periodicamente in TV e nei cinema 
d'essai, viene dissezionato e riassem¬ 
blato, pezzo per pezzo, sulle fanzine, e, 
in occasione di convegni e conferenze, 
riletto in diverse chiavi da critici e colle¬ 
zionisti. Ridley Scott realizzò la prima 
edizione in stile "noir", tipologia di film 
caratterizzata da tecniche particolari di 
racconto e di realizzazione. L'esempio 
più famoso di tale genere è "Il mistero 
del falco" (The Maltese Falconi, diretto 
da John Huston e interpretato da 
Humphrey Bogart. Caratteristica comu¬ 
ne ai film "noir" è il cosiddetto "voice- 
over", la voce del personaggio principa¬ 
le, fuori campo, che racconta quello 
che avviene o che egli stesso sta pen¬ 
sando in quel momento. 

Ridley Scott girò, inizialmente, il film 
senza "voice-over", ma. a causa delle 


Il film 


Titolo: Biade Runner 
Regista: Ridley Scott 
Sceneggiatori: Hampton Fauncher, 
David Peoples 

Montaggio: Jordan Cronenweth 
Effetti speciali: Douglas Trumbull 
Produttore: Michael Deeley 
Colonna sonora: Vangelis (Evangelos 
Papathanassiou) 


Personaggi e interpreti 


Rick Deckard 
Rachel Kratt 
Dr Eldon Tyrell 
Roy Batty 
Pns 
Zhora 

Leon Kowalsky 
J.F. Sebastian 
H Bryant 
Gaff 
Holden 

Musica 


Hamson Ford 
Sean Young 
Joe Turkel 
Rutger Hauer 
Daryl Hannah 
Joanna Cassidy 
Brion James 
William Sanderson 
M. Emmet Walsh 
Edward J. Olmos 
Morgan Paull 

Vangelis 


discordanti reazioni durante le proie¬ 
zioni di "sneak preview" (visione da 
parte di un selezionato gruppo di spet¬ 
tatori, una specie di beta version, in¬ 
somma) la produzione insistette per 
l'aggiunta della voce narrante Ridley 
Scott non condivise la decisione, di¬ 
chiarando. in un'intervista alla CNN, 
che questa tecnica talvolta funziona, 
talvolta no, e che la sua aggiunta in 
"BR" non aveva senso. 

In ogni caso una voce narrante fu ag¬ 
giunta. in maniera intensiva, al film. 
L'incarico fu affidato, inizialmente, a 
Darryl Pomcsan, uno sceneggiatore 
piuttosto noto in ambiente cinemato¬ 
grafico. I risultati furono deludenti e l'in¬ 
carico riaffidato a Roland Kibbee, sog¬ 
gettista e sceneggiatore televisivo, la 
sua sceneggiatura fu accettata dopo tre 
revisioni. 

Il finale del film fu anche oggetto di 
revisione. La versione iniziale si chiude¬ 
va sulla scena di Deckard e Rachel che 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


171 
















































entravano nell'ascensore, ma la produ¬ 
zione impose una conclusione più felice 
e meno ambigua. Il volo finale nell'ae¬ 
reo fu derivato da porzioni non utilizzate 
del film "The Shming" di Kubrik, realiz¬ 
zate da Joe Turkel. 

Nel settembre 1992 la Warner Bros, 
realizzò "Biade Runner, thè Director's 
Cut", che ripristinava le condizioni ini¬ 
ziali, con eliminazione della voce fuori 
campo e del lieto fine. In tutto esistono 
cinque versioni del film, di cui due pre- 
view, una versione finale americana, 
una europea e quella "Director". Nu¬ 
merose fonti parlano di una sesta e an¬ 
che di una settima versione, ma sem¬ 
bra trattarsi delle solite leggende me¬ 
tropolitane La durata delle versioni va¬ 
ria dai 113 ai 117 minuti. 


Curiosità del film 

La presenza, su WWW, di numerosi 
siti di appassionati, cinefili incalliti, per¬ 
sone che hanno eletto il film a tale mo¬ 
dello da conoscerne a memoria lunghi 
tratti (Aaron Ruely vanta, sulla sua pagi¬ 
na presente su Geocities, di saper ripe¬ 
tere a memoria tutti i dialoghi della pel- 


"lo ho visto cose che voi uomini 
neanche immaginate. Navi da 
combattimento in fiamme al lar¬ 
go dei bastioni di Orione. E ho vi¬ 
sto i raggi B balenare alle porte 
di Tannhauser. 

E tutti questi momenti andran¬ 
no persi nel tempo, come lacrime 
nella pioggia. 

E’ tempo di morire”. 


licola) ci permette di scavare in profon¬ 
dità in questo film che, nel bene e nel 
male, è senza dubbio uno dei capolavo¬ 
ri della fantascienza cinematografica. Il 
film, come dicevamo, è stato analizzato 
in tutti i suoi aspetti, nei sottintesi e 
nelle allegorie che certo non mancano, 
nel significato di certe incongruenze, 
che sembrano tanto evidenti da far 
pensare che siano 11 per qualche motivo 
preciso, invece che essere frutto di di¬ 
sattenzione. Eccone alcune, pescate a 
volo dalla messe dì notizie che Internet 
ci offre in gran quantità. 

Bryant informa Deckard che ci sono 
sei replicanti liberi sulla terra, tre uomini 


e tre donne. Roy e Leon sono i due ma¬ 
schi, e Pris e Zhora le due donne, ma 
gli altri? Bryant racconta che uno dei re¬ 
plicanti è arrostito mentre tentava di at¬ 
traversare i sistemi di difesa della Tyrell 
Corporation, ma non ne specifica il ses¬ 
so. Questo lascia fuori un ultimo repli¬ 
cante. uomo o donna non è dato di sa¬ 
pere. Nella prima stesura della sceneg¬ 
giatura i due mancanti all'appello sono 
chiamati Mary e Hodge, e Bryant non 
fa cenno alla loro morte. La frase fu 
successivamente corretta in "two got 
fried", ma poi modificata in "one got 
fried". Perché? 

Distinguere un replicante da un uma¬ 
no è quasi impossibile, salvo sottopo¬ 
nendolo a un complesso test alla mac¬ 
china di Voight-Kampff (ne parliamo nel¬ 
le note). Ma se un replicante, come si 
vede nel film, può mettere una mano 
nell'acqua bollente senza subire danni, 
perché adottare un test cosi comples¬ 
so? Basterebbe prelevare un campione 
dei loro tessuti. Come mai, se i repli¬ 
canti sono tanto pericolosi e la loro cir¬ 
colazione sulla terra proibita, Rachel rie¬ 
sce a fuggire cosi facilmente dalla Ty¬ 
rell, e come fa a venire in aiuto a 
Deckard durante il suo scontro con 
Leon, se pochi minuti prima era stata 
chiamata a videotelefono ed era ad un 
altro capo della città? 

Come fa Roy a entrare cosi facilmen¬ 
te nell'ufficio di Tyrell? Certo, il grande 
capo si fidava di Sebastian, ma occorre 
ricordare che, nella chiamata, quest'ulti¬ 
mo avvisa Tyrell di aver portato un ami¬ 
co; impossibile pensare che questa so¬ 
la affermazione possa aver dato via li¬ 
bera all'appartamento di Tyrell, peraltro 
ben conscio del pericolo che corre. 

E vediamo qualche piccola mcon- 
gruenza, gli errori non voluti, chiamati in 
gergo i "goof". Tutti i film, a ben guar¬ 
darli, ne sono pieni, e "BR" non manca 
all'appello. Qualcuno a caso. Quando 
Deckard parla con Bryant nel suo uffi- 


Webografia: 


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rt-pO/i/.-.-.'.'.'o;.- y O.-. 1,'L.g 

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MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


Glossario 


BLADE RUNNER 


___| Soprannome di speciali agenti particolarmente addestrati all'uso della 

macchina di Voight-Kampff e la cui specifica funzione è di eliminare i replicanti che posso¬ 
no essere di minaccia all’uomo o che oltrepassano i confini loro assegnati II nome ufficia¬ 
le di questi agenti è Rep-Detect 


REPLICANTE: 


_ creatura artificiale riprodotta in base a esperimenti di ingegneria genetica 

e composti di materia organica assolutamente uguale all'umana. Inizialmente furono svi¬ 
luppati degli animoidi (replicanti ammali) esclusivamente per uso ludico o per compagnia, 
dopo che la maggior parte delle specie si erano estinte. Successivamente replicanti uma¬ 
ni furono creati per scopi militari e per esplorazione interplanetaria in condizioni di penco¬ 
lo Nexus 6 è il replicante supremo, pressoché indistinguibile dall'uomo I replicanti sono 
proibiti sulla Terra, tranne che per processi industriali complessi e rischiosi per l'uomo La 
legge non considera umani i replicanti e non concede loro alcun diritto. In gergo sono 
chiamati "lavori in pelle" 

ESJcomputer di elevata potenza, dotato di sistema di raffreddamento criogenico Le 
macchine della polizia e l'appartamento di Deckard ne sono provvisti sotto forma di termi¬ 
nale. Tra le sue funzioni, quella di poter analizzare immagini e di muoversi nell'ambiente 
rappresentato senza esserci fisicamente presente (nel 1995 la NASA Tech. Brief descris¬ 
se una macchina in fase di avanzata sperimentazione, dalle funzioni simili a Esper, chia¬ 
mata Ommview). 


MACCHINA DI VOIGHT-KAMPFF: 


_| forma avanzata di Ite detector che misura le contra¬ 
zioni del muscolo dell'iride e la presenza del pulviscolato atmosferico emesso dal corpo. 
E' usata principalmente per verificare le reazioni emotive dei replicanti a una serie di do¬ 
mande accuratamente distribuite, sfruttando errori e mancanze nell'empatia dei replicanti 
stessi 


SPINNER. 


_| termine generico per indicare macchine volanti in uso sulla terra intorno al 

2020 II loro uso è riservato alla polizia e a sole persone autorizzate. Capace di sollevarsi 
in aria e di viaggiare a gran velocità, ha tre motori (convenzionale, jet e antigravità) 


172 


































Biade Runner 


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ciò, ha già i segni della lotta con Leon, 




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Altri siti, nessuno perù 
completo come II 
precedente, 


sebbene non lo abbia ancora incontra¬ 
to, Quando Leon sbatte Deckard contro 
il finestrino della macchina, i vetri sono 
già rotti. Se guardate bene Zhora men¬ 
tre scappa, noterete che ha, una volta, 
stivali alti e quella successiva, quando 
infrange la vetrina, stivali bassi. Il nu¬ 
mero di serie stampato sulla scaglia è 
diverso da quello che dice (in versione 
originale) la donna cambogiana che la 
analizza al microscopio (a parte il fatto 
che non è una scaglia di serpente, ma 
una foglia di marijuana, e che la donna 
non la toglie dall'involucro di plastica 
per esaminarla) Come mai, dopo la 
morte di Zhora e Leon, Gaff avvisa 
Deckard che ci sono ancora quattro re¬ 
plicanti in circolazione; ma come fanno 
a essere quattro, ammesso anche di in¬ 
serire Rachel (di cui Gaff però non ha 
notizie della fuga?), La camicia di 
Deckard. quando viene afferrato per il 
braccio da Roy, è stirata perfettamente, 
mentre è tutta stropicciata nella scena 
successiva, e, ancora, quando Pris esce 
dall'ascensore con Sebastian i suoi ca¬ 
pelli sono asciutti, ma quando entra in 
casa sua sono bagnati. Infine, ma non 


ultima, Roy chia¬ 
ma, alla fine del 
film, Deckard per 
nome, sebbene 
non lo conosca. 

Curiosità, trovate 
a piene mani dagli 
insonni appassio¬ 
nati, ce ne sono 
ancora tantissime. 
Deckard, maledetto antifemminista, in 
fondo uccide solo le due donne, tutti i 
replicanti, nel film, sono indicati con il 
nome e tutti gli umani solo col cogno¬ 
me, ogni replicante è indicato da una si¬ 
gla che ne riassume le caratteristiche 
(nella scena iniziale Leon è 
N6MAC41717, che vuol dire Nexus 6, 
Male, A-Physical, C-Mental, data d’atti¬ 
vazione 4/17/17, secondo la notazione 
d'oltre oceano). Durante il test su Leon, 
il colore degli occhi cambia in una sce¬ 
na, e il regista, sottilmente, cambia lo 
stile dei capelli a seconda del comporta¬ 
mento di Rachel; quando si comporta 
da replicante i capelli sono perfettamen¬ 
te raccolti, in uno stile quasi meccanico. 
Quando si comporta da "umana" essi 
sono sciolti e disordinati. La musica 
strimpellata al piano da Deckard è il 
"Concerto in D minore per chitarra e ar¬ 
chi" di A. Vivaldi, e il giornale nell'appar¬ 
tamento di Leon è la stessa edizione di 
quello che legge Deckard all'inizio del 
film. Curiosità golosa (che volete, anche 
il grande Hitchcock indulgeva a una nota 
personale); il film proiettato nel cinema 
prospiciente l'appartamento di Seba¬ 
stian è della moglie di Ridley Scott. 


Conclusioni 

Per un cult-movie, per il simbolo di 
un film che rappresenta un momento, 
nella storia degli SF Movie, difficilmen¬ 
te dimenticabile, queste pagine non 
possono certo bastare Quindi mettia¬ 
mo i remi in mare e veleggiamo tra le 
grandi e piccole isole che ci hanno per¬ 
messo di ricordare cosi piacevolmente 
questa grande storia. Nei siti indicati 
troverete paralleli umani e culturali, so¬ 
ciali e filosofici. Troverete la stona 
dell'unicorno e del suo significato, pre¬ 
sente solo nella versione DC. Trovere¬ 
te come Scott abbia sovente scelto 
materiale della scenografia che rivedia¬ 
mo in altri film (ad esempio il monitor 
della macchina VK è lo stesso che si 
vede nella parete della cabina coman¬ 
do del Nostromo; il rumore di fondo 
dell'appartamento di Deckard è lo 
stesso che si sente in certe scene, an¬ 
cora, di "Alien", e ancore le stesse so¬ 
no le sigarette giallastre) e quali siano 
poi stati, nel tempo, i giudizi dei prota¬ 
gonisti (Harrison Ford ebbe modo di 
dire "Nel film sono un detective che 
non fa il detective"). Alcuni hanno vo¬ 
luto vedere significati simbolici anche 
nei ventilatori, in un'epoca dove preve¬ 
dibilmente sarebbero stati obsoleti, al¬ 
tri hanno calcolato che la piramide di 
Tyrell avrebbe intorno ai seicento piani 
e, paragonando le sue dimensioni e la 
sua forma al New York World Trade 
Center, hanno previsto che possa ac¬ 
cogliere non meno di dieci milioni di 
persone; e sono ben trenta i logo di 
compagnie che appaiono nel film, veri 
o inventati, dall'Atari alla Wakamoto. 
Buona visione. 

KB 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


173 














































Le pubblicazioni 
prendono il volo 


Salireste su un aereo senza la sicurezza che tutti, ma proprio tutti i controlli siano stati effettuati? 
Se la vostra risposta è No, allora perché, alla stessa stregua, mandate i vostri file al Service senza 
controllare che tutto sia Ok? Per fortuna oggi c’è FlightCheck, un programma che mette a nudo 


tutti i problemi che possono 
essere presenti nei file da 
inviare al Service. 

di Mauro Gandini 


Masochismo proprio 
e improprio 

Ripensando ai bei tempi andati, una del¬ 
le cose che più ci colpisce è la differen¬ 
za di ritmo del lavoro: gli anni '60 e 70 ci 
sembrano andare al rallentatore rispetto 
al ritmo impostoci oggi dal business. Ma 
questo ritmo indiavolato è spesso causa 
di problemi, che nascono dal fatto che la 
fretta non è mai una buona maestra. 

Nel campo del desktop publishing, tutto 
ciò si traduce in perdite di tempo per i 
più banali errori nella preparazione delle 
pubblicazioni, come dimenticanza di in¬ 
serimento dei file con le immagini alta 
definizione o dei font nel disco da invia¬ 
re al Service. Se il Service è bravo, vi ri¬ 
solverà buona parte dei problemi (ma a 
quali costi?), se no avrete delle pellicole 
e relativi cromalin assolutamente impre¬ 
sentabili al cliente. 

Questo ultimo caso pensiamo possa 
rientrare a tutti gli effetti nel campo del 
masochismo improprio: certamente, an¬ 
che se siete masochisti nel vero senso 
della parola, non terrete le fruste e le ca¬ 
tene in ufficio, ma senza dubbio può fa¬ 
re parecchio male anche perdere una 
giornata a cercare la soluzione ad un 
problema, che si poteva risolvere ancor 
prima di iniziare a lavorare sulla pubblica¬ 
zione stessa... 

Se invece non siete masochisti, allora 
FlightCheck fa per voi 



Ecco una prima idea 
dei problemi presenti 
nel documento: sele¬ 
zionando un problema 
e premendo il tasto 
Soluzione in alto a de¬ 
stra si accederà a 
TrueFile ,M Solution 
che vi aiuterà a trovare 
la giusta soluzione 


Una veduta comples¬ 
siva di tutte le catego¬ 
rie di problemi 


X •••■“>•*' IMI - 


Tutto, ma 
proprio 
tutto sotto 
controllo 

Anche nella realiz¬ 
zazione della più 
banale delle pubbli¬ 
cazioni, gli errori 
sono in agguato. 

Tutti gli elementi del documento vanno 
esaminati in modo preciso, allo scopo di 
evitare un output di stampa non corri¬ 
spondente alle attese. La mancanza di 




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un controllo appropriato del documento 
prima della stampa può richiedere il ri¬ 
torno all'applicazione di origine del do¬ 
cumento, allo scopo di apportare le cor- 


174 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 






















































































rezioni necessarie, e quindi una nuova 
stampa del documento stesso, Per que¬ 
sto un "FlightCheck", "controllo prima 
del volo", è consigliabile. 

Per comprendere l'utilità di un "control¬ 
lo prima del volo", è sufficiente pensare 
alle operazioni necessarie per preparare 
un aeroplano al decollo, I tecnici ispe¬ 
zionano ogni parte del velivolo per veri¬ 
ficarne le condizioni, e solo quando gli 
elenchi dei controlli sono stati comple¬ 
tati l'aeroplano viene autorizzato al de¬ 
collo. Il controllo di un aereo è certa¬ 
mente una cosa molto più seria della 
stampa di un documento: il mal funzio¬ 
namento dell'aereo può mettere a ri¬ 
schio la vita dei passeggeri. Tuttavia, 
può capitare di dover stampare un do¬ 
cumento di grande importanza e di ri¬ 
schiare la perdita del cliente nel caso in 
cui la stampa non soddisfi appieno i re¬ 
quisiti. 

FlightCheck porta il concetto di "con¬ 
trollo prima del volo" in ambito di desk¬ 
top publishing: il risultato è un controllo 
cosi accurato dei vari elementi che 
compongono il documento, che spesso 
può risultare sbalorditivo. 

Attenzione! FlightCheck non è un cor¬ 
rettore ortografico, quindi non lamenta¬ 
tevi se nella vostra pubblicazione com¬ 
pare "pora" anziché "pera". I controlli 
sono di altro genere e consentono di 


I risultati dei controlli 

La prima cosa da fare è indicare a Fli¬ 
ghtCheck il file che si intende controlla¬ 
re: una volta scelto il documento e dato 
l'Ok, il programma inizia il suo lavoro ed 
esamina in sequenza tutti gli elementi 
che compongono la nostra pubblicazio¬ 
ne. Dopo alcuni minuti ecco apparire 
una finestra con l'elenco di tutti i poten¬ 
ziali problemi 

I problemi sono suddivisi per famiglie in 
modo da rendere più semplice la loro 
interpretazione: è anche possibile esa¬ 
minare i problemi di ogni singola pagina 
della pubblicazione. In generale è prefe¬ 
ribile per prima cosa dare un'occhiata 
generale a tutte le problematiche ri¬ 
scontrate per vedere a colpo d'occhio le 
più grossolane e porvi rimedio subito. 
Infatti a fianco del problema riscontrato 
viene dato in breve un consiglio su cosa 
fare: FlightCheck consente di attivare 
direttamente il programma che ha ge¬ 
nerato il documento in esame per poter 
subito correggere le cose più semplici I 
controlli effettuati dal programma sono 
differenti a seconda della applicazione 
utilizzata per generare il documento in 
esame. 

In effetti, l'utente ha ancor più possibi¬ 
lità di gestire i controlli: FlightCheck 
consente di personalizzare l'applicazio¬ 
ne aumentando o diminuendo i controlli 
per ogni famiglia di problematiche. Atti¬ 
vare tutti i controlli spesso può essere 
controproducente, perché si rischia che 
vengano intercettati possibili errori, che 
magari non esistono in determinate 
condizioni. 


Nulla scappa 

Per prima cosa dobbiamo dire che Fli¬ 
ghtCheck è in grado di controllare un 
gran numero di file, generati da pratica- 
mente tutti i principali software di impa¬ 
ginazione e di illustrazione. Per l'esat¬ 
tezza questi sono i formati riconosciuti: 

• QuarkXPress tutte le versioni fino al¬ 
la 4.0 

• Adobe PageMaker tutte le versioni fi¬ 
no alla 6.5 

• Adobe lllustrator tutte le versioni fino 
alla 8.0 

• Adobe Photoshop tutte le versioni fi¬ 
no alla 5.0 

• Macromedia FreeHand tutte le ver¬ 
sioni fino alla 8.0 

• Adobe PDF 

• Multi-Ad Creator tutte le versioni fino 
alla 2.0 

• FrameMaker 5.5. 

I controlli si estendonb su differenti 
aree: i progettisti di FlightCheck hanno 
studiato molte tipologie di documenti e 
hanno riscontrato 8 famiglie di possibili 
problemi in ogni pubblicazione: 

• Problemi di leggibilità del file della 
pubblicazione stessa 

• Problemi di interpretazione delle sin¬ 
gole pagine 

• Problemi di layout di ogni singola pa- 


I font del docu¬ 
mento. 


’utti i colon utilizasti 
iB/ documento 


mandare i file al Service con la sicurezza 
che le pellicole saranno esattamente 
ciò che ci aspettiamo. 

Vediamo quindi che tipo di errori Flight¬ 
Check è in grado di intercettare e cosa 
succede poi. 


gina. 

• Problemi di stampa e di utilizzo della 
fotounità 

• Problemi legati ai colori utilizzati 

• Problemi di Trapping 

• Problemi di font 

• Ed infine problemi di immagini. 


Un esame 
approfondito 

Dopo un primo controllo veloce, si pas¬ 
sa ad un esame approfondito dei pro- 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


175 










































































blemi riscontrati Con oltre 150 proble¬ 
mi che il programma riesce ad intercet¬ 
tare. è un po' difficile in un articolo di 
poche pagine riuscire a concentrare una 
descrizione di quelli più comuni o strani. 
Senza dubbio le indicazioni che il pro¬ 
gramma dà nelle tre aree relative al co¬ 
lore, ai font e alle immagini sono forse 
quelle più importanti 

Colori 

Nell'area dei colori, spesso ci si trova di 
fronte a pubblicazioni nelle quali non tutti 
i colori sono pronti per la stampa in qua¬ 
dricromia. Se non ci si accorge per tem¬ 
po di questi errori, il risultato potrebbe 
essere di due specie: in primo luogo po¬ 
trebbero uscire più pellicole rispetto alle 
classiche 4; nel secondo caso, se il Servi¬ 
ce non si accorge di questo fatto e fa 
uscire le pellicole per la sola quadricro¬ 
mia, potremmo ritrovarci con tutte le 
pubblicazioni stampate, ma senza alcuni 
pezzi che nel documento risultavano es¬ 
sere nei colori non trattati per essere uti¬ 
lizzati in quadricromia. 

A parte le informazioni sulla codifica dei 
vari colori all'interno del documento. Fli- 
ghtCheck ci aiuta nella comprensione dei 
problemi indicandoci come e dove questi 
colori sono stati utilizzati; se per esempio 
vengono posti nelle vicinanze due ele¬ 
menti di colore simile l'effetto potrebbe 
essere di non riconoscere dove finisce 


uno e inizia l’altro, oppure di notare la 
leggera differenza e catalogarla come un 
possibile errore di stampa. Oppure se 
usa uno sfondo giallo non ci saranno pro¬ 
blemi, mentre se lo stesso colore giallo 
viene applicato ad un filetto sottile, esso 
potrebbe risultare poco visibile. 

Font 

Il lavoro svolto da FlightCheck in questo 
campo è molto importante. Ogni tipolo¬ 
gia di font, Type 1, True Type e Multiple 


Master ha caratteristiche completamen¬ 
te differenti che spesso, se non sem¬ 
pre. creano grossi problemi di conviven¬ 
za tra loro Oltre a ciò. ogni tipo di font 
necessita di una serie di file di supporto 
che spesso mancano nel sistema e che 
non creano problemi per la realizzazione 
di bozze, mentre diventano essenziali in 
fase di definitivi. Per rendere più sem¬ 
plice il lavoro, FlightCheck possiede un 
utile database dei font: per utilizzare 
questo elenco è sufficiente indicare al 
programma tutte le cartelle sul nostro 
disco rigido che contengono font. Una 
volta ottenuto l'elenco dei font, esso ci 
fornirà delle utili informazioni come per 
esempio sapere sempre in qualsiasi 
momento quali sono in font attivi e 
quelli che non lo sono, oppure indicare 
se mancano i file per la stampante. 


Immagini 

I formati in cui le immagini vengono di¬ 
stribuite sono ormai parecchi: spesso la 
fretta non ci consente di esaminare i fi¬ 
le uno ad uno. magari aprendoli con 


Tabella delle principali caratteristiche 


✓ Controllo di 150 parametri che possono creare problemi. 

✓ Database font per controllare tutti i font del computer e loro utilizzo. 

✓ Possibilità di utilizzo di AppleScript per creare routine e attività multiple di controllo. 

✓ Raccolta di tutti gli elementi che servono per inviare un lavoro al Service 

✓ Stampa di report dettagliati sui problemi riscontrati. 

✓ Compressione dei file per un trasferimento più semplice. 

✓ Visualizzazione dettagliata degli attributi di ogni oggetto presente nella pubblicazione 

✓ Visualizzazione dei problemi per categorie. 

✓ TrueFile ,M Solution per ricevere suggerimenti veloci su come risolvere ogni problema. 

✓ Segnalazione di conflitti di font. 

✓ Visualizzazione degli attributi dei fogli di stile applicati alla pubblicazione 

✓ Visualizzazione dei settaggi di default del programma per il Trappmg 

✓ Visualizzazione diretta della pagina dove si trova un elemento che crea problemi. 

✓ Visualizzazione dei problemi per famiglie o per singole pagine 

✓ Interazione con i programmi di desktop publishmg. 

✓ Lista in ordine alfabetico di tutte le immagini presenti nel documento. 

✓ Stampa di moduli di informazione sulle caratteristiche del lavoro personalizzabili, 

✓ Help on-line. 


176 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 















































































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Database dei font 
presenti sul com¬ 
puter. 


Photoshop o FreeHand, cosi poi al Ser¬ 
vice ci vogliono giornate intere per po¬ 
ter ottenere le pellicole. 

L'ideale sarebbe utilizzare esclusiva- 
mente file PostScript puri o immagini 
.TIF, i primi perché sono già pronti per 
una rapida decodifica da parte dell'inter¬ 
prete PostScript, mentre le seconde 
perché sono già pienamente rasterizza- 
te a punti. 

L'errore più comune è quello di portare 
al Service pubblicazioni nelle quali abbia¬ 
mo utilizzato una o più immagini in for¬ 
mato .JPG (a proposito chi sa cosa si¬ 
gnifica questa sigla? Vediamo se i nostri 
lettori riescono a scoprirlo...): durante la 
preparazione delle pellicole, queste im¬ 
magini devono essere prima decom¬ 
presse. operazione che richiede molto 
tempo ed un pesante utilizzo della CPU 
del computer 

Un altro problema potrebbe essere 
quello di colori speciali che si annidano 
aH'interno di alcune immagini. Spesso ci 
ritroviamo con una pellicola in più senza 
sapere perché (a video l'immagine è si¬ 
mile a qualsiasi altra). 

Spesso inoltre si pensa che un'immagine 
contenga il tracciato di ritaglio: se ciò non 
è vero, potremmo ottenere dei fondi bian¬ 
chi sovrapposti ad altri, mentre a video 
magari le immagini risultano perfette. 


Lavori complessi 

FlightCheck consente di organizzare il 
lavoro evitando di perdere tempo. Il pro¬ 


gramma prevede una procedura batch 
che consente di organizzare il lavoro su 
più file per ottenere senza alcun inter¬ 
vento manuale una serie di report con i 
problemi di ogni singolo documento. 
Inoltre il programma supporta anche il 
linguaggio Apple Script, che consente 
di creare delle vere e proprie funzioni 
speciali: in effetti questa possibilità è a 
disposizione degli utenti più esperti. 

Per finire citiamo la possibilità, come 
accennato sopra, di ottenere un report 
dei problemi riscontrati per un successi¬ 
vo controllo. 


Il lavoro finito 

Alla fine dei controlli, FlightCheck non è 
ancora stanco e ci aiuta ancora: ovvia¬ 
mente stiamo parlando della possibilità 
di chiedere al programma di identificare 
tutti gli elementi da mandare al Service, 
dai font alle immagini. 

Anche in questo caso si tratta di ottimo 
aiuto poiché, fino a quando si lavora con 
tutto in una cartella la cosa è semplice, 
mentre nel caso ci siano delle immagini 
condivise da altre pubblicazioni, spesso, 
trovandosi in altre cartelle, vengono bel¬ 
lamente dimenticati, con relativi proble¬ 
mi. 


Il volo finale 


Nessun prodotto potrà mai darvi la cer¬ 
tezza al 100% che la vostra pubblicazio¬ 
ne risulterà come voi l'avevate la prima 
volta nella vostra mente e successiva¬ 


mente sul video del computer. Certa¬ 
mente FlightCheck aiuta moltissimo 
poiché consente due risparmi di tempo: 
il primo durante la creazione della pub¬ 
blicazione. dove ci si potrà concentrare 
sulla qualità dei contenuti e lavorare 
con meno concentrazione sui problemi 
legati proprio alla generazione delle pel¬ 
licole: il secondo risparmio di tempo de¬ 
riva dal fatto che prima di portare i file 
al Service si saranno controllati e corret¬ 
ti tutti i potenziali errori. 

In effetti questo FlightCheck non è un 
programma utile solo agli utenti: anche 
i Service possono trarne grandi benefici 
a livello di tempo risparmiato, poiché un 
controllo con FlightCheck porta via po¬ 
chi minuti, ma può far risparmiare ore 
di lavoro. Inoltre ciò consente di offrire 
agli utenti un servizio in più, dando 
maggior sicurezza sui risultati ottenibili. 

Il programma è in lingua Italiana: all'in¬ 
terno della confezione troviamo tuttavia 
il manuale in Inglese. Niente paura, 
all'interno della busta che contiene i di¬ 
schetti troviamo un dischetto con il ma¬ 
nuale italiano in formato elettronico .pdf 
(ben 71 pagine), Il programma in se 
stesso viene fornito su dischetto poi¬ 
ché il suo ingombro è limitato: al mo¬ 
mento dell'Installazione il file viene de¬ 
compresso e messo sul disco rigido del 
proprio computer. 

FlightCheck è importato in Italia da 
LinkService (0522-953867) e costa L. 
850.000 (aggiornamento a L. 230.000): 
esiste anche una versione "light" del 
programma che esegue un numero leg¬ 
germente inferiore di controlli e che co¬ 
sta meno di L. 400.000. Inoltre nel sito 
della società produttr ice Markzware 
Il www.markzware. corni è possibile sca¬ 
ricare una versione di prova che può es¬ 
sere utilizzata per un paio di mesi dal 
momento deH’installazione. 

«SS 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


177 




































































Mille e non più mille 
Linux e l'anno 2000 

Mancano sempre meno giorni al 2000 e negli informatici cresce sempre più la curiosità di 
vedere quali saranno i reali effetti di quello che è stato battezzato il “bug del millennio”. 
Nonostante il problema sia conosciuto da anni, pochi infatti si sono preoccupati di risolverlo 
per tempo. In questo articolo vedremo alcuni suggerimenti sulle precauzioni da prendere con 
Linux e come verificare che il nostro sistema possa continuare a lavorare in piena efficienza... 
almeno per altri 38 anni. 


di Giuseppe Zanetti 


Più che all'anno 2000, le mie 
aspettative di bambino erano rivol¬ 
te al 13 settembre del 1999, data in 
cui la luna avrebbe dovuto essere sca¬ 
gliata fuori dall’orbita terrestre 
dall’esplosione di un deposito di scorie 
nucleari. Ero infatti convinto che sarei 
stato uno degli abitanti della base Alpha 
e che magari un giorno avrei potuto pi¬ 
lotare un’Aquila o magari prendere il po¬ 
sto del capitano Koemg al comando di 
quel manipolo di trecento abitanti. 

Per i pochissimi lettori che ancora 
non lo sapessero, ricordo che con il ter¬ 
mine "bug dell'anno 2000” (Y2K. dove 
la Y è l’abbreviazione di Year e K indica 
le migliaia, come nei Kg) si intende far 
riferimento a tutta una serie di proble¬ 
matiche legate alla difficoltà di alcuni 
vecchi (e purtroppo anche recenti) pro¬ 
grammi nel riconoscere correttamente 
il passaggio dal 31 dicembre 1999 al pri¬ 
mo gennaio del 2000 (non oso dire "il 
cambio di millennio” per non attirarmi 
gli strali di quelli che sono convinti che il 
millennio termini alla fine del 2000). 


La causa: la poca 
lungimiranza 

La causa del problema deve ricercarsi 
indietro negli anni, e precisamente 



quando, per risparmiare pochi byte di 
memoria, a quel tempo risorsa molto 
preziosa, si decise di codificare le date 
indicando solamente le ultime cifre 
dell’anno 199 al posto di 1999). Il proble¬ 
ma viene alla luce quando si tentano di 
sottrarre date posteriori al 2000 con da¬ 
te ad esso antecedenti in questo caso 
infatti la sottrazione 00 - 99 restituisce 
un numero negativo A seconda dei casi 
questo può comportare una semplice 
scocciatura, ma anche il possibile annul¬ 
lamento del nostro conto in banca o la 
scelta di buttare via una partita nuova di 
medicinali o di generi alimentari come 
se fossero ormai scaduti da un secolo 
(oppure, che forse è ancora peggio, di 
mettere in circolazione merce ormai 
vecchia). 

Si noti che si tratta di un problema di 
progetto dovuto alla poca lungimiranza 
di alcuni programmatori. Il fatto che si 
tratti di un errore di progetto non signifi¬ 


ca perciò che tutte le implementa¬ 
zioni ne siano necessariamente af¬ 
fette. È necessario verificare caso per 
caso, programma per programma che 
tutto funzioni alla perfezione 

Il problema non è limitato ai soli 
sistemi operativi e programmi ap¬ 
plicativi, ma può riguardare anche 
il firmware delle macchine (ad esempio 
il BIOS dei personal computer) o il codi¬ 
ce contenuto nelle ROM dei sistemi 
"embedded” E questo è forse l'aspet¬ 
to piu grave, in quanto non solo siamo 
portati a dimenticare che anche il video¬ 
registratore. l'orologio da tavolo, la lava¬ 
trice o l'ascensore contengono al loro 
interno dei microprocessori e dei pro¬ 
grammi, ma anche perché spesso l'ag¬ 
giornamento del software difettoso in 
questo tipo di sistemi è una operazione 
molto meno agevole rispetto al compu¬ 
ter di casa. 

I diversi settori dell'industria e dell'eco¬ 
nomia, primo fra tutti quello bancario, 
hanno già provveduto o stanno provve¬ 
dendo ad affrontare il problema, con più 
o meno urgenza a seconda dell’impor¬ 
tanza delle eventuali conseguenze Cosi, 
a meno di eventuali sorprese, non vale la 
pena preoccuparsi piu di tanto per il pro¬ 
prio conto corrente o per la carta di credi¬ 
to Se le banche sono passate indenni 
attraverso l'Euro, figuriamoci che paura 
possono avere di un problema che si co- 


178 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 




nosce da più dì 30 anni. 

È bene invece porre una certa atten¬ 
zione a tutti quei sistemi che sono go¬ 
vernati da molte variabili e che possono 
andare facilmente in crisi, come i tra¬ 
sporti Quasi sicuramente a causa del 
bug del 2000 non cadrà nessun aereo, 
ma probabilmente vi saranno dei ritardi 
o degli errori nelle prenotazioni dovuti a 
qualche computer andato in crisi. 
Perciò, se state pensando di prenotare 
un viaggio in Australia per vedere per 
primi l'alba del nuovo millennio, vi con¬ 
viene prendere in considerazione l’ipo¬ 
tesi di allungare un po' la vacanza, piut¬ 
tosto che passare quei giorni ad aspet¬ 
tare fermi in qualche aeroporto. 

Per quanto riguarda gli apparecchi do¬ 
mestici, sarebbe bene fare un piccolo 
inventario ed andare a verificare nei siti 
dei diversi fabbricanti la compatibilità 
dei loro prodotti con l'anno Duemila 
Molti videoregistratori ad esempio non 
sanno riconoscere che il 2000 è un an¬ 
no bisestile e passano come se nulla 
fosse dal 28 febbraio al primo marzo. 
Un buon sito, dedicato in particolare al 
gentil sesso, che spiega le conseguen¬ 


ze che può avere il problema sulla vita 
di tutti i giorni e sulle famiglie è Y2K for 
Women |http://www.y2kwornen.com/)| 

Anno bisesto, anno 
senza sesto 

Nonostante sìa il più grave, quello del 
primo gennaio non è l’unico problema 
con cui dovremo fare i conti nel nuovo 
millennio. Non occorrerà neppure 
aspettare troppo, dato che già il 28 feb¬ 
braio bisognerà stare attenti a verificare 
che i nostri computer si siano ricordati 
di trovarsi in un anno bisestile. La rego¬ 
la infatti dice che un anno è bisestile se 
è divisibile per 4 ma non è divisibile per 
100. Alcuni programmatori dimenticano 
però una piccola postilla: l'anno è anco¬ 
ra bisestile se è divisibile per 400 
Perciò il 2000 è bisestile. 

Lo afferma lo stesso Papa Gregorio, 
riformatore del calendario, neH'Inter 
Gravissimas: 

"Anno vero MM, more consueto dies 


bissextus in te rea le tur, februario dies 

XXIX continente, idemque ordo inter- 
mittendi intercalandique bissextum 
diem 

in quadringentis quibusque annis per¬ 
petuo conservetur". 

A proposito, sapreste rispondere con 
assoluta sicurezza alla domanda 
"dov'era il tristristrisavolo di Pippo 
(l'amico di Topolino, non il nome della 
variabile!) il giorno 10 settembre del 
1752?". Semplice: non era da nessuna 
parte, in quanto tale data non è mai esi¬ 
stita. Il buon Papa Gregorio, infatti, per 
far quadrare il suo nuovo calendario con 
il moto della terra ha dovuto recuperare 
un po' di anni bisestili, a spese dei gior¬ 
ni dal 3 al 13. Potete sincerarvene scri¬ 
vendo: 


# cal 

9 

1752 





September 1752 


S 

M 

Tu 

W 

Th 

F 

S 



1 

2 

14 

15 

16 

17 

18 

19 

20 

21 

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30 


Bookmark 


Un ottimo punto di partenza per la navigazione alla ricerca di informazioni su Linux e il problema dell'anno 2000 è 
sicuramente http://www.linux.org/help/beginner/year2Q00.htmH 

Altri link interessanti sono: 


http://www.linuxworld.com/linuxworld/lw-1998-10/lw-10-y2k.html 

Linux in thè New Millennium 

http://www.ntlug.org/-cbbrowne/linuxy2k.html 

Linux and Year 2000 (Christopher Browne) 

http://www.linux.org.uk/mbug.html 

Linux and Year 2000 (UK.Linux.Org) 

http://www.gnu.org/soitware/year2000.html 

GNU Software in thè Year 2000 

http://www.gnu.org/software/year2000-list.html 

List of GNU Software and Year 2000 Problems 

http://language.perl.com/news/y2k.html 

Year 2000 Compliance: Lawyers, Liars, and Perl 

http://www opengroup.org/desktop/faq/y2k.htm 

Open Group Desktop Technologies in thè Year 2000 

http://www.apache.Org/docs/misc/FAQ.html#year2000 

Apache Year 2000 Statement 

http://www.apacheweek.eom/issues/97-05-23#y2k 

Apache and thè Year 2000 

http://charlotte.redhat.com/legal statement phtml/#y2k 

Redhat Year 2000 Readiness Disclosure 

http://wwwdebian.Org/News/1 998/19980104/ 

Debian and thè Millennium Bug 

http://master.debian.org/-csmall/y2k.html 

Debian and Y2K - techmcal Information 

http://www suse com/PressReleases/y2k,html 

S.u.S.E. Linux and thè Year 2000 

http://www.suse.com/PressReleases/y2k-2.html 

S.u.S.E. Linux and thè Year 2000 - Update 

http://www.applix.com/appware/aa_y2k.htm 

Applixware/Anyware and thè Year 2000 

http://www.aivazian.demon.co.uk/tt/tt.html 

Time Travel - Linux Kernel Module 
for testing Year 2000 Compliance 

mtD.vrwww.sehdmail.oila/taa/section4.ntmi#4 1 1 

Sendmail Year 2000 Statement 

htto://www.sun com/v2000/CDl.html 

Sun Microsystems Year 2000 Product 

Compliance Status List 

http://ca.samba.org/samba/docs/sambay 2 k.html 

Samba Year 2000 Statement 

http://www.scriptics.com/Y2K.html 

Tel Year 2000 Compliance 

http://www.python.org/doc/FAQ html#2.11 

Python Y2K Statement 

http://ourworld.compuserve.com/homepages/rsandler/Y2KFAQ.htm 

Year 2000 FAQ 

http://www.garynorth.com/ 

Y2K Links and Forums 

http://www.ieeeusa.org/Y2K/jEEE _ 

USA Y2K Resource Page 


MCmicrocomputer n, 196 - giugno 1999 


179 















Altri problemi di data 

Neppure il 1999 si può dire esente da 
spiacevoli sorprese legate alle date. Il 22 
agosto ad esempio sono andati in crisi 
molti vecchi ricevitori GPS ed è stato ne¬ 
cessario resettarli. Ciò a causa di un con¬ 
tatore interno che torna a zero ogni 1024 
settimane (poco più di 19 anni), 

Un'altra data fonte di problemi con cui 
dovremo fare presto i conti sarà il 9 set¬ 
tembre di quest'anno. Infatti in alcuni 
programmi la data 9/9/99 viene utilizzata 
come marcatore di errore o col significa¬ 
to di "mai". Quando si programma con¬ 
viene essere lungimiranti (o almeno aver 
fiducia che il proprio lavoro duri per un 
po' di tempo). 


Prima di tutto il BIOS 

Non ha senso domandarsi se il siste¬ 
ma operativo o i programmi che si stan¬ 
no utilizzando siano o meno compatibili 
con l'anno 2000 se prima non si è verifi¬ 
cato che lo sia la macchina su cui stan¬ 
no girando. Una fonte importante di pro¬ 
blemi può essere infatti lo stesso 
firmware della macchina ed in particola¬ 
re al BIOS dei PC. 

Alcuni BIOS vecchi hanno infatti pro¬ 
blemi con la gestione del cambio di se¬ 
colo. Ciò non è un problema con altri si¬ 
stemi operativi, in quanto essi stessi co¬ 
stringono gli utenti ad un upgrade abba¬ 
stanza frequente della macchina. Linux 
invece funziona in modo egregio anche 
su macchine un po' vecchiotte e perciò 
deve fare i conti con questo problema. 

La procedura per verificare se il pro¬ 
prio BIOS è compatibile con l'anno 2000 
è abbastanza semplice e consiste 
nell'entrare nell'interfaccia di gestione 
dello stesso mediante la pressione 
dell'apposito tasto (DEL o ESC) al boot 
e nel regolare l'orologio a poco prima 
della mezzanotte fatidica, ad esempio 
alle ore 23:58 del 31 dicembre 1999. 
Spegnete ora il computer usando l'ap¬ 
posito pulsante di alimentazione (lo spe¬ 
cifico perché certi computer invece di 
spegnersi si pongono in standby) e at¬ 
tendete 3 o 4 minuti prima di riaccen¬ 
derlo. Se tutto è a posto, l’orologio do¬ 
vrebbe segnare pochi minuti dopo la 
mezzanotte di sabato 1 gennaio 2000. 
Uno dei miei computer segna invece 
domenica primo gennaio 1900, che non 
è esattamente il risultato che mi sarei 
aspettato di ottenere. 


Secondo la FAQ su http://ourworld. 
compuserve.com/homepages/rsand- 
ler/Y2KFAQ.htm ben 80.000.000 di PC 
nel mondo sarebbero affetti da questo 
problema. 

Se anche il vostro BIOS è difettoso, è 
necessario che ve ne procuriate una 
versione più recente. L'aggiornamento, 
specialmente nel caso di macchine un 
po' vecchie, non è tuttavia dei più sem¬ 
plici, in quanto può essere necessario 
sostituire una EPROM nella scheda ma¬ 
dre I BIOS più recenti risiedono invece 
su Flash EPROM e perciò l'upgrade può 
essere effettuato da software (comun¬ 
que essi non dovrebbero essere affetti 
da particolari problemi). 

Il kernel di Linux 
ed il bug del 2000 

Come regola generale, Linux non è 
afflitto dal bug del 2000. 

Il kernel memorizza infatti le date con¬ 
tando i secondi trascorsi dalla mezza¬ 
notte del primo gennaio 1970 (data che 
prende il nome di "The Epoch", 
"L'Epoca"). In questo modo le ore 
20:24:58 del 12 maggio 1999 vengono 
rappresentate col numero 926533498. 
Analogamente, la mezzanotte del 31 di¬ 
cembre 1999 sarà per il kernel di Linux 
semplicemente un altro numero, senza 
un particolare significato (946677600). 
Vedremo in seguito che neppure questo 
metodo è esente da inconvenienti. 

Per memorizzare questo valore la li¬ 
breria ANSI C di UNIX utilizza la struttu¬ 
ra "struct tm", definita in /usr/include/ti- 
me.h, che dovrebbe essere manipolata 
solamente mediante alcune apposite 
funzioni standard del linguaggio (strfti- 
me) che permettono di ottenere o setta- 
re i diversi campi che compongono la 
data. Perciò i programmi che accedono 
correttamente a questa struttura non 
dovrebbero avere particolari problemi 
con l'anno 2000. 


I programmi 

Ma siamo sicuri che tutti i programmi 
funzionino correttamente? Provate a 
scrivere il seguente comando: 

# date -s "Jan 1 00:00:00 2000" 

Il risultato è un desolante: 
date: invalid date 'Jan 1 00:00:00 


Il fatto che il kernel e le librerie stan¬ 
dard non siano vulnerabili al problema 
non significa che lo siano automatica¬ 
mente tutti i programmi che ci si fa gi¬ 
rare sopra. Alcuni di essi potrebbero ad 
esempio accettare in input una data 
dall’utente e compiere essi stessi delle 
operazioni non compatibili con l'anno 
2000 . 

Un errore di programmazione abba¬ 
stanza frequente deriva dal fatto che 
nella "struct tm" il campo tm_year non 
rappresenta le ultime due cifre dell'an¬ 
no, bensì "il numero di anni trascorsi a 
partire dal 1900", 

struct tm 
{ 

int tm_sec; /* seconda */ 

int tm_min; /* minutes */ 

int tm_hour; /* hours */ 

int tm_mday; /* day of thè month */ 

int tm_year; /* year since 1900 */ 

}; 

Il tipo di dati utilizzato (int) é abba¬ 
stanza ampio da permettere un funzio¬ 
namento corretto per almeno altri 
32.768 anni, tuttavia la definizione del 
campo incoraggia i programmatori ad 
avere un modo apparentemente sem¬ 
plice per ottenere il valore delle ultime 
due cifre dell'anno. Se tale metodo fun¬ 
ziona correttamente fino al 1999 (in cui 
tm_year vale 99), lo stesso non si può 
dire per l’anno seguente, in quanto, 
coerentemente alla sua definizione, 
tm_year non vale 00, bensi 100. Perciò 
è facile che alcuni programmi scrivano 
la data della prossima Epifania come 
06/01/100 (se non addirittura 
06/01/19100). 

In generale i programmi di Linux più 
importanti e di uso più frequente non 
hanno particolare necessità di manipo¬ 
lare le date e se lo fanno passano co¬ 
munque attraverso le funzioni messe a 
disposizione del sistema Quasi tutti i 
comandi base di Linux derivano dal pro¬ 
getto GNU e già questo è un ottimo in¬ 
dice di affidabilità, robustezza e profes¬ 
sionalità. Lo stesso dicasi per altro 
software molto utilizzato o scritto da or¬ 
ganizzazioni importanti, come Apache, 

X Window o XFree Come al solito la fi¬ 
losofia dell'Open Software aiuta moltis¬ 
simo, in quanto ognuno è in grado di 
andare ad analizzare il codice sorgente 
2 ooo’ dei programmi alla ricerca di 


180 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


eventuali problemi ed eventualmente di 
risolverli . _ 

Il sito http://www.qnu.orq/so<twarej 
year2000-list.html contiene la lista del 
software GNU di cui è stata testata la 
compatibilità con il bug del 2000. Per 
ogni programma (attenzione alle versio¬ 
ni!) è descritto se esso funzionerà cor¬ 
rettamente il prossimo anno oppure se 
vi saranno dei problemi. Tali risultati 
non sono stati ottenuti mediante test 
banali come il portare avanti la data 
dell'orologio, che possono non preve¬ 
dere tutti i casi possibili di errore, bensì 
da una analisi riga per riga del codice 
sorgente, il che offre buone garanzie di 
correttezza. 

In certi casi troverete scritto "non 
siamo sicuri che funzioni”. Nonostante 
la bravura delle persone che scrìvono 
software sotto l'etichetta GNU capita 
infatti che certi programmi siano scritti 
in un linguaggio che assomiglia più 
all’aramaico antico che al C moderno. 
In questo caso fare una analisi riga per 
riga risulta abbastanza arduo. A questo 
proposito mi viene in mente una gara 
che avviene ogni anno fra i programma¬ 
tori C, in cui vince chi scrive il program¬ 
ma più illeggibile (non a caso il nome 
della gara è "Obfuscated C Contest"). 
Il regolamento impone tuttavia che non 
solo tale codice sia formalmente corret¬ 
to e compilabile mediante un compila¬ 
tore ANSI C, ma anche che esso possa 
essere passato con successo attraver¬ 
so lint, un tool che ne verifica ulterior¬ 
mente ed in modo assai severo la cor¬ 
rettezza. 

Anche all'interno del software GNU 
vi sono tuttavia dei programmi non 
compatibili con l'anno 2000: alcuni di 
questi infatti si basano moltissimo sulla 
manipolazione delle date, quelli che ge¬ 
stiscono le diverse revisioni del softwa¬ 
re,, come CVS. 

È bene ripetere che è necessario ve¬ 
rificare con una certa accuratezza la ver¬ 
sione dei programmi che si stanno uti¬ 
lizzando. Non è ad esempio "Apache" 
ad essere compatibile con l'anno 2000, 
bensì la "versione 1.3 di Apache". La 
differenza non è da poco. 

Sebbene i programmi importanti sia¬ 
no per la quasi totalità immuni da pro¬ 
blemi dovuti all'anno 2000 o perlomeno 
essi sono almeno conosciuti, lo stesso 
non si può dire per tutti quei programmi 
piccolissimi e poco utilizzati, in quanto 
spesso nessuno, compresi gli stessi 
autori, si è preso la briga di andare a ve¬ 


rificarne ed eventualmente correggerne 
i problemi, Poco male: se nessuno se 
ne è preoccupato, è probabile che esso 
non compia operazioni particolarmente 
critiche o irrinunciabili. 

La migliore fonte di informazioni sulla 
compatibilità di un programma con l'an¬ 
no 2000 rimane quella di andarsi a leg¬ 
gere la documentazione fornita con es¬ 
so oppure di visitarne la homepage su 
Internet. Alcuni indirizzi utili sono ripor¬ 
tati nei bookmark nel riquadro allegato 
a questo articolo. 

Nel caso del software commerciale, 
spesso non si può disporre dei sorgen¬ 
ti. In questo caso la verifica della pre¬ 
senza del bug e le eventuali correzioni 
possono essere eseguiti solamente da¬ 
gli autori. E se la ditta è fallita? 
Pazienza, è uno dei difetti del software 
commerciale. 


Time Travel 

Com e ultima risorsa esiste Time 
Travel |(http://www-aivazian .demoni 
co.uk/tt/tt.html), un piccolo modulo 
(2111 byte) da caricare al boot, il quale 
permette di testare un singolo pro¬ 
gramma con una data diversa da quella 
del resto del sistema. Oltre a permette¬ 
re le prove di compatibilità, esso sarà 
utile il prossimo anno per far girare 
eventuali programmi bacati come se 
fossero ancora nel 1999. Ovviamente 
l'autore si raccomanda di utilizzarlo so¬ 
lamente a questo scopo e non per aggi¬ 
rare le protezioni dei programmi 

Il funzionamento di Time Travel è 
semplice: esso intercetta le chiamate al 
sistema operativo che hanno a che fare 
con la data e simula un ambiente con 
un valore diverso dell'orologio L'instal¬ 
lazione è semplicissima, in quanto non 
richiede la ricompilazione del kernel. 
Una volta ottenuto il programma lo si 
carica in memoria con un semplice 


dove al posto di myprog si deve so¬ 
stituire il nome del programma da te¬ 
stare. Il valore di tt_shift rappresenta il 
numero di secondi che si vogliono ag¬ 
giungere o togliere alla data attuale. 

Il 19 gennaio 2038 

E veniamo al problema di data che 
affligge la maggior parte dei sistemi 


UNIX ed anche Linux. Il metodo inven¬ 
tato da Ritchie e colleghi di rappresen¬ 
tare le date come i secondi trascorsi 
dall'Epoca, se applicato ad un sistema 
a 32 bit è in grado di contare solamen¬ 
te 2 A 32 secondi In pratica il contatore 
viene azzerato dopo che sono passati 
2.147 483.647 secondi, che è il massi¬ 
mo numero che può essere rappresen¬ 
tato mediante un intero a 32 bit con se¬ 
gno. Anche se a prima vista possono 
sembrare molti, in pratica causano 
l'overflow del registro che contiene la 
data più o meno all'inizio del 2038. 
Come passa in fretta il tempo... 

Il problema può essere risolto o ri¬ 
scrivendo in modo complicato parti del 
kernel, oppure passando ad un sistema 
a 64 bit, che consente di memorizzare 
date fino all’anno 292.271.025.015. 

Anche se quasi quarant'anm di tem¬ 
po possono sembrare molti, sono sicu¬ 
ro che nel 2037 ci sarò sicuramente 
qualcuno che si troverà a dover affron¬ 
tare in fretta e furia il problema. D'al¬ 
tronde anche il problema del 2000 è 
conosciuto da parecchi anni e nono¬ 
stante questo c'è chi ha continuato im¬ 
perterrito a scrivere programmi che 
considerano solo le ultime due cifre 
della data. 


Conclusioni 

Più che il dover fare l'inventario delle 
applicazioni non funzionanti ed even¬ 
tualmente correggerle o aggiornarle al¬ 
le versioni corrette, l'aspetto che mag¬ 
giormente preoccupa è il poco interes¬ 
se da parte di molte aziende a dedicare 
soldi o risorse in tale operazione. Si 
tratta infatti di un impegno assai gravo¬ 
so e a cui le aziende spesso non sono 
preparate, vuoi per la mancanza di per¬ 
sonale preparato, vuoi per il fatto che. 
in quanto non retribuito, viene conside¬ 
rato un lavoro non prioritario. Secondo 
tt uhi.ft=iooooo Kevin Schick, 
del Gartner 
Group, "l'alternativa all’affrontare per 
tempo il problema del 2000 sarà il falli¬ 
mento dell'azienda". 

PS: Il primo gennaio cade di sabato e 
perciò ci sono eventualmente ben due 
giorni per cercare di procurarsi una 
nuova radiosveglia nel caso quella vec¬ 
chia non funzioni. Peccato, perché co¬ 
me alibi non era niente male. 

tue 


# insmod timetravel.o tt_prog="myprog 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


181 






Mùi- 

PD-SOFTWARE 


OS/2 e Java: 
un binomio vincente! 


Questo mese vi proponiamo per la prima volta un programma Java. Si tratta di ICQ, un comodo 
programma per la gestione dei contatti su Internet. La versione 1.1.7 del JDK Java per OS/2 è infatti la più 


veloce sul mercato. Vale la pena di provarla. Inoltre 
parliamo di un programma tutto italiano, Syncro, 
per la sincronizzazione di file e directory, molto 
utile in una rete o con un portatile. 


altre piattaforme! in 
su e di settare l'og¬ 
getto collegato con 
il programma in 
questa maniera 
Path and file name 
<JRE E X E >. 
Parameter <-cp 
\ . \ICQ | a r 
M i r a b I I 



i s . I C Q 


a cura del Team OS/2 Italia 


ICQ for Java 0.981 

• Genere: Internet Utility 

• File: icqjava zip (605 kb) 

• Autore: Mirabilis 

• Reperibilità Internet 

I 

download 

• Autore recensione: Flaviano 
Prosperim |(tiaviano»;'usa.net| 


Tanti nostri amici 
utilizzano Internet e le sue grandi potenzia¬ 
lità E quante volte, mentre ci annoiamo in 
lunghissimi download, cerchiamo qualcu¬ 
no con cui fare due chiacchiere? E perché 
non farle con i nostri amici? Con questo 
ottimo programma della Mirabilis. riuscia¬ 
mo a fare questo e tante altre cose 
ICQ ci dice in tempo reale chi è Online in 
ogni momento, per questo non sarà più 
necessario cercare le persone sulla rete e 
chissà su quale server IRC 
Il programma lavora in background, per¬ 
mettendo cosi l'utilizzo anche se si stanno 
facendo altre cose. Una volta creata la con¬ 
tact list (vedremo poi come) potremo utiliz¬ 
zare: Chat, invio messaggi, e-mail, pagine 
Web e file. 

L'interfaccia grafica con l'utente è molto 
intuitiva e di facile utilizzo anche per chi 
non è molto pratico di computer II pro¬ 
gramma ha bisogno di una versione JDK 
dalla 1.1.3 (l’utilizzo di Java consente 
anche (‘utilizzo di questo programma su 


N e t A w a r e 
CNetAwareApp -path >. working directory: 
<X:\ICQJAVA> oppure utilizzare il program¬ 
ma di installazione scaricabile da 
httpV/hobbes.nmsu edul 

Una volta fatte queste operazioni, ICQ è 
pronto per essere eseguito sul nostro PC. 
Possiamo eseguire il programma per la 
prima volta permettendoci di registrarci 
come un nuovo o già esistente utente: per 
fare questo, bisogna essere collegati con 
Internet Adesso una finestra ci guiderà 
nella fase di registrazione richiedendo alcu¬ 
ni nostri dati personali (Nick. nome, cogno¬ 
me...). Un aspetto importante è la nchiesta 
di accesso da parte di utenti che ci voglio¬ 
no nella loro contact list, i quali saranno 
costretti a richiedere una nostra autorizza¬ 
zione, che ci perverrà nel momento in cui 
saremo collegati Quindi riceveremo il 
nostro codice identificativo (UIN), che sarà 
protetto da una password e che ci renderà 
immediatamente utenti di questo servizio. 

Ora dobbiamo crearci una nostra contact 
list. la quale ci dice chi è online (che verrà 
mostrato con l'icona di stato) e chi è offrine, 
mostrando chi sta cercando di comunicare 
con noi. Per fare questo è necessario utiliz¬ 
zare il motore di ncerca che è inserito nel 
programma Per operare nel migliore dei 


modi la nostra ricerca è necessario cono¬ 
scere l’UIN della persona interessata, oppu¬ 
re (scelta non consigliata in quanto piu 
lenta) di sapere l’indirizzo e-mail, il nome, il 
cognome oppure il nick. A questo punto, 
dopo aver mandato la nostra richiesta di 
ricerca, ci apparirà la lista della o delle perso¬ 
ne trovate e selezionando quella richiesta 
potremo inserirla nella nostra contact list, 

Se durante la nostra presenza un'altra 
persona (che abbiamo nella contact list) è 
anch'essa presente, possiamo utilizzare 
con lei i servizi che ICQ ci rende disponibili 
semplicemente cliccando sul suo nome. 

Per spedire un semplice messaggio sara 
necessario selezionare "Message", scrive¬ 
re il msg e spedirlo (il ricevente verrà infor¬ 
mato della ricezione tramite un suono) 

Per chattare in tempo reale dobbiamo 
spedire la nostra richiesta alla persona 
selezionata se quest'ultima accetterà si 
aprirà una finestra che ci permetterà di col¬ 
loquiare (come IRC). Naturalmente è pos¬ 
sibile aprire più finestre di Chat con una 
sola o più persone (per fare questo è 
necessario spedire la richiesta di Chat sele¬ 
zionando anche "Add to session" e sce¬ 
gliendo la sessione aperta a cui aggiunge¬ 
re il nuovo utente). 

E' possibile anche spedire dei file 
durante il trasferimento una finestra ci mdi- 


182 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 
































cherà la percentuale spedita, indicando 
anche il flusso di connessione e di conse¬ 
guenza anche il tempo rimasto, oppure 
spedire indirizzi Internet tramite la selezio¬ 
ne URL. 

Nel momento in cui siamo connessi al 
server ICQ possiamo cambiare il nostro 
stato di disponibilità semplicemente clic- 
cando sulla parte inferiore della finestra 
creata durante l'esecuzione: Online, indica 


a chiunque abbia il nostro UIN nella con¬ 
tact list la nostra presenza sul Web, 
Offlme, ci scollega dalla rete di ICQ; Away, 
rende nota la nostra temporanea assenza 
dal PC, N/A, l'assenza è prolungata per un 
lungo tempo; Occupied, i.e. "siamo occu¬ 
pati e non vogliamo essere disturbati", 
solo i msg urgenti verranno ricevuti; DND, 
do not disturb; Invisible, gli altri utenti non 
possono sapere quando noi siamo online 


(ma nel momento in cui decidiamo di 
comunicare con un persona, questa ci 
vedrà online). La figura mostrata indica 
nella mia contact list solamente numeri: 
questo per evitare di rendere noti i nick dei 
miei amici; l'icona sul numero "6" indica la 
presenza di un messaggio. 

Insomma, ICQ sicuramente è un pro¬ 
gramma utile e divertente, e che riesce 
migliorare il nostro lavoro. Infine colgo 



• Syncro 0.54 

• Genere: Utility dischi e file, 
freeware 

• File: syncro054.zip, 350 kb 

• Autore: Mario Sebastiani, 
^è5à(_mqnostDDs.pan0oral1| 

• Reperibilità Internet: http://gho 
stbbs.pandora.it 

• Autore recensione: Marco Bertini 
|( mpeilinK,' inaine com| 

Ci sono varie ragio¬ 
ni per parlare bene del programma analiz¬ 
zato in questa recensione, la prima è che 
è veramente ben fatto ed utile, la seconda 
è che é in italiano e la terza, forse più per¬ 
sonale, è che mi ha salvato più di 600 
Mbyte di dati, quando un hard disk di un 
PC della mia rete ha deciso che era giunto 
il momento di guastarsi; usando Syncro, 
infatti, mantengo una copia dei miei dati 
su tutti i PC della rete. 

Syncro è un programma che. come si 
può intuire dal nome, mantiene sincroniz¬ 
zate due directory Un programma come 
questo è molto utile nel caso si abbiano 
più PC collegati in rete: ormai, visto il 
costo delle schede Ethernet, se si hanno 
due computer vicini è molto conveniente 
collegarli per condividerne le risorse; usan¬ 
do OS/2, grazie al fatto che è indubbia¬ 
mente ancora il più potente Networking 
Operatmg System in circolazione, l'opera¬ 
zione risulta molto facile - ed è già stata 
spiegata in vari articoli su Just WARP! 
Ii illp //www.inclini' n/mc| ink/teamos2it/ita 
) - e con la condivisane di dischi e stam¬ 
panti le unità presenti sugli altri computer 
verranno visti come fisicamente presenti 
sul PC che usiamo. 

Vediamo alcuni possibili casi di utilizzo, 
che possono capitare sia in caso di uso 
casalingo che di ufficio, in cui Syncro risul¬ 
ta particolarmente utile: alcuni computer 
della rete sono dei portatili che, a seconda 
delle esigenze, vengono scollegati e usati 
in altri ambienti: al ritorno è necessario 
duplicare i file modificati, o creati ex novo, 
su uno o più server della rete; i PC sono 
tutti fissi e si usa Syncro per mantenere 
copie identiche di directory contenenti 
dati particolarmente importanti sui dischi 
di più PC. Nella mia personale esperienza, 
i due casi descritti sono presenti contem¬ 


poraneamente. 

Passiamo adesso ad esaminare il pro¬ 
gramma 

L'installazione è semplice, basta decom¬ 
primere il file zip nella directory in cui si 
vuole installarlo, quindi si lancia il program¬ 
ma di installazione, che non fa altro che 
creare sulla scrivania il folder con le icone 
per eseguire Syncro. 

La sincronia delle directory può essere 
effettuata in due modi: unidirezionale, 
ovvero viene stabilita la directory di origine 
che deve essere replicata in quella di arri¬ 
vo, oppure bidirezionale, ovvero prima 
vengono copiati i file nuovi o modificati 
presenti in un folder, quindi viene ripetuta 
la stessa operazione partendo dalla secon¬ 
da directory. 

Nel caso si usi la modalità unidireziona¬ 
le, è possibile usare anche una funzione 
aggiuntiva di "mirroring", che cancella 
dalla directory di arrivo eventuali file non 
presenti in quella di partenza, rendendole 
cosi esattamente uguali 

Il controllo sulla necessità di sincroniz¬ 
zare due file viene effettuato per default, 
basandosi sulla data e l'ora di accesso al 
file. 

E' possibile anche evitare che Syncro 
esegua direttamente la copia dei file. Può 
essere infatti impostata la modalità di 
creazione del file COPIA.TXT, nel quale 
vengono scritti i comandi necessari alla 
sincronizzazione delle directory; basterà 
poi rinominare questo file in ,CMD per lan¬ 
ciarlo da riga di comando. Questo metodo 
di funzionamento introduce anche un'altra 


funzionalità, 
ovvero il controllo 
sul CRC del file; il 
CRC è un siste¬ 
ma mediante il 
quale viene calco¬ 
lata una "impron¬ 
ta digitale" carat¬ 
teristica di ogni 
file, che permette 
di distinguere 
due file altrimenti 
apparentemente 
simili per nome, 
data e ora. Nel 
caso si trovino 
due file con le 
stesse caratteri¬ 
stiche di nome e 
"time stamp", 
ma con CRC 
diverso, questo 
viene scritto nel file COPIA.TXT, in modo 
che ('utilizzatore prenda la decisione su 
come comportarsi. 

Altra funzione opzionale molto impor¬ 
tante è quella che effettua una copia di 
backup dei file che vengono sostituiti: 
questi file vengono salvati in una directory 
di backup specificata dall'utente 

Per finire, oltre al funzionamento inte¬ 
rattivo, è possibile eseguire il comando da 
shell o tramite altri programmi eseguiti in 
batch, o magari usando programmi come 
Cron, che consentono di lanciare applica¬ 
zioni in determinate ore, per automatizza¬ 
re completamente il processo; in questo 
caso verrà creato anche un file di log che 
contiene tutte le operazioni eseguite da 
Syncro. 

Quest'ultimo metodo di lavoro è reso 
possibile dal fatto che tutte le impostazio¬ 
ni per l'esecuzione di Syncro vengono 
gestite dal programma di configurazione, 
che provvede a creare file contenenti le 
impostazioni a cui viene anche associata 
un'icona nella cartella di Syncro. Basta 
cosi fare un doppio click su questa icona 
per eseguire la sincronizzazione, oppure 
passare sulla linea di comando il nome del 
file di configurazione per l'esecuzione in 
modalità batch. 

In conclusione. Syncro è veramente un 
programma ben fatto, potente ma facile 
da usare e con un’interfaccia curata com¬ 
pletamente in italiano. Dulcis in fundo, è 
completamente gratuito: è una delle utility 
che uso di più e lo consiglio senza riserve. 

MS 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


183 
























MHÉfiafc 


coordinamento di Andrea de Prisco 


MetaCreations 
HeadLine Studio 1.0 

di Raffaello De Masi 



Amici del Mac, e 
poi, se vi fa piacere, 
amici miei, ve ne rac¬ 
conto una curiosa. 

Molti anni fa ('Avellino 
giocava in sene A, e 
affrontava alla pari, 
senza battere ciglio e a 
fronte alta, squadre 
del calibro della 
Juventus, del Milan, 
della Roma, e tante al¬ 
tre che, nessuno spe¬ 
ro me ne vorrà, non 
nomino per motivi di 
spazio e anche perché 
di calcio non capisco 
nulla. Mi addormento 
regolarmente davanti 
al televisore durante i campionati del 
mondo, dando il cattivo esempio ad 
Anja che fa un tifo scatenato per 
l'Italia, anche quando gioca con 
l’Ucraina. Qualche volta mi è capitato, 
la sera, di andare in pizzeria, io e mia 
moglie, in coincidenza di qualche parti¬ 
ta importante della nazionale, e me la 
sono goduta un mondo, nel silenzio più 
assoluto, con quattro camerieri che si 
facevano in quattro (prodotto=16) tutti 
attorno al nostro tavolo, il pizzaiolo pri¬ 
mario che veniva personalmente a 
chiedere se la pietanza era stata di no¬ 
stro gusto, e il proprietario che, col ca¬ 
lendario in mano, elencava, in maniera 
non proprio esemplare, un'eletta schie¬ 
ra di santi e beati per la loro scarsa cu¬ 
ra verso gli interessi della categoria. 


Bene, (‘Avellino va a 
Verona, in trasferta. 
Comincia ia partita e 
dopo dieci minuti in¬ 
cassiamo la prima 
"polpetta"; al trenta¬ 
duesimo la seconda. 
Quarantaduesimo e il 
nostro "libero" viene 
atterrato, in area di ri¬ 
gore avversaria. Palla 
sul dischetto, tiro e... 
"fuori!", come Baggio 
nelle giornate buone. 
Negli spalti avellinesi 
sì potevano sentire le 
mosche volare, e si 
che la rappresentanza 
era nutritissima (le 
FF.SS. organizzavano, per l’occasione, i 
"treni verdi", niente ambientalismo, 
solo il colore della maglia); la tifoseria 
irpina dimostrava ancora una volta la 
fierezza, il contegno e la signorilità che 
l’ha sempre contraddistinta. Dopo il ri¬ 
poso, le squadre ritornano in campo; e 
qui subentra il genio avellinese che ci 
ruggisce dentro. 

Appena la squadra veronese è al 
completo ecco srotolarsi sui nostri 
spalti uno striscione, enorme, immen¬ 
so, frutto di notti insonni; e su questo, 
scritta in fiammanti lettere rosse, com¬ 
pare la frase: "Giulietta era una 
z...ola”! 

Sono passati tantissimi anni da allora 
e l'iniziativa, povero Verona, è stata se¬ 
guita da altre squadre, che poi se ne 


MetaCreations 
HeadLine Studio 1.0 

MetaC'eations Corporation 
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Carpenteria. CA 93013. USA 
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MetaOeations BeedLme Studio 1 0 

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184 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 












MeiaCreations 


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La finestra di lavoro 
principale, con l'area di 
banner, i tool, la palette 
delle proprietà e quella 
dei colori. 


La schermata di registrazione del programma. 


sono arrogate anche la paternità (si è 
vista, la scena, anche per televisione), 
L'Avellino oggi arranca in fondo alla C, 
l'immenso stadio, costruito per ospita¬ 
re la massima serie, oggi accoglie grup¬ 
petti di tifosi che paiono, più che altro, 
mosche in una cattedrale, e gli striscio¬ 
ni, nelle partite nostrane, sarebbero ri¬ 
dicoli (ammesso che qualcuno avesse 
ancora voglia di farli!). E la persona che 
allora ebbe quell'idea originale forse 
oggi realizza strisce d'altro tipo. Magari 
con il pacchetto che stiamo provando. 

HeadLine Studio, 


Lo splashscreen del 
programma. 


MCmicrocomputer 


per creare banner 

HStudio è probabilmente la via più 
semplice e diretta per creare banner 
animati, qualunque sia la loro destina¬ 
zione. Esso è il complemento perfetto 
di ogni designer Web, e permette di 
creare con facilità GIF animate da inse¬ 
rire nelle finestre scorrevoli cui ormai 
da tempo ci hanno abituato i browser. 

Realizzato da MetaCreation (casa ben 
nota a chi si occupa di computer grafi¬ 
ca - ne abbiamo parlato diverse volte 
nella rubrica Digital Imaging, e, a titolo 
di esempio, citeremo pacchetti presti¬ 
giosi come Bryce e curiosi come Soap) 
gira sia su Mac sia su PC; ne proviamo 
qui la prima versione (anche se non ci 
sono sostanziali differenze tra le due). 

Su Mac le minime esigenze di instal¬ 
lazione richiedono un PowerPC, il 


System 8.0 o successivi, 32 MB di 
RAM, una disponibilità di 5 MB su di¬ 
sco e uno schermo a 16 o 24 bit. 

Creare un banner in HLine significa, 
più o meno, prevedere quello che il 
banner dovrà fare effettivamente: si di¬ 
segna un layout di base, si settano i 
punti di "sospensione" su cui si artico¬ 
lerà il movimento, si specificheranno 
gli intervalli di tempo tra i movimenti 
stessi. A questo punto si chiederà al 
pacchetto di completare il lavoro e di 
creare il prodotto finale. 

Il programma permette, praticamen¬ 
te, di animare qualunque cosa sia pre¬ 
sente in un banner: movimento degli 
oggetti, dimensioni di questi, forma e 
ombreggiatura, colori di fondo e di ba¬ 
se, e orientamento delle ombre. L'ani¬ 
mazione avviene attraverso una serie 


di comandi che sono raccolti in due pa¬ 
lette; quella dei tool e quella delle pro¬ 
prietà. 

La prima palette ha bisogno di pochi 
commenti. Si tratta dei soliti attrezzetti 
da disegno di base, come rettangoli, 
caselle di scrittura, ovali e un inedito 
"Slant Tool". Il secondo ambiente or¬ 
ganizza le proprietà dell'oggetto stes¬ 
so, intese come tutto quanto caratte¬ 
rizza i parametri qualitativi e quantitativi 
degli oggetti stessi. 

Sfogliando il manuale si scopre come 
quanto si pensa sia intuitivo, e invece 
non lo è. La prima cosa da fare, ad 
esempio, è pianificare il tempo di ani¬ 
mazione. Con questo termine si inten¬ 
dono tutti i parametri che parteciperan¬ 
no all'animazione stessa, come tempi 
di comparsa e scomparsa, intervalli per 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


185 




































la variazione dei colori, tempi di sposta¬ 
mento degli oggetti. Sembrerà strano, 
ma è più semplice stabilire tutti questi 
parametri anzitempo, magari dando lo¬ 
ro un comune denominatore, piuttosto 
che metterci le mani dopo. 

Se desiderato, si può creare un outli- 
ne o una "sceneggiatura", intesa, que- 
st'ultima, come una serie di immagini 
caratteristiche delle diverse fasi 
dell'animazione stessa. Merito di que¬ 
sta tecnica è la disponibilità di una serie 
di tappe lungo lo sviluppo, tappe che 
permettono di "vedere", fotografare e 
comporre l'animazione nella sua tota¬ 
lità. Questa, inoltre, consentirà di tene¬ 
re sempre sotto controllo il numero de¬ 
gli oggetti coinvolti, la loro posizione re¬ 
lativa. i tempi di intervento relativi e as¬ 
soluti. Una corretta pianificazione 
dell'animazione, inoltre, può fortemen¬ 
te contribuire a ridurre i tempi di down¬ 
load su Web, rendendo più manegge¬ 
vole il banner stesso. 


Principi di animazione 

Una volta stabilita, diciamo, la qualità 
del prodotto, la prima cosa da fare è or¬ 
ganizzare un'animazione corretta. In altri 
termini un banner, per essere convin¬ 
cente, deve esser gradevole da vedere, 
piacevole nell'animazione, non deve 
avere punti morti, deve eventualmente 
avere funzioni di riciclo rapide e omoge¬ 
nee. Questo si ottiene attraverso una 
serie di tool dedicati, che si basano su 
certe regole del saper vivere grafico che 
contribuiscono tutte a rendere più gra- 


Pacchetto specializzato, faci¬ 
le da usare, capace di pro¬ 
durre file compatti e di ele¬ 
vata qualità. 

Notevole disponibilità di tool, 
finalizzati allo specifico risuF 
tato 


Esigente in fatto di memoria 
In default, alcune finestre, su 
schermi piccoli (<15”) capita¬ 
no fuori dello schermo e so¬ 
no difficili da raggiungere 
Durante l'uso l'accesso al 
Finder è sospeso. 




devole l'ambiente 
all'utente che leg¬ 
gerà il nostro mes¬ 
saggio Facciamo 
un esempio; una 
scritta che si defor¬ 
ma in lunghezza è 
divertente, ma rad¬ 
doppia il suo impat¬ 
to quando all'azio¬ 
ne dell'allungamen¬ 
to viene fatta pre¬ 
cedere una piccola 
operazione contra¬ 
ria, come se, im¬ 
maginando, la stes¬ 
sa scritta prendes¬ 
se lo slancio. 

Ancora, una palla 
che rimbalza su 
una superficie ten¬ 
de a schiacciarsi in 
senso orizzontale 
all'impatto e ad al¬ 
lungarsi in senso 
verticale al rimbal¬ 
zo Una scritta che 
si muove sullo 
schermo diviene 
più accattivante se 
tutte le lettere non 
si muovono allo 
stesso modo; ve¬ 
dere una scritta le 
cui lettere finali co¬ 
minciano a muo¬ 
versi mentre le pri¬ 
me sono ancora 
ferme, come avvie¬ 
ne, ad esempio, 
per i carrelli di un 
treno, produce un grande effetto, in ter¬ 
mini di gradevolezza. 

E' possibile aggiungere, al primario, 
un movimento secondario (immaginia¬ 
mo una stringa di caratteri che passa so¬ 
pra un ostacolo), invisibile o non. Beh, in 
fondo è tutta questione di tempi, in un 
modo o nell'altro, e il vantaggio del pac¬ 
chetto è quello di permetterci di provar¬ 
ne diversi senza gravi appesantimenti in 
termini di tempo e di utilizzo di risorse. 

Passiamo a un esempio pratico ten¬ 
tando di creare un banner animato: 
apriamo il programma e selezioniamo 
una misura del banner stesso. Avremo 
sullo schermo quel che ci serve, in ter¬ 
mini di area di lavoro e di tool per lo 
stesso. Aggiungiamo del testo, chccan- 
do la palette relativa e scrivendo la 
stringa necessaria. Una volta completa¬ 


ta, sceglieremo "Proprietà dell'ogget¬ 
to", e ne individueremo le sue caratteri¬ 
stiche, come opacità, tessitura, colore, 
ombreggiatura, effetti particolari. E, im¬ 
mediatamente dopo, settiamo i punti 
chiave. 

Con questo termine un po' machia¬ 
vellico vengono individuati i punti carat¬ 
teristici dell'animazione. I punti chiave 
sono posizioni, momenti nel tempo e 
nello spazio, che rappresentano l'inizio 
e la fine dì una operazione. Imma¬ 
giniamo il logo di una società che com¬ 
pare in un banner e ci renderemo conto 
della cosa. Ci è stato commissionato di 
realizzare un effetto speciale che fa 
comparire dal nulla il logo stesso 
Setteremo due punti chiave. Il primo, 
individuato nel tempo come partenza, 
con il logo o la scritta con opacità zero. 


186 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 



















































lAnhiiodk 


d lite (« f»imner> 



il secondo con opa¬ 
cità 100, indichere¬ 
mo il tempo richie¬ 
sto perché questa 
operazione avven¬ 
ga e lasceremo fa¬ 
re al programma. Il 
resto lo vedremo 
con i risultati finali. 

E, ovviamente, la 
stessa tecnica vale 
anche per gruppi di 
oggetti o per l'ani¬ 
mazione finale. 

Se avremo fatto 
tutto a dovere, ge¬ 
stite le opzioni in ordine e modo corret¬ 
to, avremo il banner finale pronto e di¬ 
sponibile, ancorché in formato proprie¬ 
tario di HeadLine Studio. Basterà anda¬ 
re nella sezione di salvataggio per 
esportare il nostro lavoro in GIF e avere 
il file pronto per la nostra pagina Web. 

Qualche chicca, pescata qua e là du¬ 
rante l'uso del programma. Ógni ogget¬ 
to ha un suo punto di origine, eviden¬ 
ziato da un piccolo segno +, che rap¬ 
presenta il punto di riferimento quando 
si fanno operazioni di scalatura e di ro¬ 
tazione (la cosa potrà sembrare inutile 
con il testo, ma immaginate un oggetto 
irregolare). Gli oggetti possono essere 
inclinati, dotati di sfumature e di om¬ 
bre, possono essere deformati e colo¬ 
rati in maniera quanto mai difforme. A 


SEV \ 



gine per effetto di un "click here" Le 
stringhe possono essere spezzettate o 
disposte lungo curve, possono essere 
"attraversate" da colon diversi, e sotto¬ 
poste a effetti di luce speciali, come 
una lampada che illumina l'oggetto 
muovendosi (con relativa gestione del¬ 
le ombre). Una volta costruito il nostro 
capolavoro, si passa alla fase più speci¬ 
fica di utilizzo sul Web, con aggiusta¬ 
mento del numero dei fotogrammi, ri¬ 
duzione dei colon a quelli necessari a 
garantire brillantezza e vivacità mante¬ 
nendo dimensioni dell'immagine com¬ 
patte, uso del dithering e del frame dif- 
ferencing (controllo della trasparenza 
GIF nella rappresentazione di larghi 
blocchi di informazioni similari). 


proposito di colori, è possibile indicare 
al pacchetto di lavorare in "Web Safe 
Modem", esportare palette di tinte ver¬ 
so Photoshop, eseguire mascherature 
di tinte in modo diverso (oltre allo Xor - 
inversione dei colon quando si sovrap¬ 
pongono -, c'è un Magic Combine - 
combinazione dei colori in base alla loro 
brillantezza -, uno Pseudocolor - trasfe¬ 
rimento del colore verso tonalità di blu - 
, dissolvenze, esaltazione di tinte, over¬ 
lay - combinazione di colori con preser¬ 
vazione delle ombre e dello sfondo -, 
differenze - "sottrazione" dei colori -, 
inversione della saturazione). 

Un intero gruppo di opzioni riguarda 
gli effetti speciali. Animazioni soprattut¬ 
to, ma anche effetti di movimento, te¬ 
sto in corsa, rimbalzi, cambio di imma- 


Conclusioni 


Fare una sola cosa e farla bene. 
Buona medicina, quando i risultati si ve¬ 
dono. E HeadLine Studio serve a fare 
solo banner per il Web. facendo il suo 
lavoro al meglio. Grande è la facilità di 
utilizzo, la rapidità nell'uso, la semplicità 
nell’ottenere risultati interessanti; inte¬ 
ressante è poi la possibilità di ottimizza¬ 
re il prodotto finalizzandolo al Web 
nell'ottica del migliore equilibrio tra di¬ 
mensioni e rapidità di download. Anche 
per un banner delle classiche dimensio¬ 
ni delle testate che si incontrano sul 
Web, anche con animazioni, anche con 
scritte che scompaiono, insomma an¬ 
che con tutto, il risultato non supera 
mai una manciata di kappa. Il resto, l'in¬ 
ventiva, ce la dovete mettere voi. 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


187 
















































Ah, la posta! 

di Raffaello De Masi 


. che ci mette in contatto con il 
mondo. Beh, spesso è un contatto che 
piu che un rapido ha preso un accelera¬ 
to, ma cosa volete farci, o ci mangiamo 
questa minestra oppure... conoscete 
l'alternativa. 

Meno male che a bilanciare il postino 
che, talvolta (in occasioni rarissime, 
oserei direi, ci recapita il nostro nume¬ 
ro di MC con lievissimi ritardi, c'è la po¬ 
sta elettronica. Che non è, come pensa 
la mia zietta novantenne, una diavoleria 
che ci fa arrivare le lettere attraverso i 
fili della corrente, ma una specie di si¬ 
rena che ogni giorno c'invita maliziosa¬ 
mente a visitarla, nella suprema spe¬ 
ranza che Naomi c'invii quella missiva 
infuocata che aspettiamo da tempo. 

E invece siamo sepolti dallo spam¬ 
ming, dai bid che nessuno ha sollecita¬ 
to. dalle offerte che non si possono ri¬ 
fiutare. Qualcuno, a mia insaputa, mi 
ha pure iscritto a una mailing list di ma¬ 
teriale "hard core" e, una volta la setti¬ 
mana, mi arrivano piccanti proposte di 
costumi "sensazionali", pomatine mira¬ 
colose, profumi miracolosi; e non c'è 
verso di farli smettere 

Comunque, non divaghiamo; diceva¬ 
mo che la posta ci porta nella nostra 
cassetta, pardon, sul nostro video no¬ 
vità e notizie, contatti e messaggistica 
banale, pubblicità e periodici in linea. E 
la chiave per aprire questo scrigno è il 
nostro Client, che nella maggior parte 
dei casi si chiama Eudora o Claris o an¬ 
cora Outlook, nelle versioni light o pro¬ 
fessionali. Eppure c'è sempre chi pre¬ 



ferisce distinguersi con qualcosa di 
esotico, di diverso, di musuale. E' il ca¬ 
so di chi adotta MailSmith di cui abbia¬ 
mo parlato nella puntata scorsa, o di 
questo bel pacchetto, che ha il pregio 
di essere piccolo, disponibile anche 
con minime configurazioni e che fa il 
suo dovere nel migliore dei modi, anzi 
forse meglio di altri 


Musashi 3.0 

Caspita, che maestria; in circa otto¬ 
cento kappa di codice gli implementa- 
tori di Musashi 3.0 ci hanno messo pro¬ 
prio tutto; per cominciare è un client 
condivisibile in rete, con tanto di ammi¬ 
nistratore che gestisce accessi e risor¬ 
se, poi offre un'interfaccia tra le più 
semplici pur dimostrando un ampio 
ventaglio di opzioni. Gestisce posta 
POP e IMAP, account multipli, ognuno 
dei quali difendibile attraverso diversi 


gradi di accesso e con parola d'ordine 
(che è diversa da quello di accesso al 
POP server), messaggistica personaliz¬ 
zata automatica e di "prima riga" (parti¬ 
colare questo non sempre visto in altri 
pacchetti piu prestigiosi), gestione di 
cartelle e filtri, organizzazione ed eti¬ 
chettatura di messaggi in arrivo e usci¬ 
ta. La finestra di utilizzo principale è 
semplicissima, ma contiene tutto quel¬ 
lo che è necessario, e permette, attra¬ 
verso menu a discesa a portata di ma¬ 
no. di gestire account diversi in entrata 
e uscita. Buona la gestione della rubri¬ 
ca degli indirizzi, configurarle in vario 
modo. Eccellente l’opzione che per¬ 
mette di "vedere" la posta sul server e 
di cancellarla prima di scaricarla; se mu¬ 
tile o magari tanto grossa da bloccarci II 
collegamento per una mezz'ora o piu. 

Buoni i filtri, organizzarli e successi¬ 
vamente neditabili con un semplice 
click del mouse Rapida anche l'orga¬ 
nizzazione e il recupero delle firme. Un 


Ma come si compra su WWW? 


Questo riquadro ripete cose già viste sicuramente sia su queste pagine sia su infinite 
altre Come si acquista su WWW. come si può essere sicuri di non essere imbrogliati? 

Beh. rispondere a questa ultima domanda non è facile, mentre alla prima lo è di piu 
Per acquistare esistono diverse procedure, anche se è una sola quella che poi viene usa¬ 
ta, nella maggior parte dei casi Quasi tutti i siti mettono a disposizione un form in linea, 
una scheda che va riempita con i nostri dati e che alla fine chiede di inserire, quasi sem¬ 
pre. come forma di pagamento la carta di credito (universalmente accettate VISA e 
MasterCard, un po' meno AmEx e le altre) 

E a questo punto viene il dubbio; mi posso fidare? La risposta investe due settori diver¬ 
si Se temete di essere "spiati" da occhi indiscreti, esterni alla vostra transazione, la ri¬ 
sposta è si, a patto che il trasferimento avvenga in modo "sicuro" (lo vedete dal lucchet- 
tino che compare in qualche punto del browser) Il vostro messaggio viene infatti cutto- 
grafato e trasferito in maniera difficilmente decifrabile (d obbligo la parola difficilmente; in 
crittografia il sicuro non esistei) Se temete di essere in qualche modo raggirati dal vendi¬ 
tore o dal produttore che, detto fuori dei denti, potrebbe usare i dati della vostra carta per 
caricarvi di addebiti non previsti, beh. a questo punto nessuno vi può assicurare nulla, fat¬ 
te salve le garanzie insite proprio nell'uso della carta di credito. 

Se comprate negli USA e avete chiesto la spedizione via corriere, sarete contattati, so¬ 
vente addirittura dopo un paio di giorni, da un corriere internazionale che vi comunicherà 
che merce a vostro nome è in giacenza presso una certa dogana, e vi chiederà l'autorizza¬ 
zione a sbrigare per voi le pratiche Tempo un giorno e il tutto vi arriverà a casa, pagando 
gli oneri di sdoganamento e l'IVA sul valore dichiarato del pacchetto (circa il 25% in tutto) 
Tenete presente che, spesso, se il pacchetto é piccolo e ritenuto senza valore, passa li¬ 
beramente senza essere fermato dalla dogana (ma solo se ci arriva per posta) 


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MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 















neo sta nell'impossibilità di visualizza¬ 
zione diretta di messaggistica HTML, 
mentre sono disponibili diverse codifi¬ 
care per la spedizione degli attachment. 
Chi ha già usato finora altri pacchetti, ti¬ 
picamente Eudora Light o Pro, non ab¬ 
bia paura di cambiare, visto che è pos¬ 
sibile importare messaggistica, firme, 
address book da quest'ambiente (se¬ 
gno di cortesia, non sempre trovato al¬ 
trove, è possibile anche esportare ma¬ 
teriale da questo pacchetto verso altri 
clienti. 


Conclusioni 

Musashi 3 è proprio un bel package, 
ben costruito, realizzato con gran mae¬ 
stria, stabile e poco esigente in fatto di 
processore e di memoria (è sufficiente 
un 68020 e quattro MB di RAM per 



" IUNSOLVED MYST 



metterlo a suo agio). Veloce, sufficien¬ 
temente articolato da evitare che 


l'utente si possa 
sentire stretto, mo¬ 
stra di maneggiare 
con disinvoltura e 
agilità diversi ac- 
count e di posse¬ 
dere pressoché 
tutto il necessario 
a farlo definire un 
moderno Client 
dell'ultima genera¬ 
zione. 

Si acquista solo 
attraverso Web, da 
cui è scaricabile 
anche un dimostra¬ 
tivo che dura un 
mese, completa- 

_ mente funzionale 

Vale la pena di pro¬ 
varlo, se vi piacciono le macchine pic¬ 
cole e veloci. «£ 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


189 










































































fi Htfc'fà 

«■■■■uakH 


a cura di Amiga Group Italia 


Fantastic Dreams 
e Candy Factory Pro 

di Massimo Santoro 



Le applicazioni commerciali 
dedicate alle schede accele- 
. ratrici PowerPC cominciano, 
anche se con inesorabile len¬ 
tezza. ad apparire sul merca¬ 
to Fantastic Dreams e 
Candy Factory Pro dimostra¬ 
no di essere due prodotti 
orientati all'image processing 
che sfruttano in ottimo modo 
le potenzialità dei sistemi 
dual processor di Phase 5, 
pur rimanendo sempre utili 
per coloro che non hanno an¬ 
cora deciso di equipaggiare il 
proprio Amiga con una sche¬ 
da PowerPC. 

Fantastic 
Dreams 

Fantastic Dreams, succes¬ 
sore di Elastic Dreams, rical¬ 
ca in modo piuttosto accentuato lo stile 
di un ottimo programma per Mac e PC. 
denominato PowerGoo. Kai, la software 
house sviluppatnce di questo prodotto, 
è da molti anni leader nella produzione 
di applicativi e plug-in di alto livello dedi¬ 
cati alla manipolazione di immagini. Sin 
dalle prime release. PowerGoo è stato 
acclamato per l'immediatezza con cui 
era possibile eseguire morphing, anima¬ 
zioni, composizioni, miscelazioni ed al¬ 
tre decine di effetti speciali su immagini 
statiche e tutto sempre in tempo reale. 
Risulta particolarmente accattivante la 
GUI, ossia l'interfaccia grafica, con la 
quale è possibile effettuare qualsiasi ti¬ 
po di effetto con semplicità ed imme¬ 
diatezza Tutto questo, adesso, è dispo¬ 
nibile anche per sistemi Amiga, sebbe¬ 
ne Fantastic Dreams risulti in realtà un 


clone di PowerGoo, una "brutta copia". 
E' veramente cosi? No, Fantastic 
Dreams riesce a stupire anche se i suoi 
sviluppatori non hanno avuto a disposi¬ 
zione né i mezzi né l'esperienza accu¬ 
mulata in tanti anni da Kai Software. 
L'interfaccia grafica è accattivante in 
egual modo, gli effetti speciali non han¬ 
no niente da invidiare e la semplicità 
d’uso è strabiliante. Vediamo nel detta¬ 
glio che cosa ci permette di fare 


Il programma 

Innanzitutto ricordiamo che un pro¬ 
gramma del genere, seppur potentissi¬ 
mo, in realtà di primo acchito assomi¬ 
glia ad un giocattolo. Per intenderci, 
sembra tutto fuorché un software pro¬ 


fessionale. Al di là di quello 
che l'utente finale possa pen¬ 
sare, testandolo ci si rende 
conto di quanto i risultati che 
si possono ottenere siano 
molto al di sopra di ogni 
aspettativa 

Purtroppo l’unica nota do¬ 
lente è costituita dalla confe¬ 
zione. Fantastic Dreams viene 
distribuito su di un semplice 
CD-ROM. La documentazio¬ 
ne, in inglese e tedesco, è di¬ 
sponibile unicamente sotto 
forma di documenti Ami- 
gaguide. 

L'installazione richiede po¬ 
chi parametri da impostare 
quali il processore posseduto 
e se si possiede o meno FPU. 
Sbirciando fra i contenuti del 
CD, si nota che ciascun mo¬ 
dulo del programma è dispo¬ 
nibile per tutti i processori 68k 
e PowerPC presenti su 
Amiga. 

Una volta lanciato, la prima scherma¬ 
ta che viene presentata è denominata 
"Elastic". Questa sezione di program¬ 
ma consente la creazione di animazioni 
usando la tecnica del morphing 
Partendo da un’immagine a piacere (il 
team di Fantastic Dreams propone l'im¬ 
magine di un babbuino), è possibile mo¬ 
dificarla utilizzando uno qualsiasi dei 
tool presenti sullo schermo. Abbiamo a 
disposizione sei tasti principali con i 
quali compiere le azioni Smear, Move, 
Wipe, Undo, Mirror e Revert. Sulla sini¬ 
stra dello schermo è possibile selezio¬ 
nare invece la grandezza del pennello, 
mentre in alto a destra è presente una 
lista degli effetti speciali utilizzabili 
sull'intera area dell'immagine. In questa 
sezione è inoltre possibile memorizzare 
via via i fotogrammi modificati per com- 


190 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 















porre un'ani¬ 
mazione che 
spesso risul¬ 
terà essere 
molto divertente. Negli algoritmi di 
morphmg ce n'è anche presente uno 
adibito al calcolo dei trame mancanti fra 
un fotogramma e l’altro, in modo tale 
da rendere l’animazione molto più flui¬ 
da Sono disponibili due ulteriori opzioni 
che consentono gli stessi effetti specia¬ 
li utilizzando questa volta la combinazio¬ 
ne di due immagini. In tal modo è ad 
esempio possibile utilizzare opzioni co¬ 
me vortice, onde o tunnel anche per la 
generazione di un'animazione morph. Si 
può cosi passare da un'immagine all'al¬ 
tra facendo roteare la prima e sovrappo¬ 
nendo in trasparenza la seconda. L'ani¬ 
mazione finale mostrerà, utilizzando per 
esempio volti di persone, un viso che si 
trasformerà in un altro tramite una rota¬ 
zione. 

Come lascia intuire il nome, il modulo 
composer è utile per miscelare in una 
sola immagine degli elementi presi da 
altre, funzione che si può rivelare molto 
utile per creare ottimi fotomontaggi o 
correggere fotografie. Un particolare 


Una delle potenzialità di 
Fantastic Dreams trasfor¬ 
mate Petro T in un aviato¬ 
re con sigaro. 




Cambiando alcuni 
particolari alle im¬ 
magini. si possono 
ottenere effetti in¬ 
teressanti 


Un esempio di ciò 
che si può ottenere 
con il modulo 
Composer. 


che deve essere tenuto in considerazio¬ 
ne è la possibilità di importare immagini 
direttamente dagli altri moduli presenti 
in Fantastic Dreams, evitando quindi 
salvataggio e caricamento manuali. Con 
l'ausilio della funzione "Draw" con po¬ 
chi colpi di mouse è possibile trasferire 
parte di un'immagine su di un'altra. Uno 
slider vicino al gadget "Draw" permette 
di regolare l'intensità del trasferimento. 
Le altre funzioni (smooth, smear e mo¬ 
ve) consentono invece un più accurato 
controllo dell'immagine finale, permet¬ 
tendo di sfumare particolari importati 
troppo in risalto rispetto alla fotografia 
originale o muovendo oggetti acquisiti 
in altri punti dello schermo. Anche in 
questa sezione ottenere un’ottima qua¬ 


lità nell'immagine finale è assolutamen¬ 
te intuitivo e semplicissimo. 

Abbiamo già detto che Fantastic 
Dreams rappresenta il successore idea¬ 
le di Elastic Dreams. Difatti i moduli si¬ 
nora illustrati erano già presenti in que¬ 
sta precedente versione, mentre la 
"Fun Room" rappresenta una vera e 
propria novità ed è probabilmente la se¬ 
zione più divertente dell'intero pacchet¬ 
to. Sul CD è a disposizione un database 
di diverse decine di megabyte di imma¬ 
gini costituite da elementi facciali quali 
occhi, nasi, orecchie, baffi, bocche, etc. 
La "Fun Room" consente anche 
all'utente più inesperto di ottenere foto¬ 
montaggi di ottima qualità cambiando il 
tipo di naso o di bocca ad un volto in 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


191 


























Il babbuino preferito 
dal team Mohon 
Studios ci mostra co¬ 
me si effettuano le 
animazioni con 
fantasvc Dreams 


Il programma 


una fotografia o aggiungendo dei baffi 
ad un viso che non ne presenta origina¬ 
riamente. La varietà e la quantità di ma¬ 
teriale che si ha a disposizione è im¬ 
pressionante. Sono presenti anche par¬ 
rucche, collane, occhiali, cappelli e per¬ 
sino elementi provenienti da animali co¬ 
me occhi o orecchie di gatto. Non man¬ 
cano anche qui tutti gli strumenti per 
riuscire ad adattare gli elementi esterni 
alla foto originale, perciò ricordiamo la 
possibilità di ridimensionare, spostare, 
variare di luminosità o colore gli oggetti. 
Insomma non manca proprio niente per 
"cambiare i connotati" per esempio ad 
un amico o un parente. 


Conclusioni 


Fantastic Dreams è un programma 
estremamente potente, anche se an¬ 
cora abbastanza giovane Nei test ef¬ 
fettuati ha dimostrato affidabilità e ac¬ 
curatezza. Gli autori si sono dati molto 
da fare nello sviluppo degli algoritmi di 
calcolo, non tralasciando però una mi¬ 
nuziosa cura dei particolari Non sono 
stati riscontrati difetti rilevanti, se non 
la poca velocità degli effetti realtime 
su sistemi privi di processori PowerPC. 
Il software si comporta però piuttosto 
bene, anche utilizzando un processore 
68040 o 68060, purché dotato di sche¬ 
da grafica accelerata. Un'altra pecca da 
segnalare è la quantità di memoria usa¬ 
ta, che nel caso di manipolazioni di 
grosse immagini comincia ad essere 
un problema anche per chi possiede 
32 MB di RAM. Per il resto Fantastic 
Dreams resta un ottimo prodotto sia 
per chi vuole servirsene come stru¬ 


mento di sviluppo 
per la realizzazione 
di effetti speciali 
mozzafiato, sia per 
chi vuole divertirsi 
creando simpati¬ 
che animazioni o foto. Ultime segnala¬ 
zioni ci avvisano inoltre che presto sarà 
disponibile un aggiornamento gratuito 
su Aminet per l’implementazione del 
kernel Warp Up di Haage & Partner, in 
vista dell'uscita del nuovo sistema 
operativo 3.5 e di diverse schede con 
processori PowerPC G3. 


Candy 
Factory Pro 

Candy Factory 
Pro nasce da 
un'idea di Milan 
Pollè di qualche 
anno fa. quando 
rese pubblico il 
suo discreto lavo¬ 
ro sotto forma di 
demo su Aminet. 

Da allora questo 
software dalle po¬ 
che pretese si è 
evoluto fino a di¬ 
ventare un ottimo 
programma di gra¬ 
fica per i sistemi 
Amiga Grazie agli 
sforzi del team 
Motion Studios e 
di Titan Computer, 

Candy Factory Pro 
è stato presentato 
all’ultima fiera di 
Colonia suscitan¬ 
do un discreto in¬ 
teresse fra i mol¬ 
tissimi visitatori. 


Senza dubbio Candy Factory si colloca 
nella fascia di applicazioni per "fare gra¬ 
fica”, ma non ha niente a che vedere 
con programmi di disegno pittorico, ela¬ 
borazione immagini, animazioni, o ren¬ 
dering 3D. Piuttosto si avvicina ad appli¬ 
cativi quali Photoshop, ImageFX, TV 
Paint o Aura, dato che ne riprende l'idea 
dei layer. I layer sono livelli immaginari 
che nella stessa immagine rimangono 
indipendenti e quindi possono essere 
soggetti a qualsiasi tipo di manipolazio¬ 
ne e hanno la possibilità di interagire o 
meno fra di essi. La gestione dei layer è 
particolarmente complessa e solo 
software come Photoshop o Image FX 
riescono a gestirne un numero presso¬ 
ché infinito. In Candy Factory Pro vengo¬ 
no utilizzati due layer in tutto, pur non 
essendo questa una limitazione. Infatti 
la forza di questo programma è la possi¬ 
bilità di creare Ioghi o scritte dal layout 
particolarmente elegante e le funziona¬ 
lità offerte sono praticamente illimitate. 
Risulta chiaro alla fine che l’utilizzo prati¬ 
co di questo software è da ricercarsi 
nello sviluppo di pagine Web dal look ac¬ 
cattivante o nella creazione di titolazioni 
per giochi, demo o video 
Per ottenere una qualsiasi scritta in 
Candy Factory Pro è sufficiente avvaler¬ 
si dell'uso di un font vettoriale, sul quale 
viene applicato, oltretutto, un effetto di 
antialias In alternativa è sempre possibi¬ 
le importare un’immagine a due colon o 




Candy 

Factorv 





MOTIONSTUDIOS 



192 


MCmicrocomputern. 196 - giugno 1999 













! i£? 




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■ MftlV 0 ft ' ' '/ 



Candy Factor - Tre esempi dì cosa si può ottenere con Canety Factory 



eventualmente in scala di grigi preventi¬ 
vamente creata con il proprio program¬ 
ma di grafica preferito In tal modo sarà 
possibile manipolare sia scritte che im¬ 
magini. Una volta digitato o importato 
ciò che si vuole elaborare, basta alterare 
alcuni parametri che ritroviamo nella 
semplice interfaccia grafica. Il program¬ 
ma si basa in particolar modo sull'utiliz- 
zo delle fonti di luce e sulle distanze dei 
due piani di lavoro. Il piano principale, 
ossia il testo o l'immagine importata, 
potrà ad esempio essere colpito da una 
luce e proietterà quindi sul piano inferio¬ 
re un'ombra. Per rendere più visibile 
l'effetto finale, bisogna notare come 
l'autore abbia tenuto particolarmente a 
far sì che tutto ciò che si modificasse 
fosse fatto sempre e solo in tempo rea¬ 
le. Perciò, quando l'apposito gadget di 
controllo viene spostato, contempora¬ 
neamente l’effetto di luce-ombra varia 
sull'oggetto. I parametri che possono 
essere cambiati, sempre interagendo 
con l'oggetto in realtime, sono ad esem¬ 
pio "lightsourcing", "glow", "inner be- 
vel", "bump map" o "dropshadow". 
Con "lightsourcmg è possibile variare 
posizione, intensità e distanza della fon¬ 
te di luce, con l’operatore "glow" si ot¬ 
tengono effetti di aloni luminosi e si può 
cambiare anche qui intensità, diffusione, 


Candy Factory Pro 


Auto'e Milan Polle / Molion Sludios 
Distribuzione Titan Computer 
hltp7/www tita ncomputer de 

Prezzo L 108.000 


grandezza e colore, mentre il parametro 
"inner bevel" ci permette di alterare 
l'aspetto dell'oggetto in modo da farlo 
sembrare in rilievo ed assumere quindi 
un look simil-tridimensionale. Grazie 
all'operatore bump map si accentua ul¬ 
teriormente questa sensazione, riuscen¬ 
do a modificare la superficie normal¬ 
mente liscia di una scritta in qualcosa di 
più "ruvido". Anche per questi effetti 
sono previsti parametri di controllo che 
permettono, nel caso del bump map, di 
ottenere superfici piu o meno frastaglia¬ 
te grazie all'ausilio di calcoli frattali di va¬ 
riabile complessità. E' il caso di dire che 
tutti questi effetti sono ovviamente pos¬ 
sibili contemporaneamente su di un sin¬ 
golo oggetto e che gli effetti di luce, 
quindi anche le riflessioni o gli aloni, 
vengono alterati dalle condizioni della 
superficie dell'oggetto, e ciascun para¬ 
metro è in qualunque momento modifi¬ 
cabile con un effetto realtime sull'imma¬ 
gine finale. Altre opzioni di cui è neces¬ 
sario tenere presente sono la possibilità 
di aggiungere una qualsiasi texture 
all'oggetto o allo sfondo. Sul CD-ROM 
ritroviamo per l'occasione un'ampia col¬ 
lezione di immagini per texture-mapping 
di ottima qualità, tutte particolarmente 
adatte all'utilizzo con Candy Factory Pro. 
Ovviamente è possibile usare qualsiasi 
tipo di immagine come texture e non è 
da trascurare la capacità da parte del 
software di riconoscere un gran numero 
di formati di immagine, sia a 8 che a 24 
bit. 


Conclusioni 

Senz'altro la facilità di utilizzo è 
l'aspetto che più risalta in Candy 


Candy Factor - Le numerose !mostre di con¬ 
trollo consentono di applicare elletn in tempo 
reale sulle immagini. 


Factory Pro. Una volta presa confiden¬ 
za con tutte le opzioni disponibili non 
è difficile creare un effetto gradevole 
su qualsiasi tipo di oggetto in meno di 
due minuti. Con un po' più di pratica 
si riescono ad ottenere effetti da fare 
invidia ai più potenti motori di rende¬ 
ring 3D sul mercato in pochi tentativi 
e soprattutto senza alcun tempo di at¬ 
tesa grazie alla totalità degli effetti 
realtime. Per quanto riguarda i difetti, 
purtroppo bisogna ricordare che il 
realtime funziona "a dovere" su qual¬ 
siasi processore PowerPC 603e o 
604e, ma che con l'ausilio del solo 
68k, anche quando si tratta di un 
68060, è sempre necessario qualche 
secondo di attesa prima di poter ve¬ 
dere a video ciò che si è modificato 
tramite le opzioni. Il movimento della 
luce in tempo reale funziona discreta¬ 
mente anche con processori 68k, an¬ 
che se ovviamente si nota la differen¬ 
za con processori PowerPC. Altre 
mancanze sono l'impossibilità di lavo¬ 
rare con più oggetti contemporanea¬ 
mente e l’assenza di una funzione che 
permetta dì creare animazioni. L'auto¬ 
re, interpellato personalmente a 
Colonia, ha fatto sapere che sta at¬ 
tualmente lavorando proprio all'imple- 
mentazione di queste due funzioni e 
che quindi presto dovremmo vedere 
degli aggiornamenti disponibili gratui¬ 
tamente su Aminet. Un altro aggiorna¬ 
mento che dovrebbe essere rilasciato 
proprio in questi giorni è la compatibi¬ 
lità con il kernel Warp Up. 

Kfi 


MCmicrocomputer n. 196 - giugno 1999 


193 


























































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